Ciao,
non ho mai partecipato a Filatelica e non seguo, in generale, le conferenze sul tema "dove va la filatelia?" perché ritengo che siano una perdita di tempo.
Voglio però raccontare la mia esperienza.
Premetto che non ho mai collezionato francobolli, ma sono stato iscritto come pubblicista per anni all'ordine dei giornalisti perché scrivevo per numerose riviste del settore armiero e della difesa.
Sono stato consulente tecnico della RAI, per la testata TG1 sia per argomenti storici che tecnico-forensi.
Con la RAI ho fatto alcune puntate di Speciale TG1 sia come consulente che ospite in studio, ho anche partecipato ad alcuni TG della Storia.
La mia storia di collezionista inizia in modo banale.
Un giorno, per ambientare delle fotografie di una pistola tedesca di inizio '900, acquistai delle banconote tedesche ad un mercatino e me ne innamorai ed iniziai a collezionare i marchi tedeschi, dal Kaiser Guglielmo II ad oggi, quindi, nel tempo, ho allargato la collezione a tutte le monetazioni cartacee di emergenza delle colonie tedesche e dei territori di occupazione.
Per caso incontrai i biglietti dei campi di concentramento e mi interessarono, all'inizio, quelli col triangolo rosso dati in pagamento agli ufficiali italiani prigionieri in Germania, quindi ho iniziato ad acquistare libri (
passo fondamentale nel percorso di ogni collezionista) sulla Germania, le sue colonie, la prima e la seconda guerra mondiale, l'affermazione del fascismo e del nazismo, la legislazione razziale, la shoa (oggi ho alcune migliaia di libri su questi argomenti).
Fu così che, avendo un certo background teorico, mi avvicinai con una certa riverenza e grande rispetto ai documenti originali, che per me furono le cartoline e le lettere degli IMI.
Forse era già un approccio da storico postale, ma non me ne resi assolutamente conto.
Erano gli unici documenti originali che potevo trovare a poco costo quasi ovunque, quindi iniziai a studiarli ed ad entrare nel mondo della storia postale: fu un'esigenza, una vera e propria necessità - non una libera scelta - perché volevo studiare dei documenti e dovevo conoscere le regole con cui quei documenti venivano redatti, spediti e fatti viaggiare... solo così potevo studiarli, non c'era alternativa.
A quel punto comprai i volumi con i regolamenti postali in vigore in Italia all'epoca, ma anche le tavole dei censimenti da cui potevo sapere le notizie fondamentali di ogni piccolo paese (le trovai a pochi soldi ad un mercatino in Abruzzo).
Poco alla volta dovetti iniziare a capire come funzionava la censura tedesca e perché alcuni prigionieri scrivevano dai lager e altri da reparti militari con la feldpost, quindi comprai libri che mi spiegavano il funzionamento della posta militare tedesca finché sempre più spesso venivo in contatto con la corrispondenza di ex prigionieri che avevano aderito alla RSI e lì scoccò la passione.
Sulla RSI non si trovava nulla, all'epoca: alcuni cataloghi filatelici la avevano addirittura espulsa dalla storia e negavano di fatto che fosse mai esistita una nazione italiana che avesse avuto una sua vita autonoma e una sua storia.
Iniziai ad incontrare i reduci, a farmi raccontare le loro storie e i loro ricordi, quindi iniziai a prestare maggiore attenzione ai loro documenti, che mi raccontavano una storia diversa e nuova, tutta da scoprire, rispetto a quella che si trovava sui libri.
All'epoca lavoravo a Verona e iniziai quindi un'attività che mi segnò profondamente nel percorso successivo: il sabato mattina, complice la disponibilità di un auditorium che avevo a disposizione gratuitamente, incontravo le scolaresche dell'ultimo anno delle scuole superiori in conferenze dove portavo la diretta esperienza di reduci che avevano combattuto da parti avverse, ma che parlavano delle loro scelte alle nuove generazioni: il deportato per motivi politici e il militare dell'Esercito Repubblicano, il partigiano comunista e chi aveva aderito alle Brigate Nere o alle SS Italiane.
Avevo preparato una dispensa che davo ai docenti di storia perché preparassero i ragazzi alla conferenza, che avveniva in orario di studio ed era una lezione come le altre.
Molti di questi ragazzi portarono delle tesine sull'argomento agli esami di maturità e quindi approfondirono con una ricerca personale le vicende che avevano sentito raccontare da un palco di una sala riunioni.
Mi venne allora chiesto dalla locale associazione filatelica di tenere incontri anche per collezionisti su questi temi e quindi iniziai uno studio più specialistico sui temi storico-postali del periodo di mio interesse (1943-45) nei territori del Nord Italia.
A distanza di anni venni n contatto con questo forum durante le ferie di Agosto e avvenne per motivi del tutto diversi: cercavo notizie sulla distribuzione e sulle caratteristiche del francobollo da 450 Lire della serie Castelli ("Castello di Bosa").
La prima persona che conobbi fu l'indimenticabile e purtroppo prematuramente scomparso
Lucio, persona splendida e di grande cultura filatelica.
Mi interessava tutto su quel francobollo per una questione forense: era stato utilizzato dal Mostro di Firenze per affrancare la busta con cui spedì un brandello di tessuto organico, preso da una vittima, agli inquirenti dopo l'ultimo duplice omicidio del 1985 di Scopeti.
Per inciso, sono esperto balistico e sono stato consulente di parte per la difesa di Pacciani nel processo che lo vide assolto dai 7 duplici ergastoli a cui era stato condannato in primo grado.
Per motivi di studio, che immagino si possano comprendere, ho la disponibilità di diversi strumenti ottici, il cui uso ho esteso anche alla filatelia.
Sul forum ho iniziato a cercare gli argomenti a me cari, che erano quasi inesistenti, quindi entrai in contatto con
Ancaria, che mi stimolò a mostrare sul forum alcuni dei miei pezzi.
Chiesi a
Piccione e a
Marco4x4 la loro autorizzazione per postare materiale che poteva essere oggetto di polemiche - che non mancarono, all'inizio!
Nacque così la sezione dedicata alla storia postale RSI del forum, che presto divenne un punto di riferimento per chi, come me, aveva a cuore quegli argomenti.
In seguito non condivisi alcune scelte dell'amministratore e, complice il mio amore per l'autonomia e per evitare polemiche con altri personaggi con cui non condividevo l'approccio a questi temi, decisi di allontanarmi dal forum, tornando a leggere o a scrivere - come in questo caso - quando gli argomenti mi fossero interessati.
A quel punto creai un mio sito, utilizzando le risorse messe a disposizione dal web, senza alcun costo se non il tempo e le conoscenze personali accumulate in anni di studio e osservazione.
Il mio sito è al momento l'unico specializzato sulla storia postale RSI, e ha ricevuto visite da 85 diverse nazioni.
Il sito è ormai diventato un punto di riferimento per chi raccoglie storia postale RSI e da qui iniziò per me una nuova fase: divulgare ciò che sapevo e mettere a disposizione di altri i documenti, spesso del tutto inediti, che avevo trovato al di fuori dei percorsi tradizionali filatelici o collezionistici.
Iniziai a fornire in modo completamente gratuito, immagini ai ricercatori con cui ero in contatto e mi venne chiesto dal curatore dell'edizione di partecipare alla revisione del volume edito dall'AICPM dedicato alla storia postale della RSI, edito nel 2010, sia con immagini di oggetti della mia collezione (circa un centinaio) che con i testi (in particolare sulle affrancature meccaniche).
Una precisazione: presto sempre maggiore attenzione alla gestione dei diritti di ciò che viene pubblicato sul web; non è affatto vero ciò che viene attribuito nella sintesi a Fabio Bonacina:
"... Sul web tutto è gratis, ma per correttezza deontologica bisognerebbe chiedere prima di prendere e comunque citare sempre la fonte".
E' vero l'esatto contrario: tutto è vietato se non espressamente concessa autorizzazione di copia dall'autore.
La filatelia è anche investimento economico e la difesa dei diritti di sfruttamento economico, sia delle immagini che dei testi, è alla base della tutela di un investimento che, ripeto, è culturale ma anche economico.
