Io adesso dovrei documentarmi meglio, quindi quello che scrivo prendilo con beneficio d'inventario.
Tanto per dirla brevemente, eravamo nel periodo della sperimentazione di altri metodi distributivi dei francobolli, già in uso in altri paesi: le famose macchinette che distribuivano francobolli in striscie provenienti da un rotolo, o bobina, e quelle che distribuivano libretti (o carnet) contenenti francobolli per un importo "tondo".
I primi esperimenti di libretti furono fatti in occasione della Fiera di Milano (vado a memoria, 1955 o 1956?) dalle Poste e dalla ditta Vend System, una ditta che commercializzava (o costruiva?) macchinette per la distribuzione automatica.
Erano carnet che uscivano dalla macchinetta introducendo 100 lire e potevano avere 4 francobolli da 25 lire o dieci da 10 lire. I francobolli erano ricavati dalle normali tirature ed erano applicati utilizzando il bordo gommato.
L'esperimento si ripresenta per due (?) anni alla Fiera di Milano, ma mi pare solo da parte della Vend System.
Naturalmente questi libretti, come puoi immaginare, hanno versioni diverse di colore del cartoncino, delle scritte, ecc.
E qui finisce la prima esperienza.
Poi negli anni '70, su iniziativa dell'azienda turistica di Ischia, vengono richiesti alle Poste di Napoli dei distributori automatici di francobolli per favorire i turisti.
I primi libretti (si parla di 10mila) vengono preparati dal Poligrafico: praticamente vanno "bruciati" tutti (senza che i collezionisti se ne accorgano per tempo). Ne vengono predisposti degli altri, questa volta a Napoli (Ischia II). Di questa seconda produzione (distinguibile sia per la copertina, sia per i francobolli che hanno caratteristiche di fluorescenza diverse) i collezionisti se ne accorgono e ne fanno incetta (ovviamente alla fonte, senza passare attraverso le macchinette).
In entrambi i casi si tratta di 4 francobolli da 25 lire.
Una decina d'anni dopo (forse anche più) "appaiono" sul mercato i libretti con 2 francobolli da 50 lire (quelli di cui ho detto sopra).
Poi, stando ai "precursori" dei libretti, c'è chi considera tali quelli del 1983 dell'Anno Santo.
In realtà non nascono come libretti, ma come oggetto
souvenir: infatti contengono i quattro francobolli dell'Anno Santo racchiusi in taschine: uno con un pieghevole celebrativo, l'altro con un libretto che racconta tutte le emissioni filateliche degli Anni Santi precedenti.
Poi avremo il "primo libretto", quello del 1989.
Prendi quello che ti ho raccontato con beneficio d'inventario (anzi sono anche un po' pentito di averlo scritto): sicuramente ci sono molte inesattezze e imprecisioni, essendomi affidato esclusivamente alla memoria: ieri sera avevo dato un'occhiata solo a "Ischia III", non pensavo di dover sostenere oggi un "esame" sui libretti di Repubblica

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Ciao
