Antonello Cerruti ha scritto:Topollastro ha scritto:Scusa Antonello ma non ho capito il quesito.
Riguardava la classificazione della tiratura o era una più estesa considerazione sulle caratteristiche dei 50 Lire?
Mario
Ciao Mario, il mio quesito riguarda questi tre francobolli.
In generale, però, noto che le opinioni divergono anche fra quelli che, almeno su questo sito, sono accreditati con studiosi del settore.
Poichè la mia idea, alla luce della scuola di Alberto e di Enzo Diena, di Renato Mondolfo, di Luigi Raybaudi e di Giaovanni Chiavarello e sempre stata quella che un francobollo o è "buono" o non lo è, resto molto perplesso.
Mi convinco sempre più che deve finire il tempo in cui "lo stregone" dà il suo parere e, senza spiegazioni e contraddittorio, senza un testo chiaro e facilmente comprensibile, ci si avviti poi in chiacchiere se il "nastro mi sembra troppo lungo" o "il punto si avvicina più a quello di Canicattì che a quello di Sgurgola Marsicana".
Il collezionista che non si vuole più far prendere per il naso DEVE avere un testo con il quale - studiando - può prendere in proprio una decisione sicura.
Il libro di Guido e mio ha raggiunto questo scopo, almeno sui francobolli degli antichi stati italiani.
Ora tutti possono capire - come nel caso del 40 centesimi di Parma di cui si tratta in un altro topic - se quel "4" così fatto conferma o smentisce l'originalità di quel francobollo.
[...Che poi ci sia chi sbaglia anche così è un altro paio di maniche...].
Ma questo discorso mi porta lontano dal seminato e mi indurrebbe a dare notizie che ancora non sono mature.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Scusa Antonello, stiamo parlando di RSI dove il buono ed il cattivo non sono le uniche vie dell'analisi.
Per quanto riguarda lo "stregone" da te citato, è un percorso che i nomi da te citati hanno effettuato nell'arco dei loro studi. Se tu continui a studiare e non pubblicare rimarrai uno stregone....se invece professi pubblicando sarai un luminare.
La risposta per interpretare il mondo RSI-fasci ancora non cè in quanto il periodo bellico fu un gran casino postale con ordinanze confuse, bombardamenti ai fianchi delle Tipografie ed altro con meno chiarezza di una semplice ordinanza del Regno DLR (Esempio).
A confermare quanto detto, come mai la responsabilità di molti periti di verificare fascetti non cè?...eppure le rarità esistono.
Comunque un libro che non lasci dubbi sui fascetti ancora non esiste.