Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Moderatore: cialo
- eugenioterzo
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Qualcuno mi sa spiegare questa lettera, io non riesco.
Partita da Venezia a luglio 1945 annullata a macchina cercando di colpire solo il francobollo da cent.75 nel datario è scalpellata l'era fascista, la data nel datario si legge bene solo il primo numero 2 e il mese VII (forse l'annullo a macchina è sbagliato) arriva a Genova il 7.7.45 viene tassata per lire 2,50 perchè non ritenuto valido il valore da lire 1,25 RSI, nel foglio interno, vi è la data del 28 maggio 1945 ed un timbro di censura n°5504.
Aspetto fiducioso Eugenio
Partita da Venezia a luglio 1945 annullata a macchina cercando di colpire solo il francobollo da cent.75 nel datario è scalpellata l'era fascista, la data nel datario si legge bene solo il primo numero 2 e il mese VII (forse l'annullo a macchina è sbagliato) arriva a Genova il 7.7.45 viene tassata per lire 2,50 perchè non ritenuto valido il valore da lire 1,25 RSI, nel foglio interno, vi è la data del 28 maggio 1945 ed un timbro di censura n°5504.
Aspetto fiducioso Eugenio
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Ciao Eugenio
innanzitutto cominciamo a sgombrare il campo dal superfluo.
Il foglio interno datato maggio '45 non ha nulla a che vedere con la busta in quanto quest'ultima non risulta passata per nessun ufficio di censura e pertanto neppure il foglio interno dovrebbe presentare segni di censura come invece porta quello da te postato.
Per quanto riguarda la busta ........... come sicuramente avrai ben capito, è un oggetto che va preso con le pinze .............. ci si potrebbe facilmente scottare.
Ecco il mio modestissimo parere:
La busta partita da Venezia (forse il 2 luglio 1045) presenta un bollo meccanico che annulla solo parzialmente l'affrancatura lasciando praticamente "vergine" il francobollo da 1.25 lire RSI (ufficialmente fuori corso, ma di fatto - almeno in partenza dal Veneto - tollerato) così l'ufficio postale di arrivo si preoccupa subito di annullarlo ritenendolo così di fatto valido ai fini postali.
Alla luce di ciò mi sorge spontanea una domanda: sei proprio certo sulla bontà della Tassazione ????????
Non è che qualche dannata "mano di fata" ci abbia messo lo zampino ???????
Agostino
P.s. Se dovessi scoprire che i timbri che colpiscono i francobolli di tassazione non sono originali (solo tu lo puoi verificare avendo l'oggetto materialmente in mano) ti consiglio di verificare pure i bolli in arrivo, in particolare quello che colpisce il francobollo da 1.25 Lire, in quanto i "ritocchi" potrebbero essere più profondi di quanto possa apparire.
Il bollo meccanico di Venezia mi sembra originale (almeno a video).
innanzitutto cominciamo a sgombrare il campo dal superfluo.
Il foglio interno datato maggio '45 non ha nulla a che vedere con la busta in quanto quest'ultima non risulta passata per nessun ufficio di censura e pertanto neppure il foglio interno dovrebbe presentare segni di censura come invece porta quello da te postato.
Per quanto riguarda la busta ........... come sicuramente avrai ben capito, è un oggetto che va preso con le pinze .............. ci si potrebbe facilmente scottare.
Ecco il mio modestissimo parere:
La busta partita da Venezia (forse il 2 luglio 1045) presenta un bollo meccanico che annulla solo parzialmente l'affrancatura lasciando praticamente "vergine" il francobollo da 1.25 lire RSI (ufficialmente fuori corso, ma di fatto - almeno in partenza dal Veneto - tollerato) così l'ufficio postale di arrivo si preoccupa subito di annullarlo ritenendolo così di fatto valido ai fini postali.
Alla luce di ciò mi sorge spontanea una domanda: sei proprio certo sulla bontà della Tassazione ????????
Non è che qualche dannata "mano di fata" ci abbia messo lo zampino ???????



P.s. Se dovessi scoprire che i timbri che colpiscono i francobolli di tassazione non sono originali (solo tu lo puoi verificare avendo l'oggetto materialmente in mano) ti consiglio di verificare pure i bolli in arrivo, in particolare quello che colpisce il francobollo da 1.25 Lire, in quanto i "ritocchi" potrebbero essere più profondi di quanto possa apparire.
Il bollo meccanico di Venezia mi sembra originale (almeno a video).
- eugenioterzo
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Caro Agostino, della busta sono certo al 100%, ed anche il foglio interno appartiene alla busta.
Adesso cerco il timbro di Genova che ho sicuramente, anche la tassazione è originale, aspetiamo ulteriori pareri.
Eugenio
Adesso cerco il timbro di Genova che ho sicuramente, anche la tassazione è originale, aspetiamo ulteriori pareri.
Eugenio
- eugenioterzo
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Ho fatto delle scansioni più mirate, io non ho dubbi.
Allego anche parte del testo che può chiarirci anche gli eventi storici avvenuti, in oltre non dimentichiamo il foro di spillo che combacia perfettamente tra busta e foglio, io credo che bisogna cercare una spiegazione a quel timbro di censura che può essere la chiave di volta.
La data che tu ipotizzi 2 luglio non credo sia esatta, presumo più logica 29 giugno, sarebbe più compatibile con lo scritto e spiegherebbe anche il tempo lungo per arrivare a Genova il 7-7-45, infatti nella lettera parla di mancanza totale di trasporti, se fosse così come ipotizzo l'errore è solo sul datario, il timbro di censura al momento mi sembra inedito.
Eugenio
Allego anche parte del testo che può chiarirci anche gli eventi storici avvenuti, in oltre non dimentichiamo il foro di spillo che combacia perfettamente tra busta e foglio, io credo che bisogna cercare una spiegazione a quel timbro di censura che può essere la chiave di volta.
La data che tu ipotizzi 2 luglio non credo sia esatta, presumo più logica 29 giugno, sarebbe più compatibile con lo scritto e spiegherebbe anche il tempo lungo per arrivare a Genova il 7-7-45, infatti nella lettera parla di mancanza totale di trasporti, se fosse così come ipotizzo l'errore è solo sul datario, il timbro di censura al momento mi sembra inedito.
Eugenio
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Ciao Eugenio ed un saluto a tutto il Forum
come già detto, solo tu potevi confermarci o meno l'autenticità dei bolli e quindi sono molto contento che tu asserisca che la busta sia in toto originale perchè si tratta veramente di un bel pezzo (uso tardivo del francobollo da 1.25 L Monumenti e tassato utilizzando "Francobolli Luogotenenziali" come segnatasse d'emergenza)
.
Rimane sempre da scoprire il motivo per cui in arrivo l'affrancatura prima sia stata accetta e poi tassata
............. ripensamenti postumi .....
Questo credo che sia uno di quei classici enigmi filatelici per cui si potranno snocciolare innumerevoli ipotesi (magari anche plausibili) senza però mai giungere ad una risposta certa.
Comunque sia, l'importante è che la busta sia originale come tu ci confermi.
Per quanto riguarda il foglio interno, pur avendo notato i fori già nel precedente intervento, non li considero affatto determinanti in quanto la busta potrebbe essere stata erroneamente archiviata assieme alla busta in questione.
NON RITENGO INFATTI POSSIBILE CHE UN FOGLIO INTERNO POSSA ESSERE CENSURATO SENZA APRIRE LA BUSTA e su questo tu stesso ammetti che tale busta non presenta etichette o bolli di censura.
Mi sembra comunque che ai fini dell'importanza della busta postata questo foglio possa considerarsi del tutto ininfluente.
Salutoni, Agostino
come già detto, solo tu potevi confermarci o meno l'autenticità dei bolli e quindi sono molto contento che tu asserisca che la busta sia in toto originale perchè si tratta veramente di un bel pezzo (uso tardivo del francobollo da 1.25 L Monumenti e tassato utilizzando "Francobolli Luogotenenziali" come segnatasse d'emergenza)



Rimane sempre da scoprire il motivo per cui in arrivo l'affrancatura prima sia stata accetta e poi tassata






Questo credo che sia uno di quei classici enigmi filatelici per cui si potranno snocciolare innumerevoli ipotesi (magari anche plausibili) senza però mai giungere ad una risposta certa.
Comunque sia, l'importante è che la busta sia originale come tu ci confermi.
Per quanto riguarda il foglio interno, pur avendo notato i fori già nel precedente intervento, non li considero affatto determinanti in quanto la busta potrebbe essere stata erroneamente archiviata assieme alla busta in questione.
NON RITENGO INFATTI POSSIBILE CHE UN FOGLIO INTERNO POSSA ESSERE CENSURATO SENZA APRIRE LA BUSTA e su questo tu stesso ammetti che tale busta non presenta etichette o bolli di censura.
Mi sembra comunque che ai fini dell'importanza della busta postata questo foglio possa considerarsi del tutto ininfluente.
Salutoni, Agostino
- eugenioterzo
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Questo topic e interessantissimo, spero vivamente di vedere altri documenti e anche altri giudizi sulla mia ultima lettera.
Eugenio
Eugenio
Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Amministrazione Militare Alleata del Nord Italia
Lettera espressa inviata da Conegliano Veneto a Roma il 7 giugno 1945 ,arivata il 16.
Affrancata a tariffe ex RSI ancora consentite al Nord,4,75 (in eccesso di 1,25 in quanto per un espresso erano sufficenti 1,00 di lettera più 2,50 di espresso),probabilmente l'intenzione del mittente era di fare una racc/express,in tal caso sarebbe stata in difetto di 0,25.
Ma con le tante tariffe in zone diverse,si sono creati in quel periodo,molti "difetti d'affrancatura".
ciao,alla prossima,Ermanno.
Lettera espressa inviata da Conegliano Veneto a Roma il 7 giugno 1945 ,arivata il 16.
Affrancata a tariffe ex RSI ancora consentite al Nord,4,75 (in eccesso di 1,25 in quanto per un espresso erano sufficenti 1,00 di lettera più 2,50 di espresso),probabilmente l'intenzione del mittente era di fare una racc/express,in tal caso sarebbe stata in difetto di 0,25.
Ma con le tante tariffe in zone diverse,si sono creati in quel periodo,molti "difetti d'affrancatura".
ciao,alla prossima,Ermanno.
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collezione Storia Postale Italiana 11-06-1943 fino ad uso tardivi RSI-LUOGOTENENZA-REGNO. e C.L.N.
nuovi CINA dal 1976,con foglietti e libretti.
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Lettera semplice da Treviso a Fugazzolo(Parma).
Scritta il 4 maggio(da documento interno) a Tricesimo,venne impostata a Treviso il 23 ,senza timbro d'arrivo.
Anche se in condizioni non ottimali, l'uso dei Propaganda in quella data,e in quella zona, è molto raro.
ciao Ermanno
Scritta il 4 maggio(da documento interno) a Tricesimo,venne impostata a Treviso il 23 ,senza timbro d'arrivo.
Anche se in condizioni non ottimali, l'uso dei Propaganda in quella data,e in quella zona, è molto raro.
ciao Ermanno
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collezione Storia Postale Italiana 11-06-1943 fino ad uso tardivi RSI-LUOGOTENENZA-REGNO. e C.L.N.
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- eugenioterzo
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Posto una lettera con affrancatura a carico del destinatario in data 24 maggio 1945, la lettera con timbro ovale ENTE NAZIONALE PER L'ASSISTENZA AI PROFUGHI-UFFICIO PROVINCIALE DI GENOVA.
Affrancata con due valori della serie Imperiale da cent.15 e da cent.35 annullati con il bollo rosso Genova Corrispondenze Rassate 25-5-1945.
Eugenio
Affrancata con due valori della serie Imperiale da cent.15 e da cent.35 annullati con il bollo rosso Genova Corrispondenze Rassate 25-5-1945.
Eugenio
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- eugenioterzo
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Posto questa lettera in data 5-5-45 da Pralboino a Borno (Brescia)
Eugenio
Eugenio
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
eugenioterzo ha scritto:Posto questa lettera in data 5-5-45 da Pralboino a Borno (Brescia)
Eugenio
Ciao Eugenio
Questa lettera potrebbe essere molto utile che da anni anni sto conducendo, potresti indicarmi la data postale di arrivo o, se non esiste, qualche altra informazione che mi permetta di stabilire se è arrivata a destino prima della data ufficiale della ripresa dei servizi postali al nord (15 maggio 1945).
Un grazie anticipato



- eugenioterzo
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Al retro non vi è timbro di arrivo, mentre all'interno del foglio vi è una data di protocollo n°756 del 2 -6 -45 con il timbro del comune di Borno.
Eugenio
Eugenio
Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Grazie Eugenio per l'immediata risposta
....... purtroppo, vista la presumibile data di arrivo, non aggiunge nulla di nuovo alla mia ricerca, .... peccato ...
Agostino



....... purtroppo, vista la presumibile data di arrivo, non aggiunge nulla di nuovo alla mia ricerca, .... peccato ...



Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Anche questa busta, sempre della provincia di Brescia, sembrerebbe dimostrare che, almeno in provincia, la ripresa dell'effettivo funzionamento non coincide con la riattivazione dei servizi postali. Partita dall'ufficio di Saiano il 24/04/45, ha il timbro dell'ufficio di destinazione, Bedizzole, del 7/6/45.
Maria
Maria
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Il post è vecchio e quindi magari si perderà anche la mia risposta.
Allego qui la scansione di questa lettera (espresso 2° porto da L. 4,25?) spedita da Milano il 24 aprile 1945 (mentre i partigiani iniziavano l'insurrezione occupando le officine in periferia di Milano) e giunto a Induno Olona il 3 maggio.
Mentre Milano insorgeva e si liberava, mentre Mussolini fuggiva e il 28 aprile veniva arrestato e fucilato, a pochi km le poste italiane continuavano a funzionare?
La lettera è sicuramente originale, dal momento che proviene dall'archivio dei documenti di famiglia e non da una collezione.
E' davvero un espresso di 2° porto? Ho letto su un testo specializzato che dal 1° ottobre 1944 erano sospesi gli invii di corrispondenza oltre i 20 grammi da parte dei privati. Forse non era classificabile come invio privato?
Il timbro blu sulla fronte della busta penso che sia quello di arrivo presso l'Assicurazione dell'indirizzo e non dell'ufficio postale. Sul retro invece vi è il timbro di Induno Olona con data 3 maggio 1945. Ho letto anche però che il servizio postale fu sospeso dalle autorità alleate dal 29 aprile al 14 maggio. Come ha potuto viaggiare questa busta?
http://imageshack.us/photo/my-images/70 ... 450424.jpg
http://imageshack.us/photo/my-images/71 ... 50424v.jpg
Allego qui la scansione di questa lettera (espresso 2° porto da L. 4,25?) spedita da Milano il 24 aprile 1945 (mentre i partigiani iniziavano l'insurrezione occupando le officine in periferia di Milano) e giunto a Induno Olona il 3 maggio.
Mentre Milano insorgeva e si liberava, mentre Mussolini fuggiva e il 28 aprile veniva arrestato e fucilato, a pochi km le poste italiane continuavano a funzionare?
La lettera è sicuramente originale, dal momento che proviene dall'archivio dei documenti di famiglia e non da una collezione.
E' davvero un espresso di 2° porto? Ho letto su un testo specializzato che dal 1° ottobre 1944 erano sospesi gli invii di corrispondenza oltre i 20 grammi da parte dei privati. Forse non era classificabile come invio privato?
Il timbro blu sulla fronte della busta penso che sia quello di arrivo presso l'Assicurazione dell'indirizzo e non dell'ufficio postale. Sul retro invece vi è il timbro di Induno Olona con data 3 maggio 1945. Ho letto anche però che il servizio postale fu sospeso dalle autorità alleate dal 29 aprile al 14 maggio. Come ha potuto viaggiare questa busta?
http://imageshack.us/photo/my-images/70 ... 450424.jpg
http://imageshack.us/photo/my-images/71 ... 50424v.jpg
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Ciao Arcadius
come vedi il tuo post non si è perso anzi ......magari in ritardo
provo a rispondere ai tuoi quesiti
La tua busta è affrancata come lettera di 2° porto Espresso (Lire 4.50).
E' vero, come tu dici, che esisteva la limitazione per i privati dei 20 gr. (norma comunque in vigore già prima del 01/10/1944) ma è altrettanto vero che esistono numerosissimi esempi in cui tale disposizione non venne rispettata. Pertanto la tua busta rientra assolutamente nella norma
Questo tiopic è nato proprio per verificare l'esattezza di quanto viene riportato nella stragrande maggioranza dei testi filatelici ....... e, come la tua stessa busta attesta, tali date necessitano sicuramente di una profonda revisione.
Va sottolineato comunque che in Alta Italia ci fu effettivamente una sospensione del Servizio Postale a seguito degli eventi bellici legati alla Liberazione, però la durata di tale sospensione non fu generalizzata come si è sin'ora supposto ma variò da Area ad Area in funzione del panorama politico e bellico che via via andava maturandosi.
Per fare un esempio concreto, mi sembra ormai assodato che in Liguria, Piemonte e gran parte della Lombardia il servizio Postale fu sospeso solo tra l'8 ed il 15 maggio, mentre nel Veneto, via di fuga strategica per le truppe Tedesche in ritirata e linea di confine tra le Forze Titine e gli Anglo-Americani, la Posta non venne consegnata per un periodo compreso tra il 27 Aprile ed il 14-15 Maggio.
Va infine precisato che gli uffici Postali non rimasero mai chiusi (salvo in casi di estremo pericolo) assicurando agli utenti i servizi in danaro e la raccolta quotidiana della Posta anche se questa poi talvolta rimaneva ferma in deposito.
Sono ormai anni che sto studiando questo breve ed interessantissimo periodo storico-postale e spero di poter presto produrne i risultati.
Agostino
Essendomi dilungato troppo, per non annoiare i lettori posto una busta in tema:
spedita da Lodi il 25 aprile arriva a Codogno il 15 Maggio a conferma che per essere in distribuzione in tale data il servizio postale era attivo anche nel periodo in cui sino ad oggi si considerava sopseso
come vedi il tuo post non si è perso anzi ......magari in ritardo



Arcadius ha scritto: ...E' davvero un espresso di 2° porto? Ho letto su un testo specializzato che dal 1° ottobre 1944 erano sospesi gli invii di corrispondenza oltre i 20 grammi da parte dei privati. Forse non era classificabile come invio privato?
La tua busta è affrancata come lettera di 2° porto Espresso (Lire 4.50).
E' vero, come tu dici, che esisteva la limitazione per i privati dei 20 gr. (norma comunque in vigore già prima del 01/10/1944) ma è altrettanto vero che esistono numerosissimi esempi in cui tale disposizione non venne rispettata. Pertanto la tua busta rientra assolutamente nella norma
Arcadius ha scritto: ...............Il timbro blu sulla fronte della busta penso che sia quello di arrivo presso l'Assicurazione dell'indirizzo e non dell'ufficio postale. Sul retro invece vi è il timbro di Induno Olona con data 3 maggio 1945. Ho letto anche però che il servizio postale fu sospeso dalle autorità alleate dal 29 aprile al 14 maggio. Come ha potuto viaggiare questa busta?
Questo tiopic è nato proprio per verificare l'esattezza di quanto viene riportato nella stragrande maggioranza dei testi filatelici ....... e, come la tua stessa busta attesta, tali date necessitano sicuramente di una profonda revisione.
Va sottolineato comunque che in Alta Italia ci fu effettivamente una sospensione del Servizio Postale a seguito degli eventi bellici legati alla Liberazione, però la durata di tale sospensione non fu generalizzata come si è sin'ora supposto ma variò da Area ad Area in funzione del panorama politico e bellico che via via andava maturandosi.
Per fare un esempio concreto, mi sembra ormai assodato che in Liguria, Piemonte e gran parte della Lombardia il servizio Postale fu sospeso solo tra l'8 ed il 15 maggio, mentre nel Veneto, via di fuga strategica per le truppe Tedesche in ritirata e linea di confine tra le Forze Titine e gli Anglo-Americani, la Posta non venne consegnata per un periodo compreso tra il 27 Aprile ed il 14-15 Maggio.
Va infine precisato che gli uffici Postali non rimasero mai chiusi (salvo in casi di estremo pericolo) assicurando agli utenti i servizi in danaro e la raccolta quotidiana della Posta anche se questa poi talvolta rimaneva ferma in deposito.
Sono ormai anni che sto studiando questo breve ed interessantissimo periodo storico-postale e spero di poter presto produrne i risultati.



Essendomi dilungato troppo, per non annoiare i lettori posto una busta in tema:
spedita da Lodi il 25 aprile arriva a Codogno il 15 Maggio a conferma che per essere in distribuzione in tale data il servizio postale era attivo anche nel periodo in cui sino ad oggi si considerava sopseso
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Grazie per la risposta!
Comunque erano encomiabili gli addetti postali dell'epoca!
Proprio questa mattina ho trovato sempre tra la corrispondenza una busta col timbro di Milano nei giorni dei moti repressi da Bava Beccaris nel 1898! Nel 1898 come nel 1945, tra bombe, barricate e proiettili erano sempre lì a timbrare e consegnare la corrispondenza nel minor tempo possibile.
Comunque erano encomiabili gli addetti postali dell'epoca!
Proprio questa mattina ho trovato sempre tra la corrispondenza una busta col timbro di Milano nei giorni dei moti repressi da Bava Beccaris nel 1898! Nel 1898 come nel 1945, tra bombe, barricate e proiettili erano sempre lì a timbrare e consegnare la corrispondenza nel minor tempo possibile.
- eugenioterzo
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- Iscritto il: 24 aprile 2011, 14:35
Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Posto questa raccomandata con RR da Como n°1 con il frazionario 20-72 in data 26-4-45 arrivata a Genova il 23-5-45 dopo aver transitato a Milano il 19-5-45.
Eugenio
Eugenio
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Buongiorno a tutti,
vorrei sentire il parere di coloro che curano in particolare il periodo a ridosso della fine della guerra sulle 2 cartoline che allego. Una è del 2 aprile '45 e l'altra del 9 luglio '45 ed in comune hanno il fatto che non erano state affrancate e che sono state tassate per il doppio della tariffa. Per la tassazione, si è fatto ricorso ad un timbro con l'indicazione dell'Ufficio e della tassa dovuta. Sono comuni questo tipo di timbri? Finora ho sempre visto "Pagato" per indicare il pagamento dell'affrancatura in contanti, un timbro apposito per la riscossione in contanti della tassazione non l'avevo visto. E' una peculiarità della zona di Brescia la mancanza di carte valori postali ben 2 mesi dopo la Liberazione o è comune a tutto il Nord Italia? Il fatto che, per la prima cartolina, quella in RSI, l'Ufficio postale non abbia ritenuta valida la dichiarazione del mittente "zona sprovvista di francobolli" e non abbia applicato la tassa semplice, a cosa può essere dovuto? Era forse il mittente che doveva preoccuparsi di far mettere all'ufficio di partenza il timbrino circolare "TS" per godere della tassa semplice?
Mari
vorrei sentire il parere di coloro che curano in particolare il periodo a ridosso della fine della guerra sulle 2 cartoline che allego. Una è del 2 aprile '45 e l'altra del 9 luglio '45 ed in comune hanno il fatto che non erano state affrancate e che sono state tassate per il doppio della tariffa. Per la tassazione, si è fatto ricorso ad un timbro con l'indicazione dell'Ufficio e della tassa dovuta. Sono comuni questo tipo di timbri? Finora ho sempre visto "Pagato" per indicare il pagamento dell'affrancatura in contanti, un timbro apposito per la riscossione in contanti della tassazione non l'avevo visto. E' una peculiarità della zona di Brescia la mancanza di carte valori postali ben 2 mesi dopo la Liberazione o è comune a tutto il Nord Italia? Il fatto che, per la prima cartolina, quella in RSI, l'Ufficio postale non abbia ritenuta valida la dichiarazione del mittente "zona sprovvista di francobolli" e non abbia applicato la tassa semplice, a cosa può essere dovuto? Era forse il mittente che doveva preoccuparsi di far mettere all'ufficio di partenza il timbrino circolare "TS" per godere della tassa semplice?
Mari
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Re: Maggio 1945: la posta nel Nord Italia
Ciao Maria
provo a rispondere ai tuoi numerosi quesiti.
I timbri per la riscossione della Tassazione in contanti non sono per nulla comuni ; più comune è invece l'indicazione manuale della somma da esigere.
Sino ad oggi ne ho visto solo pochissimi esemplari ...........ed uno sono riuscito ad inserirlo nella mia collezione
.
Dopo la Liberazione nel Nord Italia la mancanza di francobolli si manifestò in maniera evidente ma diversa da zona a zona, con picchi maggiori e più estesi nell’area nord-orientale (Veneto e zone Lombarde confinanti, Trentino, Venezia Giulia) tanto che i vecchi francobolli della R.S.I. furono più volte vietati e poi riammessi all’affrancatura proprio per sopperire alle difficoltà incontrate nella distribuzione da parte della sezione del Poligrafico di Novara.
E’ quindi molto probabile che in occasione dei periodi di “divieto/riammissione” alcune zone siano rimaste completamente senza francobolli e abbiano perciò dovuto ricorrere al pagamento in contanti delle affrancature o delle Tassazioni.
Questa difficoltà nel rifornire adeguatamente tutti gli Uffici Postali durò ben oltre la data di luglio da te indicata tanto che solo con il Bollettino delle Poste e Telecomunicazioni n. 19 del 1 ottobre 1945 verrà revocata l’autorizzazione “alla francatura delle corrispondenze in contanti” in quanto “risulta che tutti gli uffici postali, in tutte le provincie, hanno ora la possibilità di rifornirsi dei francobolli loro occorrenti”.
Sia durante la Repubblica Sociale che dopo la Liberazione, a causa delle difficoltà di comunicazione tra gli organismi Centrali e quelli Periferici, negli Uffici Postali le nuove disposizioni e regolamenti arrivavano spesso in ritardo o addirittura non arrivavano proprio, creando così confusione e disorganizzazione tanto che non erano casi isolati quelli in cui i regolamenti postali venivano applicati intuitivamente dal singolo impiegato. Un esempio in tal senso sono queste due buste arrivate sempre allo stesso Ufficio Tassate di Venezia che seppur di ugual porto scontarono una tassazione diversa tra loro.
Come puoi vedere la prima busta, pur recando il bollo TS, è stata Tassata per il doppio del porto mentre alla seconda, recando solo la dicitura "zona sprovvista di bolli", è stata applicata la Tassa semplice.
Vorrei farti notare infine che, sin dal 1936 secondo regolamento postale, le cartoline con 5 parole di convenevoli se non affrancate o parzialmente affrancate avrebbero dovuto essere tolte di corso. Regola questa che in moltissimi casi andò disattesa e le tue due ne sono esempi probanti.
Sperando di essere stato sufficientemente esaustivo e soprattutto di non essermi dilungato oltre il dovuto, saluto te e tutti gli amici del Forum.
Agostino
provo a rispondere ai tuoi numerosi quesiti.
valverde ha scritto:..vorrei sentire il parere di coloro che curano in particolare il periodo a ridosso della fine della guerra sulle 2 cartoline che allego. Una è del 2 aprile '45 e l'altra del 9 luglio '45 ed in comune hanno il fatto che non erano state affrancate e che sono state tassate per il doppio della tariffa. Per la tassazione, si è fatto ricorso ad un timbro con l'indicazione dell'Ufficio e della tassa dovuta. Sono comuni questo tipo di timbri? Finora ho sempre visto "Pagato" per indicare il pagamento dell'affrancatura in contanti, un timbro apposito per la riscossione in contanti della tassazione non l'avevo visto.
I timbri per la riscossione della Tassazione in contanti non sono per nulla comuni ; più comune è invece l'indicazione manuale della somma da esigere.
Sino ad oggi ne ho visto solo pochissimi esemplari ...........ed uno sono riuscito ad inserirlo nella mia collezione



valverde ha scritto: .....E' una peculiarità della zona di Brescia la mancanza di carte valori postali ben 2 mesi dopo la Liberazione o è comune a tutto il Nord Italia?
Dopo la Liberazione nel Nord Italia la mancanza di francobolli si manifestò in maniera evidente ma diversa da zona a zona, con picchi maggiori e più estesi nell’area nord-orientale (Veneto e zone Lombarde confinanti, Trentino, Venezia Giulia) tanto che i vecchi francobolli della R.S.I. furono più volte vietati e poi riammessi all’affrancatura proprio per sopperire alle difficoltà incontrate nella distribuzione da parte della sezione del Poligrafico di Novara.
E’ quindi molto probabile che in occasione dei periodi di “divieto/riammissione” alcune zone siano rimaste completamente senza francobolli e abbiano perciò dovuto ricorrere al pagamento in contanti delle affrancature o delle Tassazioni.
Questa difficoltà nel rifornire adeguatamente tutti gli Uffici Postali durò ben oltre la data di luglio da te indicata tanto che solo con il Bollettino delle Poste e Telecomunicazioni n. 19 del 1 ottobre 1945 verrà revocata l’autorizzazione “alla francatura delle corrispondenze in contanti” in quanto “risulta che tutti gli uffici postali, in tutte le provincie, hanno ora la possibilità di rifornirsi dei francobolli loro occorrenti”.
valverde ha scritto:......... Il fatto che, per la prima cartolina, quella in RSI, l'Ufficio postale non abbia ritenuta valida la dichiarazione del mittente "zona sprovvista di francobolli" e non abbia applicato la tassa semplice, a cosa può essere dovuto? Era forse il mittente che doveva preoccuparsi di far mettere all'ufficio di partenza il timbrino circolare "TS" per godere della tassa semplice?
Sia durante la Repubblica Sociale che dopo la Liberazione, a causa delle difficoltà di comunicazione tra gli organismi Centrali e quelli Periferici, negli Uffici Postali le nuove disposizioni e regolamenti arrivavano spesso in ritardo o addirittura non arrivavano proprio, creando così confusione e disorganizzazione tanto che non erano casi isolati quelli in cui i regolamenti postali venivano applicati intuitivamente dal singolo impiegato. Un esempio in tal senso sono queste due buste arrivate sempre allo stesso Ufficio Tassate di Venezia che seppur di ugual porto scontarono una tassazione diversa tra loro.
Come puoi vedere la prima busta, pur recando il bollo TS, è stata Tassata per il doppio del porto mentre alla seconda, recando solo la dicitura "zona sprovvista di bolli", è stata applicata la Tassa semplice.
Vorrei farti notare infine che, sin dal 1936 secondo regolamento postale, le cartoline con 5 parole di convenevoli se non affrancate o parzialmente affrancate avrebbero dovuto essere tolte di corso. Regola questa che in moltissimi casi andò disattesa e le tue due ne sono esempi probanti.
Sperando di essere stato sufficientemente esaustivo e soprattutto di non essermi dilungato oltre il dovuto, saluto te e tutti gli amici del Forum.



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