Trovo tetri, quasi luttuosi i francobolli del Protettorato: sono paragonabili solo a quelli del
Generalgouvernement, cioè della parte di Polonia non annessa al 3° (ed ultimo, fortunatamente) Reich, con la differenza, peggiorativa, che in queste ultime carte valori non c'è il visibile riferimento (nel nome dell'amministrazione) al Paese nel territorio del quale avevano corso.
Dal punto di vista giuridico, la situazione nel Protettorato di Boemia e Moravia fu diversa rispetto a quella della Polonia occupata. Qui esistette ed agì, seppure per il disbrigo degli affari correnti e sotto continuo controllo nazista, un governo ceco, là i Tedeschi governarono in prima persona, senza intermediari locali.
In Polonia i Nazisti non cercarono, fra quegli
Slavi sottouomini, neppure dei collaborazionisti, nel Paese ceco non ne trovarono proprio. Eppure Hitler considerava i Cechi
adattabili, almeno in parte, ad un processo di germanizzazione (suppongo forzata):
quale onore!Questo mi pare un punto importante: nel Protettorato ceco i casi di collaborazionismo a favore degli occupanti furono molto rari, contrariamente a quanto avvenne, durante la seconda guerra mondiale in
tutti, dico
tutti i Paesi occupati dall'Asse.
Mi sono informato sulla sorte dei componenti dei vari governi (civili, composti da Cechi) che si succedettero a Praga fino al crollo nazista: quasi tutti, fra premier, ministri, viceministri furono processati da tribunali popolari, ma nessuno fu condannato alla pena capitale, dimostrazione del fatto che il loro fu un atteggiamento passivo nei confronti degli occupanti, mai di appoggio attivo. Le pende comminate ad essi furono detentive e non molto pesanti.
Questa è stata una digressione. Ora voglio aggiungere l'immagine di un francobollo che fa parte integrante della collezione del Protettorato, anche secondo il catalogo Michel. Si tratta di un francobollo di franchigia:
1fcd_1[1]x.JPG
Con esso si potevano spedire pacchi all'interno del Ghetto di Terezin. Dei circa 144.000 Ebrei amassati qui, nel corso del secondo conflitto mondiale, alcuni vi trovarono la morte per stenti, altri, la maggior parte, furono avviati in campi di sterminio, cosicchè solo una sparuta minoranza potè vedere la fine della guerra.
I due esemplari che mostro (e che non possiedo) sono sicuramente autentici. Preciso questo perchè esiste un numero difficilmente calcolabile di falsificazioni di questa franchigia.
Senza questo francobollo la collezione dei francobolli del Protettorato di Boemia e Moravia non è completa, anzi, direi soprattutto:
non ha il giusto senso.

Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.