L'utilizzo postale del Lire 50 Serie Imperiale
Moderatore: cialo
Re: 50 lire imperiale su busta...
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Ultima modifica di Betelgeuse il 30 giugno 2012, 10:28, modificato 1 volta in totale.
- cav_matraire
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Re: 50 lire imperiale su busta...
Ciao Emilio,
mi pare di capire che non ti riferisci per forza ad un uso isolato del 50 l., in ogni caso di trova spesso sulle corrispondenze vie aeree per l'estero o su grandi plichi raccomandati per l'interno..ma conoscendo la tua sapienza sicuramente avevi già pensato a qualcosa di simile

mi pare di capire che non ti riferisci per forza ad un uso isolato del 50 l., in ogni caso di trova spesso sulle corrispondenze vie aeree per l'estero o su grandi plichi raccomandati per l'interno..ma conoscendo la tua sapienza sicuramente avevi già pensato a qualcosa di simile


Aniello Veneri
anielloveneri@libero.it
Storia postale Democratica-Italia al lavoro-Michelangiolesca-Servizi
Specializzazioni in particolare 100 l. democratica
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Re: 50 lire imperiale su busta...
cav_matraire ha scritto:Ciao Emilio,
mi pare di capire che non ti riferisci per forza ad un uso isolato del 50 l., in ogni caso di trova spesso sulle corrispondenze vie aeree per l'estero o su grandi plichi raccomandati per l'interno..ma conoscendo la tua sapienza sicuramente avevi già pensato a qualcosa di simile![]()
Caro Emilio,
il 50 Lire Imperiale ha avuto vita lunga, come la serie stessa: dal 1929 al 1946.
In questi 17 anni anche il 50 Lire ha avuto parecchi usi e vicissitudini.
Se però nel primo periodo (fino al 1943) è possibile trovarlo su busta in documenti come quelli citati da Aniello (ricordo buste volate in Sudamerica ed affrancate per centinaia di lire.....), tra il 1945 ed il 46 è possibile trovarlo anche più facilmente su usi verso l'interno, poichè nel frattempo le tariffe erano aumentate e non di poco. Questi usi tardivi sono altrettanto interessanti, a mio avviso.
Non ricordo usi isolati (certamente assai rari), nè ricordo di aver mai visto il 50 Lire usato in periodo RSI.
Un caro saluto



Roberto
Re: 50 lire imperiale su busta...
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Ultima modifica di Betelgeuse il 30 giugno 2012, 10:28, modificato 1 volta in totale.
Re: 50 lire imperiale su busta...
Nalla prossima asta della Sammarinese il lotto 583 è una busta del 1940 per l'Argentina affrancata per 217,25 lire, di cui 200 sono 4 pezzi da 50 lire (non in quartina!). Parte da 3500€, nonostante abrasioni e mutilazioni della busta (ma non dei francobolli). Ma ricordo alcuni bustoni di un'asta Bolaffi con affrancature ancora maggiori.
Michele
Michele
Re: 50 lire imperiale su busta...
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Ultima modifica di Betelgeuse il 30 giugno 2012, 10:28, modificato 1 volta in totale.
Re: 50 lire imperiale su busta...
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Ultima modifica di Betelgeuse il 30 giugno 2012, 10:28, modificato 1 volta in totale.
Re: 50 lire imperiale su busta...
Enrico, complimenti per l'analisi.
Remo
Remo

remo Sostenitore del Forum dal 2011
"Vi è, nella passione per le antichità e la roba vecchia, una ricerca del mondo immutabile che altri persero morendo. Le cose e il paesaggio non si lamentano, non piangono, non sembra perdano nulla quando ci perdono".
Da "Il mondo illuminato" di Angeles Mastretta
"Vi è, nella passione per le antichità e la roba vecchia, una ricerca del mondo immutabile che altri persero morendo. Le cose e il paesaggio non si lamentano, non piangono, non sembra perdano nulla quando ci perdono".
Da "Il mondo illuminato" di Angeles Mastretta
Re: 50 lire imperiale su busta...
Betelgeuse ha scritto:Premetto che la mia è un'opinione basata sull'osservazione.
Il 50 lire dell'imperiale serviva a poco, come francobollo, quando venne emesso.
Tuttavia emerge una differenza rispetto alle emissioni dei decenni precedenti: se si eccettua il commemorativo di Vitt. Emanuele II emesso lo stesso anno, è la prima volta che nell'effigie il re punta lo sguardo verso chi guarda il francobollo; in precedenza essa era volta a sinistra o a destra.
Un tentativo di guardare diritto era stato fatto con la serie floreale del 1901, ma in questa il volto del re era sorridente, quasi ammiccante come la Gioconda di Leonardo; il protocollo non permetteva di guardare il re negli occhi in sua presenza
Nell'imperiale invece il volto è serio, incombente. Come se volesse trasmettere un messaggio alla nazione. Non dimentichiamoci che è l'anno del Concordato. L'emissione celebra il massimo potere della monarchia. E nel contempo il re cerca la popolarità dando un'immagine umanizzata, permettendo alla gente più comune di guardarlo in viso direttamente. Questo almeno in teoria, perché le tariffe in uso consentivano questo privilegio solo a pochi. E il collezionista, che conservava il nuovo, faceva parte dell'élite dei privilegiati (da un collezionista di numismatica ad uno di filatelia).
E se il nonno aveva avuto il suo inutile 3 lire nella IV di Sardegna, il re doveva avere il suo podio con un altrettanto inutile 50 lire, degno di celebrare un enorme evento per la nazione, là il regno, qui l'impero.
Ottima analisi ma hai sbagliato valore: il re guardava il pubblico dal 50 centesimi, non dal 50 lire, dove è alteramente di profilo: quindi guardare in faccia il re non era privilegio di pochi ma di chiunque scrivesse una lettera di primo porto per l'interno, ovvero la maggioranza assoluta degli utenti. E sull'inutilità permettetemi di dissentire: si fanno i francobolli col l'esatto nominale per le tariffe più ricorrenti, non per tutte altrimenti per prevedere francobolli utili (per usare la terminologia del dr. Stranamore) per tutte le possibili assicurate quanti ne avrebbero dovuti fare? Nel momento stesso in cui esistevano tariffe superiori a 50 lire, il 50 lire era perfettamente utile, anche se poco usato (e lo stesso discorso vale per il 3 lire di Sardegna, ovviamente).
Michele
Re: 50 lire imperiale su busta...
Ciao a tutti,
sull'utilità del francobollo da 50 lire imperiale mi sentirei di concordare con quanto scrive Michele, era un francobollo che aveva un utilizzo sporadico ma effettivo.
Se cerchiamo un esempio di francobollo per così dire "inutile" mi verrebbe in mente il 50 lire del calcio 1934 delle emissioni generali per le Colonie (del quale non sono noti usi in tariffa).
Ad ogni modo, per venire alla domanda di Emilio, molto in sintesi, direi che:
- il 50 lire imperiale usato in tariffa è un pezzo che definirei una via di mezzo tra non comune e raro, ma non certo rarissimo.
Il suo uso tipico negli anni '30 era quello di essere applicato su corrispondenza via aerea per il Sudamerica; in virtù delle tariffe di posta aerea vigenti, bastava che una busta con quella destinazione superasse i 25 grammi di peso per comportare una spesa di invio superiore a 50 lire.
In quegli anni moltissime ditte avevano rapporti commerciali con il Sudamerica, ad esempio della sola ditta Oertly di Milano sono arrivate a noi svariate lettere con l'alto valore (vedi per esempio il lotto 85 del catalogo 148 di giugno 2011 della Laser Invest); credo di poter dire che alla rarità del 50 lire imperiale in tariffa abbia contribuito molto di più il fatto che molte di quelle buste furono cestinate dai destinatari più che l'effettiva rarità di utilizzo.
- il vero pezzo rarissimo, ammesso che esista perchè non ne ho mai visti, sarebbe il 50 lire isolato in tariffa, che necessiterebbe di combinazioni molto particolari di pesi e servizi accessori;
- ritengo logico considerare la valutazione del catalogo come relativa al francobollo in tariffa, anche se eventualmente unito a valori complementari, allo stesso modo in cui (ad esempio) il catalogo valuta il 75c di posta aerea del calcio 1934, anche se questo francobollo non si presenta quasi mai da solo ma sempre accoppiato ad altri a comporre una tariffa che tiene conto anche del porto ordinario;
- il 50 lire usato su buste viaggiate non in tariffa con evidente scopo filatelico è un pezzo anch'esso poco comune, ma è però piuttosto trascurato dal mercato.
Ho visto ad esempio in circolazione buste con i tre alti valori dell'imperiale (20-25-50 lire); queste buste sono state riproposte più volte in aste successive, segno evidente della difficoltà a trovare approdo stabile in una collezione, anche a prezzi che non hanno nulla a che vedere con quelli dell'uso in tariffa.

sull'utilità del francobollo da 50 lire imperiale mi sentirei di concordare con quanto scrive Michele, era un francobollo che aveva un utilizzo sporadico ma effettivo.
Se cerchiamo un esempio di francobollo per così dire "inutile" mi verrebbe in mente il 50 lire del calcio 1934 delle emissioni generali per le Colonie (del quale non sono noti usi in tariffa).
Ad ogni modo, per venire alla domanda di Emilio, molto in sintesi, direi che:
- il 50 lire imperiale usato in tariffa è un pezzo che definirei una via di mezzo tra non comune e raro, ma non certo rarissimo.
Il suo uso tipico negli anni '30 era quello di essere applicato su corrispondenza via aerea per il Sudamerica; in virtù delle tariffe di posta aerea vigenti, bastava che una busta con quella destinazione superasse i 25 grammi di peso per comportare una spesa di invio superiore a 50 lire.
In quegli anni moltissime ditte avevano rapporti commerciali con il Sudamerica, ad esempio della sola ditta Oertly di Milano sono arrivate a noi svariate lettere con l'alto valore (vedi per esempio il lotto 85 del catalogo 148 di giugno 2011 della Laser Invest); credo di poter dire che alla rarità del 50 lire imperiale in tariffa abbia contribuito molto di più il fatto che molte di quelle buste furono cestinate dai destinatari più che l'effettiva rarità di utilizzo.
- il vero pezzo rarissimo, ammesso che esista perchè non ne ho mai visti, sarebbe il 50 lire isolato in tariffa, che necessiterebbe di combinazioni molto particolari di pesi e servizi accessori;
- ritengo logico considerare la valutazione del catalogo come relativa al francobollo in tariffa, anche se eventualmente unito a valori complementari, allo stesso modo in cui (ad esempio) il catalogo valuta il 75c di posta aerea del calcio 1934, anche se questo francobollo non si presenta quasi mai da solo ma sempre accoppiato ad altri a comporre una tariffa che tiene conto anche del porto ordinario;
- il 50 lire usato su buste viaggiate non in tariffa con evidente scopo filatelico è un pezzo anch'esso poco comune, ma è però piuttosto trascurato dal mercato.
Ho visto ad esempio in circolazione buste con i tre alti valori dell'imperiale (20-25-50 lire); queste buste sono state riproposte più volte in aste successive, segno evidente della difficoltà a trovare approdo stabile in una collezione, anche a prezzi che non hanno nulla a che vedere con quelli dell'uso in tariffa.

Ultima modifica di bob il 26 agosto 2011, 15:32, modificato 1 volta in totale.
roberto
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- allvenetoall
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Re: 50 lire imperiale su busta...
Io ho sempre pensato che il Sassone si riferisse, quando mette il simbolino della letterina, all'uso isolato.
I valori in centesimi della democratica per esempio, sono un po' altini sul S. se si considera la moltitudine di corrispondenza pervenutaci (multiaffrancata).
Con tutti i dubbi che nutro comunque sulle quotazioni dei cataloghi.
Francesco
I valori in centesimi della democratica per esempio, sono un po' altini sul S. se si considera la moltitudine di corrispondenza pervenutaci (multiaffrancata).
Con tutti i dubbi che nutro comunque sulle quotazioni dei cataloghi.



Francesco
Re: 50 lire imperiale su busta...
bob ha scritto:Se cerchiamo un esempio di francobollo per così dire "inutile" mi verrebbe in mente il 50 lire del calcio 1934 delle emissioni generali per le Colonie
Quello era utile... a far cassa!

Nella storia postale italiana ci sono sempre stati francobolli di alto valore facciale e di uso infrequente. La loro "utilità" non consisteva nell'assolvere tariffe specifiche ma nell'agevolare la composizione di tariffe eccezionalmente elevate.
L'elenco comprende la Lira di Modena, i 50 grana di Napoli e Sicilia, lo Scudo pontificio (e in certa misura anche il 50 baj), le 60 crazie di Toscana, i Tre Lire di Sardegna e Toscana, il 50 grana delle Province Napoletane, il 2 Lire del 1863, il 2 lire e i 5 lire umbertini, il 5 ed il 10 lire Floreali e chissà che non me me dimentichi qualcuno. La lista termina coi 10 e 20mila Lire emessi a fine anni '70.
Tutti questi francobolli sono per uso generico, tant'è che sono (relativamente) molto più comuni abbinati con altri che non in uso singolo (e spesso se usati singoli sono in affrancatura non esatta, caso tipico del 10 Lire Floreale).
Pertanto mi sembra difficile condensare in un'unica voce, per ciascuno di essi, una valutazione su documento completo.
Andrea
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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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Re: 50 lire imperiale su busta...
allvenetoall ha scritto:Io ho sempre pensato che il Sassone si riferisse, quando mette il simbolino della letterina, all'uso isolato.
I valori in centesimi della democratica per esempio, sono un po' altini sul S. se si considera la moltitudine di corrispondenza pervenutaci (multiaffrancata).
Con tutti i dubbi che nutro comunque sulle quotazioni dei cataloghi.
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Francesco
Ciao Francesco,
su certi bassi valori non c'è dubbio che le cose stiano come dici tu.
Restando alla stessa serie imperiale, il 2c è ben valutato dal catalogo, ma quella valutazione si riferisce esclusivamente al francobollo isolato che assolveva ad una precisa tariffa agevolata per i non vedenti.
Ad una carta puntinata affrancata da un 2c isolato il mercato attribuisce molto più valore di (esempio) una normale cartolina illustrata per l'interno affrancata con dieci pezzi del 2c, eppure anche la cartolina (che contiene più esemplari dello stesso francobollo) è in tariffa.
Quindi direi che, fatta salva la prudenza con cui vanno usati i cataloghi, le quotazioni devono sempre essere interpretate: per certi bassi valori l'uso isolato è tassativo (2c, 35c) e la quotazione non è realistica se quei francobolli sono impiegati per comporre tariffe diverse da quella specifica.
Per altri valori, invece, la tariffa specifica semplicemente non esiste, e il 50 lire è uno di quelli.
Poi, intendiamoci, quando una casa d'aste mette in vendita un pezzo con il 50 lire imperiale, niente le vieta di citare come riferimento il pieno catalogo, sia che il pezzo sia in tariffa sia che si tratti di una affrancatura filatelica. Ma il mercato poi si adatta e chiede sconti molto diversi a seconda che la lettera sia in tariffa o filatelica.

roberto
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Re: 50 lire imperiale su busta...
Andrea61 ha scritto:bob ha scritto:Se cerchiamo un esempio di francobollo per così dire "inutile" mi verrebbe in mente il 50 lire del calcio 1934 delle emissioni generali per le Colonie
Quello era utile... a far cassa!![]()
Nella storia postale italiana ci sono sempre stati francobolli di alto valore facciale e di uso infrequente. La loro "utilità" non consisteva nell'assolvere tariffe specifiche ma nell'agevolare la composizione di tariffe eccezionalmente elevate.
L'elenco comprende la Lira di Modena, i 50 grana di Napoli e Sicilia, lo Scudo pontificio (e in certa misura anche il 50 baj), le 60 crazie di Toscana, i Tre Lire di Sardegna e Toscana, il 50 grana delle Province Napoletane, il 2 Lire del 1863, il 2 lire e i 5 lire umbertini, il 5 ed il 10 lire Floreali e chissà che non me me dimentichi qualcuno. La lista termina coi 10 e 20mila Lire emessi a fine anni '70.
Tutti questi francobolli sono per uso generico, tant'è che sono (relativamente) molto più comuni abbinati con altri che non in uso singolo (e spesso se usati singoli sono in affrancatura non esatta, caso tipico del 10 Lire Floreale).
Pertanto mi sembra difficile condensare in un'unica voce, per ciascuno di essi, una valutazione su documento completo.
Sono d'accordo con tutto quanto scrivi, e quoto in particolare l'ultimo capoverso

roberto
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Re: 50 lire imperiale su busta...
bob ha scritto:allvenetoall ha scritto:Io ho sempre pensato che il Sassone si riferisse, quando mette il simbolino della letterina, all'uso isolato.
I valori in centesimi della democratica per esempio, sono un po' altini sul S. se si considera la moltitudine di corrispondenza pervenutaci (multiaffrancata).
Con tutti i dubbi che nutro comunque sulle quotazioni dei cataloghi.
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Francesco
Ciao Francesco,
su certi bassi valori non c'è dubbio che le cose stiano come dici tu.
Restando alla stessa serie imperiale, il 2c è ben valutato dal catalogo, ma quella valutazione si riferisce esclusivamente al francobollo isolato che assolveva ad una precisa tariffa agevolata per i non vedenti.
Ad una carta puntinata affrancata da un 2c isolato il mercato attribuisce molto più valore di (esempio) una normale cartolina illustrata per l'interno affrancata con dieci pezzi del 2c, eppure anche la cartolina (che contiene più esemplari dello stesso francobollo) è in tariffa.
Quindi direi che, fatta salva la prudenza con cui vanno usati i cataloghi, le quotazioni devono sempre essere interpretate: per certi bassi valori l'uso isolato è tassativo (2c, 35c) e la quotazione non è realistica se quei francobolli sono impiegati per comporre tariffe diverse da quella specifica.
Per altri valori, invece, la tariffa specifica semplicemente non esiste, e il 50 lire è uno di quelli.
Poi, intendiamoci, quando una casa d'aste mette in vendita un pezzo con il 50 lire imperiale, niente le vieta di citare come riferimento il pieno catalogo, sia che il pezzo sia in tariffa sia che si tratti di una affrancatura filatelica. Ma il mercato poi si adatta e chiede sconti molto diversi a seconda che la lettera sia in tariffa o filatelica.
Il discorso è che la storia postale è una disciplina talmente varia che è difficile - e forse non ha neanche molto senso - stabilire il valore di un certo francobollo su documento viaggiato, perché i casi possono essere tantissimi e in linea di principio ogni pezzo è diverso dall'altro. Quindi, se già per i francobolli sciolti le quotazioni di catalogo vanno prese con le molle, per i francobolli su busta questo vale mille volte di più. In pratica... ognuno può considerare le quotazioni riferite a ciò che vuole, tanto poi il valore reale è un altro


S T A F F
Enrico Carsetti
---
Sul (vecchio) Forum dal 6 dicembre 2003
Amo tutto ciò che è filatelia e (soprattutto) storia postale, ma ora sto collezionando:
- Cuba 1899-1917, storia postale
- Italia 1943-44, storia postale delle Marche in RSI
- Argentina 1897, cartoline postali Libertad cabeza chica con vedute
"Chi condivide con gli altri le proprie passioni viene trasportato in una vita incantata di felicità interiore che gli egoisti non conosceranno mai" (R. Bach)
Enrico Carsetti
---
Sul (vecchio) Forum dal 6 dicembre 2003
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- Cuba 1899-1917, storia postale
- Italia 1943-44, storia postale delle Marche in RSI
- Argentina 1897, cartoline postali Libertad cabeza chica con vedute
"Chi condivide con gli altri le proprie passioni viene trasportato in una vita incantata di felicità interiore che gli egoisti non conosceranno mai" (R. Bach)
Re: 50 lire imperiale su busta...
Quoto Erik!
Luca


Luca
Luca L.
Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».
Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, vicepresidente FSFI con delega a manifestazioni e giurie, consigliere USFI.
Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».
Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, vicepresidente FSFI con delega a manifestazioni e giurie, consigliere USFI.
Re: 50 lire imperiale su busta...
allvenetoall ha scritto:Io ho sempre pensato che il Sassone si riferisse, quando mette il simbolino della letterina, all'uso isolato....
L'osservazione di Francesco mi ha colpito: da un po' di anni a questa parte sui cataloghi di francobolli si moltiplicano le quotazioni di pezzi su busta ma vengono fornite scarsissime indicazioni sul senso da attribuire all' ''uso su busta''. Comunque qualche settimana fa, parlando con Vaccari News, il direttore editoriale della Sassone, Giacomo Avanzo rilevava:
''sono state riportate le quotazioni su lettera, nell'affrancatura più comune, purché in tariffa, di tutti i francobolli di San Marino usciti fino al 1945 e di quelli emessi durante alcune delle occupazioni italiane successive alla Prima guerra mondiale”.
Dovrebbe essere un'indicazione generalizzabile....
Riccardo Bodo
SOSTENITORE
SOSTENITORE
Re: 50 lire imperiale su busta...
Le cose non sono poi cosi' semplici....
E chi si dedica alla raccolta su busta si rende conto dopo breve che le quotazioni sono spesso anche poco attendibili...
Uso singolo?
A volte per certi valori è assai difficile e lo sappiamo tutti.
Per restare nell'ambito dell'imperiale e parlando di un caso classico vorrei citare per esempio la tariffa per ciechi oppure il 7,5 per certe pubblicazioni che godevano di agevolazioni speciali....
Infatti trovare un blocco del 2 o del sette e mezzo per comporre una tariffa comune è certamente piu' facile!
Ma i cataloghi ignorano poi alcune realta'....
Per esempio trovare la lira isolata per la Germania non è certamente banale...
Se tale è la confusione sui valori non rari, ha poco senso la distinzione per i valori da 25 e 50 lire che comunque siano sulla busta (singoli o accompagnati) sono sempre un bel vedere!
Comunque tieni presente che, tranne rari casi di affrancature spettacolari, gli usi singoli in genere sono sempre da preferire, piu' ricercati e di maggior valore.
E chi si dedica alla raccolta su busta si rende conto dopo breve che le quotazioni sono spesso anche poco attendibili...
Uso singolo?
A volte per certi valori è assai difficile e lo sappiamo tutti.
Per restare nell'ambito dell'imperiale e parlando di un caso classico vorrei citare per esempio la tariffa per ciechi oppure il 7,5 per certe pubblicazioni che godevano di agevolazioni speciali....
Infatti trovare un blocco del 2 o del sette e mezzo per comporre una tariffa comune è certamente piu' facile!
Ma i cataloghi ignorano poi alcune realta'....
Per esempio trovare la lira isolata per la Germania non è certamente banale...
Se tale è la confusione sui valori non rari, ha poco senso la distinzione per i valori da 25 e 50 lire che comunque siano sulla busta (singoli o accompagnati) sono sempre un bel vedere!
Comunque tieni presente che, tranne rari casi di affrancature spettacolari, gli usi singoli in genere sono sempre da preferire, piu' ricercati e di maggior valore.
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Fildoc
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ciao



Fildoc
Re: 50 lire imperiale su busta...
Betelgeuse ha scritto:Premetto che la mia è un'opinione basata sull'osservazione.
Il 50 lire dell'imperiale serviva a poco, come francobollo, quando venne emesso.
Tuttavia emerge una differenza rispetto alle emissioni dei decenni precedenti: se si eccettua il commemorativo di Vitt. Emanuele II emesso lo stesso anno, è la prima volta che nell'effigie il re punta lo sguardo verso chi guarda il francobollo; in precedenza essa era volta a sinistra o a destra.
Un tentativo di guardare diritto era stato fatto con la serie floreale del 1901, ma in questa il volto del re era sorridente, quasi ammiccante come la Gioconda di Leonardo; il protocollo non permetteva di guardare il re negli occhi in sua presenza
Nell'imperiale invece il volto è serio, incombente. Come se volesse trasmettere un messaggio alla nazione. Non dimentichiamoci che è l'anno del Concordato. L'emissione celebra il massimo potere della monarchia. E nel contempo il re cerca la popolarità dando un'immagine umanizzata, permettendo alla gente più comune di guardarlo in viso direttamente. Questo almeno in teoria, perché le tariffe in uso consentivano questo privilegio solo a pochi. E il collezionista, che conservava il nuovo, faceva parte dell'élite dei privilegiati (da un collezionista di numismatica ad uno di filatelia).
E se il nonno aveva avuto il suo inutile 3 lire nella IV di Sardegna, il re doveva avere il suo podio con un altrettanto inutile 50 lire, degno di celebrare un enorme evento per la nazione, là il regno, qui l'impero.
In realtà il viso del re visto di fronte era presente sui due valori più comuni, 30 cent e 50 cent, mentre il profilo che guarda a sinistra era su altri valori assai diffusi come il 25 cent, il 75 cent, 1,25 Lire e, finalmente, il 50 Lire emesso successivamente.
Non credo che si possa condividere l'analisi che proponi, credo invece che si debba pensare che la monarchia fosse in crisi di visibilità e prestigio a causa dei continui successi del duce del fascismo, non ultimo il Concordato, e quindi questi erano, a mio parere, francobolli di propaganda pro casa Savoia, nel tentativo di dirottare sulla monarchia italiana il prestigio che fu della Romanità e che Mussolini portava ad enfatizzare.
Non a caso gli altri valori dell'Imperiale riportano i busti di grandi romani.
Pensa poi all'uso delle vignette per la Propaganda di Guerra... vennero scelti proprio i francobolli con l'effige del re a fianco dell'incitamento alla guerra: altro che guerra fascista, era il re stesso, in effige, a propagandare la guerra agli Italiani!
Filatelicamente parlando, fu una guerra sabaudo-fascista a tutti gli effetti.


Re: 50 lire imperiale su busta...
Non credo che si possa condividere l'analisi che proponi, credo invece che si debba pensare che la monarchia fosse in crisi di visibilità e prestigio a causa dei continui successi del duce del fascismo, non ultimo il Concordato, e quindi questi erano, a mio parere, francobolli di propaganda pro casa Savoia, nel tentativo di dirottare sulla monarchia italiana il prestigio che fu della Romanità e che Mussolini portava ad enfatizzare.
Non a caso gli altri valori dell'Imperiale riportano i busti di grandi romani.
Anch'io concordo su questa parte di analisi
Infatti non a caso la serie si chiama imperiale con un chiaro riferimento all'impero romano di ben altro respiro rispetto all'impero coloniale italiano del 1936....
Una busta col 50 lire imperiale viaggiata e non in tariffa deve valere almeno 150/200€
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