Bozzetti, prove e saggi di RSI

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somalafis
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Bozzetti, prove e saggi di RSI

Messaggio da somalafis »

Curiosamente gli ultimi due cataloghi che ho ricevuto in forma cartacea (la vendita a prezzi netti della Flatelia Sammarinese, con parecchi pezzi inconsueti, e il denso catalogo dell'asta Unionphil) contengono entrambi dei saggi di carte valori RSI. Alcuni li avevo gia' visti ma uno (un bozzetto di espresso monumenti distrutti su Zara rasa al suolo dai bombardamenti) non me lo ricordavo proprio.
Filatelia sammarinese:
zar.jpg

gar.jpg

mazz.jpg

pal.jpg

Unionphil:
scansione0003.jpg
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Riccardo Bodo
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Giorgio Zaffaroni
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Re: saggi RSI

Messaggio da Giorgio Zaffaroni »

Ciao Riccardo Ciao: il bozzetto 'Monumenti distrutti' raffigurante Zara sembra introvabile :mmm: ho girato in lungo e in largo anche il sito di Giorgio Bifani ( sito peraltro bellissimo per non dire eccezionale!) ma non si trova! che sia un falso d'epoca? Ciao:
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somalafis
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Re: saggi RSI

Messaggio da somalafis »

No, mi sembra un sospetto ingiustificato. I pezzi sono corredati da un circostanziato certificato Sirotti e soprattutto sono prove di bozzetti di dimensioni ben superiori a quelle di un francobollo: 41x50 mm i due valori Mazzini e Garibaldi e 90x50 mm i due 'espressi'.
La prova con Zara dovrebbe derivare da un bozzetto scartato, perche' il disegno non e' completo ed e' biffato con due righe a matita (e' datato 7-4-44). Forse non piacque o forse toccava una zona 'delicata' (sotto occupazione tedesca e rivendicata dalla Croazia di Pavelic. Comunque non e' l'unico bozzetto non approvato dalle autorita' RSI nella preparazione della serie definitiva: e' noto ad esempio il disegno scartato del 50 centesimi violetto con l'Italia Turrita e il fascio. Gli alti valori Mazzini e Garibaldi invece arrivarono ad uno stadio piu' avanzato visto che sono note prove stampate in rotocalco nei colori previsti e poi ritagliate, applicate su fondi dentellati e montate su cartoncino di presentazione: 2 lire carminio (Mazzini), 2,50 lire arancio (Garibaldi), 5 lire rosa(Garibaldi), 10 lire viola scuro (Mazzini), 50 lire violetto (Mazzini)
Anche le prove dei segnatasse vennero stampate in rotocalco, ritagliate e poi applicate su cartoncino (datato 4-4-45 al retro).
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Giorgio Zaffaroni
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Re: saggi RSI

Messaggio da Giorgio Zaffaroni »

Molto interessante :clap: Ciao:
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somalafis
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Re: saggi RSI

Messaggio da somalafis »

Nuovi sviluppi per il bozzetto di espresso 'monumenti distrutti' dedicato a Zara (effettivamente rasa al suolo dai bombardamenti alleati) e mai adottato.
Una prova fotografica applicata su cartoncino compare infatti nel listino Laser Invest, appena pubblicato con scadenza 20 novembre. Ecco l'immagine:
zara.jpg

PS: il bozzetto offerto dalla Filatelia Sammarinese (con gli altri bozzetti) si e' potuto esaminare de visu a Italia 2009.

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Riccardo Bodo
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somalafis
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prove e saggi della RSI

Messaggio da somalafis »

Poiche' non mi sembra che nessuno lo abbia fatto, segnalerei questo articolo di Luigi Sirotti sul Postalista dedicato ai saggi e alle prove della RSI: http://www.ilpostalista.it/francobollisommario_65a.htm
Niente di inedito,intendiamoci, ma e' utile avere tutto questo materiale schedato insieme e con discrete riproduzioni, nonche' con l'indicazione delle date riportate su alcuni dei cartoncini di prova. Tra l'altro si vede che i lavori per il completamente delle serie definitive (alti valori, segnatasse) proseguirono sino ai primi giorni dell'aprile 1945...Ottimismo postale? Forza d'inerzia burocratica? Cecita' fanatica di fronte al crollo tedesco ormai evidente su tutti i fronti? Divorante passione filatelica?
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byebye
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Re: prove e saggi della RSI

Messaggio da byebye »

Grazie per la segnalazione, Somalafis.

Nella tabella delle prime date d'uso dei francobolli definitivi della serie "Monumenti distrutti" - seconda emissione senza filigrana, c'è un refuso nella prima data d'uso del valore da 20 cent: la prima data nota è 11 gennaio 1945 (la data 2 maggio 1945 è quella di fine validità).

Serie "Monumenti distrutti" II emissione (senza filigrana)

:-) Ciao:
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somalafis
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Re: prove e saggi della RSI

Messaggio da somalafis »

Nell'ambito della serie ''monumenti distrutti'' segnalerei inoltre un presunto saggio recentemente comparso in asta. Si tratta di un biglietto postale differente da quello poi realmente emesso: reca come impronta di affrancatura la vignetta del 25 centesimi della prima serie (invece di quella della seconda serie) e un fascio repubblicano (invece dello stemma repubblicano).
saggio rsi...asta.jpg


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cirneco giuseppe
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Domanda strana?

Messaggio da cirneco giuseppe »

Sapete se la Repubblica Sociale Italiana fosse riconosciuta dagli altri stati
e, riportando alla filatelia,
se fosse riconosciuta dall'UPU?

Io ricordo che non lo fosse, ma potrei sbagliarmi.
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Thenewguy
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Re: Domanda strana?

Messaggio da Thenewguy »

No, non lo era. Infatti, la resa della RSI fu firmata dal Generale Karl Wolff, comandante delle SS in Italia. Gli alleati consideravano la RSI come un stato fantoccio sotto occupazione tedesca, e non hanno mai riconosciuto nessuna autorità degli funzionari della RSI di stipulare degli accordi.
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cirneco giuseppe
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Re: Domanda strana?

Messaggio da cirneco giuseppe »

Thenewguy ha scritto:No, non lo era. Infatti, la resa della RSI fu firmata dal Generale Karl Wolff, comandante delle SS in Italia. Gli alleati consideravano la RSI come un stato fantoccio sotto occupazione tedesca, e non hanno mai riconosciuto nessuna autorità degli funzionari della RSI di stipulare degli accordi.
E quindi non poteva inviare francobolli all'UPU per il riconoscimento.
Le lettere inviate all'estero, come erano considerate?
Non affrancate e tassate?
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somalafis
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Re: Domanda strana?

Messaggio da somalafis »

cirneco giuseppe ha scritto:...
E quindi non poteva inviare francobolli all'UPU per il riconoscimento.
Le lettere inviate all'estero, come erano considerate?
Non affrancate e tassate?
Sul fatto del mancato riconoscimento UPU andrei molto cauto. Ad esempio, tutti gli storici postali hanno sempre indicato che, quando si decise di ''legalizzare'' in qualche modo l'emissione di Teramo, un certo numero di esemplari fu inviato all'UPU... Io credo che nel periodo bellico l'UPU evitasse ogni discriminazione fra gli eventuali stati in ''concorrenza''. Comunque il quadro dei collegamenti postali, piu' che da normative UPU era condizionato dalla situazione della guerra.
La RSI, ovviamente, era riconosciuta dagli stati in qualche modo controllati della Germania e la posta - dopo un periodo di sospensione - pote' venire indirizzata (almeno inizialmente) in Slovacchia, Belgio, Francia, Polonia Occupata, Protettorato di Boemia e Moravia, Croazia, Ungheria, Albania, Bulgaria, Danimarca, Estonia,Finlandia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Montenegro, Norvegia, Olanda, Romania, Serbia. Tra i paesi neutrali la posta poteva andare in Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Turchia e, come e' facile constatare, non subiva tassazioni. Di norma pero' non si operava uno scambio diretto alla frontiera dei dispacci postali ma la posta transitava in Germania ed era assoggettata alla censura tedesca. Ovviamente escluso era il collegamento con i paesi ''nemici''. Anche il Giappone riconosceva la RSI ma non credo fossero possibili collegamenti postali ...
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Thenewguy
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Re: Domanda strana?

Messaggio da Thenewguy »

Sono dei soggetti diversi:

Certamente la RSI cerco' di avere riconoscimento. Avevo letto che perfino I francobolli di Teramo furono inviato a UPU.

La posta estera era per la maggior parte inviata a Germania, o ai paesi sotto influenza germanica, e non ci furono problemi.

I paesi neutrali accettarono la posta affrancata coi francobolli RSI perche' non volevano dare l'impressione di stare da una delle parti, come Svizzera (destinazione comunissima), Portogallo, Svezia, Spagna, Turchia (rara destinazione, ma ha accettato la posta senza tassarla).

La corrispondenza dalla RSI alla parte degli alleati era possibile solo se si trattava di corrispondenza di prigionieri di guerra, che erano inviati in franchigia, con eccezione di servizi speciali come posta aerea, tramite Croce Rossa. Anche questi furono inoltrati senza problemi.
Ultima modifica di Thenewguy il 10 dicembre 2016, 20:03, modificato 1 volta in totale.
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Andrea61
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Re: Domanda strana?

Messaggio da Andrea61 »

Ricordo che ai tempi del mio ritrovato interesse per la filatelia (una ventina d'anni fa e forse un briciolo in più) venne alla Subalpina un famoso filatelista ora scomparso e ben noto "nostalgico" (diciamo così) che venne a farci una conferenza sulla storia postale della RSI.

Ad un certo punto propose una lista di paesi che avevano riconosciuto la RSI a supporto di una teorica validità giuridica del governo fantoccio di Salò.

La lista comprendeva unicamente gli Stati dell'Asse e i suoi fedeli alleati o succubi che fossero.

Tanto basta.

Che poi Stati terzi o neutrali abbiano accettato--in tempo di guerra--i francobolli RSI è tutto un altro paio di maniche.
Ultima modifica di Andrea61 il 10 dicembre 2016, 21:21, modificato 1 volta in totale.
Andrea

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Tergesteo
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Re: Domanda strana?

Messaggio da Tergesteo »

La RSI, ovviamente, era riconosciuta dagli stati in qualche modo controllati della Germania e la posta - dopo un periodo di sospensione - pote' venire indirizzata (almeno inizialmente) in Slovacchia, Belgio, Francia, Polonia Occupata, Protettorato di Boemia e Moravia, Croazia, Ungheria, Albania, Bulgaria, Danimarca, Estonia,Finlandia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Montenegro, Norvegia, Olanda, Romania, Serbia. Tra i paesi neutrali la posta poteva andare in Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Turchia e, come e' facile constatare, non subiva tassazioni.
Non è possibile che gli stati baltici potessero riconoscere la RSI, in quanto non esistevano più dal 1940, dopo l'annessione sovietica.

Quando furono invasi dalle truppe naziste nel 1941, in difetto alle promesse tedesche, mai venne ripristinato alcun governo lituano, lettone o estone.

I tedeschi crearono un area, da loro amministrata, denominata genericamente "Ostland", pensata per essere totalmente ripulita etnicamente e poi popolata da tedeschi ariani. La zona era comandata dal Reichskommissar Hinrich Lohse.

Quindi, dal 1940 al 1991 gli stati baltici non ebbero alcuna esistenza autonoma, figuriamoci postale!

Non a caso, i francobolli baltici iniziano nel 1918, fino al 1940, poi vennero stampati francobolli d'occupazione, prima sovietici, poi tedeschi, dal 1944 vennero usati normali valori sovietici, sino alla ritrovata indipendenza nel 1991.

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cirneco giuseppe
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Re: Domanda strana?

Messaggio da cirneco giuseppe »

E' tutto molto interessante.
Uno spaccato di storia e di filatelia che s'intreccia.
Ma il mio cruccio è sapere se anche i francobolli della RSI furono inviati all'UPU.
Sia quelli soprastampati che quelli definitivi.
Perchè, mi chiedo, in un periodo di conflitti c'era qualcuno che potesse
avere interesse (non filatelico) a mandare i francobolli all'UPU?
Con i tanti problemi da risolvere, anche postali e di approvviggionamento dei francobolli,
possibile che ci fosse il solito funzionario così zelante da ricordarsi dell'esistenza dell'UPU?
Inizialmente preparati a Roma e Firenze, a Verona e brescia e nel 1944 spostatisi a Novara
dove furono realizzati i definitivi, con tutti i problemi di trovare carta, macchine ecc davvero
ci poteva essere chi pensava di mandare francobolli all'UPU per avere il riconoscimento della RSI
che stava già in cattive acque?
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Re: Domanda strana?

Messaggio da Tergesteo »

E' tutto molto interessante.
Uno spaccato di storia e di filatelia che s'intreccia.
Ma il mio cruccio è sapere se anche i francobolli della RSI furono inviati all'UPU.
Sia quelli soprastampati che quelli definitivi.
Perchè, mi chiedo, in un periodo di conflitti c'era qualcuno che potesse
avere interesse (non filatelico) a mandare i francobolli all'UPU?
Con i tanti problemi da risolvere, anche postali e di approvviggionamento dei francobolli,
possibile che ci fosse il solito funzionario così zelante da ricordarsi dell'esistenza dell'UPU?
Inizialmente preparati a Roma e Firenze, a Verona e brescia e nel 1944 spostatisi a Novara
dove furono realizzati i definitivi, con tutti i problemi di trovare carta, macchine ecc davvero
ci poteva essere chi pensava di mandare francobolli all'UPU per avere il riconoscimento della RSI
che stava già in cattive acque?
Pino,

Non è una questione irrilevante, sicuramente molti italiani "sudditi" della repubblica di Salò avevano bisogno di scrivere all'estero, verso paesi ospitanti grandi comunità italiane come USA, Argentina e Brasile. Forse negli USA il problema si sentiva meno in quanto l'immigrazione era prevalentemente meridionale, ma sicuramente in Sudamerica il problema era molto più sentito. Non so nulla di storia postale della RSI, ma sarei curioso di sapere come la gente si regolasse. Sicuramente nel nord Italia, tanta gente si appoggiava sulle poste svizzere.

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Re: Domanda strana?

Messaggio da cirneco giuseppe »

Ok Benjamin.
Mi sta bene che si pensasse a spedire corrispondenza.
Certo era importante si.
Ma a pensare all'UPU?
In Europa molti paesi erano occupati dalla Germania e quindi non serviva pensarci.
Altri non riconoscevano la RSI ma essendo un periodo tragico che coinvolgeva tante nazioni,
aveva ancora senso l'esistenza dell'UPU?
E che importanza aveva nello scenario bellico?
Le altre nazioni continuavano ad inviare i loro prodotti all'UPU?
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Re: Domanda strana?

Messaggio da cirneco giuseppe »

Gli ultimi francobolli di quel periodo di cui esistono prove provate sono i segnatasse del 1934.
E poi?
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Re: Domanda strana?

Messaggio da Tergesteo »

Credo che semplicemente gli stati alleati cercassero di assicurare la corrispondenza tra loro, con tutte le difficoltà del caso.

Ho dei documenti familiari, tra URSS e mandato britannico in Palestina i quali hanno impiegato MESI prima di arrivare.

Sicuramente gli stati belligeranti non scambiavano alcuna forma di corrispondenza.

Per gli stati neutrali, credo che bene o male, si riusciva a varcare le barriere.

Tutto veniva comunque censurato.

Per la RSI, è logico che la corrispondenza venisse regolarmente recapitata verso gli stati dell'Asse e magari tollerata dai paesi non belligeranti.

E' ovvio che in questo frangente l'UPU non avesse più alcun potere. Anche se lo avesse voluto imporre, non avrebbe potuto assicurare il recapito della posta tra URSS e Germania nazista!

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