Buongiorno a tutti.
Ho recentemente acquistato questa lettera
partita il 28 agosto (1820?) da Mantova e diretta al conte Patrizio Magawly Cerati a Parma.
Non si legge la data internamente, ma è riportata una data a matita 1846 (ricavata chissà come) e a quel tempo Mantova era nel Lombardo Veneto e Parma era nel ducato di Parma, stato estero. Credo siano stati pagati 3 carantani fino al confine (3 a penna, a tergo). I bolli in rosso FRONTIERE e FRANCA, al recto, dovrebbe appunto indicare questo. Il destinatario ha poi pagato 2 (forse 20 centesimi?) facendo crescere il costo della missiva. 3 carantani = 15 centesimi LV + 20 centesimi di lira parmense = 35 centesimi? Ho fatto i conti giusti?
Grazie a quanti vorranno intervenire.
Aiuto decifrazione tassa
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Re: Aiuto decifrazione tassa
Dai timbri presenti NON certamente del 1820! Più plausibile 1846 del caso.
Re: Aiuto decifrazione tassa
La lettera é stata spedita franca (inteso al confine), quindi l'importo a tergo lo ha pagato il mittente mentre quello sul fronte il destinatario
Andy66
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- mestrestamps
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Re: Aiuto decifrazione tassa
Ma se non si legge la data interna, come si fa a dire che è 1820?
Comunque il timbro 2CO rosso di Mantova sul fronte fu usato dal dicembre 1845 al maggio 1850
su lettere PP e Franche.
La data segnata a matita quindi ,1846, mi sembrerebbe più plausibile.
Ciao
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Re: Aiuto decifrazione tassa
Perché mi sono concentrato sui bolli rossi Frontiere e Franco, ma non sul bollo di Mantova.mestrestamps ha scritto: ↑29 febbraio 2024, 23:25 Ma se non si legge la data interna, come si fa a dire che è 1820?
Comunque il timbro 2CO rosso di Mantova sul fronte fu usato dal dicembre 1845 al maggio 1850
su lettere PP e Franche.
La data segnata a matita quindi ,1846, mi sembrerebbe più plausibile.
E' vero che intorno al 50 i bolli erano in rosso o in azzurro. Invece continuo a non capire perché 1846, forse c'è qualcosa che mi sfugge.
E non è l'unica lettera che posseggo con l'indicazione dell'anno a matita, senza che si possa stabile con esattezza.
Piuttosto direi che 1846 è corretto per via del destinatario, il conte Patrizio Magawly Cerati, figlio del conte Filippo, che "fu inviato da Papa Pio VII a Parigi per una missione diplomatica volta a sondare le intenzioni degli alleati vincitori di Bonaparte.
Venne quindi invitato dall'imperatore d'Austria a recarsi a Vienna, dove ebbe colloqui col Metternich, al quale spiegò il suo piano di governo per il ducato che era stato assegnato a Maria Luigia.
Partecipò al congresso di Vienna come inviato di papa Pio VII.
Il 6 giugno 1814 Metternich proclamò una reggenza provvisoria a Parma in nome di Maria Luigia e il 30 giugno nominò come commissario imperiale il conte Ferdinando Marescalchi.
A lui subentrò il 6 agosto 1814, in qualità di ministro di Stato, il conte Filippo Magawly Cerati, che provvide subito alla riorganizzazione dello Stato secondo i piani già stabiliti con Metternich.
Maria Luigia prese possesso effettivo del potere soltanto il 17 marzo 1816.
Nominò Magawly Cerati presidente del Consiglio di Stato straordinario, giudice dell'Ordine costantiniano di San Giorgio e suo consigliere intimo di Stato. Magawly Cerati si adoperò per far realizzare diverse importanti opere pubbliche, tra cui il ponte sul Taro (progettato da Antonio Cocconcelli e costruito da una società milanese), e ottenne la restituzione a Parma di alcune delle opere d'arte asportate per volere di Napoleone Bonaparte."*
Il figlio divenne ciambellano di corte.
Nel 1820 era troppo giovane per assumere tale incarico.
In ogni modo, la questione che mi ha indotto a scrivere questo post era la tassazione della lettera.
E' corretta l'interpretazione che ho dato?
Nota:
*: fonte Wikipedia alla voce Filippo Magawly Cerati
- francesco luraschi
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Re: Aiuto decifrazione tassa
Jampi,
il bolli 2CO e FRANCA (non FRANCO) vennero introdotti a Mantova nel 1839, il FRONTIERE a memoria direi nel 1841. Ecco cosa scriveva Milano quando inviò la cassetta con i tipari:
Forniti: 5 OTT 1839 Timbro d’acciaio colla data in forma quadrilunga per bollare lettere in partenza * - Timbro d’acciaio
colla parola Franca - idem colla parola Raccomandata
Da restituire: Nella stanza di spedizione: Cassetta con timbri e data del mese
Forniti: 27 DIC 1839 Timbro di forma rotonda colla parola Mantova e colla data d’acciaio per bollare le lettere in arrivo *
* colla relativa cassetta
Per motivi ignoti alcuni uffici tra cui Milano e Mantova invertirono l'utilizzo dei timbri e quindi usarono timbro tondo sulle lettere in partenza e quello "quadrilungo" su quelle in arrivo. Agli uffici maggiori vennero spediti quelli in acciaio, a quelli minori in ottone.
La tassa non è 3 ma 6, ed è la tariffa per una lettera semplice (< 1/2 lotto) spedita entro i 75 Km in linea d'aria, qui penso considerassero il punto di scambio di confine tra LV e ducato di Parma. Nel 1820 la tassa sarebbe stata ancora espressa in centesimi di lira italiana e la distanza calcolata in stazioni di posta.
Quindi direi 1846.
Francesco
il bolli 2CO e FRANCA (non FRANCO) vennero introdotti a Mantova nel 1839, il FRONTIERE a memoria direi nel 1841. Ecco cosa scriveva Milano quando inviò la cassetta con i tipari:
Forniti: 5 OTT 1839 Timbro d’acciaio colla data in forma quadrilunga per bollare lettere in partenza * - Timbro d’acciaio
colla parola Franca - idem colla parola Raccomandata
Da restituire: Nella stanza di spedizione: Cassetta con timbri e data del mese
Forniti: 27 DIC 1839 Timbro di forma rotonda colla parola Mantova e colla data d’acciaio per bollare le lettere in arrivo *
* colla relativa cassetta
Per motivi ignoti alcuni uffici tra cui Milano e Mantova invertirono l'utilizzo dei timbri e quindi usarono timbro tondo sulle lettere in partenza e quello "quadrilungo" su quelle in arrivo. Agli uffici maggiori vennero spediti quelli in acciaio, a quelli minori in ottone.
La tassa non è 3 ma 6, ed è la tariffa per una lettera semplice (< 1/2 lotto) spedita entro i 75 Km in linea d'aria, qui penso considerassero il punto di scambio di confine tra LV e ducato di Parma. Nel 1820 la tassa sarebbe stata ancora espressa in centesimi di lira italiana e la distanza calcolata in stazioni di posta.
Quindi direi 1846.
Francesco
I nostri articoli:
https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_
Cliccare su authors per leggerli tutti facendo scorrere la pagina verso il basso oppure iscriversi al sito http://www.academia.edu per scaricare il PDF.
Francesco
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Francesco
Re: Aiuto decifrazione tassa
Direi che Francesco ha messo la parola fine.francesco luraschi ha scritto: ↑1 marzo 2024, 7:52 La tassa non è 3 ma 6, ed è la tariffa per una lettera semplice (< 1/2 lotto) spedita entro i 75 Km in linea d'aria, qui penso considerassero il punto di scambio di confine tra LV e ducato di Parma. Nel 1820 la tassa sarebbe stata ancora espressa in centesimi di lira italiana e la distanza calcolata in stazioni di posta.
Grazie a tutti per i vostri interventi.
Alla prossima