Per quanto riguarda quella di Roberto, in qualche passaggio della storia degli uffici di Parigi si può illustrare l'ufficio con un bel ballon montè: Roberto ne ha inserito un paio (se non ricordo male), tra quelli di costo meno proibitivo (come ben sai, ci si può anche svenare per pezzi del genere). Inoltre, esiste l'ufficio 40 (Roberto, correggimi se sto sbagliando sul numero dell'ufficio) di cui si conoscono due pezzi al mondo, e ovviamente Roberto non li ha.
Insomma, da un punto di vista delle "grandi rarità" anche la collezione di Roberto non può essere paragonata alle bellezze mostrate da Naddei o Spampinato. Eppure, anche la collezione di Roberto ha avuto un oro nazionale.
Per quanto riguarda la collezione di Marco Sangalli, mi confermi che almeno l'oro nazionale la merita, segno appunto che non è necessario spendere le cifre indicate per arrivare ad un oro.
Ribadisco: discorso diverso sono i Gran Premi o gli Ori grande internazionali. Lì parliamo di un altro pianeta, sul quale, sinceramente, mi interessa poco discutere in quanto non lo trovo più un divertimento ma un discorso legato esclusivamente al portafoglio.

che in parte ho fatto nascere io il discorso, chiedendo sulla "monetizzazione"="investimento" dei pezzi, al quale Antonello ha risposto entrando nel discorso dell'esposizioni, ampiamente discusso, chiedo da profondo profano di poter dire la mia:

) che una collezione costata meno di centomila euro non possa essere premiata con l'oro. E come un cattivo scienziato che modifica i risultati degli esperimenti per farli aderire alle proprie teorie, ignori i fatti che dimostrano il contrario e li tratti con sufficienza e sussiego come delle noiose "eccezioni".
Certi ragionamenti potrebbero scoraggiare un sacco di gente a partecipare alle competizioni.... e non mi pare una cosa positiva per la filatelia.....

