pubblico una spiegazione che mi sembra realistica riguardo cio'che puo'essere successo in questo caso.
i plichi scambiati tra gli uffici postali erano sempre accompagnati da una distinta particolareggiata del contenuto in cui era riassunta la contabilita' "dare-avere": lettere franche, lettere in PA, lettere affrancate e tassate

. in questo caso alla voce "lettera milano-acqualunga bresciana", nella colonna "avere", era aggiunta la postilla "tassata 6 carantani": cio'significava che l'ufficio di brescia risultava debitore di tale somma verso l'ufficio postale di milano per il servizio da questo svolto (trasporto di una lettera sottoaffrancata nella II distanza) e che lo avrebbe risarcito una volta riscossa la tassa dal destinatario.
a brescia non si fece molto caso alla postilla: era una voce di routine, tanto che si prese in carico la lettera apponendo al verso il timbro di arrivo. in un secondo tempo ci si accorse pero'del problema: acqualunga bresciana, a dispetto del nome, non si trovava nel distretto di brescia, bensi' in quello di orzinovi! non vi sarebbero stati problemi se la lettera non fosse stata tassata dato che si sarebbe provveduto alla rispedizione ma... in questo caso???

secondo la contabilita' cartacea l'ufficio di brescia doveva restituire 6 soldi a milano una volta esatti dal destinatario che... si trova sotto un altro ufficio postale e che quindi avrebbe eventualmente saldato il "dare-avere" solo con questo. la lettera perse almeno un paio di "giri di posta" in attesa che all'ufficio di brescia arrivasse da milano la soluzione del problema.
milano decise cosi': ordino'al tassatore bresciano di depennare la tassa 6 solo dalla distinta di accompagnamento, onde azzerare la contabilita' reciproca, e di rispedire poi la lettera all'ufficio di orzinovi. l'ufficiale postale di brescia appose il timbro T.R. sulla lettera non per depennare la tassa a carico del destinatario (ecco il motivo per cui non venne depennata, nonostante l'errore fosse delle poste!!!) ma per evidenziare che nulla era dovuto al suo ufficio e che la tassa riscossa dal destinatario andava messa nella contabilita' tra orzinovi-milano. in altre parole brescia effettuo' un "debourse'in transito" mentre la posta di milano preferi'fare preseguire la lettera fino a destino,piuttosto che richiamarla, sperando quindi che il destinatario non rifiutasse la lettera per la presenza di tassa.
la lettera parti' quindi per orzinovi dove venne presa in carico dall'ufficio postale. rimaneva da effettuare il percorso finale fino alla comunita'di acqualunga, operazione che venne effettuata tramite messo comunale dopo avere siglato al verso ruotato di 90° le sue competenze: 10.30, cioe' 10 centesimi per la tassa di recapito e 30 centesimi per il porto insufficiente. ricordiamo che il messo doveva per regolamento anticipare alla posta il denaro delle tassazioni presenti sulle lettere, poi si sarebbe fatto rimborsare dai destinatari.
l'utilizzo di una penna fine e dell'inchiostro dello stesso tipo dei bolli al verso mi fanno ritenere questa annotazione dei postali.
ora non rimaneva che aspettare gli eventi...
ancora adesso penso che il destinatario pago' ingiustamente la tassa: forse non era avvezzo a ricevere posta ma non vedo alcuna scritta del tipo "rifiutata per presenza di tassa" o similari che avrebbero rimesso tutto in gioco: vi e'solo una annotazione piuttosto rozza redatta con inchiostro artigianale e pennino poco fine, anch'essa ruotata di 90°c e quindi parallela alla nota postale, che mi sembra "S £ 6" e che ho unilateralmente tradotto "S"pesi soldi 6(£ e'il vecchio simbolo del soldo). non penso si tratti di una nota di ricevuta del messo, il quale in caso di mancato pagamento non avrebbe consegnato la lettera, quanto di una annotazione del destinatario stesso (o di un suo servo) per giustificare/ricordare la spesa di 6 soldi e eventualmente farsi rimborsare dal mittente in futuro.
i 6 soldi della tassa vennero poi inseriti (ingiustamente) nella contabilita' orzinovi-milano, come in origine doveva essere, andando a coprire pure il costo della spedizione brescia-orzinovi.
un'ottima strategia aziendale

francesco