pinco1 ha scritto: 24 giugno 2018, 17:53
Ciao,
sei fuori strada.
Fb. Monocilindrico, Quindi stampato in 1 passaggio, Quindi F. R.,semplicemente IMPOSSIBILI. Questo ... è easy.
L'anomalia è provocata da un corpo estraneo,che sostenuto dalla rotazione del cilindro,resta "appoggiato" alla Racla.
Ma non ha la consistenza ne la forza di "sollevarla" (lasciando gli aloni e scappar via)..,per cui resta lì,sostituendosi comunque alla Racla, ma con una "Pressione" maggiore rispetto al resto, riuscendo,quindi,ad asportare anche l'inchiostro MOLTO SUPERFICIALE delle parti CHIARE, ma NON avendo il Tempo nè,sopratutto, il MODO, di ASPORTARE l'inchiostro PROFONDO delle parti SCURE.
Il rotocalco non è la calcografia, soprattutto quella storica in cui il conio s'intagliava a mano. Nel rotocalco il rame è inciso con un processo chimico. Questo processo l' ho mostrato più volte con link relativi a filamati Luce. Come penso ricordiate, si pone su di un foglio fotosensibile di polimero gelatinoso con supporto in carta, la lastra negativa con l'immagine dei quattro quarti che compongono l'immagine. La lastra fotografica ed il foglio fotosensibile sono esposti ad una luce intesa. Dopo l'esposizione, per un processo di polimerizzazione simile a quello che usano i dentisti nelle otturazione con le nuove resine (in questo caso raggio di luce UV), la parte esposta alla luce polimerizza e diviene impermeabile ed insolubile, impermeabile anche all'azione degli acidi, mentre la parte non esposta alla luce resta solubile e può veniva lavata via. Come ricorderete successivamente il foglio era steso sul cilindro, si eliminava il supporto di carta, lasciando la membrana polimerica a contatto con il rame e si effettuava un bagno in acido. Le parti della superficie del rame protette dalla membrana che aveva polimeralizzato non venivano a contatto con l'acido, mentre le altre parti non protette del rame venivano a contatto con l'acido.
L'acido incideva in maniera uniforme la superficie esposta del rame. La profondità era funzione del tempo di esposizione all'acido.
Nei rotocalchi, come tutti potete osservare nei vostri francobolli, lo spessore dell'incisione e la quantità di inchiostro rilasciato sulla carta è minima, contrariamente a quanto succede nel calcografici, in cui lo spessore dell'inchiostro è maggiore e rilevabile al tatto ed in controluce.
Caro Pinco, mi sembra che stiamo osservando delle anomalie - sfasamento d'immagini, rigature che scompaiono sotto il disegno - che necessitano di risposte scentificamente e soprattutto razionalmente sostenibili di ciò che vediamo ripetersi in diversi esemplari
stiamo provando a ragionare collettivamente sulle possibili cause, valutando tutte le ipotesi razionali, tutti possiamo sbagliare, ma si ragiona su riscontri reali e documentati. Fin quando ci sono cose che non ci convincono è giusto continuare a riflettere.
Ma tu quali prove scientifiche e riscontri biblografici hai?
Per favore facci capire sulla base di cosa fai queste affermazioni.
michele