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Niente di più sbagliato che di voler riconoscere le tre tavole del terzo tipo (se fossero soltanto 3,forse erano di più) col solo colore.
Un principio che vale per tutta la prima emissione:i colori non cambiarono mai esattamente col cambio di tavola.
I principi saldi sono:quarta tavola stampa liquida,colore generalmente rosso quinta tavola stampa mossa,forte foulage e color tendenzialmente rosa-rosso salmone
La sesta tavola fa storia a se,essendo stata prodotta con stereotipi induriti,mentre le altre due provenivano da elettrotipi. Ne risulta una stampa migliore,molto più nitida e dettagliata che ricorda le prime tirature della prima tavola. Il colore prevalente è il rosso carminio.
Tre esempi:
img859.jpg
Quanto alle date d'uso,non ci sono dati precisi,diciamo che la quarta è ovviamente presente dall'inizio (marzo 1852),la quinta prevale nel 1853,la sesta alla fine.Ma teniamo conto del fatto che la sesta è molto,ma molto più rara.Emilio Diena non l'aveva riconosciuta e la plus valenza data dal Sassòne è irrisoria a confronto delle altre due tavole.
Benjamin
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Ultima modifica di Tergesteo il 13 gennaio 2013, 11:56, modificato 1 volta in totale.
Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi
"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."
Per la precisione analizzando solo buste complete con data si puo' dire che la stampa dei terzi tipi all'inizio e per quasi tutto il 52 è perlopiu' di un colore pastoso, come dice Provera granuloso. In questa fase la scritta kkpost risulta con ogni lettera ben distinta. la mia ipotesi è che corrisponda ad una tiratura stampata in inverno quando per la temperatura degli ambienti l'inchiostro freddo era piu' denso. Posso mostrare a riguardo a fini didattici uno splendido pezzo: Angolo di foglio con punto di registro spedito da Legnago il 6 novembre del 1852 per Verona:
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+-x: Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
Successivamente compare una stampa con inchiostro liquido come è evidente in questo esemplare del 1853 spedito da Soncino a Cassiglio:
soresina-1.jpg
A me piace pensare che l'effetto liquido sia dovuto ad una stampa durante la calura estiva quando l'inchiostro era piu sciolto... Potrebbe essere la quarta tavola la stampa granulosa e la quinta tavola la stampa liquida? Non ho mai fatto studi sulla posizione dei difetti nei grandi blocchi ... e quindi non ne sono certo. Certamente le le lettere kkpost sono tutte attaccate le une alle altre:
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Alla fine del 1854 i francobolli cominciano ad assumere una colorazione piu chiara e la stampa risulta ben definita come in questa busta da Vicenza per Verona Certamente per la stampa usarono un inchiostro diverso per pastosita' e colore. I puntini piccoli e il solco bianco intorno allo scudo fanno pensare certamente ad una ripulitura dei clichè. E' questa la sesta tavola? probabilmente si'.
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Siamo nel periodo del passaggio tra la carta a mano e quella a macchina e alcuni francobolli hanno una incisione molto fine. Non si trovano distribuiti in tutte le localita' e generalmente sono su buste del 1854 e 1855 (poche), credo sia dipeso dai vari riassortimenti. Questa busta va da Piadena a Codogno nell'agosto del 1854:
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Poi secondo me la tavola rimane quella con poche variazioni. I clichè si deteriorano , ma sostanzialmente tengono bene: qui siamo a Sanguinetto nel 1857 (l'annullo poco inchiostrato permette di vedere bene il francobollo):
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...poi il i clichè si deteriorano il colore diventa sempre chiaro e il francobollo come si dice a tavola: "è alla frutta"! Questo è un Milano 10 ottobre 1858 per Dongo con un interessante randdruck che quasi sembra una doppia stampa!
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Altro che risposte ai meno esperti!Si è sviluppato un interessantissimo argomento per super specialisti!
Uno degli argomenti più spinosi e difficili della prima emissione.
Gravato dal fatto che trattandosi di francobolli "spiccioli",non vengono studiati da esperti e periti con l'attenzione che meriterebbero.
Lascio finire a Massimiliano la sua disamine,poi risponderò.
Io la penso diversamente...
Benjamin
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D'accordo per i superspecialisti ma noi attingiamo "aggratis" da un percorso che voi avete esplorato nel corso degli anni. Non possiamo che essere sorpresi dalla mole di lettere su cui avete lavorato.
Io tra l'altro sto cercando di mettere insieme quanto si scrive sul sito del LV con quanto voi proponete.
Una domanda che mi faccio è questa: ogni volta che si cambia un clichè (per estremizzare) in una composizione corrisponde un cambiamento di tavola?
Inoltre: la sequenza era punzone-per battitura dieci matrici primarie- per fusione dieci stereotipi primari- per via galvanica 10 matrici secondarie e da queste a) clichè elettrotipi per via galvanica b) clichè stereotipi per fusione.
Ma erano questi clichè stereotipi ad essere induriti e in quale maniera?
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Riguardando tutti i miei duemila 15 centesimi terzo tipo ritengo che i francobolli stampati con stereotipo dettagliato non siano piu' del 2 o del 5 % (dipende dalla severita' dei criteri di selezione). Infine l'enorme produzione (20 milioni di pezzi e piu'....) e la disparita' nella distribuzione dei riassortimenti impedisce una cronologia molto precisa, soprattutto dal 1854/1855 in poi quando le variabili confondenti prendono il sopravvento rispetto alla cronologia dei consumi.
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Partiamo dal più semplice:la sesta tavola si riconosce dalla ripulitura dello stemma in tre direzioni. Quindi si distingue come il n°9.
Nelle stampe chiare e nitide,è facile da riconoscere:
img681.jpg
Altro esempio da manuale,con colore più carico:
img681.jpg
Un esempio con data certa,Milano 14/4/53,coppia:
img681.jpg
Degli esemplari mostrati da Massimiliano,ritengo che solamente il Piadena appartenga alla sesta tavola.
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Dove contesto la tesi di Masimiliano è nel voler dividere gli esemplari granulosi della quarta tavola da quelli liquidi,ritenendo questi ultimi appartenenti ad altra tavola.
Ad esempio,questo batonné mi è stato certifcato da Sottoriva come quarta tavola,opinione che condivido.Siamo di fronte ad una stampa molto liquida:
img681.jpg
Tale stampa può arrivare ad estremi come questo:
img681.jpg
Però appartengono alla stessa tavola esemplari molto nitidi e granulosi che potrebbero essere scambiati con seste tavole,ma hanno lo stemma ripulito in due direzioni:
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Ci sono striscie in cui vediamo coesistere le due tipologie:
img681.jpg
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In fine,quale sarebbe la caratteristica della quinta tavola,oltre al foulage?
Per me è la stampa "mossa",provocata dal foulage che fa sembrare l'immagine quasi sempre "tremante" e produsse alcune stampe particolarmente confuse:
img681.jpg
Questo è un esempio estremo!
Due esemplari più nella norma:
img681.jpg
img681.jpg
Fermo restando (e come si vede bene dai miei esempi) che la 4a tavola è nel 95% dei casi stampata in rosso,la 5a in rosa-rosso salmone e la 6a in rosso carminio.Però esistono alcuni rari esempi di colori "trasversali",come seste tavole stampate in rosso salmone o quinte in rosso.
Per me tutti gli esemplari mostrati da Massimiliano,tranne il Piadena sono della quarta tavola.L'ultimo Milano,potrebbe essere una 5a,ma nutro il sospetto che sia una carta a macchina.
Benjamin
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Opinione completamente diversa... e per il mio materiale illogica. Praticamente la sesta tavola con stereotipi induriti sarebbe stata usata pochissimo e stampata relativamente in pochi esemplari. La cronologia delle mie molte buste mostra con chiarezza prima la stampa granulosa e poi la liquida. Praticamente poi con questa interpretazione almeno il 70% degli ultimi tre anni della prima emissione sarebbero francobolli provenienti dalla quinta tavola? Ma Come dice certamente Benjamin su questo argomento non si è scritto e studiato molto come per altri argomenti... Secondo me è solo lo studio di molto materiale con data certa che ci puo' aiutare.
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