L'instradamento della posta diretta verso la Francia
Moderatore: fildoc
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Re: Milano-Parigi 1854
Buonasera Francesco,
torno al LV e riassumo.
Con questo topic abbiamo affrontato alcuni punti importanti. Correggimi se sbaglio.
-Fino al 1854 le lettere dirette a Parigi, di solito, seguivano la via di Chiasso.
-Dal 1855 le lettere dirette a Parigi, di solito, seguivano la via di Sardegna (se non indicato diversamente dal mittente).
-Occorre stabilre la data d'inizio dell'instradamento per Basilea (via di Chiasso); abbiamo appurato l'inizio da gennaio 1850, ma sicuramente è precedente.
-il raddoppio della tassazione per le raccomandate per il transito francese durò fino alla fine del 1857: dal 1.1.58 diritto fisso di 60 cent.
--------------
In altro topic abbiamo sollevato la questione della tassazione in soldi per le lettere in PA dirette in Sardegna fino al 1850.
Qui rimangono in sospeso alcune domande:
Perchè la tassa, fino al 1850, è espressa in soldi anzichè in cent ?
Qual'è l'inizio di questa particolare consuetudine e quali sono i riferimenti normativi ?
Poi abbiamo anche correlato i lotti con i grammi:
8 soldi un porto fino a 4,9 grammi = I scaglione 1/2 lotto
12 soldi un porto e mezzo da 5 grammi a 9,9 grammi = II scaglione da 1/2 lotto fino a 3/4 lotto
16 soldi due porti da 10 grammi a 14,9 grammi = III scaglione da 3/4 lotto fino a 1 lotto
--------------
Veniamo alla questione delle lettere in PP pagate in contanti.
-In LV anche le lettere semplici non raccomandate potevano essere pagate in contanti.
Questo sistema fino a che data fu possibile ?
Per la Toscana ed il Pontificio provo ad aprire specifici topic nelle sezioni appropriate.
Cordiali saluti
Paolo Lepore
torno al LV e riassumo.
Con questo topic abbiamo affrontato alcuni punti importanti. Correggimi se sbaglio.
-Fino al 1854 le lettere dirette a Parigi, di solito, seguivano la via di Chiasso.
-Dal 1855 le lettere dirette a Parigi, di solito, seguivano la via di Sardegna (se non indicato diversamente dal mittente).
-Occorre stabilre la data d'inizio dell'instradamento per Basilea (via di Chiasso); abbiamo appurato l'inizio da gennaio 1850, ma sicuramente è precedente.
-il raddoppio della tassazione per le raccomandate per il transito francese durò fino alla fine del 1857: dal 1.1.58 diritto fisso di 60 cent.
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In altro topic abbiamo sollevato la questione della tassazione in soldi per le lettere in PA dirette in Sardegna fino al 1850.
Qui rimangono in sospeso alcune domande:
Perchè la tassa, fino al 1850, è espressa in soldi anzichè in cent ?
Qual'è l'inizio di questa particolare consuetudine e quali sono i riferimenti normativi ?
Poi abbiamo anche correlato i lotti con i grammi:
8 soldi un porto fino a 4,9 grammi = I scaglione 1/2 lotto
12 soldi un porto e mezzo da 5 grammi a 9,9 grammi = II scaglione da 1/2 lotto fino a 3/4 lotto
16 soldi due porti da 10 grammi a 14,9 grammi = III scaglione da 3/4 lotto fino a 1 lotto
--------------
Veniamo alla questione delle lettere in PP pagate in contanti.
-In LV anche le lettere semplici non raccomandate potevano essere pagate in contanti.
Questo sistema fino a che data fu possibile ?
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Cordiali saluti
Paolo Lepore
- francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854
Paolo,
non ti so dire se il passaggio dalla tassazione in soldi a quella in centesimi sia riconducibile ad una precisa disposizione oppure è frutto dell'osservazione di X lettere del periodo. Anche nel LV ci fu un passaggio dalla tassazione in soldi austriaci a quella in decimi di lira nel 1860. Ma è conosciuta la dispo?
La possibilità del PP in contanti per l'interno finì il 31/05/1850 ma per motivi diversi, leggi mancanza di approvvigionamento di francobolli, a volte per colpa dei postali si accettavano pagamenti in contanti. Da questa data normalmente né lettere semplici né raccomandate per l’interno poterono essere pagate in contanti. Poi c'è dell'altro ma passiamo oltre.
L’istradamento via Chiasso-Sempione per il nord della Francia come minimo risale agli anni ’20 del XIX secolo. Penso sia dovuto alla necessità di non entrare in territorio sardo e usufruire del Sempione. Si preferiva il Gottardo e le lettere portano il bollo HUNINGUE (Uninga). Poi qualcosa è cambiato negli anni
Infine, il lotto era di grammi 17,5: controlla bene le frazioni per stabilire gli scaglioni.
Francesco
non ti so dire se il passaggio dalla tassazione in soldi a quella in centesimi sia riconducibile ad una precisa disposizione oppure è frutto dell'osservazione di X lettere del periodo. Anche nel LV ci fu un passaggio dalla tassazione in soldi austriaci a quella in decimi di lira nel 1860. Ma è conosciuta la dispo?
La possibilità del PP in contanti per l'interno finì il 31/05/1850 ma per motivi diversi, leggi mancanza di approvvigionamento di francobolli, a volte per colpa dei postali si accettavano pagamenti in contanti. Da questa data normalmente né lettere semplici né raccomandate per l’interno poterono essere pagate in contanti. Poi c'è dell'altro ma passiamo oltre.
L’istradamento via Chiasso-Sempione per il nord della Francia come minimo risale agli anni ’20 del XIX secolo. Penso sia dovuto alla necessità di non entrare in territorio sardo e usufruire del Sempione. Si preferiva il Gottardo e le lettere portano il bollo HUNINGUE (Uninga). Poi qualcosa è cambiato negli anni
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Francesco
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Re: Milano-Parigi 1854
Buonasera Francesco,
ti ringrazio per la notizia relativa alla fine della possibilità di pagare il PP in contanti.
Per quanto riguarda gli scaglioni lotti/grammi, è vero che 17,5:2=8,75 ,ma osservando empiricamente le lettere del periodo riportate in un vecchio topic il conto non torna:
Da Milano a Genova 2 marzo 1850 - nessun segno di grammi perchè un porto - tassa 8
http://i.imgur.com/TkfR9Xe.jpg Da Milano a Genova 5 settembre 1849 - 9 grammi - un porto e mezzo - tassa 12
http://i.imgur.com/S5vNSql.jpg Da Milano a Torino - 10 grammi - due porti - tassa 16
Cordiali saluti
Paolo Lepore
ti ringrazio per la notizia relativa alla fine della possibilità di pagare il PP in contanti.
Per quanto riguarda gli scaglioni lotti/grammi, è vero che 17,5:2=8,75 ,ma osservando empiricamente le lettere del periodo riportate in un vecchio topic il conto non torna:
Da Milano a Genova 2 marzo 1850 - nessun segno di grammi perchè un porto - tassa 8
http://i.imgur.com/TkfR9Xe.jpg Da Milano a Genova 5 settembre 1849 - 9 grammi - un porto e mezzo - tassa 12
http://i.imgur.com/S5vNSql.jpg Da Milano a Torino - 10 grammi - due porti - tassa 16
Cordiali saluti
Paolo Lepore
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- francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854
Vero,
sembra che il porto intermedio non sempre venisse applicato. Pure io ho un caso con un 10 siglato in altro a sinistra e la tassa 16.
Francesco
sembra che il porto intermedio non sempre venisse applicato. Pure io ho un caso con un 10 siglato in altro a sinistra e la tassa 16.

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Re: Milano-Parigi 1854
Buonasera,
ho trovato un altro caso 9 grammi porto intermedio 12 soldi e un 10 grammi 2 porti 16 soldi.
http://i.imgur.com/vPRt6iX.jpg http://i.imgur.com/uvLIAi3.jpg Forse ci sfugge qualcosa ...
Cordiali saluti
Paolo Lepore
ho trovato un altro caso 9 grammi porto intermedio 12 soldi e un 10 grammi 2 porti 16 soldi.
http://i.imgur.com/vPRt6iX.jpg http://i.imgur.com/uvLIAi3.jpg Forse ci sfugge qualcosa ...

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Paolo Lepore
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Re: Milano-Parigi 1854
Buonasera Francesco,francesco luraschi ha scritto: ...Pure le lettere semplici, intendo quelle non raccomandate, potevano essere pagate in contanti.
Ne esistono tante: io ne ho 1 o 2 di Milano ma ci sono anche provenienti da altre località...
se le tue lettere da Milano in PP sono dirette in Sardegna, quando hai tempo riesci a controllare sul retro l'importo pagato in contanti dal mittente segnato a penna ?
Grazie
Paolo Lepore
- francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854
Buonasera Paolo,
l'unica lettera che ho spedita in PD tra il LV e la Sardegna è quella che allego: è sulla tratta A3-S1 a cui corrisponde una tariffa di 15 carantani scomposta in 12 + 3 rispettivamente per l'Austria e la Sardegna. Un altro esempio lo trova facilmente nel libro di Mentaschi -Mathà relativo alla tratta A3-S3 con 19 carantani pagati in contanti (siglati 7/19 manca la parte austriaca che è di 12).
In questo periodo era indispensabile conoscere la tariffa dato che un'affrancatura insufficiente avrebbe comportato la tassazione a destino come lettera non affrancata del tutto.
Altri esempi poi ci sono nella collezione di Teruzzi.
Francesco
l'unica lettera che ho spedita in PD tra il LV e la Sardegna è quella che allego: è sulla tratta A3-S1 a cui corrisponde una tariffa di 15 carantani scomposta in 12 + 3 rispettivamente per l'Austria e la Sardegna. Un altro esempio lo trova facilmente nel libro di Mentaschi -Mathà relativo alla tratta A3-S3 con 19 carantani pagati in contanti (siglati 7/19 manca la parte austriaca che è di 12).
In questo periodo era indispensabile conoscere la tariffa dato che un'affrancatura insufficiente avrebbe comportato la tassazione a destino come lettera non affrancata del tutto.
Altri esempi poi ci sono nella collezione di Teruzzi.

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Re: Milano-Parigi 1854
Buonasera Francesco.
Naturalmente parliamo solo di lettere LV-Sardegna in PD pagato in contanti nel periodo 1 giugno 1844 / 31 dicembre 1853.
La lettera 9 agosto 1850 nel libro di Mentaschi-Mathà:
A2-S3 = 19 = carantani di cui 7 sardi e 12 austriaci.
La tua lettera, non conosco la data (A3 non esiste: ARF-A1-A2):
A2-S1 = 15 = carantani di cui 3 sardi e 12 austriaci.
Ho trovato in rete un'altra lettera:
ARF-S3 (Milano-Genova 11 aprile 1850, stessa tratta di tutte quelle postate in precedenza e tassate in soldi).
= 10 carantani di cui 7 sardi e 3 austriaci.
Direi che in PD pagato in contanti LV-Sardegna ci siamo: le tariffe tornano perfettamente.
Cordiali saluti
Paolo Lepore
Naturalmente parliamo solo di lettere LV-Sardegna in PD pagato in contanti nel periodo 1 giugno 1844 / 31 dicembre 1853.
La lettera 9 agosto 1850 nel libro di Mentaschi-Mathà:
A2-S3 = 19 = carantani di cui 7 sardi e 12 austriaci.
La tua lettera, non conosco la data (A3 non esiste: ARF-A1-A2):
A2-S1 = 15 = carantani di cui 3 sardi e 12 austriaci.
Ho trovato in rete un'altra lettera:
ARF-S3 (Milano-Genova 11 aprile 1850, stessa tratta di tutte quelle postate in precedenza e tassate in soldi).
= 10 carantani di cui 7 sardi e 3 austriaci.
Direi che in PD pagato in contanti LV-Sardegna ci siamo: le tariffe tornano perfettamente.
Cordiali saluti
Paolo Lepore
- francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854
Buongiorno Paolo,
la lettera impostata a Riva per Galliavola venne scritta a Bondo (oggi poco più di 700 abitanti)
https://it.wikipedia.org/wiki/Bondo_(Italia)
nel 1846.
Francesco
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https://it.wikipedia.org/wiki/Bondo_(Italia)
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Re: Milano-Parigi 1854
Buonasera Paolo,
ecco la circolare spartiacque tra le due vie, quella di Svizzera e quella di Sardegna. Non ricordavo di averla, l'ho vista per caso cercando info su altri argomenti.
Quindi la variazione avvenne il 1/1/1855.
Francesco
ecco la circolare spartiacque tra le due vie, quella di Svizzera e quella di Sardegna. Non ricordavo di averla, l'ho vista per caso cercando info su altri argomenti.
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Re: Milano-Parigi 1854
Buonasera Francesco,
BRAVISSIMO.
Sono contento che dopo pochi mesi siamo riusciti a trovare la non facile soluzione.
Questa è la potenza della condivisione.
Cordiali saluti
Paolo Lepore
Revised by Lucky Boldrini - March 2018
BRAVISSIMO.
Sono contento che dopo pochi mesi siamo riusciti a trovare la non facile soluzione.
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Paolo Lepore
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Non mi spiego...questo piego da Venezia-Parigi
Buonasera a tutti, vi chiedo gentilmente un aiuto per questo piego non affrancato da Venezia a Parigi del 14 giugno 1856 (da riscontro interno). Si tratta di una lettera con tassazione a carico del destinatario ? E il costo dovuto è rappresentato da quello scarabocchio indecifrabile vergato sopra l'indirizzo dello stesso ? Non capisco poi il timbro che indica che questo piego è transitato per gli Stati Sardi e quello rosso di arrivo in Francia che indica la provenienza dall'Austria ? Non fanno a botte tra loro?
Si capisce vero che il LV non è il mio settore ?
P.s. Venezia - Parigi in 4 giorni...166 anni fa. Oggi ?


Si capisce vero che il LV non è il mio settore ?

P.s. Venezia - Parigi in 4 giorni...166 anni fa. Oggi ?


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Giampaolo
Collezionista di buone intenzioni oltre a francobolli del Regno d'italia, Uffici all'estero e Colonie.
"Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti". - Paolo Conte, in Boogie
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Re: Non mi spiego...questo piego da Venezia-Parigi
Che una lettera proveniente da Venezia e diretta a Parigi passi per il Piemonte (Stati Sardi) è, diciamo così, una necessità geografica.
Che al posto di scambio francese la lettera venne considerata di provenienza austriaca è del tutto normale visto che nel 1856 Venezia era dominio austriaco.
Poi sì, era una lettera non franca che ha impiegato 4 giorni per arrivare a destinazione.
Che al posto di scambio francese la lettera venne considerata di provenienza austriaca è del tutto normale visto che nel 1856 Venezia era dominio austriaco.
Poi sì, era una lettera non franca che ha impiegato 4 giorni per arrivare a destinazione.
Andrea
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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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Re: Non mi spiego...questo piego da Venezia-Parigi
Grazie Andrea.
Sì, diciamo che mi sono sbagliato nel confondermi...
Quello rosso francese è di arrivo (lo avevo anche scritto...
) e non di transito come quello sardo.
Hai qualche idea riguardo la tariffa pagata dal destinatario ?

Sì, diciamo che mi sono sbagliato nel confondermi...

Quello rosso francese è di arrivo (lo avevo anche scritto...

Hai qualche idea riguardo la tariffa pagata dal destinatario ?


Giampaolo
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Re: Non mi spiego...questo piego da Venezia-Parigi
parte da Venezia
passa la frontiera ed entra in Piemonte
poi passa la seconda frontiera a ponte Beauvoisin: viewtopic.php?t=254&hilit=beauvoisin
infine arriva a Parigi: i due timbri al retro
passa la frontiera ed entra in Piemonte
poi passa la seconda frontiera a ponte Beauvoisin: viewtopic.php?t=254&hilit=beauvoisin
infine arriva a Parigi: i due timbri al retro
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Fildoc
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Re: Non mi spiego...questo piego da Venezia-Parigi
Sì,
si tratta di una lettera in porto assegnato per 20/10 e quindi era in origine un doppio porto. Il bollo VIA DEGLI STATI SARDI venne apposto a Milano come segno di instradamento. In origine però venne qui introdotto a indicare la provenienza delle lettere dato che erano tassate differentemente se in arrivo dalla Svizzera o dal Piemonte.
Il timbro tondo di Pont de Beauvoisin con la scritta Autriche serviva per la tassazione che all'epoca era 1 FF. Se per Venezia tutti potevano sapere che si trovava nel LV per località minori si potevano avere problemi. E questo timbro toglieva i dubbi. C'erano timbri doversi per i vari Stati italiani.
Francesco
si tratta di una lettera in porto assegnato per 20/10 e quindi era in origine un doppio porto. Il bollo VIA DEGLI STATI SARDI venne apposto a Milano come segno di instradamento. In origine però venne qui introdotto a indicare la provenienza delle lettere dato che erano tassate differentemente se in arrivo dalla Svizzera o dal Piemonte.
Il timbro tondo di Pont de Beauvoisin con la scritta Autriche serviva per la tassazione che all'epoca era 1 FF. Se per Venezia tutti potevano sapere che si trovava nel LV per località minori si potevano avere problemi. E questo timbro toglieva i dubbi. C'erano timbri doversi per i vari Stati italiani.

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Re: Non mi spiego...questo piego da Venezia-Parigi
No, non era un timbro di tassazione.francesco luraschi ha scritto: 1 giugno 2022, 8:10 Il timbro tondo di Pont de Beauvoisin con la scritta Autriche serviva per la tassazione che all'epoca era 1 FF.
Era un timbro di scambio che veniva apposto su tutta la corrispondenza che viaggiava allo scoperto nell'ufficio in cui entrava nel sistema postale francese, anche quella franca. Indicava lo stato di provenienza della corrispondenza.
Venne usato fino agli anni Ottanta del XIX secolo quando ormai l'UPU era in funzione e le tariffe unificate.
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- francesco luraschi
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Re: Non mi spiego...questo piego da Venezia-Parigi
OK,
grazie, proverò a controllare perché ho in mente una cosa diversa. Domanda 1) Senza questo timbro di provenienza (in effetti il termine "tassazione" non è esatto) un impiegato francese nel 1856 sarebbe stato in grado di tassare correttamente una lettera proveniente da Tonzanico o Carsaniga?
Domanda 2): Dato che quasi tutte le lettere portano questo timbro (o similari) ciò significa che quasi tutta la corrispondenza viaggiava allo "scoperto"? Ma per "scoperto" intendi fuori dal mazzo? Non è una domanda che si riferisce a questa situazione specifica ma la pongo dato che questo argomento torna a galla spesso.
Francesco
grazie, proverò a controllare perché ho in mente una cosa diversa. Domanda 1) Senza questo timbro di provenienza (in effetti il termine "tassazione" non è esatto) un impiegato francese nel 1856 sarebbe stato in grado di tassare correttamente una lettera proveniente da Tonzanico o Carsaniga?
Domanda 2): Dato che quasi tutte le lettere portano questo timbro (o similari) ciò significa che quasi tutta la corrispondenza viaggiava allo "scoperto"? Ma per "scoperto" intendi fuori dal mazzo? Non è una domanda che si riferisce a questa situazione specifica ma la pongo dato che questo argomento torna a galla spesso.

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Re: Non mi spiego...questo piego da Venezia-Parigi
nel mazzo o fuori dal mazzo alle fontiere fra stati chiaramente diversi, credo che tutta a posta fosse timbrata per poter poi provvedere alle tassazioni opportune a destino...
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Fildoc
Re: Non mi spiego...questo piego da Venezia-Parigi
Finalmente libero da impegni ringrazio tutti per i vostri contributi
In realtà non ho ancora capito la tariffa che ha dovuto pagare il destinatario.
Scusa Francesco non mi è chiara la tua indicazione di lettera in porto assegnato di 20/10...
Nel topic indicato da fildoc ho letto che una lettera dal LV alla Francia pagava 15 cent., è così ?
Poi il timbro di instradamento: sempre leggendo quel topic, la corrispondenza austriaca diretta nella Francia settentrionale entrava dalla via di Uninga via Milano o Brennero. Non è questo il caso visto che la lettera è passata da questo ponte di Beauvoisin che era però il punto di smistamento per Lione e la Francia meridionale in genere.
Ho letto anche che per una convenzione esistente tra Regno di Sardegna e il Lombardo-Veneto le lettere dovevano riportare un timbrino in cartella LI (lettere italiane) in rosso o in nero. Forse nel 1856 non si usavano più ?
Sicuramente le mie interpretazioni prestano il fianco a errori o strafalcioni, ma confido nella vostra indulgenza...


In realtà non ho ancora capito la tariffa che ha dovuto pagare il destinatario.

Scusa Francesco non mi è chiara la tua indicazione di lettera in porto assegnato di 20/10...

Poi il timbro di instradamento: sempre leggendo quel topic, la corrispondenza austriaca diretta nella Francia settentrionale entrava dalla via di Uninga via Milano o Brennero. Non è questo il caso visto che la lettera è passata da questo ponte di Beauvoisin che era però il punto di smistamento per Lione e la Francia meridionale in genere.
Ho letto anche che per una convenzione esistente tra Regno di Sardegna e il Lombardo-Veneto le lettere dovevano riportare un timbrino in cartella LI (lettere italiane) in rosso o in nero. Forse nel 1856 non si usavano più ?
Sicuramente le mie interpretazioni prestano il fianco a errori o strafalcioni, ma confido nella vostra indulgenza...


Giampaolo
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