Al tavolo con l'ancora borghese Švejk vediamo, bene attento alle parole dette, l'imperial-regio poliziotto Bretschneider che alla fine lo arresterà.
L'immagine è della copertina di questo libretto del 1997:
Nel francobollo Švejk, che grida: "A Belgrado, a Belgrado", viene spinto in carrozzella (ha un attacco di reumatismi) dalla padrona di casa verso il centro di reclutamento. Il suo ostentato entusiasmo per la guerra alla Serbia costerà parecchi guai a lui ma anche all'esercito imperial regio.
La scena cambia:
Siamo sempre attorno ad un tavolo: due ecclesiastici si danno da fare con una bottiglia, che appare vuota, ma niente paura! Accanto, sul tavolo, se ne vede un'altra piena. A destra il cappellano militare Otto Katz, del quale Švejk è attendente, a sinistra un malcapitato ospite, egli pure cappellano militare; il "padrone" di Švejk è visibilmente brillo, sua condizione abituale.
Il foglietto contenuto nel libretto:
Nel francobollo, il tenente Lukáš, divenuto "padrone" di Švejk dopo che il cappellano Otto Katz lo ha perduto al gioco, viene duramente e pubblicamente redarguito da un superiore. L'ignaro tenente andava a spasso con un cane procuratogli da Švejk che l'aveva rubato all'urlante colonnello.
Terza copertina:
Come è fatale ogni tanto Švejk finisce in gattabuia, ma anche in tale triste luogo non perde il buonumore.
Francobollo all'interno:
Il buon soldato, a piedi nella tormenta, marcia tranquillo per raggiungere il suo tenente e niente lo potrà fermare. Non è solo: ha la sua pipa e nel viaggio riuscirà a trovare ristoro con qualche buon bicchiere, preferibilmente non d'acqua.
Non posso e non voglio qui fare un riassunto della trama del grande romanzo di Jaroslav Hašek "Il buon soldato Švejk" , ho solo voluto mostrare tre libretti con i tre francobolli contenuti.
Un cenno però anche all'altra apparizione del più famoso soldato ceco:
Il francobollo è di una serie del 1970, dedicata ad artiglierie storiche. Nella vignetta, oltre al nostro militare, un obice Škoda. La totalità dei cannoni usati dall'esercito imperiale e regio nella Grande Guerra era prodotta in Cechia.
Ora un'immagine del creatore de "Il buon soldato Švejk", Jaroslav Hašek:
Lo scrittore non visse abbastanza da apprezzare il successo della sua creatura letteraria. Morì nel 1923, quarantenne, dopo una vita disordinata ed avventurosa. Non riuscì neppure a terminare il romanzo, ma esso spiccò ugualmente il volo ed è sicuramente il libro in lingua ceca più famoso nel mondo.
Il successo dell'operà è dovuto anche alle illustrazioni con le quali è corredato, che appaiono nei libretti mostrati sopra. Esse sono di un celebre pittore, Josef Lada, cui è dedicata questa serie del 1970:


