11 settembre 2001: dove eravamo?

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aurelio
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11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da aurelio »

buongiorno a tutti,
sono passati 20 anni da quel martedì che, in qualche modo, ha drasticamente cambiato il nostro modo di vivere per gli anni a venire.
Mi è sembrato quindi carino riproporre, in ambito Forum, la domanda che molti giornali pongono a VIP e personaggi noti: dove eravate voi in quel giorno?

Io, ad esempio, ricordo che in quell'anno lavoravo in trasferta a Milano, a S.Giuliano Milanese in una sede di Snamprogetti, e che i nostri PC non erano abilitati alla navigazione Internet. Inoltre, bisogna ricordare che i cellulari smartphone ancora ce n'erano e i social erano ancora all'inizio, quindi le notizie non erano leste ad arrivare come avviene oggi.
Tornando a noi, nel pomeriggio di quel giorno, fatte queste premesse, io e i miei colleghi eravamo intenti a lavorare e non sapevamo nulla di ciò che stava accadendo negli USA, salvo qualche sporadica voce che raccontava, se ricordo bene, di un incidente aereo o qualcosa del genere, ritenuta quindi non tanto importante da distoglierci dal lavoro. Verso le 17.00, al termine delle attività, me ne tornai a S.Donato, al residence dove alloggiavo, ed entrando in casa, come di solito, accesi la TV con il volume bassissimo per non disturbare i vicini; la prima cosa che vidi era la famosa immagine dell'aereo che perforava il grattacielo e il fumo e le fiamme e, nel tragitto tra salone e bagno per la meritata doccia, pensai, con divertimento, che ormai nei film americani non si lesinava, per impressionare il pubblico, a ricorrere a situazioni assurde e impossibili nella vita reale. Non ci pensai più sino al ritorno in salone, quando finalmente capii, dai sottotitoli e dalle facce degli speakers, che non si trattava della pubblicità di un nuovo film ma di qualcosa che era successo veramente.

Ciao: Ciao:
Aurelio
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Colleziono Regno sino al 1900 e studio il 15 cent tipo Sardegna del 1863; raccolgo storia postale di Manduria e Taranto sino al 1899; mi intrigano gli uffici postali Estero e il segnatasse n.1; mi affascina la IV di Sardegna.
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Antonello Cerruti
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da Antonello Cerruti »

Per conto di un Amico, un editore scomparso da tempo, mi occupavo - per qualche mese - della promozione, diffusione e distribuzione di ERASMO, un quotidiano per bambini la cui redazione era a Morena, all'estrema periferia di Roma sud.
Ero nel mio ufficio quando mio padre mi telefonò di accendere la TV perchè "stanno bombardando New York".
Sbigottito ed incredulo, captai le prime notizie e vidi le prime immagini.
Mi precipitai in redazione dove trovai l'editore molto disturbato da questo improvviso trambusto che ... distraeva la redazione da una riunione finalizzata al lancio di una nuova rivista per ragazzi...

Lì per lì non si rendeva minimamente conto che il mondo stava vivendo una delle sue pagine più buie e neppure che era la fine annunciata della sua impresa editoriale che viveva solo grazie ad un "contributo pubblicitario" dell'Alitalia la cui entrata in crisi (per il contraccolpo che ebbe l'aviazione di tutto il mondo a seguito degli attentati) avrebbe determinato la fine di quell'indispensabile sostegno finanziario.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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ulisse
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Io ero a casa con amici, circa alle 15:30 ho acceso la TV e c'era lo "speciale" , ho subito messo nel registratore una casetta, ora ho circa 180 minuti del dramma in diretta TV. :oo: :oo:

:cof: :cof:
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Marino

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Vacallo
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da Vacallo »

Io ero alla mia scrivania al mio posto di lavoro e con i colleghi d'ufficio seguivamo sui nostri schermi lo svolgimento della tragedia. Quel pomeriggio abbiamo lavorato ben poco.
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)

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pietro mariani
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da pietro mariani »

Se non ricordo male ho appreso la notizia al ritorno dal lavoro, alla radio, in auto.
Arrivato dai suoceri per "ritirare" i figli ho visto le immagini ed i filmati ai notiziari in edizione straordinaria :
non riuscivo a capacitarmi che fosse successo veramente ....

:tri: :tri: :tri:

Ciao: pietro
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fildoc
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da fildoc »

io ero in ambulatorio
entro' una mia paziente anziana e mi disse che stavano bombardando new york
io pensai ad una forma di demenza...

solo alle 17 rientrando a casa dovetti ricredermi sulla diagnosi!
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
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debene
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da debene »

Ero in trasferta per lavoro in Sicilia.
Ero in auto e mi stavo muovendo da Gela per raggiungere Enna.
La notizia mi arrivò per radio.
Appena arrivato in albergo accesi il televisore e le scene
furono raccapriccianti.
Ricordo che quella sera rimasi in camera e non andai nemmeno a cenare
per seguire tutto in tv.

Spero vivamente, visti gli ultimi avvenimenti, che vent'anni non siano passati invano.

Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
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Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

Visita la mia rubrica sul Postalista :Il bastone di Asclepio

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biagio montesano
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da biagio montesano »

Io quel pomeriggio ero al lavoro e, non avendo in ufficio collegamento internet, ci arrivavano notizie frammentarie e confuse da qualche esterno che aveva sentito la notizia in auto, alla radio. Le prime immagini le vidi alla tv dopo le 17.00, al rientro a casa.
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Morgan68
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da Morgan68 »

Triste giornata... triste anno

perdonerete il mio post un po' lungo ma per me e per la mia famiglia quel Settembre e quell'anno furono molto particolari.

Ero dalla mattina a Milano in riunione per organizzare i collaudi dei sistemi di automazione (di cui mi occupo) che sarebbero partiti da Ottobre, quando mia moglie telefono' sul cellulare e mi disse che un aereo aveva impattato la prima torre. Le risposi se ne fosse certa e mi disse che ancora non si sapeva molto. La riunione continuo' e dopo poco mia moglie richiamo' per dirmi che un altro aereo aveva colpito la seconda torre... la riunione termino' automaticamente. Tutti noi avevamo capito e l'espressione dei volti era di smarrimento totale. Facemmo appena in tempo a vedere una foto sul sito dell'ansa perche' poi internet implose. Avevamo il volo di rientro nel tardo pomeriggio ma con due miei colleghi che mi accompagnavano decidemmo di andare subito a Linate perche' si parlava della possibile chiusura degli spazi aerei su tutta l'Europa. Chiamai il nostro ufficio a Roma perche' stavamo facendo un impianto in Cina ed avevamo molti colleghi del Cliente BP americani in riunione da noi. Un mio collega mi disse che erano tutti in lacrime e stavano cercando di contattare le loro famiglie. Per la cronaca uno di loro perse il fratello in una delle due torri; ricevette un messaggio vocale sul cellulare nel quale lo salutava. Ne ebbe pero' conferma definitiva solo alcuni giorni dopo. Mentre andavamo in aeroporto in parallelo prenotai anche l'ultima auto a noleggio disponibile. Quello che non potro' mai dimenticare fu l'atmosfera a Linate. Eravamo tutti immobili in piedi davanti ai televisori che continuavano a mostrare in diretta le immagini da New York e dalle altre citta' coinvolte.
Non volava una mosca, non c'era niente da controllare perche' eravamo tutti li' insieme al personale dei gate, alla polizia ed ai carabinieri. Alla fine riuscimmo a partire con tre o quattro ore di ritardo e tornammo a casa a reincollarci alle televisioni. Il giorno dopo in ufficio abbracciammo i nostri colleghi americani, ormai li conoscevamo bene. Non dimentichero' mai il loro sguardo. Erano nostri cliente ma da quel giorno diventarono qualcosa di piu'. Con alcuni di loro ancora ci scriviamo.

Un altro pezzo dei miei ricordi parte da Alessandria D'Egitto dove passai un anno in un nostro cantiere per la fase di costruzione di un nostro impianto; era il 2000.
Non parlo l'arabo ma capisco alcune parole e cio' che mi colpi' particolarmente fu che durante gli ultimi mesi che ero li', durante la preghiera del venerdi', ascoltavo sempre piu' spesso pronunciare la parola americhiya con toni sempre piu' accesi. Andai via da li' pochi giorni prima del Natale e salutai il cliente egiziano con cui avevo lavorato un anno gomito a gomito ed un gruppo di persone della societa' proprietaria della licenza di quel processo produttivo. Erano coreani, inglesi ed americani. L'11 Settembre un mio collega era ancora li' ed il giorno seguente mi chiamo'. Capii che tutto era cambiato. Il personale del cliente con cui avevo lavorato, mangiato e con un paio assistito al loro matrimonio locale, gridavano e ballavano per l'impianto. In poco meno di 3 ore parti' un reparto dei marines che era regolarmente di stanza in Egitto e prelevo' il gruppo di coreani, inglesi ed americani che si erano rintanati nelle baracche in impianto.

A questo aggiungiamo che ero in atterraggio a Linate proprio l'8 Ottobre 2001 quando ci fu il disastro del volo della SAS. Atterrammo a Bergamo ma andando a Milano in taxi vedemmo le fiamme in fondo alla pista perche' andavamo a Lambrate per il famoso collaudo. Mio padre ebbe un mancamento perche' era convinto che gli aerei fossero due (cosa che in realta' fu) e l'orario di atterraggio del mio coincideva con quello della notizia. Io dovevo poi proseguire per un altro collaudo in Svezia e chiesi al nostro ispettore di Milano di attendermi perche' cosi' saremmo partiti insieme il giorno dopo per Vasteraas. Lui accetto' e cambio' la prenotazione... gli salvai la vita. Partimmo da Malpensa.
Ciao: Ciao:
Enrico
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jakapurra
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da jakapurra »

Ero a casa e mi "godevo" gli ultimi giorni di vacanze estive: avevo appena finito di tradurre una versione di latino al telefono con un compagno di scuola, prima di tornare in aula da lì a pochi giorni.
Il tempo di riagganciare il telefono, di accendere la TV (al tempo c'era MTv) e ci richiamammo, abbastanza esterrefatti per quello che stava accadendo. La sera uscii a fare due passi in città. C'era un'atmosfera strana, sospesa, con pochissime persone fuori nonostante fosse settembre. Una sensazione simile a quella che riprovai all'inizio di marzo 2020, col covid.
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virgilio.terrachini
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da virgilio.terrachini »

Anche io non posso dimenticare per motivi particolari.

Il 26 agosto 2001 a 44 anni conobbi colei che dopo 2 anni sarebbe diventata mia moglie. Fu davvero una folgorazione per entrambi. Direi una deflagrazione. Capirete bene che il cervello era andato (definitivamente) in pappa e quello che accadeva attorno era totalmente ovattato.

Pur tuttavia fu lei verso le ore 16 del pomeriggio a telefonarmi ed avvisarmi degli impatti degli aerei. Ero in studio tra una visita e l'altra ed accesi un piccolo TV in b/n che avevo posteggiato lì e che non adoperavo mai.

La cosa sensazionale fu che da circa 2 anni facevo trading azionario sul web ad alto livello ed altissimo impegno. Quasi un pioniere. I primi di settembre decisi di vendere tutte le azioni e di posteggiare il ricavato in più tranquilli titoli obbligazionari, per un semplice motivo.... avevo trovato la compagna della mia vita (ne ero già convinto e fatti sono stati poi confermati) e non volevo e potevo avere distrazioni mentali così impegnative.

O la borsa o l'amore. Scelsi l'amore. Vendetti tutto attorno al 7/8 settembre non facendo distinzioni dove guadagnavo e dove perdevo. Ben sapete del crac delle borse mondiali nei successivi giorni all'11 settembre. Ci furono cali del 30% !

E quindi, salvai gran parte dei miei risparmi anche grazie a questo incontro e poi convolai a giuste nozze il 12 ottobre 2003.

Qualche parola di speranza in tanta tragedia.

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cirneco giuseppe
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da cirneco giuseppe »

Ero in macchina. Avevo terminato un lavoro in un negozio a Chieri sulla collina Torinese e stavo tornando a casa.
In macchina ascolto quasi sempre rai uno e mentre trasmettevano della musica interruppero la trasmissione ed un giornalista iniziò a parlare di quello che stava accadendo.
Giunto a casa dissi a mia figlia di cambiare canale (stava vedendo una trasmissione di Geo se non ricordo male) e sintonizzai su un canale RAI.
Restammo ipnotizzati a vedere quelle scene in diretta e quando venne giù la prima torre, mia figlia mi guardò e disse non è possibile, non ci credo.
..... pino .....Immagine
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1

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NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA

E' saggio sognare ma da stolti illudersi.

cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it

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GiorgioMastella
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da GiorgioMastella »

Era uno dei miei primi giorni di lavoro, da neolaureato ero entrato all'inizio di settembre 2001 in una società di ingegneria civile.
Il mio collega di open space, un geometra della direzione lavori, ascoltava la radio mentre lavorava.
Fu uno dei primi a sapere cosa era successo, ed io con lui, che ascoltavo anche io la radio mio malgrado.
Nessuno chiedeva al giovane apprendista se la cosa dava fastidio o no: io mi stavo spremendo il cervello su cose nuove e complicate e sinceramente non sentivo proprio il bisogno del telegiornale e di Oliviero Beha in sottofondo.
Quella volta però non rimpiansi di essere venuto a conoscenza di un evento così importante quasi subito.

In pochi minuti in ufficio si sparse la notizia, ci ritrovammo tutti in sala riunioni, attaccammo la TV al videoproiettore (cavoli, nel 2001... se ci penso... eravamo all'avanguardia!) e restammo tutti a vedere increduli la diretta del telegiornale.

Quel giorno nessuno fu produttivo in ufficio, tutti davanti allo schermo della sala riunioni.
Internet ce l'avevamo, ma già funzionava a singhiozzo, quel giorno non funzionò e basta.

Davanti allo schermo, capii molto delle varie categorie di colleghi con cui avrei lavorato per anni a venire.
Da una parte, gli uomini dei progetti, della carta, della teoria. Spaventati, sperduti: e adesso che succederà?
Dall'altra, gli operativi, i vecchi lupi di cantiere, gli ingegneri con le scarpe sporche e l'elmetto sulla scrivania. Passato lo shock iniziale, iniziarono subito a vedere la cosa dal lato pratico. C'era un problema e occorreva risolverlo, non puoi lasciare mica un simile disastro in centro a New York. La televisione continuava a dare le dimensioni delle torri del WTC, e loro dopo un po' iniziarono a farsi prendere la mano e tirarono fuori la calcolatrice: quante andate ritorno di camion ci sarebbero volute per rimuovere tutte le macerie? E quanto sarebbe costato? Quanto tempo ci sarebbe voluto, immaginando un numero ragionevole di camion e ruspe? Quante lire a metro cubo sarebbe costata l'operazione? E quell'acciaio, lo avrebbero potuto rivendere? Insomma: siamo qui a risolvere problemi, non a crearli.

E con quei colleghi di fianco a me che stavano già praticamente buttando giù un programma lavori per rimettere a posto Manhattan, pensai che sì: c'era ancora speranza.
La testa mi dice di limitarmi alla Storia Postale della Repubblica, poi il cuore fa quel che vuole.
E comunque... è un bellissimo gioco :-)

Giorgio Mastella
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giancaos
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da giancaos »

Me lo ricordo bene, ero consulente esterno per un'azienda in quegli anni. Ero responsabile del reparto sviluppo software, un team di giovani programmatori davvero eccellenti e realizzammo insieme davvero grandi cose.
Quel mattino noi capi reparto eravamo coinvolti nella classica riunione aziendale consultiva mensile.
Erano riunioni che dovevano durare un'ora ma l'ordine del giorno era cosi' vasto che puntualmente sforavamo. La riunione si svolgeva nella sala riunioni di questa azienda che era separata dal corridoio degli uffici da una vetrata.
Eravamo molto rapiti come sempre dalle discussioni ma io -e forse non ero l'unico- ci eravamo accorti che nel corridoio c'era un viavai particolarmente vivace.
Avete presente dell'individuo tipico che in azienda si occupa ufficiosamente di veicolare notizie e gossip da ufficio a ufficio?
Ma dai, esiste in tutte le aziende, non potete non aver presente.
In questo caso era quello piu' irrequieto, continuava a percorrere il corridoio avanti e indietro con fare piu' o meno deciso. A volte lanciava uno sguardo verso di noi attraverso il vetro con l'intento di non lasciare trasparire nulla ma gia' lo sguardo asettico di per se' era strano.
Trascorsero diversi minuti, almeno un'ora poi ad un certo punto non ce la fece a contenersi. Si avvicino' alla porta con l'intenzione di entrare e busso'. Noi arrestiamo la discussione, lui apri' la porta giusto per infilarci la testa e ci disse "Scusate, ma c'e' la fine del mondo, dovete saperlo".
La prima cosa che feci fu quella di ridere e non fui l'unico.
Ci disse per sommi capi quello che stava succedendo, interrompemmo subito la riunione. Accendemmo la TV in sala e gia' c'erano le immagini del crollo della prima torre. Quello che mi colpi' maggiormente fu quello che successe al Pentagono.
Da li' poco andai a casa, anche altri fecero la stessa cosa.
Abitavo ancora con mia madre, entrai in soggiorno, accesi la TV. Non ricordo bene, ma forse la spensi dopo una decina di ore.
L'america che avevo conosciuto (per lavoro negli anni '90 ci andai circa una ventina di volte) non fu piu' la stessa... e nemmeno i viaggi in aereo furono gli stessi.
Ciao:
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- Lombardo Veneto (Uffici di Vicenza)
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Stefano_
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da Stefano_ »

A letto con 39 di febbre e mononucleosi.
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somalafis
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da somalafis »

Morgan68 ha scritto: 11 settembre 2021, 16:50 ... Facemmo appena in tempo a vedere una foto sul sito dell'ansa...
Ecco, appunto: eravamo in redazione. Allora ero uno dei caporedattori centrali dell'ANSA. Il nostro compito era proprio quello di cercare di ''organizzare'' l'informazione diffusa dall'agenzia. Stavano incollati sulla CNN mentre i nostri corrispondenti da New York e Washington davano il massimo pur nel caos informativo: nel complesso fu un ''delirio''. Pur disponendo di una gran massa di informazioni in tempo reale (o forse proprio per questo) i miei ricordi personali di quelle ore sono curiosamente ancora oggi confusi e concitati....Il fatto e' che il primo aereo schiantatosi sulla prima torre del WTC richiamo' immediatamente le troupe televisive facendoci assistere in diretta agli sviluppi dell'attacco terroristico. Nel frattempo arrivavano anche le notizie dell'attacco al Pentagono a Washington), le evacuazioni da tutti i potenziali obiettivi, le conferme che si trattava di un atto terroristico. Un incubo.
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francyphil
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da francyphil »

Stavo finendo i compiti delle vacanze e il telefonino era rovente per le chiamate che ricevevo dai compagni di scuola in cerca di aiuto :-). Vidi che mi stava chiamando un mio compagno con cui avevo poco a che fare e di quelli che i compiti delle vacanze manco si sforzava ad appuntarseli [emoji19]… ero già disperato al pensiero delle ore che averi perso al telefono per aiutarlo… Una volto risposto mi domando invece se le notizie che aveva sentito erano vere… io chiaramente caddi dal pero.. poi accesi la tv….


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Thenewguy
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Re: 11 settembre 2001: dove eravamo?

Messaggio da Thenewguy »

Medico specializzando in medicina interna, secondo anno, a Jewish Hospital of Cincinnati.
La vita del specializzando si svolge in rotazioni mensili. Quel mese era terapia intensiva. Mia moglie mi chiamò dalla casa per darmi la notizia...

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