Studio sulle modalità di impressione delle effigi in rilevo sui francobolli della IV emissione di Sardegna

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno di Sardegna

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bomber
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da bomber »

ho letto con attenzione quello che avete scritto...e sono + o - d'accordo su quanto detto....però io mi soffermerei su quello che ci interessa di +....tutti i grandi studiosi della IV affermano che nel I metodo le effigi sono impresse 50 alla volta...adesso in un foglio di 50 del 10cent 14A (I metodo) ed in un foglio di 40 del 5 cent 13Be (I metodo) ci sono alcune effigi doppie...mi sembra logico che la regola vorrebbe che tutte e 50 fossero doppie... (per esempio se i riunisco 50 timbri avrò 50 annulli e timbrando di nuovo avrò 50 doppi e non solo 5-6).....partendo da qui abbiamo varie ipotesi:

1) le effigi non venivano impresse solo 50 alla volta ma "forse" anche 1 alla volta....
2) avevano una o + effigi di "riserva" che usavano quando qualche effige risultava poco impressa....
3) le effigi venivano impresse solo 1 alla volta e per questo dal 62 per il tanto lavoro in + hanno creato il sistema di 2 alla volta....

adesso vi ripropongo due blocchi presi dal foglio da 50 e 40...vi voglio far notare come le effigi siano uguali nel singolo blocco ma differenti fra di loro...notate che nel 10cent l'orecchio è impresso molto male.....adesso mi domando...partendo dal conio originale si produssero 50 effigi su una piastra d'acciaio...possibile che siano tutte uguali???....allora come si spiegano i vari difetti che si notano nell'effige??' (vedere le effigi del lavoro di Chiavarello)... Ciao: Ciao:

ps non ho preso in considerazione il II metodo perché è pacifico che le testine venissero impresse a 2 a 2...
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attalos
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da attalos »

marco castelli ha scritto:...
Per quanto riguarda l'utilizzo di stampo e controstampo (il maschio e la femmina del Chiavarello), non penso proprio che
sia mai stato usato, avremmo una marea di effigi deformate perché difficilissimo sarebbe stato farli coincidere perfettamente.
Perché? Avrebbero potuto usare strumenti di questo tipo con maschio e femmina per la "timbratura a secco" o qualcosa di simile:
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pasfil
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da pasfil »

aurelio ha scritto:
aurelio ha scritto:Ciao: Ciao:


Anche sul contro-conio (la femmina) in materiale semirigido, mi sento d'accordo con Marco Castelli, se non altro perchè è oggettivamente difficile realizzare una perfetta corrispondenza, nell'esecuzione pratica, tra i due elementi.

Ciao: Ciao: :cool:
Contrordine!! :OOO: :OOO:
Non mi ero reso conto di dove doveva essere la femmina! Non mi sembra possibile ottenere effigi ben dettagliate, come quelle del Matraire, senza un controconio rigido (maschio!!) che spinga e comprima la carta contro l'incavo della femmina (conio).

Ciao: Ciao: :cool:
Ciao Aurelio ed un saluto a tutti,

Credo che su di una eventuale composizione di 50 punzoni, ove spesso le testine si presentano disallineate rispetto de altre, sia in senso orizzontale che verticale, non sia possibile allestire dei punzoni "femmina" metallici al fine di imprimere le effigi. In questo caso i punzoni, pezzi originariamente mobili che assemblati avrebbero dovuto comporre il blocco, nell'ipotesi di allentamento di uno solo di essi, quali risultati avrebbe causato?

In tal caso, credo sia più pratico un supporto non troppo rigido che si lasciasse deformare dal rilievo dell'effigie. La carta utilizzata per i francobolli è abbastanza sottile e poi la gomma al retro aiutava ad telere il rilievo, in sostituzione del punzone "femmina". Comunque non mi spiegerei la presenza delle doppie effigi.

Poi, non dimentichiamo che anche la II e III emissione avevano sia le effigi che le diciture in riliebo e pensare ad un punzone femmina anche in quest'ultimi casi, non mi sembra possibile come per la IV.

Nella simulazione che ho proposto con le immagini ha evidenziato che nel francobollo ove sono presenti le doppie effigi, la distanza degli eventuali punzoni risulterebbe compatibile sono tra la testina debolmente impressa del 3° esemplare e qualla dell'esemplare sottostante, e non con la testina ben impressa del 3° esemplare.

Siamo propensi quindi ad escludere un blocco di 50 punzoni.

Per quanto riguarda la questione dello "zoccolo" indicata dal Chiavarello credo che non si possa escluderla del tutto, perchè i segni del c.d. rettangolo li troviamo anche orizzontali e nel disegno del francobollo.

Ciao: Ciao: Ciao:
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marco castelli
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da marco castelli »

Grande Amedeo, :clap: :clap:

io e Josè al telefono siamo arrivati alla tua stessa conclusione...e ipotizzo che il punzone con la
testina fosse posizionato sotto, mentre sopra era posizionato un supporto abbastanza rigido ma non troppo (forse un feltro).

Credo che con il primo metodo la pinza avesse un solo punzone e venisse usata guardando la parte stampata e posizionandola
in modo che la testina avesse l'inclinazione giusta e fosse +/- centrata sull'ovale avendo come riferimento proprio la stampa tipografica...

Logicamente la pinza doveva essere lunga abbastanza per arrivare al 5° esemplare di ogni riga orizzontale.
Questo metodo spiegherebbe tante cose : le doppi e triple effigi, le effigi a cavallo, le effigi rovesciate, ecc...

Spiega anche il perché le effigi si trovino a distanze diverse sia in orizzontale che in verticale come da misurazioni di Andrea.

Per quanto riguarda il riquadro che spesso vediamo attorno ai francobolli con effigi del primo tipo, è probabile che si venisse a creare
quando chiudendo la pinza la carta premeva contro il supporto rettangolare del "feltro".

Cosa ne pensate ?

Marco
Marco Castelli
Colleziono i colori della IV emissione del Regno di Sardegna,
le affrancature miste con francobolli Matraire,
...e da poco anche Toscana, Napoli, Lombardo Veneto.
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attalos
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da attalos »

pasfil ha scritto: In tal caso, credo sia più pratico un supporto non troppo rigido che si lasciasse deformare dal rilievo dell'effigie. La carta utilizzata per i francobolli è abbastanza sottile e poi la gomma al retro aiutava ad telere il rilievo, in sostituzione del punzone "femmina". Comunque non mi spiegerei la presenza delle doppie effigi.
Solo una cosa veloce, perché mi attendono per la cena. Pietro tu proporresti un sistema affine a quello dell'applicazione dei sigilli. Per lavoro ne ho visti tanti ma raramente ho visto tanta definizione come nelle testine di Sardegna, se si escludono i sigilli impressi su argilla cruda o ceralacca. Ma anche qui quando il sigillo era impresso non direttamente sulla ceralacca, ma su un foglio della missiva o decreto poggiato sulla ceralacca, la definizione diminuiva.
Non voglio con questo esprimere un giudizio inoppugnabile, ma solo sollevare un dubbio.
Tornerò online dopo cena.
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da attalos »

marco castelli ha scritto:Grande Amedeo, :clap: :clap:

io e Josè al telefono siamo arrivati alla tua stessa conclusione...e ipotizzo che il punzone con la
testina fosse posizionato sotto, mentre sopra era posizionato un supporto abbastanza rigido ma non troppo (forse un feltro).

Credo che con il primo metodo la pinza avesse un solo punzone e venisse usata guardando la parte stampata e posizionandola
in modo che la testina avesse l'inclinazione giusta e fosse +/- centrata sull'ovale avendo come riferimento proprio la stampa tipografica...

Logicamente la pinza doveva essere lunga abbastanza per arrivare al 5° esemplare di ogni riga orizzontale.
Questo metodo spiegherebbe tante cose : le doppi e triple effigi, le effigi a cavallo, le effigi rovesciate, ecc...

Spiega anche il perché le effigi si trovino a distanze diverse sia in orizzontale che in verticale come da misurazioni di Andrea.

Per quanto riguarda il riquadro che spesso vediamo attorno ai francobolli con effigi del primo tipo, è probabile che si venisse a creare
quando chiudendo la pinza la carta premeva contro il supporto rettangolare del "feltro".

Cosa ne pensate ?

Marco
Eccomi di ritorno. Il tuo messaggio è arrivato mentre componevo il mio precedente.
L'ipotesi del feltro non mi convince, perché non ci sarebbe sufficiente pressione per garantire un'impronta così nitida come è quella delle effigi reali (vedi anche quanto ho scritto prima sui sigilli).
Il feltro o qualcosa di simile è stato utilizzato in alcune tirature delle Grandi Teste di Hermes greche (solo stampa tipografica), ma ha lasciato solo una lieve impressione bidimensionale.

Non ho fretta di arrivare a conclusioni anche perché mi piacerebbe che si esaminasse molto più materiale e possibili varianti.
Permettetemi di fare l'eretico e di mettere ancora un po' di carne al fuoco.

Innanzitutto questi punzoni già visti sopra (grazie Andrea - rossi - per aver recuperato la pagina web):
sard punzoni.jpg
Continuo a pensare, nonostante i pareri negativi espressi da alcuni, che non si tratti di punzoni per ottenere il conio e/o il controconio. Certo avrei preferito vederli dal vivo e aver tentato qualche ricerca documentaria, ma come ho anticipato permettete alla mia ignoranza di professare qualche eresia (in filologia le chiameremmo congetture diagnostiche).
I blocchetti hanno due impugnature diverse: alcuni hanno una base circolare che eccede il blocchetto, altri no, pare che abbiano solo l'impugnatura.
Lo stesso termine "impugnatura" non è forse appropriato: ammesso che sia coevo e pertinente al blocchetto metallico, non potrebbe avere a che fare con il sistema di produzione dell'effige? Non assomiglia vagamente a quello che abbiamo visto nelle timbratrici a secco?
E guardiamo meglio i "blocchetti", ammesso che siano un elemento unico di metallo (dalla foto a volte ho dei dubbi) che cos'è quel rivestimento che ricopre i lati del parallelepipedo? Carta, feltro, o ... ???
E' pertinente al sistema di produzione delle testine?
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da attalos »

Visto che ancora non mi avete insultato vado avanti.
Il nostro Paolo (Cardillo) aveva proposto in vendita questa (almeno per me) piccola meraviglia (già certificata da Sorani e da Colla):

RECTO
sard pulitura effigi a.jpg
VERSO
sard pulitura effigi b.jpg
Cert. Sorani (quello di Colla lo conferma)
sard pulitura effigi d.jpg
1 - Il colore dell'impronta può essere d'aiuto per una eventuale datazione? E qui lascio la risposta a voi che ne capite di colori, mentre io sono una schiappa (un'idea l'avrei comunque).
2 - Sarei curioso di sapere se le testine siano pertinenti ad un solo punzone o meno (solo Paolo in questo caso lo potrà sapere).
3 - L'impronta è singola, quindi sia che vogliate pensare alla provenienza da una tavola di 50 o da un blocco di 2, sappiamo che comunque i "punzoni" si potevano sbloccare dal loro alloggiamento (questo non era scontato, almeno per me, anche se... ma ne riparleremo eventualmente più avanti).
Oppure era parte di un meccanismo a impronta singola?

4 - Osservate per favore la forma dell'impronta colorata.
4a - A me sembra un quadrato di dimensioni maggiori rispetto all'impronta tipografica del francobollo.
4b - Vediamo l'effige incorniciata da parte dell'ovale e della decorazione angolare. Ma questa cornice interna, ora in azzurro, ora con un alone bianco oleoso, ha una sagomatura geometrica almeno nella parte superiore.

Io non ho ancora risposte, ma tutto questo può aiutarci a comprendere il meccanismo di produzione delle effigi a rilievo?

P.S. per Paolo Cardillo: spero che tu non abbia niente da obiettare se ho usato queste tue immagini (le ho prese da ebay); se fossi un uomo di "disinvolte capacità di spesa", questa e altre cosine che sono in mano tua sarebbero già nei miei album... Destino ingrato!
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da pasfil »

Amedeo, ho visto che la discussione è andata avanti, quindi continuo quanto avevo anch'io sospeso per la cena.

Ipotizzare che siano stati stampati milioni di francobolli sui quali, uno alla volta, veniva impressa la testina in rilievo, non mi sembra possibile, sia per i tempi che sarebbero stati lunghissimi e perchè non credo che il Matraire, per la grande competenza non abbia saputo ingegnarsi qualcosa di più veloce.
Quindi, a priori mi viene da escludere anche il metodo dell'impressione con in singolo punzone.

Normarlmente per le impressioni su carta si usa un punzone "maschio" ed un contropunzone "femmina" ed è proprio questa una delle questioni a cui non riesco ad ipotizzare una soluzione per me convincente, perchè a causa del disallineamento verticale ed orizzontale che spesso riscontriamo sulle effigi, mi è ancora più difficile pensare che si sia provveduto con blocchi da 50 punzoni, se appunto composti da 50 "maschi" e 50 contropunzoni "femmina".
Non mi spiego come sia possibile assemblare 50 punzoni "maschi" e poi 50 contropunzoni "femmine" con le estreme difficoltà che ragionevolmente si desumono nel cercare di far coincidere, a causa del loro disallineamento, i due congegni metallici. Mi sembra troppo complicato per un lavoro che doveva procedere con speditezza.

Tuttavia, non escluderei una soluzione dei 50 punzoni metallici, ma nel caso di utiizzo solo di "maschi" ed al posto del contropunzone "femmina" l'impiego di un qualcosa di non eccessivamente rigido, in grado di essere modificato dalla pressione del "maschio".
Così, per le modalità si assemblamento di questi punzoni mobili si potrebbero essere creati sui fogli di stampa quei segni lasciati dal rettangolo, evidenziati da Aurelio e da Marco, ma non mi spiegherei le doppie effigi, a meno che si sia fatto ricorso all'utilizzo di un punzone singolo per reimprimere sui fogli le impronte debolmente impresse.
In merito, se si considera il risultato della prova fatta in tutta fretta, ma adottando le proporzioni che rispecchiano le dimensioni del francobollo e del punzone metallico di dimensioni di circa 20 x 22 mmm., in quanto il risultato ha evidenziato la giusta distanza e la corrispondenza del segno lasciato dal rettangolo per la testina poco impressa, diviene possibile riconsiderare l'ipotesi del punzone singolo per reimprimere l'effigie in modo ben evidente.
Ma è solo una ipotesi che cercherò di approfondire e ringrazio sin da ora gli amici che vorranno eventualmente inviarmi qualche immagine di blocchi o fogli di buona risoluzione stampati col 1° metodo, dove appunto sono presenti quei segni del rettangolo di cui abbiamo scritto.

Per la presenza dei segni lasciati dal rettangolo che troviamo sia inclinati che paralleli al disegno, escluderei anche, una eventuale ipotesi (ipotizzata da Josè) di una unica lastra sulla quale erano realizzate i 50 punzoni "maschi".

Anche l'osservazione fatta da Andrea (rossi), sempre puntuale, non è da trascurare. :evvai:

Ma in qualche modo, il Matraire ha provveduto. :mmm: :mmm: :mmm:

Ciao: Ciao: Ciao:

P.S.: Josè, dove posso reperire quelle immagini? :abb:
Amedeo, per quella vendita di Paolo, giorni orsono con email gli avevo chiesto una immagine di maggiore risoluzione, per fini di studio, ma non so se gli sarà possibile reperirla. :abb:
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attalos
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da attalos »

pasfil ha scritto:...
Normarlmente per le impressioni su carta si usa un punzone "maschio" ed un contropunzone "femmina" ed è proprio questa una delle questioni a cui non riesco ad ipotizzare una soluzione per me convincente, perchè a causa del disallineamento verticale ed orizzontale che spesso riscontriamo sulle effigi, mi è ancora più difficile pensare che si sia provveduto con blocchi da 50 punzoni, se appunto composti da 50 "maschi" e 50 contropunzoni "femmina".
Non mi spiego come sia possibile assemblare 50 punzoni "maschi" e poi 50 contropunzoni "femmine" con le estreme difficoltà che ragionevolmente si desumono nel cercare di far coincidere, a causa del loro disallineamento, i due congegni metallici. Mi sembra troppo complicato per un lavoro che doveva procedere con speditezza.

Tuttavia, non escluderei una soluzione dei 50 punzoni metallici, ma nel caso di utiizzo solo di "maschi" ed al posto del contropunzone "femmina" l'impiego di un qualcosa di non eccessivamente rigido, in grado di essere modificato dalla pressione del "maschio".
Però è proprio su questi punti che non riesco a convincermi del tutto.
Non dimentichiamo che abbiamo avuto la II e la III emisione che senza dubbio hanno determinato difficoltà maggiori di lavorazione rispetto alla IV.
Tenderei a pensare che affrontando la IV, si sia adottata una transizione morbida dal sistema utilizzato nelle precedenti: sarebbe bello poter esaminare meglio il foglio pubblicato da Paolo a p. 20 del suo libro (prova di registro e rilievografia in foglio da 50 relativo alla II emissione).
In genere non si abbandona del tutto un metodo già utilizzato: lo si adatta alla nuova situazione (punzone con solo l'effige senza diciture) e si procede, poi ci si evolve secondo necessità...

Sulla questione femmina+maschio o solo femmina+feltro/supporto "morbido". Pensa agli spigoli taglienti dell'impronta dell'occhio del re. L'effige ha una profondità maggiore dell'occhio: per riuscire ad avere un occhio perfetto come talvolta vediamo su certi francobolli, si sarebbe dovuto pressare a un punto tale che si sarebbe lacerata la carta in corrispondenza del perimetro dell'effige stessa. Non credi?
Di esperimenti con carta+ceralacca+carta o carta+cera+carta ne ho fatti, e le lacerazioni nella carta alcune volte si sono verificate.

Sulla difficoltà di cui scrivi "a far coincidere due congegni metallici disallineati" pensa a una bollatrice a secco che anziché alloggiare un punzone, alloggi una tavola con ben infissi 2 o 50 punzoni: è un marchingegno solido e ben calibrato che prevede un solo movimento lineare dall'alto al basso; oppure un piccolo torchio (ne avevo visto uno ottocentesco di piccole dimensioni), femmina sopra e maschio sotto... si scende e si risale linearmente ... e il figliolo è sfornato (scusa l'immagine un po' azzardata, ma la terminologia me l'ha ispirata).
Non voglio dire che queste furono le soluzioni adottate dal Matraire, ma certo non sono soluzioni impraticabili.
In Francia e Grecia in quel periodo facevano miracoli con taccheggi raffinatissimi e di precisione estrema, mutatis mutandis altrettanta precisione si poteva raggiungere anche in quel di Torino con stampi e controstampi.
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da pasfil »

Amedeo,

In caso di utilizzo contemporaneo di più punzoni e rispettivi contropunzoni, trovo molto complicata la modalità di allineamento di essi, perchè essi non potevano toccarsi.

Mi spiego meglio.

Secondo me, la difficoltà non sta nel dover realizzare 50 "maschi" e 50 "femmine" perfettamente "accoppiabili", ma scaturisce dal fatto che trattandosi di pezzi mobili essi dovevano essere allestiti uno affianco all'altro, senza che si toccassero e per non farli oscillare o scivolare, dovevano essere separati da una qualcosa che nello stesso tempo avesse la funzione di tenerli uniti. Questo qualcosa (nastro collante, separatore o altro) ragionevolmente doveva creare un certo spessore che li distanziava.
Questa modalità, doveva adottarsi anche per i contropunzoni.

Anche se attorno le due composizioni fosse stato collocato qualcosa che li stringesse per non farli muovere, sarebbero rimaste sempre quelle distanze di separazione. Ed è proprio quest'ultima condizione che fa la differenza perchè crea un grado di difficoltà di allineamento per un lavoro che doveva procedersi pedito.

Molto più semplice potrebbe essere l'utilizzo di una composizione del solo punzone in rilievo, ma non ho nessuna certezza del risultato e rimango sempre nel campo delle ipotesi.

Comunque, appena avrò un pò di tempo a disposizione cercherò di fare qualche simulazione sulle immagini che dispongo.

Ciao: Ciao: Ciao:
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da attalos »

D'accordo, ci aggiorniamo.
Intnto ti allego questa immagine non mia di un 10 cent fronte-retro: interessante notare come le impronte rettangolari siano fuori registro tra loro.
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da pasfil »

Grazie Amedeo
adesso...tutti a nanna...almeno io :-)
Ciao: Ciao: Ciao:
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da attalos »

Per Danilo (darkne$).
Avevi nell'altro topic pubblicato questa immagine chiedendo se in posizioni analoghe si vedeva qualche costante, soprattutto nella doppia effige:
PORG8122013%2520056c danilo.jpg
Se non sbaglio la tua striscia è plattabile alle pos. 36-40 (vd. punto dopo C nel cartiglio inferiore che spesso assume la forma di una virgola).

Confrontalo con le analoghe posizioni del foglio sopra pubblicato e con questa altra striscia: non mi sembra che ci siano delle costanti, sebbene la presenza del riquadro a secco faccia pensare a un "primo metodo"
sard 10 cent pos 36-40.jpg
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da darkne$ »

Buona sera a tutti Ciao:
Ho tante cose da dire quindi cerco di essere sintetico:
C'è fa aggiungere un fattore che forse è fondamentale a quello che ha detto José:
Nel suo lavoro il Rattone precisa che le varietà delle effigi come orecchio mozzo o grande orecchio ecc.ecc. si riscontrano solo su determinate tirature del 5c. o del 10c. Ad esempio l orecchio mozzo si riscontra solo sul 14Aa oppure il grande orecchio solo sullo smeraldo...
Si deduce che non venivano usati gli stessi punzoni per tutti i valori.

È possibile formulare un'altra ipotesi su come è andata con i diversi metodi:
Se fosse stato realmente usato il metodo "50 contemporanemente" il macchinario si potrebbe essere rotto e in quel momento vennero utilizzate le effigi singole.. Rendendosi conto che ci voleva troppo tempo hanno utilizzati il II metodo.
Oppure, probabilmente, la convenienza di passare da 50 contemporanee a una o due alla volta sta proprio nella DIFFCOLTA' nell'allineare il foglio ai punzoni, probabilmente conveniva avere 50 operai a lavorare su 50 fogli applicando un'effige alla volta piuttosto che fare un foglio alla volta con il I metodo.
Ciao:
Danilo Q.
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da attalos »

pasfil ha scritto:Grazie Amedeo
adesso...tutti a nanna...almeno io :-)
Ciao: Ciao: Ciao:
Buona notte!
Sono contento di una cosa: questo thread dimostra ancora una volta che collezionare (e studiare) i blocchi ha un senso perché possono dire ancora qualcosa, contrariamente a quanto pensano gli sforbiciatori professionali.
Ciao:
Amedeo
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da darkne$ »

attalos ha scritto:Per Danilo (darkne$).
Avevi nell'altro topic pubblicato questa immagine chiedendo se in posizioni analoghe si vedeva qualche costante, soprattutto nella doppia effige:
PORG8122013%2520056c danilo.jpg
Se non sbaglio la tua striscia è plattabile alle pos. 36-40 (vd. punto dopo C nel cartiglio inferiore che spesso assume la forma di una virgola).

Confrontalo con le analoghe posizioni del foglio sopra pubblicato e con questa altra striscia: non mi sembra che ci siano delle costanti, sebbene la presenza del riquadro a secco faccia pensare a un "primo metodo"
sard 10 cent pos 36-40.jpg
Ciao Amedeo,
La striscia che hai postato come confronto è con il II metodo... Andrebbe confrontato con un altro I metodo Ciao:
Danilo Q.
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da attalos »

darkne$ ha scritto:Buona sera a tutti Ciao:
Ho tante cose da dire quindi cerco di essere sintetico:
C'è fa aggiungere un fattore che forse è fondamentale a quello che ha detto José:
Nel suo lavoro il Rattone precisa che le varietà delle effigi come orecchio mozzo o grande orecchio ecc.ecc. si riscontrano solo su determinate tirature del 5c. o del 10c. Ad esempio l orecchio mozzo si riscontra solo sul 14Aa oppure il grande orecchio solo sullo smeraldo...
Si deduce che non venivano usati gli stessi punzoni per tutti i valori.

È possibile formulare un'altra ipotesi su come è andata con i diversi metodi:
Se fosse stato realmente usato il metodo "50 contemporanemente" il macchinario si potrebbe essere rotto e in quel momento vennero utilizzate le effigi singole.. Rendendosi conto che ci voleva troppo tempo hanno utilizzati il II metodo.
Oppure, probabilmente, la convenienza di passare da 50 contemporanee a una o due alla volta sta proprio nella DIFFCOLTA' nell'allineare il foglio ai punzoni, probabilmente conveniva avere 50 operai a lavorare su 50 fogli applicando un'effige alla volta piuttosto che fare un foglio alla volta con il I metodo.
Ciao:
Buona sera Danilo.
Come avevo scritto sopra per me è fondamentale estendere al massimo la base dei dati,degli scenari e delle varianti. Quando si metteranno a sistema in relazione a tirature, colori, testine si dovrebbe riuscire a trarre delle conclusioni con un alto grado di probabilità.
Dubito (mia impressione) che mettere una persona a fare 30 punzonature per foglio (tre per ogni fila orizzontale) sia più veloce che metterne una a imprimere una sola punzonatura da 50 anche se devi impiegare un po' più di tempo per allineare il foglio.

Piuttosto mi vien da pensare questo: se oggi prendi in mano un foglio della IV come prima cosa si avviluppa su se stesso (vale anche per i dentellati). Se accadeva anche ai tempi del Matraire, forse questa poteva essere una ragione valida per un sistema (il II metodo) che ti permetteva di controllare meglio il foglio in fase di punzonatura.
Ciao:
Amedeo
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

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darkne$ ha scritto:
attalos ha scritto:Per Danilo (darkne$).
Avevi nell'altro topic pubblicato questa immagine chiedendo se in posizioni analoghe si vedeva qualche costante, soprattutto nella doppia effige:
PORG8122013%2520056c danilo.jpg
Se non sbaglio la tua striscia è plattabile alle pos. 36-40 (vd. punto dopo C nel cartiglio inferiore che spesso assume la forma di una virgola).

Confrontalo con le analoghe posizioni del foglio sopra pubblicato e con questa altra striscia: non mi sembra che ci siano delle costanti, sebbene la presenza del riquadro a secco faccia pensare a un "primo metodo"
sard 10 cent pos 36-40.jpg
Ciao Amedeo,
La striscia che hai postato come confronto è con il II metodo... Andrebbe confrontato con un altro I metodo Ciao:
Danilo, guarda il foglio fronte-retro postato subito sopra a cui ti rimandavo nel messaggio: 8 fila (pos. 36-40); quello non è I metodo?
Non mi sembra che ci sia corrispondenza.
Ciao:
Amedeo
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attalos
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da attalos »

Ho ritagliato la striscia da quel foglio e ingrandita, sgrana un po' ma non posso fare di meglio:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ciao:
Amedeo
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darkne$
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Re: IV EMISSIOME. COME SI IMPRIMEVANO LE EFFIGI IN RILIEVO?

Messaggio da darkne$ »

Si Amedeo questo è certamente I sistema; nell ultimo esemplare sembra esserci doppia effigie... O mi sbaglio?
Per quanto riguarda le difficoltà dell impressione dei 50 contemporanea... E se ad ogni "battuta" gli stereotipi si spostassero leggermente costringendo l operaio a sistemare ogni volta il macchinario prima di passare al foglio successivo?
Danilo Q.
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