

Ritengo sia giusto chiamarli “I primi interi postali” anche se per un uso limitato riconducibile al successivo uso “In corso particolare”.francesco luraschi ha scritto:Ulisse,
l'uso lo conosco e immagino pure tu. Non so però se lo sanno tutti, in particolare modo il lessico postale appropriato al loro uso. Le dida della collezione di Saverio Imperato lasciano qualche dubbio, soprattutto quando l'autore li definisce "i primi interi postali".
Francesco
Sono interi postali in quanto era un foglio con un bollo che permetteva di portare personalmente la lettera. Se qualcuno affidava alla posta (ovvero imbucava) questo intero, il suo valore non veniva riconosciuto e tassato.
Riporto gli articoli 5 e 6 del regolamento del 7 Novembre 1818:
Art. 5 – Per le lettere destinate a percorrere una distanza non maggiore di quindici miglia si farà uso di carta da quindici centesimi, per quelle destinate a percorrere un distanza maggiore di quindici, e non eccedente li trentacinque miglia, di carta da centesimi venticinque, e per maggiore distanza, di quella da cinquanta centesimi.
Le lettere scritte sulla detta carta potranno essere portate da chicchessia, purché siano semplici, cioè di un solo foglio, e piegate in modo che sulla parte esterna del medesimo vi appaja il bollo, e contengano sull’indirizzo le indicazioni prescritte dal numero tre dell’articolo quarto del Regolamento del 12 agosto.
È interessante notare che sulle Regie Patenti in francese, questi sono chiamati “timbres” (bolli) come successivamente i francobolli.
Questo cavallino definitivo da 50 cent ha la particolarità che è stato usato come lettera “Per accompagnamento del plico sotto fascia”.
L’art 6 riporta:
Art. 6 – Gli atti e scritture potranno avere corso per via di espressi, conducenti ed altre persone di qualsivoglia condizione, allorchè questi oggetti sono posti sotto fascia, e che sono accompagnati da una lettera semplice scritta su carta bollata da soldi dieci.
Se fosse stata una lettera semplice sarebbe stato sufficiente un “cavallino” da 25 cent per la distanza tra Torino e Casalgrasso.
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Per quanto riguarda il primato di "intero postale" ci sarebbero anche i "Tagli AQ" della Repubblica di Venezia emessi dal 1608 e seguito, ma questa è un'altra storia.

