Gli usi della De la Rue - Bruno Sommella

Sezione generale dove confrontarsi, progettare e discutere sulle collezioni da expo
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cipolla
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Gli usi della De la Rue - Bruno Sommella

Messaggio da cipolla »

Ho chiesto, e ottenuto, di postare il documento “Gli usi della De La Rue", che mi vede da un po' di tempo raccoglierne materiale. Mi interessa conoscere da altri collezionisti il parere su quanto ho fin qui assemblato, per capire se è, o meno, presentabile a concorso.

Potrebbe a breve subire un inserimento di due nuovi oggetti a discapito di qualcuno già presente, ma la collezione base è chiaramente questa.

Per quanto riguarda Vostri giudizi o pareri potete rispondere direttamente nel topic o alla casella bruno.sommella@libero.it

Ringrazio il forum, ed i collezionisti, per la collaborazione.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Dedde
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da Dedde »

:wow: :cin: :cin: :cin:

Ciao Bruno!
Mi sono scaricato il pdf e volendo lasciarti un parere frettoloso la ho vista velocemente ma con attenzione soffermandomi sugli esemplari che reputavo piu gradevoli esteticamente. Mi piace la impaginazione, forse , parere prettamente personale, avrei solo dato un leggerissimo tono cromatico al bianco di fondo.

Ho letto la Bibliografia e mi chiedevo cosa mi consiglieresti per integrare, a livello di annulli, il Regno d' Italia, premetto che per ora sono munito solo di Sassone annullamenti / francobolli e molti depliant di casa d'aste che spesso aiutano per il non trovato sul Sassone, ma non sono certezza.

Un caro saluto !

Demetrio

P.s.
di che concorso parli ?
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cipolla
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da cipolla »

A breve potrebbero esserci, Covid permettendo, Verona e Bergamo.

Per gli annulli oltre al Sassone è utile "annulli numerali italiani 1866-1889" di Paolo Vaccari.

Il bianco di fondo non si riesce a modificare da doc a pdf.
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Vacallo
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da Vacallo »

Ciao Bruno

Bella presentazione e belle buste. Mi permetto di fare una "critica": i bordi neri attorno alle buste danno un poco di un sentimento funebre.
Se vuoi esporre, dovresti evitare questi bordi neri, non sono ben visti dai giurati (almeno da mia esperienza)
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)

Vincitore dei concorsi "I Top di F&F" 2007 e 2008
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Sostenitore dal 2010, come lo sono anche nel 2022
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cipolla
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da cipolla »

Vacallo ha scritto: 15 febbraio 2022, 17:13 Ciao Bruno

Bella presentazione e belle buste. Mi permetto di fare una "critica": i bordi neri attorno alle buste danno un poco di un sentimento funebre.
Se vuoi esporre, dovresti evitare questi bordi neri, non sono ben visti dai giurati (almeno da mia esperienza)
Grz Eric, ci stavo già pensando e Tu hai dato l'indicazione definitiva.
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Mark54
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da Mark54 »

Complimenti. Ottimo lavoro
Ciao: Ciao: Marco
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cirneco giuseppe
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da cirneco giuseppe »

Pur non occupandomi di storia postale, ho ben apprezzato i tanti pezzi mostrati.
Complimenti!!
..... pino .....Immagine
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1

________________________________________________
NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA

E' saggio sognare ma da stolti illudersi.

cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it

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Erik
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da Erik »

Ciao Bruno,
complimenti per l'ottimo materiale che hai raccolto.
Collezione molto bella, ma per quanto riguarda un'eventuale esposizione a concorso, secondo me, c'è un problema di fondo: non è inquadrabile in nessuna della classi di concorso FIP. Ciò la rende difficilmente valutabile da parte di una giuria e, di conseguenza, il punteggio finale non potrà mai essere alto.
Non è una "Tradizionale", perché una collezione di questa classe dovrebbe riguardare lo studio dei francobolli, cosa che hai iniziato a fare nella pagina di introduzione, ma che poi non hai ulteriormente sviluppato.
Non è una "Storia Postale", perché una collezione di questa classe dovrebbe (copio dallo SREV) "illustrare un piano organicamente bilanciato nel suo insieme oppure sviluppare un qualsiasi aspetto particolare della storia postale", cosa che la tua collezione, così come è impostata (potremmo definirla una collezione "calendario"), non fa: è una serie di documenti affrancati con De La Rue (diversi interessanti o molto interessanti) disposti in stretto ordine cronologico, senza alcun filo conduttore che li leghi tra loro. Non c'è nessun aspetto del servizio postale che viene sviluppato, non si capisce se ci sono state variazioni nelle tariffe, nei servizi, ecc., si salta da lettere semplici a stampe, a raccomandate, tariffe ridotte, ecc. senza alcun criterio, se non quello cronologico. Unica eccezione, le lettere per l'estero, che sono illustrate in un capitolo separato (che, a questo punto, non si capisce neanche il motivo). Tra l'altro senza classificarle secondo le varie tariffe a seconda della destinazione e senza dare conto dell'evento principale, dal punto di vista della storia postale, di quel periodo (e non solo): l'ingresso dell'Italia nell'Unione Generale delle Poste, poi Unione Postale Universale. Anche qui, stretto ordine cronologico.
Questo ti porta a non illustrare adeguatamente neanche quei passaggi storici di cui fai cenno. Ad esempio, nella pagina in cui parli dell'annessione del Veneto, ad illustrarla c'è una lettera circolata nell'Italia meridionale: la prima lettera veneta appare dopo tre o quattro pagine. Idem per Firenze capitale e anche per l'introduzione dei numerali a sbarre, illustrata da una lettera con numerale a punti. Bene, invece, la pagina sull'annessione di Roma (tra l'altro documenti molto interessanti!), ma avresti potuto approfondire meglio il discorso sulle tariffe, indicando fino a quando si usarono le pontificie e quando furono introdotte quelle italiane (che è uno degli aspetti che più interessano dal punto di vista postale).

Se posso permettermi, sulla base del materiale che hai, ti suggerirei un Piano del genere (è solo un esempio):
- primi giorni/primo mese d'uso
- servizi postali per l'interno, suddivisi per tariffe, con l'evoluzione delle stesse durante il periodo considerato
- la De La Rue "testimone" di alcuni passaggi importanti del Risorgimento: annessione del Veneto, Firenze capitale, presa di Roma, illustrati con documenti congrui
- servizi postali per l'estero: prima del 1° luglio 1875, suddivisi per destinazione, con riferimento alle varie convenzioni bilaterali; dopo il 1° luglio 1875 con illustrazione delle tariffe UGP/UPU.

Potrebbe essere interessante anche aggiungere un ulteriore capitolo sui sistemi di trasporto della posta, illustrando i servizi per ferrovia, per mare, per lago.

Spero che non mi odierai :-)) , ho cercato di fare una critica costruttiva e puoi, ovviamente, non tenerla minimamente in conto. Come ripeto spesso, non c'è un modo "giusto" per collezionare, ognuno è libero di collezionare come vuole e si possono fare collezioni bellissime e interessantissime, però, nel momento in cui si vuole partecipare a concorso, occorre adeguarsi ai regolamenti (senza i quali sarebbe impossibile confrontare tra loro e giudicare razionalmente le varie collezioni).
E va da sé che le considerazioni fatte sopra sono le mie personali, che derivano dalla mia esperienza come collezionista e come giurato e, in quanto tali, possono essere non condivise/non condivisibili da tutti.

:-) Ciao:
S T A F F

Enrico Carsetti
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Sul (vecchio) Forum dal 6 dicembre 2003

Amo tutto ciò che è filatelia e (soprattutto) storia postale, ma ora sto collezionando:
- Cuba 1899-1917, storia postale
- Italia 1943-44, storia postale delle Marche in RSI
- Argentina 1897, cartoline postali Libertad cabeza chica con vedute


"Chi condivide con gli altri le proprie passioni viene trasportato in una vita incantata di felicità interiore che gli egoisti non conosceranno mai" (R. Bach)
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cipolla
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da cipolla »

Erik ha scritto: 16 febbraio 2022, 12:25 Ciao Bruno,
complimenti per l'ottimo materiale che hai raccolto.
Collezione molto bella, ma per quanto riguarda un'eventuale esposizione a concorso, secondo me, c'è un problema di fondo: non è inquadrabile in nessuna della classi di concorso FIP. Ciò la rende difficilmente valutabile da parte di una giuria e, di conseguenza, il punteggio finale non potrà mai essere alto.
Non è una "Tradizionale", perché una collezione di questa classe dovrebbe riguardare lo studio dei francobolli, cosa che hai iniziato a fare nella pagina di introduzione, ma che poi non hai ulteriormente sviluppato.
Non è una "Storia Postale", perché una collezione di questa classe dovrebbe (copio dallo SREV) "illustrare un piano organicamente bilanciato nel suo insieme oppure sviluppare un qualsiasi aspetto particolare della storia postale", cosa che la tua collezione, così come è impostata (potremmo definirla una collezione "calendario"), non fa: è una serie di documenti affrancati con De La Rue (diversi interessanti o molto interessanti) disposti in stretto ordine cronologico, senza alcun filo conduttore che li leghi tra loro. Non c'è nessun aspetto del servizio postale che viene sviluppato, non si capisce se ci sono state variazioni nelle tariffe, nei servizi, ecc., si salta da lettere semplici a stampe, a raccomandate, tariffe ridotte, ecc. senza alcun criterio, se non quello cronologico. Unica eccezione, le lettere per l'estero, che sono illustrate in un capitolo separato (che, a questo punto, non si capisce neanche il motivo). Tra l'altro senza classificarle secondo le varie tariffe a seconda della destinazione e senza dare conto dell'evento principale, dal punto di vista della storia postale, di quel periodo (e non solo): l'ingresso dell'Italia nell'Unione Generale delle Poste, poi Unione Postale Universale. Anche qui, stretto ordine cronologico.
Questo ti porta a non illustrare adeguatamente neanche quei passaggi storici di cui fai cenno. Ad esempio, nella pagina in cui parli dell'annessione del Veneto, ad illustrarla c'è una lettera circolata nell'Italia meridionale: la prima lettera veneta appare dopo tre o quattro pagine. Idem per Firenze capitale e anche per l'introduzione dei numerali a sbarre, illustrata da una lettera con numerale a punti. Bene, invece, la pagina sull'annessione di Roma (tra l'altro documenti molto interessanti!), ma avresti potuto approfondire meglio il discorso sulle tariffe, indicando fino a quando si usarono le pontificie e quando furono introdotte quelle italiane (che è uno degli aspetti che più interessano dal punto di vista postale).

Se posso permettermi, sulla base del materiale che hai, ti suggerirei un Piano del genere (è solo un esempio):
- primi giorni/primo mese d'uso
- servizi postali per l'interno, suddivisi per tariffe, con l'evoluzione delle stesse durante il periodo considerato
- la De La Rue "testimone" di alcuni passaggi importanti del Risorgimento: annessione del Veneto, Firenze capitale, presa di Roma, illustrati con documenti congrui
- servizi postali per l'estero: prima del 1° luglio 1875, suddivisi per destinazione, con riferimento alle varie convenzioni bilaterali; dopo il 1° luglio 1875 con illustrazione delle tariffe UGP/UPU.

Potrebbe essere interessante anche aggiungere un ulteriore capitolo sui sistemi di trasporto della posta, illustrando i servizi per ferrovia, per mare, per lago.

Spero che non mi odierai :-)) , ho cercato di fare una critica costruttiva e puoi, ovviamente, non tenerla minimamente in conto. Come ripeto spesso, non c'è un modo "giusto" per collezionare, ognuno è libero di collezionare come vuole e si possono fare collezioni bellissime e interessantissime, però, nel momento in cui si vuole partecipare a concorso, occorre adeguarsi ai regolamenti (senza i quali sarebbe impossibile confrontare tra loro e giudicare razionalmente le varie collezioni).
E va da sé che le considerazioni fatte sopra sono le mie personali, che derivano dalla mia esperienza come collezionista e come giurato e, in quanto tali, possono essere non condivise/non condivisibili da tutti.

:-) Ciao:
Erik, ti ringrazio per le note.

Se non avessi avuto bisogno di indicazioni non avrei messo in linea il pdf. Chi mette a disposizione di altri il suo materiale deve essere pronto ai commenti, sempre che questi siano costruttivi come nel Tuo caso.

Quanto mostrato nel pdf non è che una parte della collezione di Vittorio Emanuele II da i plebisciti alla morte, passando per "I DUE RE". Ho provato ad estrapolare e mettere in sequenza il materiale DLR anche per capire, dai giudizi di altri collezionisti, se il materiale fin qui accumulato è valido o meno.

Ho intenzione di chiedere al forum di ricaricare la nuova versione della collezione di "Vittorio Emanuele II dai plebisciti al regno d'Italia (1859 -1878)" con le modifiche ed inserimenti effettuati dopo l'ultima esposizione di Bergamofil, anche per capire se le note dei giurati siano state da me comprese ed applicate, almeno in parte.

Purtroppo sono giunto alla storia postale in non più giovane età e quindi ho bisogno di affinare le tecniche. Il mio modo di essere, mi porta anzitutto ad esporre senza badare troppo alla forma con cui lo faccio. Ben vengano le critiche se possono aiutare a migliorare.

Grz a te per la Tua analisi e a chi è intervenuto con apprezzamenti.
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Ivano Abbatantuono
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

A me è piaciuta molto.
Il mio è solo un parere improntato al gusto personale (personalissimo, direi), posto che di collezioni ed esposizioni non capisco nulla e, ammetto, esprimo soltanto un'opinione d'istinto e d'insieme. Quindi, massimo rispetto per i forumisti che, invece, sono competenti in materia e dai quali s'impara ogni giorno.
Certo, mi farebbe piacere se esistessero anche "categorie" (potrebbero essere le "open"?) nelle quali vi fosse più libertà di esprimere la propria fantasia e curiosità. In ogni caso, caro Bruno, continua a coltivare la tua passione in modo libero e creativo, un domani fai sempre in tempo a "mettere per il verso giusto" il materiale!
Ciao: Ciao: Ciao:
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
su ebay mi trovi qui : http://www.ebay.it/sch/abba_ivan/m.html ... pg=&_from=
per contatti, scrivimi su : ivantea@alice.it
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cipolla
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da cipolla »

Ivano Abbatantuono ha scritto: 16 febbraio 2022, 14:33 A me è piaciuta molto.
Il mio è solo un parere improntato al gusto personale (personalissimo, direi), posto che di collezioni ed esposizioni non capisco nulla e, ammetto, esprimo soltanto un'opinione d'istinto e d'insieme. Quindi, massimo rispetto per i forumisti che, invece, sono competenti in materia e dai quali s'impara ogni giorno.
Certo, mi farebbe piacere se esistessero anche "categorie" (potrebbero essere le "open"?) nelle quali vi fosse più libertà di esprimere la propria fantasia e curiosità. In ogni caso, caro Bruno, continua a coltivare la tua passione in modo libero e creativo, un domani fai sempre in tempo a "mettere per il verso giusto" il materiale!
Ciao: Ciao: Ciao:
Grz Ivano,

sono due anni oramai che partecipo a concorsi, ricevendo punteggi tra i 75-78, vermail.

Ho capito però che se vuoi ottenere un punteggio superiore, vermeil grande/oro, qualcosa debbo modificare nel mio modo di presentare.

I pezzi in collezione ci sono e quindi mi sto industriando per entrare nel metodo di valutazione dei giurati. Come ho già scritto non sono più un giovincello e quindi è corretto che inizi a fare le cose secondo i regolamenti, se voglio aspirare ad un punteggio adeguato.

Grz comunque anche a te per gli apprezzamenti.
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Andrea61
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da Andrea61 »

cipolla ha scritto: 16 febbraio 2022, 12:52 Ho provato ad estrapolare e mettere in sequenza il materiale DLR anche per capire, dai giudizi di altri collezionisti, se il materiale fin qui accumulato è valido o meno.
Sottoscrivo parola per parola quanto già detto dal "collega di giurie" Erik.

Così com'è presentata questa non è una collezione ma un elenco di pezzi. Trasformare un elenco di pezzi in una collezione vuol dire organizzarli e descriverli secondo una consecutio organica e funzionale al discorso che si intende svolgere, che può essere "tradizionale" se si vuole parlare dei francobolli e delle loro caratteristiche tecniche o "storico-postale" se invece si vuole raccontare come funzionava il sistema postale. Discorso che deve essere ben specificato da un piano iniziale e corroborato da un titolo adeguato.

Questo non vuol dire limitare la fantasia del collezionista esattamente come chiedere di non toccare la palla con le mani non vuol dire limitare la fantasia del giocatore di calcio. Naturalmente, non ci dovrebbe essere bisogno di dirlo, questo vale se si vuole discutere di collezioni da esposizione, perché in ambito "privato" non c'è discussione alcuna: chiunque, a casa propria, è più che libero di ordinare i pezzi come meglio crede.

Il succo della faccenda è tutto qui, ed è quello che più preme ai giurati che valutano le collezioni.

Per quanto riguarda la frase citata sopra il problema non è certo il materiale che è sicuramente adeguato ad una collezione sull'argomento.

Detto ciò, vorrei aggiungere che organizzare il materiale in modo corretto non è solo una bizzosa richiesta delle giurie delle esposizioni ma è anche un'indicazione precisa per il collezionista di come ampliare la propria collezione e come procedere agli acquisti successivi. Un pezzo deve entrare in collezione non perché "è bello" (che è un po' fine a se stesso), ma perché va ad insistere su un certo aspetto preciso che si vuole documentare con la propria collezione. E' quindi, in definitiva, anche un risparmio. Per questo motivo, più da collezionista che non da giurato, non posso non suggerire a chiunque di collezionare secondo un criterio ben preciso anche se non si intende partecipare ad esposizioni.

Infine, ma questo lo sai già, 36 pagine per una collezione sulla Definitiva del 1863 sono troppo poche.
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cipolla
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da cipolla »

:grr:
Andrea61 ha scritto: 17 febbraio 2022, 0:07
cipolla ha scritto: 16 febbraio 2022, 12:52 Ho provato ad estrapolare e mettere in sequenza il materiale DLR anche per capire, dai giudizi di altri collezionisti, se il materiale fin qui accumulato è valido o meno.
Sottoscrivo parola per parola quanto già detto dal "collega di giurie" Erik.

Così com'è presentata questa non è una collezione ma un elenco di pezzi. Trasformare un elenco di pezzi in una collezione vuol dire organizzarli e descriverli secondo una consecutio organica e funzionale al discorso che si intende svolgere, che può essere "tradizionale" se si vuole parlare dei francobolli e delle loro caratteristiche tecniche o "storico-postale" se invece si vuole raccontare come funzionava il sistema postale. Discorso che deve essere ben specificato da un piano iniziale e corroborato da un titolo adeguato.

Questo non vuol dire limitare la fantasia del collezionista esattamente come chiedere di non toccare la palla con le mani non vuol dire limitare la fantasia del giocatore di calcio. Naturalmente, non ci dovrebbe essere bisogno di dirlo, questo vale se si vuole discutere di collezioni da esposizione, perché in ambito "privato" non c'è discussione alcuna: chiunque, a casa propria, è più che libero di ordinare i pezzi come meglio crede.

Il succo della faccenda è tutto qui, ed è quello che più preme ai giurati che valutano le collezioni.

Per quanto riguarda la frase citata sopra il problema non è certo il materiale che è sicuramente adeguato ad una collezione sull'argomento.

Detto ciò, vorrei aggiungere che organizzare il materiale in modo corretto non è solo una bizzosa richiesta delle giurie delle esposizioni ma è anche un'indicazione precisa per il collezionista di come ampliare la propria collezione e come procedere agli acquisti successivi. Un pezzo deve entrare in collezione non perché "è bello" (che è un po' fine a se stesso), ma perché va ad insistere su un certo aspetto preciso che si vuole documentare con la propria collezione. E' quindi, in definitiva, anche un risparmio. Per questo motivo, più da collezionista che non da giurato, non posso non suggerire a chiunque di collezionare secondo un criterio ben preciso anche se non si intende partecipare ad esposizioni.

Infine, ma questo lo sai già, 36 pagine per una collezione sulla Definitiva del 1863 sono troppo poche.
Buongiorno Andrea e grazie per il parere corretto ma molto severo, anche se meno propositivo rispetto le indicazioni, chiare e precise, espresse da Erik.

Come mi sembra di avere già scritto, malgrado la non più verde età, mi sono avvicinato alla storia postale, o meglio a mettere insieme documenti e qualcuno forse anche piacevole, solo negli ultimi 15 anni. Da due ho cominciato a tentare di esporre, senza avere una linea guida da seguire. Mi considero un autodidatta, imparo sbagliando.

Ho esposto finora le mie collezioni a:

AICP2020 Vittorio Emanuele II dai plebisciti al regno d'Italia 78 punti e Dall'armistizio alla Repubblica 73 punti
PHIL ITALIA 4.0 2021 LA DEMOCRATICA serie della rinascita 75 punti
BERGAMOfil 2021 Vittorio Emanuele II dai plebisciti al regno d'Italia 75 punti
SIRACUSA 2021 I 36 giorni del RE DI MAGGIO 76 punti (su 16 fogli)

Le collezioni sopra citate sono state chiaramente tutte "riconfezionate" provando a seguire le indicazioni dei giurati.
Quella relativa alla democratica riproposta completamente su 120 pagine per periodo tariffario interno, nell'ambito del quale per documenti chiusi/aperti/per ciechi/servizi particolari e tariffario estero, suddiviso per continente.
Quella relativa a V. E. II rivisitata completamente su 72 pagine in base alle indicazioni del giurato Marco Panza, che saluto se legge il forum, il quale ha dedicato oltre una ora del Suo tempo prezioso per chiarirmi le Sue osservazioni. Spero di averle riproposte almeno in parte.
Quella relativa al RE DI MAGGIO, preparata frettolosamente più per una vacanza nella splendida Siracusa che per esporre, riorganizzata poi a calendario, da 8 maggio ultimo giorno luogotenenza a 14 giugno primo giorno di Repubblica, su 48 pagine ma ancora non disponibile per esposizione in quanto mancante di documenti per 3 giornate.

Quello che ho proposto invece per la DLR era solo un estratto della collezione di V.E. II, circa 70 documenti, per capirne il valore dei pezzi. Si consideri che anche se proposti in maniera elementare, e non da esposizione, si possono trovare documenti di tutto rispetto. Tra l'altro, ma questo è solo la mia impressione, 36 pagine non sono tante, ma neanche poche, per esporre una definitiva.

Non amo molto le manifestazioni, troppa confusione, e le esposizioni, troppe regole per uno spirito libero. Come si dice però "si nasce incendiari e si muore pompieri" ed io in tarda età ho cominciato a "spompierare" e quindi ho deciso di esporre chiaramente con la pazienza di chi deve imparare una lingua non sua o a giocare al calcio per la prima volta, "senza toccare la palla con le mani".

Colleziono per il solo piacere di farlo, acquisto un documento oltre che per seguire un filo logico anche per il piacere del documento stesso. Se arriverò a conseguire un oro in una manifestazione meglio ma sicuramente non mi farò prendere dallo sconforto in quanto rispettare troppe regole mi procura mal di testa facendo perdere la leggerezza, che è la chiave del collezionare.

Comincerò adesso a rimettere insieme i documenti DLR in base alle indicazioni di Erik, con altri che sto seguendo utili al percorso della collezione stessa, ma anche alla mia curiosità di "accumulatore".

Ringrazio in rigoroso ordine alfabetico Andrea61, Cirneco Giuseppe, Dedde, Erik, Ivano Abbatantuono, Mark54 e Vacallo. Sperando di non aver dimenticato nessuno ed auguro
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Andrea61
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da Andrea61 »

cipolla ha scritto: 17 febbraio 2022, 12:14 Buongiorno Andrea e grazie per il parere corretto ma molto severo, anche se meno propositivo rispetto le indicazioni, chiare e precise, espresse da Erik.

Come dicevo, sottoscrivo l'intervento di Erik parola per parola, qundi anche le indicazioni "chiare e precise" che mi è sembrato ridondante ripetere.

Come mi sembra di avere già scritto, malgrado la non più verde età, mi sono avvicinato alla storia postale, o meglio a mettere insieme documenti e qualcuno forse anche piacevole, solo negli ultimi 15 anni. Da due ho cominciato a tentare di esporre, senza avere una linea guida da seguire. Mi considero un autodidatta, imparo sbagliando.

Siamo stati un po' tutti autodidatti. Io espongo dalla seconda metà degli anni '90 e finora ho realizzato 2 collezioni da esposizione. La prima proprio sugli usi postali della Definitiva del 1863 (guarda un po' ;-) ) che ho dismesso dopo aver ottenuto un oro, e la seconda sui rapporti postali dell'Italia con l'estero tra il 1861 ed il 1879 che ha ottenuto un oro grande a Bergamo e che proseguo. Entrambe le collezioni le ho rimontate più volte non tanto seguendo le indicazioni delle giurie (che vanno sempre prese con molto senso critico e autocritico) quanto seguendo la mia personale evoluzione nella comprensione di cosa vuol dire "fare Storia Postale". E' un processo che non ha mai fine e che costituisce esso stesso, a mio parere, uno dei piaceri del collezionismo.

Ho esposto finora le mie collezioni a:

AICP2020 Vittorio Emanuele II dai plebisciti al regno d'Italia 78 punti e Dall'armistizio alla Repubblica 73 punti
PHIL ITALIA 4.0 2021 LA DEMOCRATICA serie della rinascita 75 punti
BERGAMOfil 2021 Vittorio Emanuele II dai plebisciti al regno d'Italia 75 punti
SIRACUSA 2021 I 36 giorni del RE DI MAGGIO 76 punti (su 16 fogli)

Le collezioni sopra citate sono state chiaramente tutte "riconfezionate" provando a seguire le indicazioni dei giurati.
Quella relativa alla democratica riproposta completamente su 120 pagine per periodo tariffario interno, nell'ambito del quale per documenti chiusi/aperti/per ciechi/servizi particolari e tariffario estero, suddiviso per continente.
Quella relativa a V. E. II rivisitata completamente su 72 pagine in base alle indicazioni del giurato Marco Panza, che saluto se legge il forum, il quale ha dedicato oltre una ora del Suo tempo prezioso per chiarirmi le Sue osservazioni. Spero di averle riproposte almeno in parte.
Quella relativa al RE DI MAGGIO, preparata frettolosamente più per una vacanza nella splendida Siracusa che per esporre, riorganizzata poi a calendario, da 8 maggio ultimo giorno luogotenenza a 14 giugno primo giorno di Repubblica, su 48 pagine ma ancora non disponibile per esposizione in quanto mancante di documenti per 3 giornate.

Quello che ho proposto invece per la DLR era solo un estratto della collezione di V.E. II, circa 70 documenti, per capirne il valore dei pezzi. Si consideri che anche se proposti in maniera elementare, e non da esposizione, si possono trovare documenti di tutto rispetto. Tra l'altro, ma questo è solo la mia impressione, 36 pagine non sono tante, ma neanche poche, per esporre una definitiva.

La mia collezione sulla Definitiva del 1863 era di 120 pagine che alla fine mi stavano anche abbastanze strette. Bisogna considerare che in questo periodo rappresentare in modo in qualche modo compiuto i rapporti con l'estero è il vero punto cruciale. A meno di voler fare una collezione incentrata esclusivamente sul servizio interno, ma da un punto di vista espositivo questo è un po' come tagliarsi le gambe da soli.

Non amo molto le manifestazioni, troppa confusione, e le esposizioni, troppe regole per uno spirito libero.

Non per polemica, ma a me le regole espresse dal regolamento sembrano poche e molto elastiche.

Come si dice però "si nasce incendiari e si muore pompieri" ed io in tarda età ho cominciato a "spompierare" e quindi ho deciso di esporre chiaramente con la pazienza di chi deve imparare una lingua non sua o a giocare al calcio per la prima volta, "senza toccare la palla con le mani".

Colleziono per il solo piacere di farlo, acquisto un documento oltre che per seguire un filo logico anche per il piacere del documento stesso. Se arriverò a conseguire un oro in una manifestazione meglio ma sicuramente non mi farò prendere dallo sconforto in quanto rispettare troppe regole mi procura mal di testa facendo perdere la leggerezza, che è la chiave del collezionare.

Comincerò adesso a rimettere insieme i documenti DLR in base alle indicazioni di Erik, con altri che sto seguendo utili al percorso della collezione stessa, ma anche alla mia curiosità di "accumulatore".

Ringrazio in rigoroso ordine alfabetico Andrea61, Cirneco Giuseppe, Dedde, Erik, Ivano Abbatantuono, Mark54 e Vacallo. Sperando di non aver dimenticato nessuno ed auguro
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da cipolla »

Riapro questo topic, vecchio di qualche mese, per postare gli ultimi acquisti DLR, da asta Gazzera del 22 marzo.

da Spezia a Magadino (Svizzera) 2°porto estero assolto per 60 centesimi con blocco di quattro esemplari, seggiola o bandiera, del centesimi 15 celeste chiaro. Annulli, con ore, "SPEZIA 24 FEB 64" ripetuto anche a lato. Al verso bollo con ore ""GENOVA 25 FEB 64", bollo con ore "ARONA 25 FEB 64", ripetuto due volte, bollo "VERBANO 26 FEB 64" e arrivo "MAGADINO 26 FEB 64".
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cipolla
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da cipolla »

da Padova a Bombay (India), 1° porto raccomandato estero assolto per 65 centesimi. Bollo cerchio grande, con ore, "PADOVA (RACCOM.) 30 8 - 82", bollo accessorio "RACCOMANDATO" in cartella e annullo numerale a barre "374". Percorso "Valigia delle Indie" con sequenza dei bolli al verso: cerchio semplice "AMBULANTE BOLOGNA FOGGIA 30 AGO 82", cerchio semplice con ore "BRINDISI 31 8 -82", "SEA POST OFFICE C SEP 7" (ambulante marittimo Aden-Bombay e viceversa), arrivo a Bombay "BOMBAY SEP 20" e tre bolli di distribuzione successivi: "R. BOMBAY SEP 20 4 DEL.y" , "R. BOMBAY SEP 20 5 DEL.y" e "R. BOMBAY SEP 21 3 DEL.y". Due Re.
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mene60
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da mene60 »

Lettera decisamente affascinante, anche per le note sul margine sinistro del frontespizio. Molto bella!

Maurilio
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cesare
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da cesare »

Buona sera Bruno.
Grazie per il documento postale che ci mostri....
ai miei occhi di grande fascino ed interesse.
:clap:
... Osserverei solo con maggiore attenzione il numerale patavino
che non è quel che hai riportato nella descrizione...
Ciao:
maurizio
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cipolla
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da cipolla »

cesare ha scritto: 8 aprile 2022, 15:43 Buona sera Bruno.
Grazie per il documento postale che ci mostri....
ai miei occhi di grande fascino ed interesse.
:clap:
... Osserverei solo con maggiore attenzione il numerale patavino
che non è quel che hai riportato nella descrizione...
Ciao:
Ho letto bene dal catalogo degli annulli a punti e a barre, ma l'ho riportato in descrizione, come dicevano gli informatici di una volta, "sortato". Il 437 è diventato 374.
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maupoz
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Re: Gli usi della De La Rue

Messaggio da maupoz »

cesare ha scritto: 8 aprile 2022, 15:43 ... Osserverei solo con maggiore attenzione il numerale patavino
che non è quel che hai riportato nella descrizione...
Ciao:
bravo Maurizio (Cesare) ...che non hai "dato per letto"

...errore di "stompa" fu ....come conferma Bruno :-))

Rev LB May 2023
Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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