Corriere della Sera - Massimo Sideri: "Storia, potere e ricchezza sui francobolli"

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sergio de villagomez
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Corriere della Sera - Massimo Sideri: "Storia, potere e ricchezza sui francobolli"

Messaggio da sergio de villagomez »

Buongiorno,
oggi, sul Corriere della Sera, c'è questo articolo https://www.corriere.it/editoriali/23_f ... 7fb9.shtml

Ciao: Ciao:
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Oh! Qui io fisserò il mio sempiterno riposo, e scoterò, da questa carne stanca del mondo, il giogo delle avverse stelle (W. Shakespeare - Giulietta e Romeo)
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giampi
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Re: Storia, potere e ricchezza sui francobolli

Messaggio da giampi »

Il problema e' che non lo si può' leggere se non si e' abbonati.
Giampiero

Colleziono ASI, Regno, Colonie, Occupazioni, prevalentemente usati, la mia passione e' comprenderne l'autenticità'. Mi interessa poter classificare i colori dei francobolli (es. Pontificio, Sardegna) con metodi più' oggettivi.
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sergio de villagomez
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Re: Storia, potere e ricchezza sui francobolli

Messaggio da sergio de villagomez »

Buongiorno Giampi,
ecco l'articolo (niente di che ma leggere di filatelia su grandi quotidiani nazionali fa sempre piacere":
Il 2023 sembra essere iniziato con una piccola finestra sul Novecento. Mentre un attacco informatico veniva sferrato qualche settimana fa alla gloriosa ma non più affidabile come una volta Royal Mail, uno dei gioielli della corona fino a pochi decenni fa, in Corea del Nord si preparava l’uscita di una serie di francobolli celebrativi con tanto di missile balistico con al centro il dittatore Kim Jong-un davanti al solito bagno di folla. Sebbene nel caso inglese l’obiettivo fosse chiaramente la logistica del commercio elettronico, da cui dipendiamo sempre di più, le due notizie oggi si trascinano un sapore di sufficienza. Lettere, cartoline e francobolli sono specie in via di estinzione. Eppure non va dimenticato che è proprio in Gran Bretagna che è nato il primo francobollo adesivo della storia: il «Penny Black» con l’immagine della regina Vittoria del primo maggio 1840.

Introdotto da Rowland Hill per aiutare le famiglie povere, ebbe un successo enorme: ne vennero emessi oltre 68 milioni, una cifra enorme per l’epoca. La posta esisteva già, chiaramente. Le reti di distribuzione dei messaggi risalivano all’Impero romano che ne aveva compreso l’importanza per il controllo del territorio e per la gestione amministrativa e bellica. Solo che nella Gran Bretagna dell’Ottocento, come in molte altre parti del mondo, il pagamento del servizio del General Post Office era demandato al destinatario. E costava caro. Per completare la beffa sociale la posta era un diritto acquisito e gratuito per i Lord. Il postino nell’Ottocento era sinonimo di sventura, non per le notizie che poteva portare, ma per il pagamento richiesto. I poveri avevano sviluppato una sorta di alfabeto segreto con ingegnosi segni che venivano apposti sopra la busta, in maniera tale che il destinatario potesse cogliere con uno sguardo furtivo il messaggio del mittente. E lasciare il postino a becco asciutto. Fu in questo contesto che il «Penny Black» giunse, funzionando egregiamente fino all’arrivo di una @.


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Andrea61
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Re: Storia, potere e ricchezza sui francobolli

Messaggio da Andrea61 »

sergio de villagomez ha scritto: 16 febbraio 2023, 13:40 ... è proprio in Gran Bretagna che è nato il primo francobollo adesivo della storia: il «Penny Black» con l’immagine della regina Vittoria del primo maggio 1840.
Close but not quite!

(uso l'inglese in omaggio al Penny Black)

La data ufficiale è il 6 maggio, anche se effettivamente se ne conosce uno (o due?) usato il 1° maggio.

Comunque un articoletto simpatico che riporta fatti, il pagamento da parte di chi riceve, che il pubblico generale non conosce. C'è da dire che l'intenzione di Rowland Hill non era tanto di aiutare le famiglie povere quanto, dichiaratamente, di incrementare il pubblico erario. Ma va bene così ...
Andrea

=====================
Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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giampi
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Re: Storia, potere e ricchezza sui francobolli

Messaggio da giampi »

sergio de villagomez ha scritto: 16 febbraio 2023, 13:40 Buongiorno Giampi,
ecco l'articolo (niente di che ma leggere di filatelia su grandi quotidiani nazionali fa sempre piacere":
Il 2023 sembra essere iniziato con una piccola finestra sul Novecento. Mentre un attacco informatico veniva sferrato qualche settimana fa alla gloriosa ma non più affidabile come una volta Royal Mail, uno dei gioielli della corona fino a pochi decenni fa, in Corea del Nord si preparava l’uscita di una serie di francobolli celebrativi con tanto di missile balistico con al centro il dittatore Kim Jong-un davanti al solito bagno di folla. Sebbene nel caso inglese l’obiettivo fosse chiaramente la logistica del commercio elettronico, da cui dipendiamo sempre di più, le due notizie oggi si trascinano un sapore di sufficienza. Lettere, cartoline e francobolli sono specie in via di estinzione. Eppure non va dimenticato che è proprio in Gran Bretagna che è nato il primo francobollo adesivo della storia: il «Penny Black» con l’immagine della regina Vittoria del primo maggio 1840.

Introdotto da Rowland Hill per aiutare le famiglie povere, ebbe un successo enorme: ne vennero emessi oltre 68 milioni, una cifra enorme per l’epoca. La posta esisteva già, chiaramente. Le reti di distribuzione dei messaggi risalivano all’Impero romano che ne aveva compreso l’importanza per il controllo del territorio e per la gestione amministrativa e bellica. Solo che nella Gran Bretagna dell’Ottocento, come in molte altre parti del mondo, il pagamento del servizio del General Post Office era demandato al destinatario. E costava caro. Per completare la beffa sociale la posta era un diritto acquisito e gratuito per i Lord. Il postino nell’Ottocento era sinonimo di sventura, non per le notizie che poteva portare, ma per il pagamento richiesto. I poveri avevano sviluppato una sorta di alfabeto segreto con ingegnosi segni che venivano apposti sopra la busta, in maniera tale che il destinatario potesse cogliere con uno sguardo furtivo il messaggio del mittente. E lasciare il postino a becco asciutto. Fu in questo contesto che il «Penny Black» giunse, funzionando egregiamente fino all’arrivo di una @.


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Grazie Sergio, sono alcune cose e curiosità' che non conoscevo Ciao:
Giampiero

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ulisse
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Re: Storia, potere e ricchezza sui francobolli

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Grazie Sergio per averci fatto conoscere l'articolo, e grazie al Corriere per averlo scritto.

Parlare di francobolli fa bene alla filatelia.

:cof: :cof:
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Marino

Sostenitore dal 2010

Beato colui che pianta alberi alla cui ombra non potrà mai sedersi

Colleziono "Numeri 1" dal 1840 al 1860
Colleziono anche prime emissioni di ASI e Cavallini di Sardegna 1819-1820
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ari
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Re: Storia, potere e ricchezza sui francobolli

Messaggio da ari »

il corriere della sera ha scritto: 16 febbraio 2023, 13:40 Solo che nella Gran Bretagna dell’Ottocento, come in molte altre parti del mondo, il pagamento del servizio del General Post Office era demandato al destinatario.
Niente di piu' falso, in periodo prefilatelico volendo si poteva pagare in anticipo ( ovviamente in contanti ) e costava lo stesso.
Ultima modifica di ari il 16 febbraio 2023, 20:16, modificato 1 volta in totale.
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ari
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Re: Storia, potere e ricchezza sui francobolli

Messaggio da ari »

Nella mia ex-raccolta avevo molti esempi ma non conservo le immagini quindi devo cercare con google.

Lettera da Edinburgh per citta'.
Pre-pagata per 1d, 1835.
Il pre-pagamento era scritto sempre in rosso, in nero indicava la tassa da pagare al destinatario.
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ari
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Re: Storia, potere e ricchezza sui francobolli

Messaggio da ari »

Poi ci sono casi particolari dove non si poteva pagare tutto in contanti in anticipo.
Esempio mix tra General Post e Penny Post.
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ari
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Re: Storia, potere e ricchezza sui francobolli

Messaggio da ari »

Per quanto riguarda il risparmio in realta' la riforma parte gia' dal 10 Gennaio 1840:
( https://en.wikipedia.org/wiki/Uniform_Penny_Post )
579px-UPP_POreg_handbill_1840jan7.png
Dal 6 Maggio 1840 era possibile avvalersi anche dei francobolli / buste mulready per pagare il servizio in anticipo.
Pero' la possibilita' di pre-pagare in contanti invece che con francobolli fu mantenuta ancora per molti anni.

ps
Per gli studiosi che vogliono approfondire vale la pena segnalare anche un periodo intermedio chiamato Uniform fourpenny post
e che duro' dal 5 December 1839 al 9 January 1840:
https://en.wikipedia.org/wiki/Uniform_fourpenny_post
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francesco luraschi
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Re: Storia, potere e ricchezza sui francobolli

Messaggio da francesco luraschi »

Il francobollo rispetto al altre forme di pagamento immediato in contanti presentava due vantaggi sia per il pubblico sia per l'erario:

1) Si poteva spedire senza doversi recare in posta evitando cos' le code.

2) Si evitava che gli impiegati maneggiassero contante e quindi si evitavano frodi/ammanchi e d'altra parte si semplificava la contabilità.

Avevo letto che la maggior parte delle lettere andate perse nell'Impero austriaco erano quelle prepagate. In periodo preadesivo/prefilatelico affrancare la corrispondenza era un ... atto di fede :-))

Fermo restando che alcuni Stati, per esempio la Sardegna, lasciarono per diverso tempo le tariffe immutate sia per le spedizioni prepagate in contanti, con francobolli o in porto assegnato.

Ciao: Francesco

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