I Saggi Giuseppe Re

[karkostas]

Le ristampe sono state eseguite in nero su carta bianca di medio spessore così come in realtà sono quelle mostrate nelle prime foto.
Anche a video si può vedere che il colore (matita? acquerello?) è applicato sul nero.
Chi le ha realizzate sapeva di creare un artefatto per ingannare qualcuno.

[marco brignolo]

Almeno avesse fatto un bel lavoro....non c'è limite all'inventiva per cercare il prossimo

Rev LB Aug 2019

[etouli]

Da assoluto principiante cerco di leggere e studiare qua e la confrontando le informazioni che pian piano acquisisco con una serie di francobolli e documenti che possiedo. Per ora mi sto limitando a quelli contenuti in una serie di scatole che erano conservate in soffitta con la volontà, quando sarò in grado di farlo, di passare a studiare la collezione che ho ereditato...

Nei vari pezzi e pezzetti che mi sono capitati tra le mani questo ancora non sono riuscito a collocarlo... L'effige mi pare essere quella di V.E.II e nella stampa leggo "direzione generale"... ma di cosa si tratta? di un annullo ad uso interno di un bollo? non ne vengo a capo... Mi date una mano a capire? grazie mille a tutti

https://i.postimg.cc/wxVMn5Jg/IMG-20200724-105325.jpg

IMG-20200724-105325.jpg

dimensioni del "bollo" 2,5 cm di diametro

[maupoz]

solo per inquadrare "genericamente" , sono dei saggi del 1864 di Giuseppe Re ..........."effige in cerchio - Direzione Generale"

però l'immagine è molto sgranata quindi non so dirti se originali o ristampe

...ma già con l'immagine sottostante ti puoi fare un'idea della definizione della stampa e dell'impressione della testina

comunque "demando" precisazioni a Pino o a chi altri più di me ne capisce

saggi Giuseppe RE 89.jpg

[scintilla]

solo per inquadrare "genericamente" , sono dei saggi del 1864 di Giuseppe Re ..........."effige in cerchio - Direzione Generale"

però l'immagine è molto sgranata quindi non so dirti se originali o ristampe ...ma già con l'immagine sottostante ti puoi fare un'idea della definizione della stampa e della testina

comunque "demando" precisazioni a Pino o a chi altri più di me ne capisce


saggi Giuseppe RE 89.jpg

Le effigi che hai postato tu sono in rilievo.
Le prime postate no’

Ciao
Igor

[maupoz]

solo per inquadrare "genericamente" , sono dei saggi del 1864 di Giuseppe Re ..........."effige in cerchio - Direzione Generale"

però l'immagine è molto sgranata quindi non so dirti se originali o ristampe ...ma già con l'immagine sottostante ti puoi fare un'idea della definizione della stampa e della testina

comunque "demando" precisazioni a Pino o a chi altri più di me ne capisce


saggi Giuseppe RE 89.jpg

Le effigi che hai postato tu sono in rilievo.
Le prime postate no’

Ciao
Igor

sì, certo .... è evidente ...grazie per l'intervento

il mio era solo uno scrupolo e per innestare un breve commento ...sono "solo" ristampe o cos'altro sono?....

[etouli]

ciao a tutti.

Grazie mille per le celeri risposte che mi hanno comunque concesso di inquadrare un periodo e una probabile funzione dell'oggetto capitatomi. Cosa molto gradita perchè ora mi ci soffermerò su per approfondire l'argomento...

ciò che mi rende sempre più perplesso è proprio la mancanza del rilievo che pure avevo ritrovato in alcuni articoli sui "falsi per posta". non riesco a capire che senso avrebbe ristampare o falsificare questi saggi che non credo abbiano grandi valori commerciali e che comunque sarebbero facilmente riconoscibili.

[andy66]

ciao a tutti.

Grazie mille per le celeri risposte che mi hanno comunque concesso di inquadrare un periodo e una probabile funzione dell'oggetto capitatomi. Cosa molto gradita perchè ora mi ci soffermerò su per approfondire l'argomento...

ciò che mi rende sempre più perplesso è proprio la mancanza del rilievo che pure avevo ritrovato in alcuni articoli sui "falsi per posta". non riesco a capire che senso avrebbe ristampare o falsificare questi saggi che non credo abbiano grandi valori commerciali e che comunque sarebbero facilmente riconoscibili.

Bè, il facilmente riconoscibili dipende da chi. Ad esempio io, che non seguo saggi, non vedendo gli originali non conoscerei la differenza. E tutti coloro che cercano di commerciare falsi e riproduzioni si approfittano proprio della scarsa conoscenza o ignoranza dell'argomento per piazzarli qua e là....

[etouli]

ciao andy... concordo ma un rilievo è facilmente identificabile... magari nei francobolli funziona come nelle monete ... gli errori dei falsi dovevano essere molto evidenti... ma in un saggio? gli unici interessi riferivano e riferiscono al collezionista dello stesso che dovrebbe ben conoscere la materia...

Questo ragionamento mi lascia assai perplesso per la definizione del falso... ma ovviamente mi rimetto alla vostra sapienza...

[andy66]

Certo che sono facilmente riconoscibili, ma il problema è che per individuarli bisogna già conoscere come sono fatti gli originali . E se non hai questa informazione...
Poi di falsi ce ne sono innumerevoli, con tutte le gradazioni di difficoltà di riconoscimento possibili immaginabili. E ne vengono sfornati continuamente di nuovi. Se andiamo avanti di questo passo la probabilità di incontrarne uno purtroppo sarà molto maggiore

[Mac13]

per riconoscere gli originali dalle ristampe bisogna conoscere il metodo di stampa adottato da Giuseppe Re, cioè la tiporilievografia. In quel periodo era un metodo di stampa molto avveneristico perché metteva in risalto sia la testina (ma questo non era una novità se pensiamo al Regno di Sardegna), ma soprattutto le cornici e le scritte al suo interno. L'obiettivo finale era quello di dare un effetto tridimensionale al saggio e staccarsi dalla visione piana.

Come si possono riconoscere gli originali dai falsi? Il primo metodo è guardare la carta, quella delle ristampe è bianca e con margini esagerati, quella degli originali è tendente all'avorio. Non mi pare di ricordare, inoltre, che per questi saggi ci siano sul mercato dei fogli con coppie o multipli. A memoria mi ricordo soltanto dei fogli con saggi multipli soltanto per la serie Hummel (telegrafi, periodici franchi, segnatasse).
Il secondo metodo è non farsi ingannare dalle ristampe in tipografia, fatte apposta per replicare l'effetto rilievo, soprattutto sulla testina. Questa cosa è più complicata da vedere non dal vivo perché la scansione tende ad appiattire i bordi in rilievo dati dalla tiporilievografia. In ogni caso si può sempre controllare il dettaglio della testina, anche le ristampe fatte bene sono carenti da questo punto di vista: orecchio che perde dettaglio sul lobo, occhi meno definiti ecc...

L'oggetto che è stato postato qui non sembra neanche una ristampa ma una fotocopia, la testina non è neanche tipografica perché falsificarlo? Questi oggetti hanno comunque un valore interessante sul mercato filatelico, non sono grandi rarità ma sono oggetti con una storia e un interesse storico abbastanza rilevante. In questo caso era difficile ingannare qualcuno, ma di ristampe fatte meglio è pieno il mercato e l'inesperto potrebbe sempre pensare di fare l'affare. Non bisogna dimenticare che il mercato dei saggi e delle prove è popolato anche da persone che provano a fare il colpaccio, soprattutto sull'oggetto esotico e meno comune.
Le ristampe dei Saggi Re e dei Saggi Grazioli, avendo lo stesso problema di riproduzione della tiporilievografia, sono meno pericolose. Quando invece compaiono sul mercato delle ristampe Pellas, Wench ecc... la questione diventa un pochino più ostica e qualche inesperto ci casca sempre.

Alessandro

[etouli]

Grazie 1000 super esauriente

[cirneco giuseppe]

A quanto scritto da Mac13,
posso aggiungere che per una serie di circostanze, che al momento non fa parte di questa discussione,
Giuseppe Re fuggì in Svizzera con la cassa del suo ufficio e dalla Svizzera scrisse articoli contro il ministro italiano.
E, pare, continuasse a far stampare i suoi saggi da vendere ai collezionisti.
Quindi, le ristampe tipografiche, potrebbero essere di questo periodo.

[karkostas]

In ogni caso è bene distinguere i falsi per posta, realizzati per frodare le poste da quelli semplicemente falsi, per frodare i collezionisti ed infine le ristampe. Anche queste ultime devono comunque essere differenziate in "ufficiali": eseguite con il conio originale a distanza di qualche tempo, con il placet dall'amministrazione e ristampe effettuate con conio "usurato o riadattato" da parte di privati che ne sono entrati in possesso.
Ognuno è libero di collezionare ciò che più gli aggrada, anche per avere degli utili confronti, specie in quei settori dove la conoscenza non è molto diffusa.
L'importante è saper distinguere il grano dal loglio.



Rev LB Aug 2021