Ciao Lucio,
la tua argomentazione è senz'altro valida ed a questo punto mi sorgono spontanee queste considerazioni :
1) il solo pezzo che stona è l'ultimo che ho posto del 1920, in quanto ad oltre un anno dal termine del conflitto il datario non era ancora stato sistemato in modo corretto.
In linea di principio gli impiegati postali reduci di guerra dopo ben un anno sarebbero già dovuti essere tornati alle loro mansioni e le donne 'impiegate per l'occorrenza' esser tornate al lavoro domestico.
2) guardando altri pezzi precedenti al periodo in esame ( 2 del 1915 che non avevo postato )riscontro sostituzione ben visibile dei blocchetti sia della città che dell'ufficio, fatto avvenuto tra l'aprile ed il dicembre del 1915 ( le mie date ! ) , presumo a conflitto già iniziato ( la nostra entrata in guerra è del 24 maggio ).
Annuli a onde Torino Centro - foto 2.jpg
Ciò dimostra che almeno un intervento di smontaggio-rimontaggio venne fatto nel II anno del conflitto mondiale.
Alternativa a tale ragionamento è solo la presenza di 2 macchine annullatrici.
3) in quale fase della guerra, a tuo avviso, le donne possono aver avuto un ruolo nella gestione degli uffici postali ?
4) In una Krag, se non erro, i datari sono 3 che si alternavano alle onde o, occasionalmente, alle targhette. Certo che montarne sbagliati ben tre .....
Ulteriore curiosità ...... mi sembra di notare che il datario utilizzato nel 1917-18-20 oggetto delle nostre osservazioni sia il primo tra i 2 circolati nel 1915 ( quello di aprile ) e non quello subentrato ( di dicembre ).
In attesa delle tue osservazioni ....... ci vuole un brindisi !!!

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Cordiali saluti.
Alessandro Zeni
STAFF
Sono interessato alla bibliografia postale ed allo studio degli annulli meccanici del Regno d'Italia.
Ogni collezionista in grado di contestare in modo documentato un certificato peritale, ha una conoscenza tale per cui non ha bisogno di richiederlo.
Una collezione specializzata è tanto più importante quanto più è difficile ripeterla uguale
Se un uomo ha fiducia nei suoi mezzi, la parola impossibile non esiste.