I Forum Online e la normativa sulla stampa periodica

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mestrestamps
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Re: A proposito di libertà d'espressione sui forum

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Una domanda: quando sul forum (come successo recentemente) un utente mette in guardia chi legge dall'acquistare materiale da un certo venditore (e cita nome e cognome) perchè secondo lui è scorretto, disonesto, il materiale che vende è falso, bla bla bla. Ebbene, ci sono gli estremi perchè chi è parte in causa possa fare una denuncia per diffamazione?? Ed in questo caso, ci sarebbero gli estremi perchè chi poi va giudicare la diatriba possa oscurare il forum?? " La stanza dei problemi " può diventare una pagina pericolosa??

Ciao:

Andrea
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Filigrano
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Re: A proposito di libertà d'espressione sui forum

Messaggio da Filigrano »

mestrestamps ha scritto:Ciao:

Una domanda: quando sul forum (come successo recentemente) un utente mette in guardia chi legge dall'acquistare materiale da un certo venditore (e cita nome e cognome) perchè secondo lui è scorretto, disonesto, il materiale che vende è falso, bla bla bla. Ebbene, ci sono gli estremi perchè chi è parte in causa possa fare una denuncia per diffamazione?? Ed in questo caso, ci sarebbero gli estremi perchè chi poi va giudicare la diatriba possa oscurare il forum?? " La stanza dei problemi " può diventare una pagina pericolosa??

Ciao:

Andrea



Anche se non sono la persona più adatta a fornire una risposta in merito, posso dire che non vedo alcun problema per la stanza dei problemi (scusate il gioco di parole :-)) ). Chi vende materiale contraffatto già commette un reato, quindi non credo proprio che tali soggetti siano così poco intelligenti da dare atto ad una denuncia contro X o Y utente, poichè dando origine ad un controllo/indagine non farebbero altro che rovinarsi con le loro stesse mani.

Ciao: Ciao:
Ultima modifica di Filigrano il 15 marzo 2009, 0:24, modificato 1 volta in totale.
Massimiliano

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LisaSimpson
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Re: A proposito di libertà d'espressione sui forum

Messaggio da LisaSimpson »

secondo me, è lecita la critica, o la lamentela, ma occorre fare attenzione alle parole che si usano.
dire "non mi sono trovato bene con il venditore Tizio, perchè non mi ha inviato un francobollo nuovo, ma rigommato..." va bene
dire "il venditore Tizio è un farabutto: vende per nuovi i rigommati" non va bene
Ciò è uguale a qualunque altro commercio: se compro un televisore e non funziona, posso scrivere a un giornale per dire che nel negozio di Tizio ho comprato un televisore che non funziona; non posso scrivere per dire "quel ladro di Tizio mi ha appioppato una sòla....."

Non è del tutto vero che chi commette un reato, può essere tranquillamente ingiuriato: certo, se si riesce a provare la verità dei fatti (il francobollo era rigommato) l'ingiuria potrebbe venire scriminata, ma è sempre meglio usare toni urbani...
Ciao: Ciao:

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Giovanni Piccione
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Cassazione: Direttori testate online non sono "responsabili"

Messaggio da Giovanni Piccione »

Il direttore di un giornale sul web non risponde del reato di omesso controllo per i contenuti diffamatori. Così come i coordinatori di blog e forum.

I direttori dei giornali online sono equiparabili a dei service provider: come questi ultimi non sono responsabili dei contenuti immessi dai loro utenti, così i primi non devono rispondere di omesso controllo su eventuali contenuti diffamatori inseriti dai collaboratori o dagli utenti del sito.

A stabilirlo è la Corte di Cassazione, chiamata a decidere su un caso che ha visto nella parte dell'accusato il direttore della testata Web Merate Online: era stato condannato in appello, in base all'articolo 57 del codice penale, per non aver applicato il dovuto controllo su una lettera pubblicata in cui si diffamava l'ex ministro Castelli.

L'articolo 57 recita: "Il direttore o il vice-direttore responsabile, il quale omette di esercitare sul contenuto del periodico da lui diretto il controllo necessario ad impedire che col mezzo della pubblicazione siano commessi reati, è punito, a titolo di colpa, se un reato è commesso, con la pena stabilita per tale reato, diminuita in misura non eccedente un terzo".

Quando però il caso è arrivato in Cassazione, la Suprema Corte ha rilevato (con la sentenza 35511 depositata oggi) come tale articolo si applichi solo ed esclusivamente alla carta stampata, notando "l'assoluta eterogeneità della telematica rispetto agli altri media".

La questione era già stata sollevata diverso tempo fa, quando ci si chiese se detto articolo fosse applicabile al direttore di una testata giornalistica televisiva. In quel caso si erano rilevate la differenza del mezzo e, pertanto, la non applicabilità dell'articolo.

Su una linea analoga si è ora mossa la Cassazione per quanto riguarda i direttori delle testate online: l'articolo 57 "si riferisce specificamente all'informazione diffusa tramite la carta stampata. La lettera della legge è inequivoca e a tale conclusione porta anche l'interpretazione storica della norma".

Inoltre, il Web comporta un elevato grado di interattività tra giornale e lettori. La Cassazione spiega in sostanza che non si può pretendere che un direttore controlli ogni contenuto inserito dagli utenti: "la cosiddetta interattività renderebbe probabilmente vano il compito di controllo del direttore di un giornale on-line".

Secondo la Corte, nemmeno "i coordinatori di blog e forum" possono essere ritenuti colpevoli per i post o i commenti scritti dai visitatori.

La sentenza di condanna per il direttore di Merate Online, emessa in appello, è stata dunque annullata perché "il fatto non è previsto dalla legge come reato".

La legge non contempla, in fin dei conti, il caso della responsabilità da parte dei direttori dei giornali sul Web nei confronti dei contenuti; spetterà ora al legislatore, nel caso, il compito di fare chiarezza.

http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=13134
"SE IO DO UNA MONETA A TE E TU DAI UNA MONETA A ME, ALLA FINE AVREMO UNA MONETA CIASCUNO; MA SE IO DO UN'IDEA A TE E TU DAI UN'IDEA A ME, ALLA FINE AVREMO CIASCUNO DUE IDEE" Proverbio cinese
” Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia."(Erasmo da Rotterdam)
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somalafis
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Re: Cassazione: Direttori testate online non sono "responsab

Messaggio da somalafis »

Questa decisione della Cassazione e' molto improntante: ha gia' attirato vari commenti su organi di informazione e bene ha fatto Giovanni a riportarla sul Forum.
Direi che i giudici non hanno fatto altro che prendere atto della realta': e' evidente che strumenti telematici interattivi (soprattutto forum e blog) nei quali gli utenti possono, praticamente in piena liberta' e in tempo reale, inserire le proprie considerazioni ed i propri commenti, sono incontrollabili ex ante e difficilmente controllabili anche ex post.
Tuttavia c'e' un risvolto negativo in questa liberta': la mancanza di responsabilizzazione - come osservava ieri un articolo sul Sole 24 Ore - rischia di accentuare la crescente inattendibilita' dell'informazione on-line e la crescente trasformazione del web in una marmellata che mischia splendide iniziative di diffusione della cultura e demenzialita' spesso ignobili. Mi sembra evidente che la Cassazione, non essendo un organo legislativo, non potesse fare altro: ma credo che invece un intervento legislativo (magari coordinato a livello internazionale) potrebbe essere necessario. Se non altro, per creare una specifica categoria di siti ''certificati'' che devono uniformarsi alle regole deontologiche e legali della corretta informazione, in modo che l'utente possa facilmente distinguere siti responabili da siti assolutamente ''selvaggi''. Certo, c'e' la via dell'autocontrollo volontario (come e' praticata sul Forum dove alcune semplici regole di buona creanza, di rispetto e di difesa dalla diffamazione sono applicate da Giovanni e dagli altri amministratori) ma potrebbe non bastare....
Riccardo Bodo
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valerio66vt
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Re: Cassazione: Direttori testate online non sono "responsab

Messaggio da valerio66vt »

somalafis ha scritto:Questa decisione della Cassazione e' molto improntante: ha gia' attirato vari commenti su organi di informazione e bene ha fatto Giovanni a riportarla sul Forum.
Direi che i giudici non hanno fatto altro che prendere atto della realta': e' evidente che strumenti telematici interattivi (soprattutto forum e blog) nei quali gli utenti possono, praticamente in piena liberta' e in tempo reale, inserire le proprie considerazioni ed i propri commenti, sono incontrollabili ex ante e difficilmente controllabili anche ex post.
Tuttavia c'e' un risvolto negativo in questa liberta': la mancanza di responsabilizzazione - come osservava ieri un articolo sul Sole 24 Ore - rischia di accentuare la crescente inattendibilita' dell'informazione on-line e la crescente trasformazione del web in una marmellata che mischia splendide iniziative di diffusione della cultura e demenzialita' spesso ignobili. Mi sembra evidente che la Cassazione, non essendo un organo legislativo, non potesse fare altro: ma credo che invece un intervento legislativo (magari coordinato a livello internazionale) potrebbe essere necessario. Se non altro, per creare una specifica categoria di siti ''certificati'' che devono uniformarsi alle regole deontologiche e legali della corretta informazione, in modo che l'utente possa facilmente distinguere siti responabili da siti assolutamente ''selvaggi''. Certo, c'e' la via dell'autocontrollo volontario (come e' praticata sul Forum dove alcune semplici regole di buona creanza, di rispetto e di difesa dalla diffamazione sono applicate da Giovanni e dagli altri amministratori) ma potrebbe non bastare....



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Valerio

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