Luigi,
Ti ringrazio anzitutto della tua spiegazione

... ma ti prego di aspettare fino alla fine di quanto segue:
in realtà l'esperto in parola mi dette una spiegazione diversa.
Cioè che nella stamperia del Matraire, con diversi fogli in giro, un po' di gomma,
di quella da mettere al verso dei francobolli per renderli adesivi previo inumidimento dopo la stampa tipografica ma prima del validamento con Effigi Reali in rilievo,
fosse caduta -- immaginate un fluido allo stato liquido (alle nostre STP) non molto viscoso che cade, per un certo spazio, e si deposita in gocce alla sua caduta -- accidentalmente sul foglio in parola facendo sì che,
una volta che fu stampato il foglio "contaminato", messo in circolazione agli UP (- Casalpusterlengo, in questo caso -),
l'esemplare separato ed applicato su corrispondenza ed infine staccato da un collezionista in
soluzione acquosa, in cui la gomma e l'inchiostro sopra di essa si sarebbero disciolti, si rendesse quell'aspetto parzialmente butterato, quale "immaginario" risultato di stampa.
Ma devo ammettere che la
linea di separazione, la apparente discontinuità nel senso obliquo che appare dall'immagine (- grazie a
Giovanni dell'ingrandimento -),
abbiano potuto trarre in "inganno" (tra virgolette perché non sono sicuro), nel senso di far veramente pensare ad un oggetto bidimensionale poroso con un lato rettilineo interpostosi nell'atto di una fase del procedimento di stampa.
Comunque, dopo riflessione, mi devo ancora convincere che
la tua -- ampliata da
Giandri -- interessante spiegazione non sia proprio
la spiegazione!
Debbo ovviamente porgere le mie scuse in vece del mio scannerizzatore, che è un vero disastro (al momento è in letargo?)!