1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

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francesco luraschi
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Re: Tariffa da Pavia a Genova 70 cent?

Messaggio da francesco luraschi »

Ho notato una cosa che può essere interessante nella convenzione Austria-Sardegna del 1844. Parto dal punto 8 segnalato da Benjamin in cui si scrive che il prezzo delle lettere è riferito ad ogni 30 grammi di peso.

Al punto 16 è sono scritti i prezzi di acquisto delle lettere in arrivo dall'Austria:

40/100 quelle da ARF

100/100 quelle da A1

200/100 quelle da A2

Al punto 17 c'è scritto (in francese, spero di avere inteso bene) che la tassa da esigersi dai clienti per il percorso estero non può mai essere superiore ad 1/4 del prezzo di acquisto. Casualmente la quarta parte di 30 grammi sono proprio 7,5 grammi che è lo scaglione base sardo.

Ne consegue che le lettere venivano tassate 10/100, 25/100 e 50/100 per il percorso estero a cui bisognava poi aggiungere le proprie competenze.

Al punto 17 risulta che le lettere venivano poi tassate secondo i tariffari interni in vigore.

Per il Lombardo-Veneto mi trovo: il peso base nel 1844 era effettivamente il 1/2 lotto, esisteva lo scaglione 1/2 lotto-3/4 lotto, e la tariffa era 6 carantani per una spedizione entro le 20 leghe e 12 carantani per quelle oltre. Coincidono anche le distanze. Tralasciamo ARF che è un discorso a parte.

Più difficile la situazione sarda dato che non conosco bene le tariffe. So per certo che il peso base era 7,5 grammi ma non è chiaro se nel tariffario interno esisteva lo scaglione intermedio del 3/4 di lotto. Inoltre mi sembra di capire che gli scaglioni per le distanze fossero più dei tre S1-S2-S3. :mmm:

A conferma del fatto che la convenzione teneva conto dei tariffari interni al punto 22 è scritto che le varie tariffe della convenzione sarebbero state riviste nel caso della variazione delle tariffe interne.

Ecco infine la notificazione del 1844 da cui al punto 3 risulta effettivamente che si teneva conto del porto interno a cui si aggiungeva il porto estero specificato al punto 4.

Il punto 5 sottolinea che venivano aumentati i diritti sardi del 50% per una lettera fino a 3/4 lotto ma senza dire nulla sulla progressione della tariffa interna. A me personalmente sembra sottointeso che la stessa cosa valeva per la tariffa interna essendo lo scaglione intermedio previsto dal tariffario nazionale. :mmm:

https://books.google.it/books?id=ABMrAQ ... na&f=false

Comunque la lettera di Milano segnalata da Benjamin è (per me) molto ma molto strana. C'è qualcosa che mi sfugge, però mi sembra che Benjamin abbia ragione.

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Re: Tariffa da Pavia a Genova 70 cent?

Messaggio da francesco luraschi »

Precisazione, anche se non so fino a che punto possa servire: pure nel Regno di Sardegna nel 1844 esisteva lo scaglione intermedio tra 7,5 e 15 grammi per la corrispondenza nazionale.

Andava da 7,5 a 10 grammi ed era previsto già nel Regio Editto del 30 marzo 1836.

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Re: Tariffa da Pavia a Genova 70 cent?

Messaggio da francesco luraschi »

Provo a ricostruire la vita di questa particolare lettera, ovviamente secondo una mia opinione che non è detto sia esatta.

La direzione di Pavia appone il bollo PD su questa lettera: forse per la fretta, per distrazione, per routine non si premura di pesarla come invece avviene a Milano in qualità di ufficio di scambio.

A questo punto l'invio in PD viene bloccato e la lettera è spedita in porto assegnato con conseguente perdita dell'affrancatura di 45/100: viene cassato il bollo PD a cui è sovrapposto il bollo BOLLO INSUFFICIENTE, apposto anche a lato, e impresso il bollo ARF specifico per le lettere con tassa a carico del destinatario.

Milano oltre a pesare la lettera, non scrive altro sul frontespizio, appone solo i bolli. La lettera viene passata nel gruppo di quelle che verranno comperate a peso dai sardi, se non erro a 40/100 l'oncia.

A Novara rimangono interdetti: inizialmente leggono solo i segni di posta e tassano la lettera 3/10. Poi si accorgono che l'affrancatura risulta in regola sulla distanza e quindi cercano l'inghippo nell'altra variabile, ovvero il peso.

Pesano la lettera e appongono 8 in alto a sinistra che però non è il suo peso effettivo bensì fittizio che però colloca la lettera nel mezzo scaglione superiore al porto base, ovvero tra 7,5 e 10 grammi (9,99). Cassano il 3 e appongono una nuova tassa di 4,5/10

Quello che mi sfuggiva, e che ora mi sembra chiarisca il tutto, è che l'8 è sardo e risulta infatti nello stesso colore della tassa: questo serviva solo come indicazione per l'ufficio di destinazione per risalire al motivo della tassazione.

Secondo il mio parere il peso effettivo della lettera era tra 8,75 e 10 (9,99) grammi così da risultare come scaglione maggiore per entrambe le amministrazioni. Forse addirittura 8.8-8,9 annotati come 8 per abitudine.


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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da francesco luraschi »

Ho riletto brevemente tutto il topic e secondo me quanto scritto nel testo tipografico non corrisponde a realtà. Infatti non è un testo postale bensì un giornale di giurisprudenza che può quindi contenere degli errori o imprecisioni.

Il fatto che ci sia una convenzione non per forza sottintende che gli scaglioni di peso siano univoci. Per esempio nel caso della convenzione postale austro-tedesca e italiana i pesi corrispondevano mentre nel caso della convenzione austro-sarda del 1853 il porto base per i sardi era pari a 15 grammi e per gli austriaci 17,5.

Mi viene il sospetto che pure in quella del 1844 gli scaglioni fossero diversi, al contrario di quanto scritto nel testo.

Forse questo però era già stato appurato nei vari passaggi. E quindi mi sto solo rinfrescando la memoria.

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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da fildoc »

forse questa raccomandata puo' aiutare a fare un po' di calcoli....
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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da francesco luraschi »

Essendo tassata 10/10 ovvero una lira si dovrebbe trattare di una lettera di 2 porti e 1/2.

La tariffa base sulla tratta ARF-S3 (Milano-Genova) espressa in centesimi era: 10/100 di porto austriaco e 30/100 di porto sardo che moltiplicati per 2,5 fanno appunto 1 lira.

Mi sembra infatti che il peso indicato sulla lettera sia 15 grammi.

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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da fildoc »

teoricamente spedire la lettera da Milano per Genova franca a destino sarebbe costata 45 centesimi + 30 di raccomandazione
in quanto era un primo porto pesando 15 grammi
ora il costo e stato effettivamente di 30 centesimi + 1 lira sarda pari pari a 40 centesimi
si risparmiavano 5 centesimi!

ma allora questa come la spiegheresti? Che sempre mi ha lasciato perplesso?
il risvolto di sx è bianco e non reca nessuna scritta
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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da francesco luraschi »

fildoc ha scritto: 15 febbraio 2023, 9:13 teoricamente spedire la lettera da Milano per Genova franca a destino sarebbe costata 45 centesimi + 30 di raccomandazione
in quanto era un primo porto pesando 15 grammi
ora il costo e stato effettivamente di 30 centesimi + 1 lira sarda pari pari a 40 centesimi
si risparmiavano 5 centesimi!

ma allora questa come la spiegheresti? Che sempre mi ha lasciato perplesso?
il risvolto di sx è bianco e non reca nessuna scritta
Il peso base era pari a 1/2 lotto e quindi 8,75 grammi. La tariffa nel 1852 ARF-S3 era pari a 10 carantani di cui 3 di porto austriaco e 7 sardi che tradotti in centesimi di lira austriaca fanno proprio 50/100.

Le lettere semplici con affrancatura giallo-blu sono attraenti e ambite.

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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da fildoc »

non avevo pensato al mezzo lotto!
Questo vuol dire che qui il risparmio era ben piu' cospicuo!

30 cent di raccomandazione + 20 centesimi (mezza lira sarda) : 50 centesimi in tutto invece di 75 centesimi del LV....
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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da francesco luraschi »

Massimiliano,

c'è qualcosa che non ti è chiaro ... Il mittente a Milano ha pagato 30/100 per il diritto di raccomandazione e 50/100 di lira austriaca in contanti. In tutto 80/100 di lira austriaca.

Una lettera semplice (non raccomandata) avrebbe pagato se spedita in senso opposto 40/100 di lira sarda.

Tutto sommato viene rispettato il ragguaglio tra lira austriaca e lira italiana che valeva di più.

Da una parte esisteva lo scaglione 1/2 lotto, 3/4 lotto, 2 lotti dall'altra parte 7,5, 10, 15 grammi. Poi dal 1854 avremo da una parte il lotto e dall'altra i 15 grammi.

Ho comunque sempre dubbi sugli scaglioni sardi ...

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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da ricercatoredifunghi »

Lapsus! Da una parte mezzo lotto,trequarti lotto ed UN LOTTO(NON 2 lotti) :-))
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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da fildoc »

certo giusto!
sono cenresimi austroungarici pagati in partenza in quanto franca!
ok ok
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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da fildoc »

nella fretta ho mescolato due tipologie diverse di raccomandata!
una pagata in partenza ed una in arrivo!
Il diritto di raccomandazione sempre in partenza!
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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da francesco luraschi »

La scansione dei porti sardi DOVREBBE essere questa: :mmm:

Da gramma 7 ½ a 10 esclus. 1 volta e ½ la tassa
Da 10 a 15 id. 2 volte.
Dai 15 ai 50 id. si aggiungerà sempre di 5 in 5 gramma la metà della tassa d’una lettera semplice.


Venne introdotta il 30 aprile 1844.

La lettera MI-GE tassata 10/10 segue questa regola:

40/100 fino a 7,49 grammi
60/100 da 7,5 a 9,99 grammi
80/100 da 10 a 14,99 grammi

Quindi essendo il peso pari a 15 grammi siglato in alto a sinistra bisogna aggiungere il 50% della tariffa di una lettera semplice e si arriva a 10/10 ovvero una lira.

La lettera da Pavia a Casale via Milano AR.F.-S2 postata precedentemente potrebbe avere avuto questa lavorazione:

1) Pavia appone i bolli A.R.F. e il P.D. e indirizza la lettera a Milano

2) Milano si accorge che il peso supera lo scaglione base di 8,75 grammi e appone i due bolli BOLLO INSUFFICIENTE di cui uno a cassare il P.D. NON segna alcun peso riscontrato e mette la lettera nel plico per Novara.

3) A Novara punto sardo di scambio (quello austriaco era Magenta?) si ricontrolla il peso e si annota 8 in alto a sinistra che però è un peso fittizio. Il peso reale per essere superiore a quello base sia per gli austriaci sia per i sardi doveva essere compreso tra 8,76 grammi e 9,99 grammi, magari pure tra 8,76 e 8,99 e questo spiegherebbe l'8. La tariffa passa quindi da 3/10 a 4,5/10 dopo qualche esitazione pure da parte sarda.

Ovviamente cerco conferme ... :mmm:

Appena possibile posterò una prefilatelica che però è tassata in maniera strana e che mi sfugge.

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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco il pezzo di cui non capisco completamente la tassa.

Si tratta di una coperta di lettera del peso di 20 grammi senza data spedita dall'Ufficio di Spedizione presso l'I.R.Tribunale Mercantile e di Cambio di Milano come da convenzione austro-sarda in vigore dal 1844.

La tassa al verso in carantani è: 6 3/9 dove il 6 è il diritto di raccomandazione.

A Genova è stata tassata 24 soldi secondo la progressione di cui sopra sulla tratta ARF-S3.

Non mi è chiaro il 3 al verso ... Per esclusione potrebbe essere la tariffa interna per una ricevuta di ritorno ma mi sembra molto improbabile.

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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da sergio de villagomez »

Buon sabato a tutti,
recentemente, al mercatino domenicale milanese, ho recuperato un po' di pieghi di un archivio, spediti dal Regno di Sardegna verso il Lombardo Veneto in periodo filatelico: benchè abbia letto tutte le varie informazioni sia sul forum che nella biblioteca filatelica in mio possesso, con particolare attenzione ai 2 articoli di Teruzzi sul Vaccari Magazine, continuo a far fatica a capire le varie tariffe di questa convenzione del 1844, veramente complicate per me.
Mostro questi pieghi in Lombardo Veneto benchè siano incoming in quanto le tassazioni sono espresse in kreuzer ed sono sicuramente più viste che nel relativo argomento in Regno di Sardegna, ricordando che le lettere non affrancate, come queste, pagavano solo la tariffa, in carico del destinatario

Primo piego: da Vercelli (S1, prima sezione sarda) per Mantova (A1, prima sezione austrica)
La tariffa sarebbe di 35 centesimi (quindi 7 kreuzer) mentre sul piego trovo le tassazioni in kreuzer di 3 (per il tratto sardo)+ 12 (per il tratto LV) per un totale di 15
1.jpg


Secondo piego: da Crescentino (S2, seconda sezione sarda) per Mantova (A1, prima sezione austrica)
La tariffa sarebbe di 45 centesimi (quindi 9 kreuzer) mentre sul piego trovo le tassazioni in kreuzer di 9 (per il tratto sardo)+ 18 (per il tratto LV) per un totale di 27
2.jpg


Terzo piego: da Crescentino (S2, seconda sezione sarda) per Mantova (A1, prima sezione austrica)
La tariffa sarebbe di 45 centesimi (quindi 9 kreuzer) mentre sul piego trovo le tassazioni in kreuzer di 6 (per il tratto sardo)+ 12 (per il tratto LV) per un totale di 18
3.jpg


Quarto piego: da Chivasso (S3, terza sezione sarda) per Mantova (A1, prima sezione austrica)
La tariffa sarebbe di 55 centesimi (quindi 11 kreuzer) mentre sul piego trovo le tassazioni in kreuzer di 14 (per il tratto sardo)+ 24 (per il tratto LV) per un totale di 38
4.jpg


Quinto piego: da Torino (S3, seconda sezione sarda) per Mantova (A1, prima sezione austrica)
La tariffa sarebbe di 55 centesimi (quindi 9 kreuzer) mentre sul piego trovo le tassazioni in kreuzer di 7 (per il tratto sardo)+ 12 (per il tratto LV) per un totale di 19
5.jpg


Aiuto! ;-)
Ciao: Ciao:
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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da giancarlo colombo »

Ciao Sergio,

Mantova era in A2, quindi provo a interpretare le tariffe:

Vercelli S1 mantova A2 15 kreuzer (3 Sardegna 12 LV)

Crescentino S2 Mantova A2 un porto e mezzo 27 kreuzer ( 9 Sardegna 18 LV)

Crescentino S2 Mantova A2 porto semplice 18 kreuzer ( 6 Sardegna 12 LV)

Chivasso S3 Mantova A2 doppio porto 38 Kreuzer ( 14 Sardegna 24 LV)

Torino S3 Mantova A2 porto semplice 19 Kreuzer (7 Sardegna 12 LV)

Spero di non aver detto castronerie, aspettiamo pareri più autorevoli.

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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da francesco luraschi »

giancarlo colombo ha scritto: 9 dicembre 2023, 17:37 Ciao Sergio,

Mantova era in A2, quindi provo a interpretare le tariffe:

Vercelli S1 mantova A2 15 kreuzer (3 Sardegna 12 LV)

Crescentino S2 Mantova A2 un porto e mezzo 27 kreuzer ( 9 Sardegna 18 LV)

Crescentino S2 Mantova A2 porto semplice 18 kreuzer ( 6 Sardegna 12 LV)

Chivasso S3 Mantova A2 doppio porto 38 Kreuzer ( 14 Sardegna 24 LV)

Torino S3 Mantova A2 porto semplice 19 Kreuzer (7 Sardegna 12 LV)

Spero di non aver detto castronerie, aspettiamo pareri più autorevoli.

Buona serata
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Effettivamente le lettere portano la tassa come se Mantova fosse stata nella seconda sezione austriaca (quindi oltre le 20 miglia) mentre nel tabulato degli UP austriaci compare nella première section a cui corrispondevano 6 carantani di porto austriaco.

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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da sergio de villagomez »

Ringraziando per le risposte, Mantova l'ho considerata in zona A1 seguendo la lista riportata da Teruzzi sul Vaccari Magazine.

Ma le tassazioni sono state scritte in arrivo a Mantova oppure al confine Sardo/LV?

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Re: 1853 - Da Pavia a Genova con Cent. 70

Messaggio da francesco luraschi »

Bisogna distinguere tra uffici di scambio di frontiera e uffici che approntavano il mazzo.

Per esempio Arona e Sesto Calende erano uffici di frontiera e pure approntavano il mazzo reciproco e quindi una lettera spedita tra questi due uffici, o località limitrofe, veniva tassata qui. Ma la corrispondenza non era tanta ...

Torino non è ovviamente località di confine ma approntava il mazzo per Milano che veniva scambiato probabilmente tra Novara a Magenta ma la lettera veniva tassata a Milano se qui diretta.

Uffici piccolini di frontiera non avevano le possibilità di tassare singolarmente le lettere del mazzo che doveva essere ben nutrito. Forse lo pesavano soltanto dato che la corrispondenza veniva venduta a peso e poi tassata singolarmente.

Per oltre Milano, tipo Mantova, non saprei. La tassa non mi sembra di grafia milanese e quindi direi in arrivo.

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