Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

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vitarx
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Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da vitarx »

La lettera che propongo, di chiara origine filatelica, ci permette però di evidenziare un servizio postale su di un isolotto di fronte alla città di Gallipoli.
Negli anni Quaranta, l’edificio del faro ospitò, oltre alla stazione di segnali della Marina Militare, anche un servizio postale e telegrafico ad esclusivo uso militare. Con molta probabilità qualcuno del personale dipendente dalla Marina Militare ebbe l’incarico per lo svolgimento di tale compito. Venne pertanto dotato della modulistica, nonché degli stessi dispositivi annullatori e di quant’altro necessario, direttamente dalle Poste e Telegrafi. La posta regolarmente annullata con bollo di partenza veniva poi inoltrata all’ufficio di Gallipoli, da cui dipendeva, che curava l’inoltro a destino.
Avere altre notizie o immagini?
Grazie e buone feste
Gianni
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pieropas
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da pieropas »

Se ne trovano anche altre indirizzate a questo capitano dal medesimo mittente. Eccone una spedita (?!) in primo giorno d'emissione da un'altra stazione semaforica dello Jonio, ma non ci giurerei sulla genuinità del confezionamento
2 fake.jpg
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pietro mariani
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da pietro mariani »

vitarx ha scritto: 26 dicembre 2025, 7:15 La lettera che propongo, di chiara origine filatelica, ci permette però di evidenziare un servizio postale su di un isolotto di fronte alla città di Gallipoli.
Negli anni Quaranta, l’edificio del faro ospitò, oltre alla stazione di segnali della Marina Militare, anche un servizio postale e telegrafico ad esclusivo uso militare. Con molta probabilità qualcuno del personale dipendente dalla Marina Militare ebbe l’incarico per lo svolgimento di tale compito. Venne pertanto dotato della modulistica, nonché degli stessi dispositivi annullatori e di quant’altro necessario, direttamente dalle Poste e Telegrafi. La posta regolarmente annullata con bollo di partenza veniva poi inoltrata all’ufficio di Gallipoli, da cui dipendeva, che curava l’inoltro a destino.
Avere altre notizie o immagini?
Grazie e buone feste
Gianni
Bella busta.
Da una veloce ricerca in rete, chiedendo notizie in merito, " Cosa avvenne filatelicamente il 31 12 1952 sull'isola di S.Andrea a Gallipoli ? " sembrerebbe ripeto sembrerebbe che quella mostrata sia una specie di busta "ultimo giorno" .
L'ufficio postale temporaneo sull'Isola di Sant'Andrea, forse legato a esigenze militari o stagionali, cessò le operazioni quel giorno e per celebrare filatelicamente l'evento, vennero usati timbri di chiusura, con la data "31.12.1952" .

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pieropas
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da pieropas »

Ho trovato un'altra busta inviata sempre allo stesso destinatario. Porta gli annulli del primo giorno d'emisssione della Democratica ma mi pare piuttosto inverosimile che questi francobolli fossero arrivati in primo giorno su di un'isoletta o in posti remoti e lontani dai centri abitati. All'epoca i francobolli in primo giorno venivano distribuiti solo negli sportelli filatelici delle grandi città; inotre queste stazioni segnaletiche (o semaforiche o di vedetta) avevano come principale scopo quello di mantenere contatti telegrafici con le navi in transito, per comunicazioni meteorologiche o di emergenza, non erano abilitate ai comuni servizi postali. Probabilmente chi disponeva dei timbri pensò bene di realizzare in tempi successivi all'emissione dei francobolli, costruzioni filateliche retrodatate, forse a richiesta di qualcuno, e non certamente oggetti di valenza storico-postale.
primo ottobre 45.png
A mio parere.....
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vitarx
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da vitarx »

Sull'utilizzo dei francobolli il primo giorno di emissione non credo si siano particolari problemi. Per le ordinarie, infatti, la distribuzione avveniva molti giorni prima e capillarmente anche nei piccoli centri. Nel nostro caso, poi, Gallipoli era un ufficio postale di una certa rilevanza. In collezione ho un esempio datato 19 settembre 1945 con una coppia del 2 lire della Democratica.
Ad eccezione di una busta del dicembre 1943, le altre in mio possesso con questo timbro sono tutte di chiaro stampo filatelico.
A me paiono comunque interessanti in quanto proprio grazie a questi documenti è stato possibile portare alla luce una storia della posta che altrimenti sarebbe rimasta misconosciuta.
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pieropas
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da pieropas »

Grazie per l'intervento, ma qui stiamo discutendo di buste annullate non in normali uffici postali, ma in posti direttamente sulle coste, lontane dai centri abitati, spesso in luoghi remoti ed impervi aventi il solo scopo di comunicare telegraficamente con le navi in transito. I timbri in dotazione non erano degli annullatori, ma sigilli per autenticare le firme ed i documenti che producevano; può darsi che tra militari era posssibile uno scambio epistolare, ma le buste in oggetto sono chiaramente filateliche, tutte non in tariffa sovraffrancate, e credo che non abbiano mai viaggiato per le normali vie postali.
Per quanto riguarda le buste fdc, sono collezionista di questi oggetti da svariato tempo e di "vere", cioè buste realizzate effettivamente in primo giorno d'emissione, ne ho viste pochissime (viaggiate sicuramente, raccomandate con timbri d'arrivo congruenti alla data d'emissione) e solo annullate in grandi città: Roma, Napoli, Torino, Firenze e Venezia. Altre hanno francobolli applicati su buste non viaggiate, cartoncini, foglietti ecc.con timbri del primo giorno (1.10.45) di luoghi diversi ma senza alcuna prova del momento in cui sono state realizzate, procedura del tutto legittima in quanto per regolamento postale è possibile far timbrare a richiesta in primo giorno fino ad un certo periodo dopo l'emissione (annulli di favore per qualche mese).
Sarei grato se mostrassi la tua busta con i due francobolli Democratica annullati il 19.9.45, in data anticipata non ne ho mai viste!!!!!!!!!!!!!!!!
Saluti a tutti Ciao: Ciao: Ciao: Pietro Pasta
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metical
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da metical »

vitarx ha scritto: 26 dicembre 2025, 7:15 La posta regolarmente annullata con bollo di partenza veniva poi inoltrata all’ufficio di Gallipoli, da cui dipendeva, che curava l’inoltro a destino.
Se cosí fosse, ci dovrebbe essere il bollo postale di Gallipoli e quello di arrivo. Queste lettere non credo siano mai entrate nel circuito postale.
Gallipoli é la mia città natale e ne sarei felice se fosse protagonista di un pezzo di storia postale ... ma non credo proprio.
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cav_matraire
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da cav_matraire »

A questo link della mia collezione un primo giorno d’uso e uno anticipato della democratica senza alcun dubbio originali!
Li trovate nelle stampe e raccomandate.

http://expo.fsfi.it/bergamofil2021/exhi ... dlWlNK.pdf

Ciao:
Aniello Veneri
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vitarx
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da vitarx »

pieropas ha scritto: 28 dicembre 2025, 10:26 Grazie per l'intervento, ma qui stiamo discutendo di buste annullate non in normali uffici postali, ma in posti direttamente sulle coste, lontane dai centri abitati, spesso in luoghi remoti ed impervi aventi il solo scopo di comunicare telegraficamente con le navi in transito. I timbri in dotazione non erano degli annullatori, ma sigilli per autenticare le firme ed i documenti che producevano; può darsi che tra militari era posssibile uno scambio epistolare, ma le buste in oggetto sono chiaramente filateliche, tutte non in tariffa sovraffrancate, e credo che non abbiano mai viaggiato per le normali vie postali.
Per quanto riguarda le buste fdc, sono collezionista di questi oggetti da svariato tempo e di "vere", cioè buste realizzate effettivamente in primo giorno d'emissione, ne ho viste pochissime (viaggiate sicuramente, raccomandate con timbri d'arrivo congruenti alla data d'emissione) e solo annullate in grandi città: Roma, Napoli, Torino, Firenze e Venezia. Altre hanno francobolli applicati su buste non viaggiate, cartoncini, foglietti ecc.con timbri del primo giorno (1.10.45) di luoghi diversi ma senza alcuna prova del momento in cui sono state realizzate, procedura del tutto legittima in quanto per regolamento postale è possibile far timbrare a richiesta in primo giorno fino ad un certo periodo dopo l'emissione (annulli di favore per qualche mese).
Sarei grato se mostrassi la tua busta con i due francobolli Democratica annullati il 19.9.45, in data anticipata non ne ho mai viste!!!!!!!!!!!!!!!!
L'isolotto di Sant'Andrea è a qualche centinaio di metri dagli scogli di Gallipoli, dal cui ufficio postale dipendeva. Era un MMp, ovvero un ufficio della Marina Militare, utilizzabile anche dagli addetti per comunicazioni private (onde il suffisso "p" nella sigla identificativa). Poi in pratica l'ufficio venne utilizzato anche dagli sparuti residenti. Come già detto i documenti sono di chiara origine filatelica, ma proprio grazie a queste lettere è stato scoperto un "ufficio" che sarebbe rimasto sconosciuto.
I due lire in uso il 15 settembre 1945 lo puoi trovare nell'articolo pubblicato su Il Postalista https://www.ilpostalista.it/demo/demo_097.htm
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vitarx
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da vitarx »

metical ha scritto: 28 dicembre 2025, 13:11
vitarx ha scritto: 26 dicembre 2025, 7:15 La posta regolarmente annullata con bollo di partenza veniva poi inoltrata all’ufficio di Gallipoli, da cui dipendeva, che curava l’inoltro a destino.
Se cosí fosse, ci dovrebbe essere il bollo postale di Gallipoli e quello di arrivo. Queste lettere non credo siano mai entrate nel circuito postale.
Gallipoli é la mia città natale e ne sarei felice se fosse protagonista di un pezzo di storia postale ... ma non credo proprio.
Come potrai notare l'etichetta di raccomandazione porta scritto a macchina "Gallipoli", come ufficio di registrazione della raccomandata. Al verso reca il bollo di arrivo DISTACCAMENTO ARSENALE TARANTO 2.1.53.
Vedo che siamo salentini entrambi. Sono di Cutrofiano e tempo fa mi sono interessato anche dell'ufficio postale di Gallipoli-Borgo.
Gallipoli è una città bellissima, ricca di storia e di cultura. E perché no, anche di storia delle poste.
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pieropas
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da pieropas »

Un grande ringraziamemto agli amici vitarx e cav_matraire che hanno messo a disposizione questi interessanti articoli, ricchi di notizie ed immagini. Nella fattispecie sono daccordo sulla genuinità delle due buste partite da Modena: in particolare la raccomandata Italia deve considersi estremamente rara viaggiata in primo giorno, ed anche quella con data anticipata è da ritenersi effettivamente viaggiata ed in tariffa, anche se i francobolli ancora non avevano validità postale e la missiva sarebbe dovuta essere tassata (a meno che la tassazione non sia stata apposta al verso ed in questo caso sarebbe un eccezionale documento di storia postale). Molto interessante anche il foglio ad uso interno postale con l'affrancatura molto anticipata, anche se in questo caso, come dall'accurato commento, non si può stabilire con certezza in che data il documento è stato portato a completamento.
Una bella discussione........
Saluti a tutti Ciao: Ciao: Ciao: Pietro Pasta
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metical
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da metical »

vitarx ha scritto: 28 dicembre 2025, 16:21 Come potrai notare l'etichetta di raccomandazione porta scritto a macchina "Gallipoli", come ufficio di registrazione della raccomandata. Al verso reca il bollo di arrivo DISTACCAMENTO ARSENALE TARANTO 2.1.53.
Vedo che siamo salentini entrambi. Sono di Cutrofiano e tempo fa mi sono interessato anche dell'ufficio postale di Gallipoli-Borgo.
Gallipoli è una città bellissima, ricca di storia e di cultura. E perché no, anche di storia delle poste.
Caro vitarx,
sicuramente tutti noi salentini siamo orgogliosi di esserlo :-)). Confesso di essere intervenuto un po' da sprovveduto perchè non é che mi occupi particolarmente di storia postale italiana. Colleziono altro (Mozambico e altre colónie portoghesi) ed ho fatto una lettura di questa lettera come se fosse una delle tante, spesso filateliche o inventate di sana pianta, delle quali mi occupo. Per cui mi chiedevo:
1 - manca un bollo dell'ufficio postale di Gallipoli. Strano che non ci sia se si ammette che l'etichetta di raccomandata sia stata apposta in quell'ufficio (di Gallipoli vecchio, suppongo) o che comunque ammettendo che la lettera sia stata inoltrata all'ufficio di Gallipoli.
2 - Peró sembra essere stata incollata sull'isola perché timbrata con il bollo della stazione telegráfica o semaforica che sia.
3 - Una stazione di quel tipo poteva svolgere servizi specifici, come la raccomandazione, di un ufficio postale? La raccomandazione era una responsabilitá non da poco.
4 - Se aveva funzioni di ufficio postale, ci sará da qualche parte un decreto o qualcosa di simile che ne attestava l'apertura?
5 - Quel tipo di etichetta era in uso in quell'epoca?
6 - Non mi pare di conoscere etichette R (di quegli anni) con l'ufficio postale dattiloscritto. O stampato o apposto con un timbro. E anche se esistevano, perché scrivere GALLIPOLI e non qualcosa come Sant'Andrea?
7 - il numero 461 non é un po' eccessivo? In questo caso ammetto peró di non conoscere come funzionava in Italia la numerazione delle raccomandate (in Mozambico ricominciava da 1 ad ogni primo gennaio).
8 - Se fosse entrata nel circuito postale il timbro di arrivo sarebbe dovuto essere quello dell'uficio postale di Taranto, o esisteva davvero un Ufficio Postale denominato "Distaccamento Arsenale Taranto"?

Sicuramente sbaglieró qualcosa, ma con tutti questi dubbi non posso non pensare, e me ne duole, che si tratti di una corrispondenza inventata, magari spedita per posta in una busta chiusa.
Pronto a ravvedermi, ovvio, sempre che si dia una risposta sufficientemente convincente.
Ciao
Giorgio Micali
vitarx
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da vitarx »

metical ha scritto: 29 dicembre 2025, 14:55
vitarx ha scritto: 28 dicembre 2025, 16:21 Come potrai notare l'etichetta di raccomandazione porta scritto a macchina "Gallipoli", come ufficio di registrazione della raccomandata. Al verso reca il bollo di arrivo DISTACCAMENTO ARSENALE TARANTO 2.1.53.
Vedo che siamo salentini entrambi. Sono di Cutrofiano e tempo fa mi sono interessato anche dell'ufficio postale di Gallipoli-Borgo.
Gallipoli è una città bellissima, ricca di storia e di cultura. E perché no, anche di storia delle poste.
Caro vitarx,
sicuramente tutti noi salentini siamo orgogliosi di esserlo :-)). Confesso di essere intervenuto un po' da sprovveduto perchè non é che mi occupi particolarmente di storia postale italiana. Colleziono altro (Mozambico e altre colónie portoghesi) ed ho fatto una lettura di questa lettera come se fosse una delle tante, spesso filateliche o inventate di sana pianta, delle quali mi occupo. Per cui mi chiedevo:
1 - manca un bollo dell'ufficio postale di Gallipoli. Strano che non ci sia se si ammette che l'etichetta di raccomandata sia stata apposta in quell'ufficio (di Gallipoli vecchio, suppongo) o che comunque ammettendo che la lettera sia stata inoltrata all'ufficio di Gallipoli.
2 - Peró sembra essere stata incollata sull'isola perché timbrata con il bollo della stazione telegráfica o semaforica che sia.
3 - Una stazione di quel tipo poteva svolgere servizi specifici, come la raccomandazione, di un ufficio postale? La raccomandazione era una responsabilitá non da poco.
4 - Se aveva funzioni di ufficio postale, ci sará da qualche parte un decreto o qualcosa di simile che ne attestava l'apertura?
5 - Quel tipo di etichetta era in uso in quell'epoca?
6 - Non mi pare di conoscere etichette R (di quegli anni) con l'ufficio postale dattiloscritto. O stampato o apposto con un timbro. E anche se esistevano, perché scrivere GALLIPOLI e non qualcosa come Sant'Andrea?
7 - il numero 461 non é un po' eccessivo? In questo caso ammetto peró di non conoscere come funzionava in Italia la numerazione delle raccomandate (in Mozambico ricominciava da 1 ad ogni primo gennaio).
8 - Se fosse entrata nel circuito postale il timbro di arrivo sarebbe dovuto essere quello dell'uficio postale di Taranto, o esisteva davvero un Ufficio Postale denominato "Distaccamento Arsenale Taranto"?

Sicuramente sbaglieró qualcosa, ma con tutti questi dubbi non posso non pensare, e me ne duole, che si tratti di una corrispondenza inventata, magari spedita per posta in una busta chiusa.
Pronto a ravvedermi, ovvio, sempre che si dia una risposta sufficientemente convincente.
Ciao
Giorgio Micali
In parte credo di aver già risposto.
L'etichetta con la sola "R" è di frequente risconto nel periodo. In genere veniva aggiunto un timbro lineare della località o in mancanza dattiloscritto o persino manoscritto.
Il 461 è il numero di registro delle raccomandate dell'ufficio accettante, ossia Gallipoli, che si è semplicemente limitato a prendere in carico la raccomandata e inoltrarla nei normali canali postali. L'etichetta venne preparata e incollata dall'addetto sull'isola. Essendo un semplice ufficio di accettazione e inoltro non poteva fare altro. Il servizio accessorio veniva gestito dall'ufficio di Gallipoli.
La busta con i francobolli annullati dall'addetto di Sant'Andrea, che dipendeva appunto da Gallipoli, non necessitava di altri bolli (evidentemente a Gallipoli erano note queste tipologia di spedizioni tra militari collezionisti). L'arrivo all'Arsenale di Taranto venne certificato con il timbro del Distaccamento che non era un ufficio postale ma semplicemente un ramo dei servizi come la Direzione Armi e Armamenti, navali, etc.; infatti altri timbri di diversi servizi si rivengono nelle corrispondenza in arrivo all'Arsenale, non è una novità.
Purtroppo, a tutt'oggi, non è noto alcun decreto o qualcosa di simile che ne attesti l'apertura o la chiusura. Questo è appunto oggetto della mia ricerca. L'ufficio non è citato né nell'elenco 1935, né nel 1943, quindi probabilmente istituito successivamente, durante la cobelligeranza.
Spero di aver dissipato qualche dubbio.
Ma ripeto ancora una volta che quel che è importante è che questa corrispondenza, sicuramente fatta ad hoc tra collezionisti, abbia portato alla luce un "ufficio" che altrimenti sarebbe rimasto sconosciuto ai più. Persino Elio Pindinelli, noto studioso della storia di Gallipoli, ne era all'oscuro!
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pieropas
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da pieropas »

A completamento del topic, mostro il verso della lettera con la quartina del 3,20 L. con il timbro del Distaccamento Arsenale Taranto più altri timbri di transito (Monopoli, Castel Santangelo). Daccordo che le buste erano destinate a collezionisti: questo capitano Di Giannantonio riceveva materiale da posti diversi ed in date particolarmente importanti dal lato filatelico (primo giorno, ultimo giorno); bene, si è dato risalto ad un settore che, maggiormente e meglio studiato, potrebbe rivelare molte sorprese, anche dal punto di vista storico-postale
3 fake.jpg
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ricercatoredifunghi
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Re: Faro dell’isola di Sant’Andrea – Gallipoli

Messaggio da ricercatoredifunghi »

Retro busta presenta bolli IMPOSSIBILI sulla stessa missiva! Uno scherzo filatelico marcofilo. :-)) Ciao:
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