Somalia Afis-tariffe fermo posta e tassate

[Casolino Gianfranco]

Buongiorno, è da un pò che non vedo intervennti ed aggiornamenti sulla Somalia Afis.
Faccio io ora un intervento per chiedere un aiuto a voi tutti ed in particolare a Somalafis.
Vorrei sottoporre all'attenzione queste due lettere.
La prima è inviata da Mogadiscio per la città in fermo posta con tariffa 0,25 + 0,10 (tariffa di 0,10 se pagata dal destinatario).
Nei tariffari dell'Afis il fermo posta conpare solo in uno dei primi del 1950 e poi mai più. E' rimasta in vigore sempre la stessa tariffa e soprattutto era ancora il servizio nel 1959?
La seconda è una lettera tassata in Italia per 50 lire. L'affrancatura risulta in difetto di 0,20 centesimi di somalo (lettera per l'Italia 1,20). La tassazione di 50 lire è giusta? Come funzionavano le tassazioni in un paese estero? Come si calcolava?
Spero in un vostro aiuto. Grazie.
Gianfranco Casolino

[somalafis]

Caro Casolino, purtroppo non ho una risposta soddisfacente ai tuoi quesiti. La tariffa di fermo posta non comparve piu' sui tariffari della Somalia AFIS dopo quello che tu citavi. Io ho pensato che di solito chi aspettata posta andava a chiederla all'ufficio postale (dove peraltro era molto diffuso il servizio delle cassette postali); ho persino dubbi sull'esistenza di appositi portalettere locali. Il fatto e' che i tariffari ''italiani'' dell'AFIS vennero sostanzialmente ''ricalcati'' - almeno all'inizio - su quelli italiani, senza badare piu' di tanto alle condizioni locali....
Per quanto riguarda la tassazione della corrispondenza diretta in Italia, mi ricordo che una volta sui tariffari italiani c'era un'apposita voce che indicava la tassazione minima della corrispondenze provenienti dall'estero a meno che non fosse indicato dall'ufficio mittente l'importo da esigere in qualche ''moneta internazionale'': bisognerebbe che qualcuno controllasse il tariffario italiano di quegli anni per vedere se corrisponde...
Invece le corrispondenze tassate dirette all'interno della Somalia sono RARISSIME(e di solito ''filateliche'').
Ma non sono questi i soli esempi di ''servizi fantasma'': in anni di collezionismo, credo di non avere mai visto un avviso di ricevimento/ricevuta di ritorno: non so nemmeno se le poste somale le avessero stampate o utilizzassero gli appositi cartoncini di fattura italiana (come ad esempio per i telegrammi). Ne' ho mai visto un'assicurata, pur se prevista in tariffario....
D'altra parte una serie di ''servizi'' sparirono dai tariffari nel corso del decennio ''italiano''.

[Casolino Gianfranco]

Caro Bodo grazie per la pronta risposta, sempre disponibile. Recentemente ho ritrovato tutta la nostra corrispondenza passata negli anni su questo argomento quando ancora si scriveva con carta e penna e la sto riordinando. Vorrei ancora chiederti se la lettera di cui ho inviato foto può essere considerata in tariffa (anche se forse costruita).

[somalafis]

Caro Bodo grazie per la pronta risposta, sempre disponibile. Recentemente ho ritrovato tutta la nostra corrispondenza passata negli anni su questo argomento quando ancora si scriveva con carta e penna e la sto riordinando. Vorrei ancora chiederti se la lettera di cui ho inviato foto può essere considerata in tariffa (anche se forse costruita).

Ame sembra autentica...

[somalafis]

La lettera e' affrancata con 25 centesimi di somalo (porto interno della lettera) piu' 10 centesimi che corrispondevano al fermo posta pagato dal destinatario (stabilito dal tariffario del 1950 e mai piu' modificato). Certo gli annulli sono del tipo Mogadiscio Corr. Pacchi e sembrano applicati in partenza...mentre uno si aspetterebbe una diversa bollatura sul francobollo da 10 centesimi (vista la notazione manoscritta ''fermo posta''). Ma in genere la posta diretta all'amministratore Di Stefano non e' ''manipolata'' e giunse sul mercato alcuni decenni fa. Come ti dicevo, in realta' non ho una risposta ''soddisfacente'': comunque e' la prima che vedo con la tariffa di fermo posta e con tale indicazione sia pure manoscritta.