Tergesteo ha scritto:In un mio intervento nel 2012 avevo segnalato la messa in vendita dell'oggetto, col compralo subito da parte del venditore "bikermax".
Novellino68 ha scritto:Confermo il venditore
Il "Sig. Bikermax" ha
anche un nome e un cognome?
Novellino68 ha scritto: essendo io giudice ... andrò a fondo alla vicenda
Essendo tu un giudice, potrai già prefigurarti i termini del dibattimento.
"Vostro onore, il francobollo è talmente manomesso da non riuscire nemmeno a plattarlo, segno inequivocabile che è smarrita irribediabilmente qualsiasi traccia di originalità"
"Obiezione, Vostro Onore! Vuol esser l'accusa così cortese da mostrare quale testo o articolo di legge, o anche solo quale consuetudine filatelica, identifica l'originalità di un esemplare nella possibilità di plattarlo?"
E la discussione potrebbe protarsi all'infinito:
Antonello Cerruti ha scritto:sulla definizione di questo "coso" si potrebbe discutere per anni.
Poi, tu chiedi:
Novellino68 ha scritto:Ma se 20 di voi.....senza vedere neanche dal vivo il francobollo dite con certezza che è falso ed invece un perito....che sta nel Gotha degli Asi...tenendolo in mano attesta che è originale, io che devo pensare????
Devi pensare che ...
Antonello Cerruti ha scritto:"Lei mi chiesto un'opinione, l'ha avuta, l'ha pagata e ... basta così."
Per come la vedo io, da profano, al certificato di Bottacchi si può solo imputare una certa
reticenza, stigmatizzabile, ma non un vero e proprio errore materiale, perchè quand'è che una riparazione diventa talmente invasiva da far perdere lo status di "originale" è questione antica, controversa e irrisolta (vado a memoria, ma mi sembra che già nell'opera di Emilio Diena se ne parlasse in termini che rimanevano interlocutori ...).
Questo certificato lo possiamo giudicare approssimativo, e dispiacercene, visto che in ballo c'è un "nome di grido", ma nella scelta delle parole non mi sembra tanto più "scandaloso" dell'uso pedissequo della locuzione "in buono stato". Solo che al "buono stato" siamo tutti assuefatti, abbiamo tutti fatto la tara, e non ci impressiona più, mentre questo caso, per il suo elemento di novità, ci lascia spiazzati.
Proseguendo ...
Novellino68 ha scritto:
Il venditore, OVVIAMENTE, si è messo subito a disposizione, chiedendomi una perizia negativa (per la redazione della quale ho gia' dato incarico al nostro amico/perito Mario) e concordando che, in caso di presa di posizione in merito all'originalità da parte di Bottacchi, sottoporremo l'esame del "mostro" a Colla e Sorani. Contatterò personalmente Bottacchi.
Novellino68 ha scritto:
.....a questo punto il perito che lo ha fatto.....oltre che sanzionato penalmente, dovrebbe essere cancellato dalla Camera di Commercio e dal l'albo dei CTU presso il Tribunale al quale è iscritto....no? È come se avesse attestato la genuinità di una banconota falsa....
Novellino68 ha scritto:...questo per quanto riguarda il civile.....ma non dimenticate l'aspetto penale e disciplinare che, per essere iscritti alla Camera di Commercio ed al l'albo dei CTU e' rilevante!!!
Novellino68 ha scritto:se un collegio peritale ed un'ulteriore perito convocato e posto sotto giuramento in sede di atp confermano che un francobollo e' originale....purtroppo per la legge è originale....e quello che posso pensare io o altri e' inutile
Ricordo una vecchia pubblicità del caffè Lavazza, in cui Nino Manfredi, sorseggiado da una tazzina, diceva: "il caffè è un piacere ... se non è buono, che piacere è?".
La filatelia è un piacere, un gioco, un divertimento, una distrazione ... se diventa un ricorrersi di perizie e contro-perizie, di denuce, di querele, di avvocati, di dibattimenti in tribunale, .... che piacere è? che divertimento è? che gioco è?
Non voglio insegnare niente a nessuno, per carità, nè son qui a farti la reprimenda, ci mancherebbe altro; semplicemente, a me, l'idea di imbarcarmi in simili trafile a causa dell'acquisto di un francobollo mi atterrisce parecchio ...
Passando ad altro.
francyphil ha scritto:Il nodo del problema rimane sempre il fatto che quello che tutti noi chiamiamo certificato non è null'altro che "un'opinione" più o meno costosa ma pur sempre non un certificato (A mio parere...) stilati da un auto-nominato perito .
Ma cos'è, secondo te, che potrebbe tramutare quella che tu chiami "una opinione" in quello che tu chiami "un certificato"? Sono, per me, la stessa identica cosa. La perizia
è un'opinione. Il certificato
è un'opinione. Tutta la nostra vita viaggia su opinioni. Quando un ingegnere dice: "si, questo palazzo starà in piedi", esprime la sua opinione. Il bilancio di un'azienda, come ben sanno i contabili, è un'opinione. Quando io, nel scrivere un rapporto, concludo: "l'azienda è tecnicamente fallita", esprimo una mia opinione. Persino nel regno puro e astratto della matematica, contrariamente ai luoghi comuni, si vive di opinioni. Perchè 2+2 farà pure 4, ma se entro in un locale alle 23.00 e ne esco dopo 4 ore, il mio orologio segnerà le 3.00, anche se 23+4 ... non fa 3! Opinioni, pareri, convenzioni, "conventional wisdom": di questo è permeata la nostra vita. Non vedo come la filatelia possa fare eccezione.
ulisse ha scritto:Come sosteneva "un grande": Prima i libri, poi i francobolli
Mi era già capitato di osservare come questa "sentenza" di Enzo Diena rappresenti una razionalizzazione a posteriori di un processo che, nella sua fisiologia, segue esattamente l'ordine inverso. Tutti ci rendiamo conto, a un tratto, che per evitare piccole e grandi amarezze - col rischio di disinnamorarsi - bisognerebbe procedere dai libri, ai fracobolli e, infine, ai documenti viaggiati. Ma chi è tra noi, sinceramente, che ha cominiciato a collezionare francobolli ..... leggendo libri? Si cominicia a collezionare francobolli ... collezionando francobolli. Si comincia a giocare a scacchi .... giocando a scacchi, non studiando il tomo che descrive tutte le possibili aperture. Si cominica a nuotare ... nuotando, non certo con uno studio fisico per ottimizzare il movimento del corpo in acqua.
Poi, però, se la passione cresce e si sviluppa, si avverte l'esigenza dei libri, dello studio, della sistematizzazione dei concetti. E' solo allora che arriva ... il De Angelis-Pecchi. Tutta l'accortezza sta nel non essersi fatti "troppo male" nel frattempo, nel non esser incappati in "troppe tagliole" nell'attesa che certe esigenze affiorassero, giungendo a maturazione.
Perciò, se da un lato è pretendere troppo che ci si imbarchi in un percorso di studi simil-universitario prima di acquistare un francobollo, dall'altro si può forse suggerire di fare parecchia pratica e esperienza a colpi di 1 grano e 2 grana, che a un vero spirito filatelico danno altrettanta soddisfazione di Trinacria e Crocetta - anche se chiaramente di natura diversa - rendendo così eventuali "slanci di entusiasmo incontrollati" meno drammatici nelle loro conseguenze economiche.
Lo dico, anche qui, senza pretesa di insegnare niente, ma solo per condividere una pagina di diario personale. E' comprensibile il desiderio di "bruciare le tappe", mettendo subito a posto certi "valori chiave", ma, per esperienza personale, procedere gradualmente, senza fretta, con un lungo esercizio sugli esemplari più "popolari", non solo è formativo sul piano tecnico, ma concorre ad affinare quel gusto e quella consapevolezza che sono un fattore cruciale nel momento in cui si decide di compiere il salto tra i francobolli mitici, che, proprio per tutto ciò, potranno ancor meglio esser vissuti e goduti in tutta la loro gloria.
E poi, in fondo, come dice anche qui una pubblicità dei giorni nostri ... "l'attesa del piacere, non è forse essa stessa un piacere?"
Giuseppe