"Ope legis" per il Gronchi Rosa?

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cirneco giuseppe
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"Ope legis" per il Gronchi Rosa?

Messaggio da cirneco giuseppe »

L'argomento base è sempre il gronchi lilla.
Conoscete tutti la vicenda, così non sto a riepilogarla.
Il contendere lessicale è con una persona che ha un espresso affrancato col gronchi lilla e timbrato il giorno 3 aprile 1961
e con timbro al verso di arrivo di un'altro ufficio postale sempre il 3 aprile.
Bene, io sostengo che è impossibile il tutto per la conosciuta motivazione che la validità postale iniziava solo il 6 aprile.
Questa persona sostiene, seguendo l'articolo di Di Bella, che non ha alcuna importanza ciò che scriveva il direttore generale delle poste,
perchè, secondo l'Ope Legis, al momento della vendita di un valore questo ne acquista tutti i diritti, compresa la validità postale.
A parte che avere un bollo di arrivo del 3 aprile in un altro ufficio postale già degrada il tutto,
ma sono curioso di sapere cosa ne pensano gli avvocati presenti fra di noi di questa interpretazione dell'ope legis.
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cirneco giuseppe
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Re: ope legis

Messaggio da cirneco giuseppe »

Vi posto le immagini dell'espresso ed anche urgente
gronchiespreso.jpg
gronchiespresoretro.jpg
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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fildoc
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Re: ope legis

Messaggio da fildoc »

palese costruzione fiatelica....
un espresso per citta' di uno studio legale il giorno di Pasquetta....
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
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Antonello Cerruti
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Re: ope legis

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Pino.
Non entro nel merito dell'originalità di quell'espresso.
Circa l'utilizzazione dei francobolli della serie emessa il 3 aprile, pur concordando che la vendita era anticipata al giorno di Pasquetta solo per dar modo di preparare gli aerogrammi in concomitanza con la prevista partenza del giorno 6, devo ricordare che molta corrispondenza venne accettata ed annullata (per errore, trascuratezza o inosservanza) già il giorno 3.
Che, tra questa, vi fosse anche qualche busta solo apparentemente non filatelica (perchè la tariffa poteva non corrispondere), è cosa risaputa.
A Massimiliano rispondo invece che il bollo di arrivo all'ufficio postale di competenza (sempre se i bolli sono originali), non testimonia certo la consegna avvenuta in quel giorno di festa.

E' anche per questo che eventuali "passaggi postali in deroga" hanno un interesse postale e collezionistico molto limitati.

Gli aerogrammi davvero rari sono solo quelli (pochissimi) indirizzati in Sud America e sui quali, per errore, l'affrancatura costituita dal 205 lire lilla non venne ricoperta con il grigio.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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cirneco giuseppe
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Re: ope legis

Messaggio da cirneco giuseppe »

La questione che volevo aprire è un'altra.
Al momento della vendita di un valore di Stato, questo ne acquisisce tutte le caratteristiche di carta valore solo perchè viene immesso sul mercato.
Che i gronchi fossero carte valori dello Stato non ci piove, credo.
E quindi, al momento della vendita, diventano a tutti gli effetti carte valore dello stato.
Ma la validità postale fa parte delle caratteristiche di una carta valore?
Secondo me no è una caratteristica propria solo dei francobolli.
Tant'è che abbiamo esempi di francobolli venduti agli sportelli postali a validità postale scaduta (trittici, 7,70).
Fosse vera la tesi secondo cui al momento della vendita i francobolli acquisiscono automaticamente anche la validità postale, ci si trova in contrasto con la vendita di cui sopra.
Non solo, ma la scadenza di validità postale è diversa da francobollo a francobollo ed anche questa caratteristica non può rientrare (a mio parere) nelle caratteristiche generali di una carta valore.
Perciò nel caso di francobolli non è possibile citare l'ope legis riferito alle carte valori.
E' questo il succo dell'argomento di cui chiedo chiarimenti.

Rev LB Feb 2020
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