mikonap ha scritto:
Un ipotesi plausibile potrebbe essere: sul quarto della tavola in rame, con gli angoli scalpellati, oltre alla croce in alto, si è aggiunta anche la croce in basso, sfalsata di una posizione, in modo che, duplicado con la guttaperca, si ottenesse un secondo quarto, posizionato in basso.
Il risultato finale era una tavola con due quarti (superiore ed inferiore) con le due croci canoniche e funzionali, posizionate sul bordo alto e sul bordo basso, con l'unica controindicazione di avere due croci inutili nello spazio al centro, tra il quarto superiore ed in quarto inferiore,
che non davano fastidio a nessuno, almeno sino a quando non abbiamo cominciato a studiare i bordi.
michele
sono entrambe anche le mie ipotesi
quella sulla posizione delle croci
e quella che (fino a poco tempo fa) non davano fastidio a nessuno
ora vorrei riprendere la domanda di Massimiliano (fildoc)
(la seconda parte la leggo come affermazione, anche se ha il punto di domanda)
Perché la guttaperca?
in Lombardo Veneto nel 1853 usavano gia' i flani in cartone umido?
siccome "nessuno nasce imparato" ed anch'io ci ho messo del tempo per iniziare a capici qualcosina

(poco ma molto più di quando mi sono iscritto al Forum!!!)
........ senza fare il professore
che non sono riporto la definizione dei due termini
GUTTAPERCA (dal malese gĕtah pĕrcah "albero della gomma"). -
È il lattice disseccato di varie specie di alberi della famiglia delle Sapotacee, indigene della regione indomalese.
L'uso di gran lunga più importante della guttaperca è nella confezione dei cavi sottomarini e sotterranei nei quali costituisce un involucro isolante del conduttore in rame
L'uso che a noi interessa è in galvanoplastica per la (ri)produzione dei più minuti particolari delle medaglie (.

.. e dei francobolli...
FLANO s. m. [dal fr. flan (v.)]. – In tipografia, cartone morbido e resistente al calore su cui viene impressa la composizione tipografica per ottenere una matrice negativa entro la quale si versa il metallo fuso per la preparazione delle lastre stereotipiche o dei semicilindri per le rotative.
Stereotipia • procedimento di riproduzione che permette di ottenere, da una composizione tipografica a caratteri o a righe mobili (p. e. una pagina di libro o di giornale), lastre di piombo fuse in un blocco unico, piane o curve, per la stampa in piano o in macchine rotative (2) la lastra così ottenuta; la stampa effettuata con tali lastre.
premetto che
il discorso è prettamente tecnico
quindi vale il principio che
"ogni francobollo è bello a mamma sua"
credo che si possa affermare senza dubbio che la finezza nel disegno e la qualità di stampa dei tipografici De La Rue non ha confronti con le precedenti emissioni di francobolli (Regno e ASI)
basta considerare la pressoché totale assenza di differenze tra i 400 pezzi di un foglio DLR (il che ci preclude la ricerca .... delle varietà).
Ricordiamo che a Torino non si producevano solo marche da bollo e francobolli ma biglietti di banca e buoni del tesoro per i quali non era necessario predisporre 400 calchi come invece per i fogli dei francobolli, quindi la guttaperca poteva servire in prevalenza a quell’uso ed anche per duplicare parti di tavola dei francobolli, magari proprio (e solo?) per le 100 immagini dalle tavole in rame alle quali si modificavano gli angoli.
I calchi in guttaperca e ancor di più quelli in piombo credo si possa affermare che siano l’evoluzione (.... della specie...) di quelli fatti a partire dal cartone bagnato che non poteva certo essere utilizzato per ottenere l'elettrodeposizione di una tavola in rame.
Ricordo anche che l'emissione dei valori ESTERO di cui trattiamo è del
gennaio 1874
vedete cosa facevano (già) in Francia ..... nel 1848!
FRANCIA 1848 rame da 150 nota.JPG
FRANCIA 1848 rame da 150.JPG
“grosso modo”
Anno 1848
Galvano di 150 clichès con un “testa rovesciata” nella posizione 93
Le tavole di stampa del primo francobollo (di Francia) sono dei pannelli di rame , chiamati galvanotipi.
Li si realizza per galvanoplastica da un assemblaggio di 150 calchi di piombo ottenuti a partire da un punzone originale.
(L’emissione del “type Cérès” è del 1° gennaio 1849)
Revised by Lucky Boldrini - May 2017
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