
Ma allora questo famoso bagnetto, solo per curiosità, lo fece Mondolfo o Imperato?
Buongiorno Andrea, hai perfettamente ragione, ma quando inizio il gusto di collezionare francobolli il supporto cartaceo di appartenenza era una seconda sceltaAndrea61 ha scritto: 19 maggio 2025, 18:44 La storia è interessante ma dopotutto non così sorprendente.
Bisogna dire che il vero "criminale" (nell'ottica della filatelia di oggi) non fu il Ragozino, o chi per lui, che alla fin fine compì un'operazione reversibile per compiacere un cliente. Piuttosto, lo fu chi quel blocco di 8 lo staccò dalla corrispondenza originale.
Assolutamente vero quanto riporta Massimo.Massimo Bernocchi ha scritto: 20 maggio 2025, 10:26 Anche la separazione dei blocchi era un rituale praticato normalmente, ho il catalogo d'asta della collezione Caspary appartenuto durante la sessione d'asta a Giulio Bolaffi
con tutti gli appunti sui vari pezzi dove ne descrive le caratteristiche e l'integrità e dove ha già sezionato i blocchi per come devono essere successivamente divisi.
Domanda parecchio interessante, perché - nel dare una risposta - si è obbligati a riscoprire (seppur da dilettanti) il metodo storico. Che poi, se vogliamo, è lo stesso processuale. Non a caso - infatti - si parla di "verità storica", o di "verità processuale", cioè di una verità ricostruita "in vitro", che può essere diversa - talvolta spettacolarmente diversa - dalla verità-vera, se così vogliamo chiamarla.Stefano T ha scritto: 20 maggio 2025, 10:21![]()
Ma allora questo famoso bagnetto, solo per curiosità, lo fece Mondolfo o Imperato?
Giusto per rimanere in linea col "metodo storico", questa è la testimonianza diretta di Mondolfo.Stefano T ha scritto: 20 maggio 2025, 10:54 Lo stesso Mondolfo parla delle critiche ricevute da qualche giornalista straniero alla notizia che aveva proceduto al taglio degli unici blocchi nuovi di venticinque dell'1 quattrino e del 2 soldi di Toscana ex collezioni Ferrari e Caspary.
Ho recuperato i ricordi Antonello su Giulio Bolaffi, da cui stralcio questo passaggio.Antonello Cerruti ha scritto: 22 maggio 2025, 11:26 In giro nel forum ci sono alcuni miei ricordi su importanti personaggi della filatelia, tra cui anche Renato Mondolfo e Giulio Bolaffi.
che mi è stato riferito anche da altri, ma con una leggera - si fa per dire - sfumatura di significato: la sedia al centro serviva a renderlo visibile a tutta la sala - e a volte, così mi riferiscono, la sedia era proprio a ridosso del banditore, con la giustificazione che altrimenti non sentiva bene - in modo che tutti sapessero che certi lotti li stava battendo lui, il dottor Giulio Bolaffi, e che quindi non era proprio il caso di guerreggiare. Dopodiché - magari - qualcuno guerreggiava ugualmente... con gli esiti descritti da Antonello.Antonello Cerruti ha scritto: 6 novembre 2007, 10:52 Nelle sale d'aste, gli preparavano una sedia al centro, tipo quella che si riserva al Presidente della Repubblica nelle cerimonie pubbliche.
Lui sollevava ad oltranza la sua penna e, all'atto dell'aggiudicazione, chiedeva con molta noncuranza quanto avesse pagato il lotto.
Poi, invariabilmente, commentava: "Non è caro".
Ciao Francesco, scusa ma non capisco. E' questo il passo a cui ti riferisci?francesco luraschi ha scritto: 24 maggio 2025, 11:45 Ecco la dimostrazione che oggi stiamo camminando sulle macerie di un passato che non finisce mai di stupire.
Fate anche voi i conti dei bollini da gazzette gialli e rossi inventariati presso la direzione di Lodi nel 1853.
Oggi un esemplare singolo, a trovarlo, raggiunge cifre considerevoli.
A me sembra come quando qualcuno muore, e subito arriva la domanda "quanti anni aveva?", che a una riflessione più attenta è fuorviante. La domanda corretta è: "come ha vissuto?", perché a poco conta vivere 100 e passa anni, se - per dire - li si trascorrono con uno stato d'animo negativo (invidie, raconcori, sotterfuggi, etc.)Antonello Cerruti ha scritto: 24 maggio 2025, 11:39 Mancano i diecimila piccoli collezionisti ed i mille piccoli commercianti che, una volta, "drenavano e riciclavano" qualsiasi lotto - anche medio/piccolo - che appariva all'orizzonte.