Nel tempo si è radicata dentro di me la convinzione, sempre più profonda, che nessun team di giurati potrà giudicare mai meglio la mia collezione come in una Nazionale.
I giurati nazionali vedono le collezioni crescere, trasformarsi, ne apprezzano i miglioramenti o i peggioramenti, ricevono sempre le fotocopie, hanno (o si possono procurare) le fotocopie precedenti, conoscono i collezionisti. Insomma, tutto il contrario di quanto accade in una giuria internazionale.
Personalmente, questo è l'unico motivo per cui al momento ho partecipato solo due volte ad una Internazionale.
Probabilmente riparteciperò, tra 1/2 anni, quando avrò il tempo di mettere le mani alla mia collezione.
In ogni caso, non sono i soldi che mi tengono lontano dalle competizioni internazionali: uno sforzetto economico lo si fa volentieri se si sono spesi soldi per la propria collezione e se tale sforzetto è richiesto ogni tanto.
Ha ragione Paolo quando dice che, invece, è la formula delle Internazionali che va ripensata, e profondamente aggiungo io. E non certo per iniziativa individuale di un Comitato Organizzatore di una Internazionale a Roma o sul Lago Balaton, ma a livello FIP. E oggi, nel momento in cui la FIP è sempre più FIAP e meno FEPA e FIAF, la vedo ancora più dura...
Approfitto dell'occasione per un sincero augurio di una Serena Pasqua a tutti gli Amici.
