andy66 ha scritto:A me sfugge il movente. Se questo signore poteva spedire e ricevere documenti postali, anche filatelici, originali e nell'epoca in questione, perchè mai fabbricare dei timbri falsi?![]()
Credo che chi propenda per l'artefazione del timbro (..e per la conseguente falsità dell'annullo) sia dell'idea che i documenti non siano effettivamente viaggiati, ma eventualmente costruiti per esser rivenduti nel mercato filatelico.
Questo presupporrebbe anche la falsità dell'annullo di CAVRIAGO, rendendo questa tesi ancor più farraginosa.
E' una ricostruizione fantasiosa, anche perchè le grafie sulle buste appaiono diverse (vedi raffronto proposto delle parole "REGGIO EMILIA"): negli altri casi più noti di oggetti costruiti filatelicamente l'artefice normalmente non è mai così subdolo, tant'è che usa una stessa grafia su ogni oggetto. Un oggetto artefatto dell'epoca difficilmente riesce a schivare le insidie della diffusione gratuita e globalizzata dell'informazione... erano normalmente più ingenui.
A livello di mero racconto da bar, però, riporto che alcuni pezzi con affrancature rare in passato furono costruiti e spediti in grosse quantitativi con indirizzo scritto a matita: al loro arrivo, col recupero della preziosa corrispondenza artefatta, questi venivano cancellati e sostituiti con indirizzi inventati per differenziarne la "produzione" e poi venduti agli ignari (?) collezionisti.
Queste proposte non sono così rare, in senso di valore economico: non sono tali da far pensare ad una probabile convenienza economica ad una produzione in serie (chi si fabbrica un timbro prevede di usarlo almeno per un discreto numero di impronte) di buste del genere.
Per tornare all'osservazione di Andy66, che condivido, anch'io trovo un'essenza di movente alla creazione di un timbro: propendo invece per l'idea che gli annulli siano originali e coevi, ma sembra evidente che l'affrancatura adottata possa esser stata costruita per motivi filatelici.
La corrispondenza, quindi, mi appare regolarmente viaggiata (e magari forse esprimeva veramente una necessità d'un contatto epistolare), ma i valori sono stati probabilmente scelti per imbellettare ed impresiosirla.
Che ne pensate?
Lancio un sasso nello stagno, tanto per suggerire un'idea ancor più fantasiosa: ..e se fossero i ritagli degli interi postali ad esser stati falsificati dall'officina di arti grafiche?
Questo spiegherebbe le motivazioni del loro uso ripetuto e dell'esclisività (finora riscontrata) nella corrispondenza diretta verso la casa stessa del proprietario dell'officina.
Magari c'ha provato e voleva solo vedere se ci riusciva, così, quasi per gioco e non per utile personale.
Divertente questa idea strampalata, no?

Noto il silenzio del possibilista somalafis (starà smaltendo i brindisi di ieri sera

