Rarità vs. Qualità: l'eterno dilemma

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Stefano T
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da Stefano T »

Ciao:

Rarità e qualità possono coesistere oppure essere talmente lontane da sembrare appartenere a universi diversi.

Se colleziono solo pezzi rari/rarissimi vuol dire che probabilmente sarò disposto a rinunciare alla qualità proprio perchè di pezzi ne esistono solo uno, qualche paio, una decina o un centinaio al massimo.
E quindi la mia mente si concentrerà sul concetto di rarità come unicum dotato di grande importanza storico postale, e quelli che sono il reale stato o la presenza di eventuali difetti o riparazioni passeranno in secondo piano: quello che c'è c'è e altro di più bello non si trova perchè, semplicemente, non esiste. Fine.

Se invece porto avanti una collezione che prevede anche migliaia di esemplari, ma generalmente più comuni, da collezionista esperto cercherò di mantenere più elevati i parametri di conservazione, dentellatura, gommatura, annulli,... prediligendo quindi la qualità.

C'è chi sogna di avere in collezione un 3 Lire di Toscana perchè sa che è un pezzo raro, ma forse non lo comprerà mai.
Perchè magari non può permettersi di spendere 6.000 € anche solo per un esemplare corto o riparato, oppure perchè lo vuole con i margini tutti bianchi e annullo non troppo pesante ma può spendere solo 10.000 € e a quel prezzo non lo trova, o ancora c'è chi può spendere 1.000.000 € e sogna un 3 Lire freschissimo su busta, con ampissimi margini e pure bordo di foglio, ma non lo trova perchè - probabilmente- non esiste.

Alla stesso modo un rarissimo colore di IV di Sardegna all'inizio lo compri anche se difettoso: lo prendi, ma solo a poco, perchè magari ti manca per studio e confronto, ma sai già che la prossima volta lo vorrai migliore per margini e freschezza, e sarai disposto a spendere di più.

Ma tutto questo dipende solo da noi e dalla nostra personale sensibilità a certi elementi, e dal fatto che traiamo piacere da una cosa piuttosto che dall'altra.

Se un francobollo non mi stimola o entusiasma completamente, non lo prendo, perchè so già che aprendo la pagina dell'album in cui l'avrò messo dei dubbi o dei ripensamenti mi potranno assalire.
E questo non va bene: la filatelia deve essere serenità, non stress o ossessione.

Ancora una considerazione: negli Antichi Stati esistono collezioni di esemplari sciolti che prevedono relativamente pochi pezzi e gradazioni di colori, quindi sono in teoria più "facili" da portare avanti in termini di bellezza e costi.
Inoltre la maggior parte dei francobolli base non presentano prezzi di partenza elevati, anzi, e questo permette di concentrarsi, pure economicamente, soprattutto sui 5-10 pezzi più rari e costosi, ricercando nel contempo la maggiore qualità possibile.

Questo invece, a meno di non essere molto facoltosi economicamente, risulta difficilissimo, se non impossibile, per le collezioni "lunghe" che prevedono centinaia o migliaia di esemplari: trovarli tutti di qualità elevata è una sfida quasi impossibile, ma, a mio modo di vedere, anche molto stimolante.
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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giuspan
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da giuspan »

Ciao:

anche se l'argomento lo ritengo un po' ai margini della discussione, non voglio dare l'impressione di eludere l'accorato e interessante post di Amedeo sul 15 cent. di Parma (il quale, per inciso, non è il vero protagonista della storia, diciamo che è "un nome di fantasia", quello che nei telegiornali si direbbe "lo chiameremo 15 cent di Parma" ... ).
andy66 ha scritto:
Che senso ha poi tirare fuori da una coppia un pezzo singolo e buttar via il resto?
La mia risposta istintiva è: nessuno.
Se fossi stato il proprietario della coppia, non avrei avvertito nessun bisogno di tagliare alcunchè.
Al tempo stesso, però, se mi chiedono: "ti senti infastidito o offeso dal taglio?",
la mia risposta altrettanto istintiva è: no.

Mi sento infastidito e offeso quando vedo indirizzi rifatti sulle lettere o quando so di francobolli difettosi sollevati dal supporto cartaceo per lasciare solo quelli perfetti o quando mi accorgo di annulli fatti scolorire per meglio mostrare le incisioni; ma i tagli, no, non riesco a viverli come dei drammi.

Riconosco senz'altro, però, che quando si prendono le forbici in mano occorrono le più grandi cure, cautele e sensibilità, non foss'altro perchè il taglio è irreversibile e - come per tutto ciò da cui non si può tornare indietro - bisogna prima riflettere molto e a lungo. Io credo che dietro il taglio del 15 cent. ci siano state parecchie riflessioni (tra l'altro, se fosse vera l'ipotesi di 1 di Amedeo, a quel punto il taglio era quasi obbligato, perchè la coppia, a causa di un intervento di restauro mal riuscito, era diventata difettosa). Possiamo discutere all'infinito se sia stata una cosa filatelicamente "etica" o no, ma il risultato, il francobollo, rimane eccezionale, perchè perfettamente rispettoso di tutti i parametri qualitativi richiesti ad un esemplare "da amatore".

Niente a che vedere, insomma, con chi pensa che basti tagliare un po' qua e un po' la per avere esemplari lusso. Niente a che vedere, cioè, con orrori del genere.
540x360.jpg
Ciao:

g.
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Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
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giuspan
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da giuspan »

attalos ha scritto: ... se vuoi puntare su qualche buon 15 cent della prima emissione, guarda il catalogo della "Chrysopolis"...
Chi cerca trova, anche se ... quasi mai quello che cerca! :-))

Accade così, che mentre si è impegnati a cercare tutt'altro, ti si presentino in rapida sequenza tutti gli esemplari della prima emissione di Parma con adf o bdf, puliti, con annulli nitidi e leggeri.

Tu non collezioni Parma, però ... quasi, quasi ... viene voglia.
In realtà, non hai neppure intenzione di iniziare a collezionarla per davvero.
Vuoi solo la prima serie di sciolti, fatta in quel modo, tutta con adf o bdf.
Vuoi, diciamo così, che nella tua collezione ci sia un piccolo ma agguerrito "ufficio di rappresentanza" del piccolo Ducato.

Gli esemplari ci sono tutti .... tranne il 15 centesimi!
E quando si parla di 15 centesimi, il pensiero vola alla Luxsus, ad Avanzo, o a Rothschild, fate voi.
E' quello, e solo quello, il 15 centesimi che completa davvero la tua serie di Parma.

E allora?
Che si fa?
Si compra ugualmente la serie, monca del 15 cent.? No, perchè l'ufficio di rappresentanza sarà pur piccolo, ma deve essere completo.
Si compra la serie e al posto di quel 15 cent. se ne mette un altro? No, perchè lo guarderesti e penseresti a quell'altro.
Si aspetta e, nel frattempo, si compra il catalogo "Chrysopolis"? Si.
Stefano T ha scritto: Ma tutto questo dipende solo da noi e dalla nostra personale sensibilità a certi elementi, e dal fatto che traiamo piacere da una cosa piuttosto che dall'altra.
Ciao:

g.
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ulisse
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Interessante topic, ma di difficile soluzione.

Comincerò col dire che non si possono paragonare gli oggetti d’arte con i francobolli.
Questo per una ragione molto semplice: una statua, un quadro, ecc. sono oggetti unici, mentre i francobolli sono dei multipli a volte a milioni.
L’unico caso paragonabile è l’1c magenta, paragonabile ad una statua acefala oppure ad un affresco mancante di una parte perché il muro è stato tagliato.

Qualcuno potrà sostenere che nel caso degli ASI, a parte certi nuovi comunissimi, sono tutti dei numeri unici, ma comunemente non si percepisce così.

Tutto il resto è opinabile: dipende dalla nostra volontà e/o possibilità di spendere, di possedere e dal valore affettivo e collezionistico dei nostri acquisti e di conseguenza dall’obiettivo che ci prefiggiamo nella nostra collezione.

Posto un paio di esempi significativi del costo paragonabile:.

http://i60.tinypic.com/25aklk8.jpg
25aklk8.jpg
http://i59.tinypic.com/dnj4g8.jpg
dnj4g8.jpg
Il primo è una coppia del 5c di Sardegna prima tiratura ben marginato con l’unico esempio conosciuto di annullo lineare BRUSASCO su francobollo. È pure corredato da due illustri pareri.

Il secondo è un 5c nuovo, con grandi margini regolari, freschissimo forse perché senza gomma. Anche lui corredato da importanti pareri.

Personalmente mi soddisfano tutti e due, nel primo si potrà parlare essenzialmente di rarità (è unico fino a quando non se ne troverà unáltro), mentre nel secondo si potà parlare sia di bellezza che di rarità, sarà senza gomma, ma con una stampa così nitida e dei margini così sfido a trovarne molti.

Comunque, nonostante le argomentazioni di giuspan che i costi non sono importanti in una collezione (sic), sono pezzi abbondantemente oltre i 1.000 euro, e non sono noccioline alla portata di tutti. Ha ragione Valerio che colleziona i colori della IV, probabilmente la qualità è un optional, a lui interessano le varie tinte. Ha ragione anche fildoc nel suo ragionamento della marca del 4 cr.
Ha senso spendere dei capitali solo per un po’ di gomma al verso?
Questi fanno parte della mia collezione di Sardegna prima emissione:

http://i59.tinypic.com/2hxy60w.jpg
2hxy60w.jpg
http://i59.tinypic.com/3480mee.jpg
3480mee.jpg
http://i58.tinypic.com/2j1jz1j.jpg
2j1jz1j.jpg
Sono tutti senza gomma, sono freschi, non hanno grinze, non hanno danneggiamenti dal tempo, quanto dovrebbe spendere una persona “NORMALE” (con dei nermali limiti di portafoglio) per questa serie con gomma integra? Forse il pieno catalogo? Arrotondiamo a 60.000 euro? Essendo senza gomma siamo al di sotto del 10%!!! Forse non sarà di qualità estrema per mancanza di gomma, ma mi pare che ce ne sia abbastanza!!! È un po’ come una Venere perfetta nella figura, ma con il piedistallo un po’ scheggiato!!!

Tutto ciò “in my opinion” :-) :-)

Ribadisco quanto detto inizialmente:
Tutto è opinabile: dipende dalla nostra volontà e/o possibilità di spendere, di possedere e dal valore affettivo e collezionistico dei nostri acquisti e di conseguenza dall’obiettivo che ci prefiggiamo nella nostra collezione.

:cof: :cof:
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Marino

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andy66
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da andy66 »

giuspan ha scritto:Ciao:

andy66 ha scritto:
Che senso ha poi tirare fuori da una coppia un pezzo singolo e buttar via il resto?

Al tempo stesso, però, se mi chiedono: "ti senti infastidito o offeso dal taglio?",
la mia risposta altrettanto istintiva è: no.

Mi sento infastidito e offeso quando vedo indirizzi rifatti sulle lettere o quando so di francobolli difettosi sollevati dal supporto cartaceo per lasciare solo quelli perfetti o quando mi accorgo di annulli fatti scolorire per meglio mostrare le incisioni; ma i tagli, no, non riesco a viverli come dei drammi.


Ciao:

g.
Su questa affermazione non mi trovi d'accordo. E poi ti contraddici, non ti infastidisce una coppia tagliata di uno difettoso ed invece sì un fb difettoso tolto da un supporto cartaceo? Per me è la stessa identica cosa, si va a distruggere un 'unicum'.
Non mi intendo molto di ASI e di Ducato di Parma in particolare, ma mi pare di capire che quella coppia del 15 c. è una circostanza rara, quasi eccezionale. Perchè distruggerla?
Siamo tutti d'accordo che certi 'restauri' non siano altro che vere e proprie 'manipolazioni', ma io non accetterò mai una 'decapitazione' per motivi estetici, tantomeno economici, come ad esempio tagliare i più grandi blocchi conosciuti per vendite 'al dettaglio' (se ne parla anche in un altro topic viewtopic.php?f=29&t=46638)

Ciao:
Andy66

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maupoz
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:

qualche tempo fa

ho preso questo

6 rett 10 c. senza sfondo.jpg

lo guardo e dico

"non è più un francobollo, con quello strappo che così lo deturpa, è un pezzo di carta qualsiasi"


poi lo guardo e dico

"non sarà più un francobollo con quello strappo che così lo deturpa, ma è pur sempre e lo resta, un saggio della prima tavola da stampa del valore da 10 centesimi ..... trovane un altro se sei capace"


ancor prima di qualche tempo fa
ordinai una lettera tramite internet

una bella lettera ("pulita") affrancata con un bel 60 c. De La Rue ("pulito") con destinazione credo Amsterdam o giù di lì

non mi è mai arrivata

il venditore mi ha rimborsato l'acquisto ... per sua colpa

.... anzi per colpa del figlioletto ... di 4 anni ... al quale era capitata tra le manine la "mia" busta

almeno , questa la versione del padre-venditore (e non ho motivi per non credere)


... la passione è una bella cosa


.... ma sempre di pezzettini di carta stiamo parlando!



ciascuno con i suoi punti di vista .... naturalmente!
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Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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ulisse
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:
maupoz ha scritto:Ciao: Ciao:
qualche tempo fa
ho preso questo
6 rett 10 c. senza sfondo.jpg
lo guardo e dico
"non è più un francobollo, con quello strappo che così lo deturpa, è un pezzo di carta qualsiasi"
poi lo guardo e dico

"non sarà più un francobollo con quello strappo che così lo deturpa, ma è pur sempre e lo resta, un saggio della prima tavola da stampa del valore da 10 centesimi ..... trovane un altro se sei capace"
Non è vero che non è più un francobollo, purtroppo è un francobollo con uno strappo, ma resta (penso) una grande rarità per effetto del saggio col numero di tavola.
Secondo me (ma non mi intendo di saggi di Regno) può avere comunque un buon valore affettivo ed anche monetario.

Dovresti accostare bene i due lembi e poi fermare il tutto con una piccola parte di linguella.

Nella vita non si può avere tutto e subito, la gioia è anche sapersi accontentare.

:cof: :cof:
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Marino

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cipolla
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da cipolla »

Posto quella che per me, e per le mie tasche, è la qualità. Il francobollo è un 20 cent. di Sardegna con il raro annullo di Orune, catalogo Sassone R1 con valore di circa € 4000, su frammento. Chiaramente le mie finanze non permettevano all'epoca dell'acquisto un esborso in percentuale di quel tipo. Mi sono così accontentato dello stesso annullo su francobollo sciolto, anche se quasi completo.

Il tutto pagato 7 anni orsono € 67, con certificato di En. Diena.

http://i58.tinypic.com/2ztd2t5.jpg
2ztd2t5.jpg
Bisogna sempre fare i conti con le proprie finanze, tentando di trovare la qualità in base al proprio esborso del momento.
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giuspan
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da giuspan »

andy66 ha scritto: E poi ti contraddici, non ti infastidisce una coppia tagliata di uno difettoso ed invece sì un fb difettoso tolto da un supporto cartaceo? Per me è la stessa identica cosa, si va a distruggere un 'unicum'.
Sono questioni difficili a spiegarsi, perchè attengono molto alla psicologia del collezionista.
Anche se può apparire una contraddizione - e forse lo è - lo confermo:
il 15 cent ex Rothschild diventato, dopo l'amputazione, il 15 cent ex Luxsus non mi provoca alcun turbamento.
Il soldo Pedemomte su lettera, proposto recentemente da Bolaffi con l'indirizzo rifatto, mi fa urlare di rabbia.
Perchè?
Non lo so.
So che provo questi sentimenti.

Dopo anni di psicanlisi filatelica, forse, arriverei all conclusione che, nel primo caso, riesco a pensare al 15 cent come a qualcosa di totalmente emancipato dalla sua fonte di provenienza (perchè non ce l'ho lì davanti a me), mentre nel secondo caso ogni visione della lettera richiamerebbe a me la mano che ha riscostruito l'indirizzo (perchè la lettera la vedo).

Non è granchè come conclusione, lo so.
Ma forse non c'è nemmeno molto da spiegare.
Gli stati d'animo sono quelli che sono.

Solo una cosa tengo a chiarire di nuovo, perchè, vedo, è ancora fonte di equivoci.
Non ho mai detto che il vincolo economico non sia rilevante nelle possibilità di costruzione di una raccolta.
Dico che, a parita di vincoli economici tra collezionisti, le loro scelte possono essere enormemente diverse.
... e dico anche che, almeno in parte, i vincoli economici si possono allentare rinunciando a spendere oggi per spendere domani.

Ciao:

Giuseppe
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rogerbarrett
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da rogerbarrett »

Quest'argomento dà da pensare.

Personalmente non ho grande gusto estetico (ad esempio, vesto in pataloncini e t-shirt finchè non faccia abbastanza freddo per tornare a mettere tuta e felpa: la scelta minimale del vestiario dovrebbe esser sintomatica della mia insensibilità all'estetica, intesa in senso comune) per cui non possiedo la capacità di comprendere tensioni/entusiasmi/avvilimenti per un oggetto pulito o deturpato.
Ho, invece, sviluppato il piacere per oggetti anche brutti (ossia in pessime condizioni, dagli stonati accostamenti cromatici, etc..) ma certamente non manipolati: credo ciò dipenda dalla costante ricerca della più probabile verità storico postale degli oggetti postali, che mi propogno di fare nell'ambito della mia personale attività collezionistica.

Questa considerazione, sia ben inteso, non mi fa sentire migliore, ma solo diverso da coloro che sanno apprezzare il "bello" e/o addirittura sanno usare un bisturi per migliorare qualcosa che non garba al proprio gusto.
Mi sento altresì fortunato a non darmi pensiero per le eventuali pessime condizioni di taluni oggetti (francobolli danneggiati, annulli deturpanti, sigilli rotti, macchie di ruggine/colla/ inchiostro.. etc.): mi preoccupano, invece, più le artefazioni fraudolente (moderne) e quelle furbette (del tempo).

A tal proposito riporto un esempio.

Un paio di settimane fa mi è stato proposto un espresso di RSI davvero raro nel suo genere: http://www.lanternafil.it/Coll.Piga/Pagina17.htm
Reca il servizio pagato erroneamente due volte! Purtroppo qualche esteta o furbacchione ne aveva ricostruito il retro applicandoci un pezzo di un'altra busta e creando una sorta di lettera ricostruita con frontespizio originale. Ho lasciato perdere :not: . La rarità, per quanto acclarata, non sarebbe bastata a scacciar la mia necessità di originalità per colpa di un'integrità irreparabilmente violata.
Se l'avessi acquistata, mi fossi accorto solo dopo dell'errore e mi fossi quindi trovato nell'impossibilità di restituirla, di certo l'avrei strappata con discreto piacere :-) .

E' normale che se passasse una bella donna mi volterei a guardarla (...beccandomi uno sganassone da lucia barrett :-) Ciao: ), ma è anche vero
che non la desidererei col tuffo al cuore, perchè sono soddisfatto di quel che faccio e mi sta bene come sono... e continuo a camminare con il volto arrossato :OOO: ma sorridente.
La ricerca della perfezione (a mio parere :-) ) sposta l'attenzione dalla realtà ad un'idea di realtà perfetta (secondo personali canoni) che esiste solo nella nostra mente: questo permette il più celebre dissidio tra reale ed ideale da cui nascono abominevoli infelicità.

Quando sfogliando vecchi cataloghi trovo riportati oggetti d'incredibile pregio nel mio ambito d'interesse io non mi sento svilito dall'inarrivabile perfezione di quelle meraviglie, ma il sobrio piacere dell'informazione che quelle cose esistano: mi fa sta bene saper che da qualche parte esista una cosa così interessante. Quando torno con gli occhi alla mia modesta collezione non vedo una figlia di un dio minore, lo specchio della mia capacità (...e anche quella non dev'esser proprio olimpica! :) ).

Scusate l'impatto del mio pensiero forse contro-corrente.
Massimo Bernocchi
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da Massimo Bernocchi »

Ho dibattuto per anni su questo argomento con vari personaggi del Forum a più riprese e innumerevoli volte, chi mi conosce sa esattamente qual'è il mio parere, sono due cose diverse tra loro, ma una espressione sintetica voglio ribadirla per chiarire il concetto....
la rarità è solo rarità.....
la qualità è qualità e conseguentemente rarità perchè introvabile, quindi entrambe
a lungo andare a livello economico..negli anni...solo la qualità paga...è dimostrato da sempre..
Ciao: Ciao:
Gioielli filatelici di Toscana
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il mio blog, esperienze di un collezionista e Collezione Unicum
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cirneco giuseppe
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da cirneco giuseppe »

Voglio provocare :-)
Ma chi stabilisce o cosa stabilisce che un oggetto è raro?
Il numero di esemplari conosciuti o il numero di persone che vorrebbero possedrlo?
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su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1

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E' saggio sognare ma da stolti illudersi.

cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
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medor
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da medor »

cirneco giuseppe ha scritto:Voglio provocare :-)
Ma chi stabilisce o cosa stabilisce che un oggetto è raro?
Il numero di esemplari conosciuti o il numero di persone che vorrebbero possedrlo?
La rarità si riferisce al numero di esemplari esistenti ed è pertanto un concetto oggettivo, al contrario il valore di un determinato elemento "raro" cresce col crescere degli individui che lo bramano.
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cirneco giuseppe
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da cirneco giuseppe »

quindi ci sono rarità che costano moltissimo e rarità che costano pochissimo.
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Giorgio Di Raimo
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

si sono anche Rarità che sono di Qualità...solo che quelle non appaiono mai sul Mercato Ciao: Ciao:
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fildoc
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da fildoc »

Pur capendo prefettamente la posizione di alcuni che ricercano in modo ossessivo la qualita'...

Io non la condivido.

Della filatelia prediligo lo studio, le piccole scoperte, le deduzioni logiche,

l'estetica secondo me è una creatura dei commercianti storici (i Mondolfo, gli Zanaria, per capirci...)

è un concetto poi portato avanti in modo ossessivo dai concorsi filatelici e dai cataloghi
gli uni per creare un indice di merito, l'altro per giustificare prezzi altrimenti difficili da spiegare.

Gli esteti convinti, secondo me, sono un po' condizionati dai media della filatelia......
Ultima modifica di fildoc il 31 luglio 2015, 23:20, modificato 1 volta in totale.
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
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fildoc
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Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da fildoc »

e anch'io mostro in listello provocatorio...


francobollo con margini tipo lenzuolo...
francobollo usato a Carate con margini laterali esagerati
5 centesimi limone verdastro molto raro per di piu' con filigrana super
5 centesimi giallo olivastro colore non citato dal Sassone e forse piu' raro del precedente
5 centesimi usato a Canzo unico conosciuto
striscia di tre di cui uno con filigrana e quello vicino senza punto con forti note per un possibile plattaggio

Potrei mostrarne ancora altri di particolari e interessanti....

Ma il punto è un altro...
siete sicuri che la qualità luxus sia indispensabile per generare amori morbosi ??????????????
Siete sicuri che la qualita' eccelsa sia la piu' esclusiva delle ricerche nella filatelia???

Io da buon onnivoro del LombardoVeneto dubito moltissimo!
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Fildoc
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valerio66vt
Messaggi: 5628
Iscritto il: 3 ottobre 2007, 19:36
Località: TARQUINIA VT

Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da valerio66vt »

fildoc ha scritto:e anch'io mostro in listello provocatorio...


francobollo con margini tipo lenzuolo...
francobollo usato a Carate con margini laterali esagerati
5 centesimi limone verdastro molto raro per di piu' con filigrana super
5 centesimi giallo olivastro colore non citato dal Sassone e forse piu' raro del precedente
5 centesimi usato a Canzo unico conosciuto
striscia di tre di cui uno con filigrana e quello vicino senza punto con forti note per un possibile plattaggio

Potrei mostrarne ancora altri di particolari e interessanti....

Ma il punto è un altro...
siete sicuri che la qualità luxus sia indispensabile per generare amori morbosi ??????????????
Siete sicuri che la qualita' eccelsa sia la piu' esclusiva delle ricerche nella filatelia???

Io da buon onnivoro del LombardoVeneto dubito moltissimo!
Come già scritto in precedenza non posso che condividere totalmente il pensiero di Massimiliano.
Ed estendo il concetto, oltre i francobolli, alle persone... per provocare bonariamente...

Quanto è più interessante una vita passata assieme ad una donna di spessore che ad una pupattola... non credete?

Valerio
Giorgio Di Raimo
Messaggi: 2252
Iscritto il: 31 agosto 2007, 17:20

Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

io purtroppo tra Rarità e Qualità , non resisto e mi butto su entrambe.....come disse uno: " resisto a tutto , tranne che alle tentazioni" :-)) .....certo poi il valore sul prezzo di catalogo varia in base alla qualità...indubbiamente....se la qualità scende scende il valore rispetto alla quotazione da Catalogo, che quota, anche per cose Rarissime, la Qualità Top...che quasi sempre ESISTE...insisto :-)) :-))
Massimo Bernocchi
Messaggi: 1325
Iscritto il: 18 luglio 2007, 19:46
Località: Prato

Re: Rarità vs. Qualità, l'eterno dilemma

Messaggio da Massimo Bernocchi »

valerio66vt ha scritto:
fildoc ha scritto:e anch'io mostro in listello provocatorio...


francobollo con margini tipo lenzuolo...
francobollo usato a Carate con margini laterali esagerati
5 centesimi limone verdastro molto raro per di piu' con filigrana super
5 centesimi giallo olivastro colore non citato dal Sassone e forse piu' raro del precedente
5 centesimi usato a Canzo unico conosciuto
striscia di tre di cui uno con filigrana e quello vicino senza punto con forti note per un possibile plattaggio

Potrei mostrarne ancora altri di particolari e interessanti....

Ma il punto è un altro...
siete sicuri che la qualità luxus sia indispensabile per generare amori morbosi ??????????????
Siete sicuri che la qualita' eccelsa sia la piu' esclusiva delle ricerche nella filatelia???

Io da buon onnivoro del LombardoVeneto dubito moltissimo!
Come già scritto in precedenza non posso che condividere totalmente il pensiero di Massimiliano.
Ed estendo il concetto, oltre i francobolli, alle persone... per provocare bonariamente...

Quanto è più interessante una vita passata assieme ad una donna di spessore che ad una pupattola... non credete?

Valerio
Anch'io non posso che condividere una vita passata insieme ad una donna di spessore, bella e interessante che ti sorprende...SEMPRE E TI PIACE TUTTE LE VOLTE CHE LA GUARDI
QUESTA E' LA QUALITA'...NON UNA PUPATTOLA
:abb: :abb: Ciao: Ciao:
Gioielli filatelici di Toscana
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il mio blog, esperienze di un collezionista e Collezione Unicum
https://gioiellifilateliciditoscana.blogspot.com/
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