Di Torino direi di si, ma non 56. La punta della picca è diversa, come anche la lama e la punta del bastone, il nastro sx poi è leggermente più corto. E' un'altra posizione. Devo guardarmi la tavola. John.
Allego 3 Fb con caratteristiche della stampa e dell'inchiostro molto simili ai Torino, anche se la presenza delle macchie mi ricorda alcune immgini della tiratura di Verona tav I senza fascio grosso.
1.25 L con macchie R.jpg
michele
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dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
johnnyVI ha scritto:Ciao, il primo però mi sembra arancio. John.
Hai ragione ha una tinta diversa dagli altri due, ma non so' se si può classificare arancio. Nell'immagine l'ho confrontato con due che classifico certamente arancio - per superare il problema delle tolleranze dello scanner.
1.25 L confronto con arancio R.jpg
Sempre per tornare ai Torino, questo ne ha tutte le caratteristiche, anche confortato dal timbro di partenza. O no?
1.25 L.jpg
Michele
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Non è di sicuro un arancio veronese, è un pò più scuretto, la stampa mi pare proprio di Torino e anche a Torino ci sono gli aranciati. L'ultimo che hai postato mi sembra proprio Torino. John.
Biaccati si trovano un po' in tutte le tirature. Nella tiratura di Firenze sono più o meno una costante, a Verona rappresentano una parte limitata e iniziale della produzione mentre nelle altre località si riscontrano più raramente e con caratteristiche in parte anche differenti.
Prediligo Regno, GNR ed RSI, nuovi e di buona qualità.
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Gianluca, Collezionista Filatelico
Area - Italia
Germania reich
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Noi sostenitori facciamo il meglio per dimostrarlo.
ciao a tutti, volevo chiedere la tiratura di questo blocco, il 6' valore presenta una macchia di colore evidente sopra la scritta repubblica.
grazie in aticipo.
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Grazie johnny, gentilissimo come sempre. (P.S sto raccogliendo molto materiale RSI in blocchi e sciolti, mi sa che a poco dovro' indotrinarmi seriamente sull'argomento )
Revised by Lucky Boldrini - August 2011
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Buon giorno a tutti, Al mio rientro dopo un periodo di vacanza, l'amico Terrachini mi ha segnalato il quesito posto sul Forum da Demon. Purtroppo un problema tecnico sul mio computer mi impediva l'accesso, risolto finalmente il problema, ho letto con molto interesse il quesito, così come tutti glia altri interventi (alcuni veramente interessanti) che ne sono seguiti. La cosa mi ha reso particolarmente felice perchè ho raggiunto lo scopo che mi ero prefisso nell'affrontare questa nuova fatica: diffonderlo ed interessare il maggior numero di collezionisti possibile. Lo scopo sarabbe completamente ragginuto se si usasse questo magnifico strumento che è il Forum per iniziare dei dibattiti su specifici argomenti (questo sarebbe uno) per cercare, con il contributo, spassionato e disinteressato di tutti una possibile soluzione al problema posto. Per venire al quesito posta da Demon. devo precisare che TUTTA la tiratura di Roma è la più "ermetica" e difficile da studiare fra le sei tirature. E' quella che presenta ancora troppe lacune e troppe incognite da chiarire, noi abbiamo segnalato tutto quello a nostra conoscenza, ben consci dei nostri limiti (d'altra parte qualcuno lo deve fare per provocare il dibattito e stimolare la ricerca). Il fatto che nella scheda diciamo che proviene dal foglio destro, non deve essere preso come verità assoluta, infatti a pag. 7 precisiamo che ciò e quello che al momento conosciamo ma non esclude che possano esistere anche sul foglio sinistro o viceversa. Per ciò che riguarda le varietà occasionali, come precisato a pag. 6 e 7, esse sono innumerevoli. alcune sono state riscontrate solo una o due volte. Nella prima stesura del libro, dove avevamo segnalato anche le minime varietà, avevamo raggiunto la considerevole mole di 800 pagine, è stato quindi necessario, nostro malgrado, eliminare quelle varietà che non erano determinanti all'individuazione della tavola. Per concludere, sapendo di deludere Demon, non dò una risposta al suo quesito, ma invito nuovamente tutti a collaborare assieme, se è possibile, alla ricerca di una risposta condivisibile e plausibile. Antonio Piga
Caro Antonio, sono veramente lusingato dal tuo intervento. Sono convinto che tutto il forum sia entusiasta ed onorato della tua iscrizione in quanto la tua esperienza e competenza sarà sicuramente utile a dirimere le varie casistiche che affascinano il mondo dei francobolli relativi alla r.s.i.. Tengo a precisare che sono state le tue "fatiche " editoriali ad avvicinarmi a questo affascinante capitolo della filatelia italiana da molti snobbato e/o bistrattato. Voglio però congedarmi con una richiesta: non è che riusciresti a pubblicare un testo con la riproduzione a colori dei fogli dei "fascetti" a grandezza naturale con le relative tavole, varietà, decalchi e/o sfumature dei colori ? Penso che saremmo in molti ad acquistarlo. Un graditissimo saluto di benvenuto. Roberto
Caro Demon, Ti ringrazio dei tuo apprezzamento per le mie "fatiche", esse sono solo il frutto di una persona appassionata che non ha mai avuto paura di mettere il sui "poco" sapere a disposizione degli altri senza nessun egoismo, non pensare però che io abbia o conosca tutto sui "fascetti", tuttaltro, solo con lo sforzo congiunto di altri appassionati altrettanto disinteressati ci si può avvicinare allo scopo. La tua richiesta per una pubblicazione dei fogli a grandezza naturale e a colori comporterebbe un impegno non indifferente anche finanziario che non può essere affrontato da una sola persona, però qualcosa che si avvicina a quello che mi chiedi lo puoi trovare sul mio precedente lavoro del 1999 "R.S.I. LE SOPRASTAMPE FASCETTI" se non lo conosci fammelo sapere vedrò di aiutarti a reperirne una copia. Cordiali saluti
Ciao a tutti, le soprastampe dei "fascetti", ed in modo particolare le tirature più corpose, come Roma e Verona, vanno valutate in maniera diversa rispetto alle altre. Migliaia di battute tipografiche sui fogli hanno originato delle varietà dovute all'usura. Volendo essere pignoli, ogni foglio differisce da un altro in virtù dell'usura della lastra di soprastampa. Ora è chiaro che non sarebbe possibile evidenziare TUTTE le varietà di TUTTI i fogli, l'impresa sarebbe impossibile proprio in virtù del fatto che ad ogni battuta tipografica la lastra si usurava sempre di più. In qualche caso è stato possibile evidenziare la stessa lastra che nel caso di continue soprastampe si sia usurata ( Milano ), in altri casi la cosa non è stata possibile in virtù del grande quantitativo di fogli soprastampati. Nessun lavoro, nel campo delle soprastampe, si può considerare completo al 100%, anche se ci si può avvicinare ( anche di molto ) alla realtà. Il lavoro di Antonio Piga sui fascetti, ed il mio sulla GNR, prendono in considerazione fogli esaminati che possono essere stati soprastampati in tempi diversi, nei quali alcuni varietà tendono a sparire ed alcune tendono ad originarsi proprio in virtù del consumo e dell'usura delle lastre soggette a migliaia di battute tipografiche. Credo che anche Antonio Piga sia d'accordo con me su quanto affermato. Esistono lastre "giovani" e lastre "vecchie", con tutta una serie di vie di mezzo. Le scoperte di fogli di GNR o Fascetti che si discostino ( anche sensibilmente ) dalle canoniche varietà finora riscontrate, non gettano ombre su tali lavori e studi, costituiscono invece, come dice Antonio, un punto di partenza ed anche di riscontro che, grazie all' attenzione ed al contributo dei collezionisti ed esperti in questo settore, può portare ad uno studio sempre più completo di tale periodo. Un cordiale saluto a tutti.
Caro Bifani, ai centrato perfettamente il problema, solo censendo tutte le (migliaia?) di varietà che ad oggi si possono riscontrare si può in teoria arrivare ad un lavoro quasi completo, questo si potrebbe fare con la collaborazione di tutti. Ho detto "quasi completo" perchè non ci dobbiamo dimenticare che i fogli di cui oggi disponiamo provengono dalle ultime tirature, mentre quelli delle prime tirature sono andati dispersi e smembrati durante l'uso quotidiano. Esaminando infatti francobolli usati, si possono trovare delle varietà che non si riscontrano nei fogli oggi conosciuti. Cordiali saluti Piga Antonio