
Rarità e qualità possono coesistere oppure essere talmente lontane da sembrare appartenere a universi diversi.
Se colleziono solo pezzi rari/rarissimi vuol dire che probabilmente sarò disposto a rinunciare alla qualità proprio perchè di pezzi ne esistono solo uno, qualche paio, una decina o un centinaio al massimo.
E quindi la mia mente si concentrerà sul concetto di rarità come unicum dotato di grande importanza storico postale, e quelli che sono il reale stato o la presenza di eventuali difetti o riparazioni passeranno in secondo piano: quello che c'è c'è e altro di più bello non si trova perchè, semplicemente, non esiste. Fine.
Se invece porto avanti una collezione che prevede anche migliaia di esemplari, ma generalmente più comuni, da collezionista esperto cercherò di mantenere più elevati i parametri di conservazione, dentellatura, gommatura, annulli,... prediligendo quindi la qualità.
C'è chi sogna di avere in collezione un 3 Lire di Toscana perchè sa che è un pezzo raro, ma forse non lo comprerà mai.
Perchè magari non può permettersi di spendere 6.000 € anche solo per un esemplare corto o riparato, oppure perchè lo vuole con i margini tutti bianchi e annullo non troppo pesante ma può spendere solo 10.000 € e a quel prezzo non lo trova, o ancora c'è chi può spendere 1.000.000 € e sogna un 3 Lire freschissimo su busta, con ampissimi margini e pure bordo di foglio, ma non lo trova perchè - probabilmente- non esiste.
Alla stesso modo un rarissimo colore di IV di Sardegna all'inizio lo compri anche se difettoso: lo prendi, ma solo a poco, perchè magari ti manca per studio e confronto, ma sai già che la prossima volta lo vorrai migliore per margini e freschezza, e sarai disposto a spendere di più.
Ma tutto questo dipende solo da noi e dalla nostra personale sensibilità a certi elementi, e dal fatto che traiamo piacere da una cosa piuttosto che dall'altra.
Se un francobollo non mi stimola o entusiasma completamente, non lo prendo, perchè so già che aprendo la pagina dell'album in cui l'avrò messo dei dubbi o dei ripensamenti mi potranno assalire.
E questo non va bene: la filatelia deve essere serenità, non stress o ossessione.
Ancora una considerazione: negli Antichi Stati esistono collezioni di esemplari sciolti che prevedono relativamente pochi pezzi e gradazioni di colori, quindi sono in teoria più "facili" da portare avanti in termini di bellezza e costi.
Inoltre la maggior parte dei francobolli base non presentano prezzi di partenza elevati, anzi, e questo permette di concentrarsi, pure economicamente, soprattutto sui 5-10 pezzi più rari e costosi, ricercando nel contempo la maggiore qualità possibile.
Questo invece, a meno di non essere molto facoltosi economicamente, risulta difficilissimo, se non impossibile, per le collezioni "lunghe" che prevedono centinaia o migliaia di esemplari: trovarli tutti di qualità elevata è una sfida quasi impossibile, ma, a mio modo di vedere, anche molto stimolante.