Ovviamente - capiamoci - ci possono essere mille-mila ragioni non-economiche per fare quel che si fa (per inerzia, perché ci si diverte, perché non si può fare altrimenti, perché si ricavano vantaggi indiretti etc.) e sono tutte ragioni potenzialmente valide; la mia era semplicemente una disamina di "pura razionalità" (se non si riesce a orbitare intorno a quei numeri, allora - su un piano squisitamente economico, di logica economica - "business doesn't work").Antonello Cerruti ha scritto: 3 febbraio 2025, 12:17 La tua disamina è credibile ma pecca di grande ottimismo.
Dopodiché, sarei un filo meno pessimista sul cambiamento del mercato, perché - come si dice - il cambiamento è l'unica costante (del mercato, della vita, di tutto). Le cose non stanno mai ferme, cambiano di continuo, a volte per successioni di infinitesimi, altre con strappi più bruschi, e l'imprenditore - per definizione - è colui che sa reagire al cambiamento, o meglio ancora, che sa anticiparlo per poi pilotarlo.
Si va verso - siamo già, in realtà - in un mondo di aste, e però sembra che alcuni banditori - di quando in quando - fatichino a capirne la logica, e così - di quando in quando - fissano basi coincidenti con i realizzi sperati (come se fossero prezzi netti).
Bravi, fenomeni!
Non capite che - andando poi tutto invenduto - voi avete definitivamente "bruciato" il valore di quei pezzi, che magari erano pure pregevoli e che quelle richieste le valevano pure, ma che dovevano essere soddisfatte dal gioco dei rialzi tipico dell'asta, e non imposte dall'esterno con basi irreali. Perché ora il primo scemo che passa avrà gioco fin troppo facile a dire che quei pezzi non valgono quei prezzi, e voi sarete obbligati a ridurli.
E sapete qual è il problema del ribassare un prezzo? Che non invoglia certo ad acquistare, ma semplicemente alimenta l'aspettativa di ulteriori ribassi, e ancora, e ancora.
Ne è semplice conferma questo scambio di battute, relativo a una transazione qui sul forum.
Che si riassume così:
- "Voglio uno sconto".
- "Ma io ho già ribassato il prezzo".
- "Eh, già, ma proprio perché lo hai ribassato... io mi aspetto che tu sia disposto a ribassarlo ancora di più!"
Amen, se non si riescono a tirare su 200.000 euro puliti all'anno (ne potrebbero andare bene anche 100.000, o forse anche 75.000, di meno proprio no) ma almeno - nel vostro stesso interesse - imparate a fissare le basi (che, come dicevo, è la cosa più semplice del mondo: tra il 5% e il 20% del catalogo, centrandole sul 15%).