Analisi di una Crocetta

Sezione dedicata alla discussione di certificati e perizie che lasciano perplessi e/o sbagliati e dei quali si vuole approfondire parlandone tra collezionisti.
E' importante leggere il messaggio in testa alla sezione riportante le Regole
Regole del forum
In questa sezione si discute di Certificati Peritali che ci fanno sorgere dei dubbi o che si sospetti siano sbagliati. E' la più delicata delle sezioni del Forum perché si andrà a parlare dell'operato di professionisti del settore che svolgono questa professione e di questo magari debbono vivere. Per tale motivo si raccomanda di mantenere i toni della discussione assolutamente garbati ed evitare facile sarcasmo. Non dimentichiamoci che il RISPETTO deve essere alla base delle discussioni e che anche nel caso si discuta di errori palesi essi sono sempre in agguato nella vita professionale di ognuno di noi. Tutti possiamo sbagliare e lo dimostrano gli errori che sono stati fatti anche da grandi nomi della filatelia presente e passata. Non si dovrà mai mettere alla berlina un perito che ha sbagliato ma si dovrà adottare un clima di "considerazione" perché diamo per scontato che, ove l'errore si verifichi, alla base ci sia sempre la buona fede. Inoltre non bisogna dimenticare che si possono falsificare pure i certificati quindi si raccomanda ulteriore cautela nel caso il Certificato ci sia pervenuto a corredo di un pezzo acquistato. Ci auspichiamo che questo spazio possa anche essere utile ai professionisti affinché possano fare tesoro dei loro eventuali errori, o scoprire eventuali Certificati falsificati, e lasciamo a tutti loro ogni diritto di intervento sia diretto che tramite referenti. Sarebbe inoltre auspicabile che i collezionisti che apriranno i topic mettano sempre prima il pezzo e lasciare che gli iscritti del forum possano esaminarlo e discuterlo e solo successivamente mostrare il certificato. Confido nella sensibilità e serietà di tutti voi. Ogni messaggio offensivo, a esclusiva discrezione dello Staff, verrà rimosso e l'iscritto ammonito. Per qualsiasi segnalazione potete inviare una email a admin@filateliaefrancobolli.it
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Antonello Cerruti
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Antonello Cerruti »

Spero che la querelle si risolva in maniera soddisfacente per tutti e che l'attuale possessore del "coso" blu lo voglia tenere per ricordo o per confronto.

Tanto per sorridere, ricordo che tutti possiamo sbagliare, anche più di una volta... :-))
Novellino68 ha scritto:Giustissimo quello che dici ma....ed ora ti rispondo da giudice.....se un collegio peritale ed un'ulteriore perito convocato e posto sotto giuramento in sede di atp confermano che un francobollo e' originale....purtroppo per la legge è originale....e quello che posso pensare io o altri e' inutile.
Novellino68 ha scritto:Concordo pienamente sul fatto che le certificazioni rilasciate privatamente possano essere dei semplici pareri e che, quindi, ben possano essere cd. "di comodo", ma ricordo che davanti ad un'organo giudiziario quella rilasciata dal perito nominato non è più una semplice certificazione, bensì una perizia, redatta sotto giuramento, che deve essere supportata da congrua ed idonea documentazione scientifico-comparativa, con la quale il consulente deve attestare senza alcun dubbio l'originalità o meno dell'esemplare
.

Una soluzione potrebbe essere la restituzione del costo del certificato ed una congrua riduzione del prezzo pagato per il "coso" blu che resta un pezzo di grande interesse, testimone dell'inventiva dei grandi manipolatori filatelici di un tempo.

Cordiali saluti.

Antonello Cerruti
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giuspan
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Re: Croce e delizia

Messaggio da giuspan »

Novellino68 ha scritto: ... nel caso in cui un venditore, con o senza l'aiuto di un perito compiacente, metta in vendita un francobollo falso ...
Buongiorno,
non so se hai notato che, dopo 4 pagine di forum, nessuno di noi ha definito il francobollo "falso".
Lo abbiamo etichettato in vari modi, tutti dispregiativi, alcuni molto dispregiativi, abbiamo stigmatizzato il certificato, ma nessuno ha sentenziato "il francobollo è indiscutibilmente un falso". Perchè sappiamo che, di fronte a un giudice, data l'attuale "saggenza convenzionale" vigente in filatelia, questa affermazione non è provabile. La normativa che citi, per capirci, non è li a difendere la transazione in cui sei incappato.

Dopo l'intervento di Antonello, che riporto per intero

Antonello Cerruti ha scritto:Questo francobollo è destinato a fare giurisprudenza.
Non è un falso nell'accezione che i filatelici danno a questo termine.
Non è un originale nel senso che tutti diamo a questo sostantivo/aggettivo.
È già sulla definizione di questo "coso" si potrebbe discutere per anni.
Un perito rilascia un certificato perché gli è stata chiesta e pagata la sua personale opinione.
Risponde del suo errore/imprecisione?
In quali termini ed entro quali limiti?
Escludendo il dolo, ovviamente, può essere tenuto a rimborsare/rifare il certificato?
A mio avviso certamente si ma cosa altro... ?
Di fronte ad una perizia che contestavo, una volta l'ing. Alberto Diena (con cui ero peraltro in buonissimi rapporti) mi disse: "Lei mi chiesto un'opinione, l'ha avuta, l'ha pagata e ... basta così."
Invece il venditore deve rispondere del controvalore ottenuto.
Il problema nasce per eventuali danni susseguenti al compravendita ed al certificato.
Ma qui si esce dal mio campo...
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
il topic potrebbe anche chiudere: è tutto qui e non c'è altro.

Poi, una notazione a margine.
Novellino68 ha scritto: davanti ad un'organo giudiziario quella rilasciata dal perito nominato non è più una semplice certificazione, bensì una perizia, redatta sotto giuramento, che deve essere supportata da congrua ed idonea documentazione scientifico-comparativa, con la quale il consulente deve attestare senza alcun dubbio l'originalità o meno dell'esemplare.

Devo fare sforzi notevoli, per non abbandonarmi a una facile ironia. Girala come ti pare, ma tutto il latinorum di cui ci si vuol circondare, tutti gli intimidatori termini burocratici, nulla aggiungono e nulla tolgono e nulla trasformano, rispetto all'unico vero dato di fatto:
Antonello Cerruti ha scritto:"Lei mi chiesto un'opinione, l'ha avuta, l'ha pagata e ... basta così."
Cosa credi, che perchè un'opinione venga espressa di fronte a un giudice improvvisamente si nobiliti, si reifichi, diventi qualcosa di sostanzialmente diverso da ciò che è, e cioè un'opinione? L'unica differenza è che, davanti a un giudice, devo argomentare a fondo sulle ragioni alla base della mia opinione, sulla non-contradditorietà della mia opinione rispetto ad altre mie opinioni, sulla conformità o meno della mia opinione rispetto all'opinione mediamente prevalente presso i miei pari. Opinioni, opinioni, opinioni e ancora opinioni.

Nei tribunali si ha la pretesa di affermare la verità, senza rendersi conto che è solo uno scontro di opinioni - le quali sono sì basate sui fatti, ma, a partire dagli stessi fatti, si possono maturare opinioni diverse - e alla fine a sputarla è solo l'opinione più convincente, più persuasiva, meglio argomentata.

Tempo fa, nel realizzare una valutazione, incappai in un caso singolare, che riassumo e semplifico: l'azienda era tecnicamente fallita se valutavo i flussi di cassa con un tasso di interesse del 4%, ma era indiscutibilmente solvibile se attualizzavo al 2%. E allora, questa azienda com'è? Solvibile o fallita? Se un giudice mi chiamasse a testimoniare, potrei dargli la mia opinione, e argomentarla a fondo quanto desidera, ma se mi intimasse di "attestare senza alcun dubbio la solvibilità o meno dell'azienda", se volesse da me "la verità", non averi nessun timore reverenziale nel suggerirgli di cercarala nell'unico posto dove ha senso cercarla: nel fondo di un pozzo senza fondo ...

Ciao:

Giuseppe
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
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valerio66vt
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Re: Croce e delizia

Messaggio da valerio66vt »

La bellezza dell'Italia, degli italiani e dell': ῥητορικὴ τέχνη

Peccato che Marco Tullio Cicerone non abbia la possibilità di leggere questo topic.

Valerio
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Antonello Cerruti
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Antonello Cerruti »

C'è, inoltre, una considerazione piccola piccola da aggiungere a quanto scritto da Giuseppe.
La perizia è stata richiesta e pagata - anni fa - da una persona (diversa da Novellino68) che l'ha poi usata "a suo uso e consumo" o, se vogliamo, per arricchire la sua cultura filatelica.
Che possa aver "tratto in inganno" o determinato in altri aspettative o modificato la loro "quantità fideistica" o la loro "esigenza di vigilanza" circa l'acquisto del "coso", non credo sia meritevole valutazione legale.
La perizia è un plus ed è determinante solo se è eletta a condizione essenziale.
Mi spiego: se io sottopongo l'acquisto alla condizione che sia periziato dal mio perito di fiducia, esonero il venditore da una responsabilità che attribuisco in toto all'esperto designato. [Ma anche qui ci sarebbe da discutere.]
Se, invece, acquisto un francobollo perchè mi piace, lo trovo conveniente, ecc., il fatto che sia corredato da firme o perizie, non mi sembra un requisito fondamentale.
Io acquisto il francobollo e tutto ciò che lo correda rimane, appunto, solo un corollario.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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ulisse
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Re: Croce e delizia

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Purtroppo si scivola un po' OT, scusate.

La famosa affermazione del Diena:
"Lei mi chiesto un'opinione, l'ha avuta, l'ha pagata e ... basta così."
Andrebbe presa sempre alla lettera da tutti i collezionisti e gli operatori in filatelia.

Parere = Opinione.

Mi spiego meglio.
Se Tizio mette in vendita (direttamente, tramite asta o altro) un francobollo corredato di un Parere (volutamente non posso chiamare quel pezzo di carta Perizia, né tanto meno Certificato, ma, se mai, Parere Scritto), questo parere, se non richiesto anche dall’acquirente, è un qualcosa che riguarda solo e solamente la volontà o la conoscenza per il venditore.

Se a Caio, acquirente, questo Parere Scritto (continuo a chiamarlo col suo vero nome) interessa: bene, può essere utile, se no lascia il tempo che trova.
Troppo spesso, anzi in alcuni casi in maniera coercitiva (tipico delle case d’asta), ciò che è un semplice “corollario” (dizione appropriata come detto da qualcuno) assume una valenza della massima importanza per cui per confutare, non il Parere, ma lo stato del francobollo, si richiedono almeno alre 2 o 3 perizie (pardon Opinioni) contrarie.

Il venditore o chi per esso, utilizza questo “parere” con ua valenza eccessiva, tant’è vero che lo chiama “perizia” e/o “certificato”, paroloni che quasi mettono in soggezzione l’acquirente medio.
Se un collzionista prova a vendere un francobollo ad un commerciante, questi darà al “fatidico pezzo di carta” una scarsa importanza, ma si avvarrà della propria esperienza.

Certo non tutti si occupano di filatelia da parecchi decenni ed hanno accumulato una esperienza in grado di capire lo stato o la rarità di un francobollo, per chi vuole “farsi aiutare” da qualcuno, a cui delegare “un parere”, potrà sempre rivolgersi “per un parere”, ma sarà sempre un parere che chiamerei personale legato fra “esperto” e “richiedente”, ovvero, per come giustamente chiamato, “UN COROLLARIO”. Si potrà sempre esserne d'accordo oppure no.

Visto che il “pezzo di carta”, spesso pomposamente corredato da parole importanti, e che spesso viene pagato a caro prezzo (sic), altro non è che “UN PARERE SCRITTO” , cominciamo a chiamarlo col suo vero nome ed eliminiamo tutti gli orpelli che spesso sono aggiunti e recano confusione per chi non è addentro alla speciale terminalogia filatelica e danno una valenza che non esiste.

Buon pomeriggio a tutti

P.S. perizie, pareri, certificati, opinioni ecc : cui prodest?
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Marino

Sostenitore dal 2010

Beato colui che pianta alberi alla cui ombra non potrà mai sedersi

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Colleziono anche prime emissioni di ASI e Cavallini di Sardegna 1819-1820
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Antonello Cerruti
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Antonello Cerruti »

ulisse ha scritto:.....
P.S. perizie, pareri, certificati, opinioni ecc : cui prodest?
Un certificato è ipocrita se viene chiesto per “mettersi al riparo” da contestazioni.
Un certificato severo serve al venditore ad al’acquirente; un certificato accomodante concorre alla truffa.
Un certificato è onesto se descrive in maniera oggettiva il francobollo.
Un certificato è utile se aggiunge qualche cosa alla conoscenza del francobollo.
Un certificato è auspicabile se chiarisce dei dubbi.
Un certificato è preciso se descrive pregi e difetti del francobollo.
L'elenco può continuare....
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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ulisse
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Re: Croce e delizia

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:
Antonello Cerruti ha scritto:
ulisse ha scritto:.....
P.S. perizie, pareri, certificati, opinioni ecc : cui prodest?
Un certificato è ipocrita se viene chiesto per “mettersi al riparo” da contestazioni.
Un certificato severo serve al venditore ad al’acquirente; un certificato accomodante concorre alla truffa.
Un certificato è onesto se descrive in maniera oggettiva il francobollo.
Un certificato è utile se aggiunge qualche cosa alla conoscenza del francobollo.
Un certificato è auspicabile se chiarisce dei dubbi.
Un certificato è preciso se descrive pregi e difetti del francobollo.
L'elenco può continuare....
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Perfettamente condivisibile il concetto, non il "pezzo di carta" che da ora in poi chiamerò: Opinione Scritta e spero che altri mi seguano......

:cof: :cof:
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Marino

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valerio66vt
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Re: Croce e delizia

Messaggio da valerio66vt »

Che strano, :mmm: :mmm: :mmm:

Se vado su google e cerco le immaggini "delle opinioni scritte" su molti di queste "opinioni scritte" trovo nell'incipit delle stesse "opinioni" quanto segue:

"Certificato di originalià", oppure "Certificato di garanzia finanziaria ...", Certificato di vattelapesca.....

ma..... allora....... le "opinioni"..... certificano!!! :mmm: :mmm: :mmm:

Non lo sapevo.... :mmm: :mmm: :mmm:

Caro Cicerone, che gran perito filatelico saresti stato.... e facciamoli continuare a nascondersi dietro un dito di dialettica. :bleah:

Valerio
Novellino68
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Novellino68 »

......mi faccio una domanda......se io acquisto un bel Rolex Daytona con cassa originale, dotato di un bel motore al quarzo Giapponese e corredato da attestato di autenticità, debitamente pagato, da parte di un perito orologiaio e rilasciato su richiesta del venditore, e lo pago 4.500 euro, che cosa è?????
Un mio incauto acquisto???
E l'orologio, avendo la cassa originale, e' semplicemente riparato???
Le certificazioni dei periti (per i quali...soprattutto in caso di iscrizione obbligatoria all'albo del Tribunale....sia uguale) rilasciate ai venditori (con la scienza che l'oggetto entra in commercio ed in presenza di ben 2 codici deontologici) sono solo pareri???? .... Mi sembra che ai tempi di Diena la normativa fosse meno disciplinata in materia...
Saluti a tutti
Novellino68
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Novellino68 »

.....altra domanda....ma se non esiste una scienza certa in materia...che studio a fare???....tanto vale che pago un bel parere scritto che dice che il mio "flancobollo" e' pregiato ed originale.....così rimango contento nella mia incoscienza di aver fatto un buon acquisto e me lo guardo tutti i giorni soddisfatto....in fondo, per chi colleziona non per lucro, quello basta!
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Antonello Cerruti
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Antonello Cerruti »

Nella mia piccola biblioteca di studio, ho circa tremila libri, articoli, studi, testi, pubblicazioni su qualsiasi argomento.
Poi ci sono le biblioteche davvero importanti, i centri studio, le Accademie, ecc.
Basta avere voglia e tempo per documentarsi...
Certo che se un collezionista acquista una Croce o una Trinacria senza prima aver letto il libro di De Angelis e Pecchi oppure un francobollo di Napoli senza aver consultato il libro di Diena, deve essere davvero fortunato se non prende una fregatura.
Oppure si deve affidare mani e piedi al suo perito di fiducia.
Ma questo avviene in qualsiasi campo, non solo in filatelia.
Chi è il malato che si cura da solo o quello che si difende in giudizio da solo o quello che, sempre da solo, si costruisce una casa?
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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valerio66vt
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Re: Croce e delizia

Messaggio da valerio66vt »

Caro novellino68, tagliando la testa al toro:

1) hai comprato su ebay?
2) hai pagato con payapl?

Se la risposta è affermativa ad entrambe le domande rendi sta ciofeca e riprenditi il maltolto.

Valerio
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giuspan
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Re: Croce e delizia

Messaggio da giuspan »

Antonello Cerruti ha scritto: Certo che se un collezionista acquista una Croce o una Trinacria senza prima aver letto il libro di De Angelis e Pecchi oppure un francobollo di Napoli senza aver consultato il libro di Diena, deve essere davvero fortunato se non prende una fregatura.
Oppure si deve affidare mani e piedi al suo perito di fiducia.
Oppure, se dopo aver studiato il De Angelis-Pecchi non ci si sente ancora sicuri, avvertendo la necessità di una seconda o terza lettura, e tuttavia non si ha più voglia di attendere perchè si smania per possedere una "Crocetta", allora si fa un inventario dei commercianti su piazza e ci si rivolge al primo, al migliore, a colui che, ragionevolmente, non macchia una reputazione costruita in trent'anni, giocando su ambiguità gergali; a chi è così convinto di ciò propone che non ha problemi a metterci la sigla sopra, non per certificarne l'originalità (che comunque non sarebbe in discussione), ma per tener traccia che è proprio lui che te l'ha venduta e che, uno su mille dovesse sorgere una controversia, per forma mentis, per cultura e per attitudine non starà lì a questionare, perchè, dotato di una veduta lunga, annette più importanza alla salvaguardia del rapporto di clientela - che a lungo andare sarà un rapporto di amicizia - anzichè a qualche centinaio di euro astutamente incassati e da difendere a ogni costo.

Discorso demodè, lo so, perchè è difficile far amicizia col "Sig. Bikermax" - che pure dichiara le sue generalità - se non l'ho mai visto in faccia e se comunico con lui solo via mail, verosimilmente con toni non proprio amichevoli; difficile capire - almeno per me - cosa significhi "venditore professionale", se tale qualifica può diventare auto-referenziale (mi viene in mente il Venditti-Guzzanti col suo "Grande Raccordo Anulare": all'uscita 29 c'è "acilia-casal paloccooooooo", dietro ar bar de enzo ce sta 'n centro commerciale, dice tiziana che nun ce sta a mucca pazza, ce sta er cartelloooooo, vatte a fidà, sò boni tutti a mettece 'na scrittaaa, sur cartellooo, sò boni tuttiiiiii ... sò bono pur'io ...).

Discorso demodè, dicevo, ma era solo per completare il novero delle possibilità a disposizione di chi proprio non riesce a veder vuota la pagina dell'album destinata ad accogliere la "Crocetta".

Io, per molti versi, mi sento uno spirito affine a Novellino68, perchè anch'io mi considero alle classi elementari della Gran Scuola della Filatelia, e perciò avverto anch'io la necessità di adeguate tutele. Se devo credere che dietro a ogni acquisto si celi sempre e comunque una possibile fregatura, allora ... grazie tante e arrivederci. Giusto.

Però, secondo me, non facciamo un gran servizio alla Filatelia se, dopo aver giustamente stigmatizzato i comportamenti del perito e del venditore, anche con toni aspri, non censuriamo alcuni atteggiamenti dell'acquirente.

Alla fine della fiera, parliamoci chiaro, e magari ce lo dica proprio Novellino68, cosa aveva di così irresistibile questa "Crocetta", da acquistarla subito, adesso, ora, prima che qualcuno me la porti via? Era così attraente, pensate, da acquistarla prima e chiedere un parere dopo, capovolgendo l'ordine naturale delle cose! Allora, ... cosa aveva di bello?

Azzardo una risposta: il prezzo.

Ma quando un collezionista è attratto dal prezzo, prima che dal francobollo, nessun perito, nessun commerciante, nessun forum, nessun tribunale può più farci nulla ...

Ciao:

Giuseppe
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Antonello Cerruti
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Antonello Cerruti »

Caro Giuseppe, è sicurissimo che acquistando da un negozio noto si corrano meno rischi che comprando su eBay.
Non solo perchè il grande commerciante ha un nome da difendere ma anche perchè quel "nome" se lo è fatto studiando.
Inoltre, il "punto fisso" (ma anche il venditore onesto in rete) sa o dovrebbe sapere se il suo patrimonio è la sua clientela e non i francobolli accumulati in cassaforte.
Dobbiamo ricordare che i birbaccioni sono molto abili; De Sperati era uno dei più grandi conoscitori di francobolli del suo tempo....
Dobbiamo anche pensare che vendere carta straccia per francobolli importanti è uno sport assai redditizio che consente, quindi, anche di spendere, in conoscenze ed in mezzi tecnici evoluti, ben di più di chi svolge il proprio lavoro con onestà ed incassi normali.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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giuspan
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Re: Croce e delizia

Messaggio da giuspan »

Maurizio Rocca ha scritto:Quindi d'accordo sulla necessità di documentarci da soli, giustissimo studiare ed esaminare tutto quanto più possibile, ma basta con il dire che dinanzi ad una perizia addomesticata e ad un commerciante birbone le colpe maggiori sono di chi, certamente con una preparazione ancora deficitaria, si affida in buona fede a quanto riportato su un certificato come questo.
Sono perfettamente d'accordo ... a metà! :-))

Porto un'analogia, spero pertinente.

Se una casalinga, recandosi in banca, la trova chiusa con davanti un funzionario che le comunica il fallimento, nulla avrà da temere per i suoi 20.000 euro sul conto corrente. Il Fondo di Tutela dei Depositi la rimborserà integralmente. Ma se in fila, dietro la casalinga, c'è un imprenditore che teneva sul conto 2.000.000 di euro, beh, spiacente, il Fondo non rimborserà praticamente nulla.

Perchè?
Non erano entrambi clienti della stessa banca?
Non andavano entrambi tutelati?
No. Per la legge la loro posizione è diversa "per natura", non "per grado".
Se hai 2 milioni di euro sul conto corrente, si presume, senza possibilità di smentita, che possiedi anche le conoscenze tecniche per capire che detenere denaro in quella banca è pericoloso. Lo hai fatto ugualmente, hai perso, affari tuoi. E si sta parlando di denaro dentro le banche, qualcosa di un filo più delicato che collezionare francobolli.

Per traslazione: esiste un insieme di francobolli per i quali si deve presumere, senza possibilità di smentita, che il potenziale acquirente sia a conoscenza di alcuni elementi tecnici di base? Chi acquista una "Crocetta", senza saperla plattare in autonomia, può pretendere lo stesso grado di tutela di chi, alle prime armi, si è ritrovato con un lotto di 20 esemplari del 2 grana, di cui il 90% falsi? :dub:

Non ho un'opinione forte sul punto; però, in generale, immaginare sempre e comunque le stesse tutele per tutti - a prescindere dal francobollo, dal prezzo, dal venditore a cui ci si rivolge, etc., etc. - mi sembra un po' riduttivo.

Ciao:

g.
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Luciano61
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Luciano61 »

Premessa: non mi riferisco a nessuna delle persone citate in questo post, e non entro nel merito di questa crocetta.
Non intendo polemizzare con nessuno, bensì proporre in modo - a mio avviso - simpatico quello che ritengo sia un argomento serio.
Anzi, esprimo anche apprezzamento per chi nella propria professione (od in alcuni casi passione) fa sfoggio di competenza, chiarezza e serietà, come per molti di coloro che qui hanno scritto.

Io avrei una curiosità, che magari è già stata argomentata qui ma può essermi sfuggita.
Ma qualcuno tra voi che ha ricevuto una perizia, con termini soggetti ad interpretazione piuttosto che estremamente chiarificatori - come secondo me invece dovrebbero essere - ha provato a far valere le proprie ragioni in sede legale?

Non voglio sapere se qualcuno ha contestato, e se qualcun altro abbia cercato l'accordo.

No.
Vorrei sapere se qualcuno ne ha fatto una questione di principio, piuttosto che di tornaconto.
Ed è andato per gradi di giudizio.
Se è accaduto, come è finita?

Qualche anno fa un prodotto di igiene intimo non aveva indicato sulla confezione "per uso esterno".
E forse le pubblicità non erano particolarmente chiare.
Era questo, o più probabilmente lo stesso, ma in qualche precedente confezione

http://www.parafarmaciamedoro.it/wp-con ... tiva_1.jpg
933401097_tantum_rosa_lenitiva_1.jpg
Il problema nacque dal fatto che alcuni utenti, probabilmente riferendosi ad un prodotto con un nome simile come questo
7_114.jpg

pensarono bene di "berlo".
Chissà, avranno pensato che se il "verde" andava bene per denti & gengive, il "rosa" poteva benissimo fare lo stesso percorso...dall'alto fino alle parti protette dalla biancheria intima.
Tanto, per la legge fisica della gravità & per la digestione, là comunque sarebbe finito...

Incredibile?
Sì e no.
Al Niguarda ebbero decine, se non centinaia di casi...
Un vero "boom" di intossicazioni:
http://salute.pourfemme.it/articolo/tan ... ioni/3335/
http://www.tantasalute.it/articolo/tant ... oni/19151/

Morale:

1 - rifare gli spot pubblicitari
2 - rifare tutta la pubblicità stampata
3 - rifare le confezioni

ecc. ecc. oltre probabilmente sopperire a qualche causa civile determinata da qualche donna magari svenuta in stato di gravidanza.

Avvocati, tribunali, agenzie marketing e pubblicitarie in genere, packaging, distribuzione, ritiro confezioni "non a norma" e così via.
Immagino sia stato un disastro.
Costosissimo.

Ma via, c'è qualcuno che non si vergognerebbe abissalmente di aver...bevuto un prodotto da igiene intimo?
Eppure no.
Nel mondo "normale", una piccola mancanza di chiarezza (su un fatto che - secondo me - non avrebbe dovuto impensierire nessuno) ha generato un disastro.
In filatelia no.
Termini che creerebbero più di un problema ad un venditore di auto usate...tipo "buono stato" per poi scoprire di aver acquistato un bidone, in filatelia no...nessun problema.

Perché il filatelista deve essere intelligente, istruito.
Se non lo è...è colpa sua.
Doveva leggere, doveva documentarsi, doveva sapere.

Sarà anche giusto, non lo contesto, ma comunque c'è qualcosa che non mi convince...

Adesso ne racconto un'altra.
Crosta non edibile.
Scritta sulla confezione di alcuni formaggi.
Va bene, lo sappiamo tutti, vuol dire non commestibile.
Ma perché non scrivere "non commestibile" allora?

Provate a chiedere a quello con il carrello a fianco al supermercato se sa cosa significhi.
Magari a voi va meglio, perché a dieci a cui l'ho chiesto, sette mi hanno risposto che non lo sapevano.
Anzi, cinque dei sette mi hanno detto che la crosta...la mangiano.
Come andrà finire al primo bel mal di pancia, magari con intossicazione?

E' proprio vero.
Ci vuol sempre qualcuno che metta in piedi una bella polemica, facendo mettere mano al portafoglio a chi le cose le sa, ma non le vuol far sapere.
E poi si raddrizzeranno anche i ferri storti.

Ciao: Ciao:
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Antonello Cerruti
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Luciano :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: .
Nei certificati dello SPR puoi leggere "... gomma integra (cioè mai linguellato)" oppure "... gomma originale (cioè con linguella o traccia di linguella)".
E' abbastanza chiaro?
Purtroppo, "nel torbido si pesca meglio" e quindi diciamo che .... c'è chi ha meno tempo libero di noi.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Ultima modifica di Antonello Cerruti il 2 luglio 2015, 15:55, modificato 1 volta in totale.
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Vacallo
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Vacallo »

Per me "gomma originale" o "gomma integra" hanno un significato molto simile. Perchè non indicare chiaramente "gomma originale con traccia di linguella". Questo sì che sarebbe chiaro.
Dovete anche pensare ai non italianiofili, per i quali queste finezze linguistiche non hanno senso.
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)

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Luciano61
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Re: Croce e delizia

Messaggio da Luciano61 »

Ciao Antonello e grazie.
Antonello Cerruti ha scritto:Nei certificati dello SPR puoi leggere "... gomma integra (cioè mai linguellato)" oppure "... gomma originale (cioè con linguella o traccia di linguella)".
E' abbastanza chiaro?
Secondo me è abbastanza chiaro ma...
Vacallo ha scritto:Per me "gomma originale" o "gomma integra" hanno un significato molto simile. Perchè non indicare chiaramente "gomma originale con traccia di linguella". Questo sì che sarebbe chiaro.
Dovete anche pensare ai non italianiofili, per i quali queste finezze linguistiche non hanno senso.
perdonami, mi sento più d'accordo con il pensiero di Vacallo.

Ma cosa cambia scrivere in una perizia gomma originale che significa con linguella o traccia di linguella invece che gomma originale con traccia di linguella?

Ma guarda che non è una critica...
Perdonami nuovamente, ma quotidianamente mi rendo conto che nel mio lavoro sarò sfortunato.
Se a un cliente scrivo " stampa 4+4 bianca/volta" siamo sicuri che comprenderà stampa quadricromia fronte e retro?
Sì...a cercare il pelo, potrei scrivere "a quattro colori", anche se non è "commercialmente" corretto, perché chi non lo sa, pensa si stampi in soli quattro colori pieni senza sfumature (ovvero ciano, magenta, giallo e nero) mentre il concetto quadricromia è più esteso, poiché dai quattro colori si genereranno quantità pressoché infinite di sfumature.
Anche "bianca/volta" con "fronte e retro" avrebbe qualche sfumatura interpretativa, ma non addentriamoci in inutili dettagli...che comunque commercialmente non avrebbero rilevanza ne per chi compra ne per chi produce.
Questo è uno di quei casi in cui si "stiracchia" un po' un concetto per renderlo...più comprensibile.

L'esatto opposto di quanto accade in filatelia.

Se faccio un sito web, e nel preventivo scrivo "responsive" o, se preferisci "responsivo" quanti sanno comprendere che sarà un sito che si adatterà graficamente in modo automatico al dispositivo coi quali verrà visualizzato (computer con diverse risoluzioni, tablet, smartphone, cellulari, web tv), riducendo al minimo la necessità per l'utente di ridimensionamento e scorrimento dei contenuti?
Un cliente ogni cento?
Faccio prima a chiarirlo "in parole povere": lo spiego e lo scrivo.

Nel primo caso che ho citato, se il cliente non aveva ben compreso cosa aveva comprato, la vicenda si svolgerà in un modo estremamente semplice.
Contesterà il prodotto, non pagherà, mi terrò un bancale di carta stampata e, nella migliore delle ipotesi, lo accetterà poi alla metà del pattuito.
Ovviamente dopo che avrò speso una cifra "bastante" dall'avvocato...
E me la sarò presa nella giacca.

Nel secondo caso, il cliente crederà che il sito che gli faccio io è simile a quello che gli fa un altro.
Purtroppo non è detto che il cliente abbia quella sufficiente dimestichezza e conoscenza per poter capire chi gli da di di più e chi...invece no.
Quindi, se sarò criptico e da comprendere, non venderò.
Semplice, no?
E l'avrò sempre presa nella giacca.

Se dovessi comportarmi con il cliente in modo criptico, o magari solo in un gergo anche addolcito ma da "operatore del settore", quanti mi comprenderebbero?
Vedi Antonello, il centoeuro te lo da il laureato ma anche la persona che non ha istruzione.
Se guardo il profitto dal lavoro, mi devo fare una ragione di ciò.
Se dovessi guardare la persona per quel che è o quel che sa...una ragione in più per fare sempre la maggiore chiarezza possibile.
Io, per non sbagliarmi, cerco sempre di farmi capire al meglio sia da chi è competente, sia da chi non lo è.

Ciao: Ciao:
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paolo.lepore
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Re: Croce e delizia

Messaggio da paolo.lepore »

Vacallo ha scritto:Per me "gomma originale" o "gomma integra" hanno un significato molto simile. Perchè non indicare chiaramente "gomma originale con traccia di linguella". Questo sì che sarebbe chiaro.
Dovete anche pensare ai non italianiofili, per i quali queste finezze linguistiche non hanno senso.
Buonasera,

io sono perfettamente d'accordo con Eric.

Non credo sarebbe una grande fatica specificare bene le due ipotesi per esteso:

1) gomma integra cioè mai linguellato.

2) gomma originale cioè con linguella o con traccia di linguella.


Per intenderci ... senza parentesi o virgolette.

Questo solo il mio parere... e per capirci tutti meglio. ;-)

Cordiali saluti

Paolo Lepore
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