Anche io conosco bene il collezionista che possiede questo pezzo, l'ho scoperto quando mi ha contattato dopo che ho postato il link verso questo thread sul gruppo Facebook del Forum, ed oltre a confermare quanto scritto da Andrea Mori, mi ha detto anche che essendo un collezionista tradizionale, a lui interessava il blocco usato più grande conosciuto del francobollo da 10 cent., quindi per lui il tipo di annullo passerebbe in secondo piano. Lo studio Diena ha tenuto in visione per quasi un mese il pezzo, restituendolo senza certificazione non avendo trovato alcuna documentazione in merito.Andrea61 ha scritto:
Si da il caso che io conosca il collezionista che possiede il frammentone con 100 esemplari del 10 centesimi.
Non frequenta questo sito, ma ha avuto modo di leggere questo dibattito grazie ad un link verso questo thread messo sulla pagina Facebook del Forum.
So anche quanto ha pagato l'oggetto in questione all'asta Santachiara e so anche quanto ha pagato il certificato che è stato postato qui.
Abbiamo chiacchierato a lungo su questo pezzo qualche sera fa e se è vero che mostra rispetto per l'opinione del Diena non direi che se ne fida così ciecamente. Tant'è che dovendolo inserire nella sua collezione ad esposizione e conoscendomi mi ha confessato di non sapere come descriverlo, rendendosi conto che in assenza di prova documentaria l'ipotesi di Diena fa "a cazzotti" (sue testuali parole) con le norme postal/telegrafiche dell'epoca.
Naturalmente io gli ho suggerito di mantenersi sul vago--nella descrizione in collezione--accennando, se vuole, alle varie possibilità ma assolutamente di non riportare come fatto ciò che è solo un'opinione. Perché un'opinione per quanto autorevole sempre un'opinione è. Si è dichiarato assolutamente d'accordo.
Per inciso, mi ha anche detto che il pezzo è stato dato in visione allo studio Diena che ha preferito non pronunciarsi ... in assenza di documentazione certa.
Annulli per il servizio di telegrafo sommergibile?
- biagio montesano
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Re: I quesiti di F&F: questo è proprio difficile
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Re: I quesiti di F&F: questo è proprio difficile
Perdonami Biagio, ma non è questo il punto, si trattava di capire la natura del blocco. Se poi sta facendo il giro delle 7 chiese non lo sa neppure lui. Il certificato non gli ha chiarito le idee evidentemente. Neppure a noi per la verità.biagio montesano ha scritto: a lui interessava il blocco usato più grande conosciuto del francobollo da 10 cent., quindi il tipo di annullo passerebbe in secondo piano.

Ben ha fatto Diena, in mancanza di certezze, a non pronunciarsi.

John.

- biagio montesano
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Re: I quesiti di F&F: questo è proprio difficile
Intendo dire che il proprietario l'ha acquistato perchè è il blocco usato più grande conosciuto del francobollo da 10 cent., indipendentemente dal tipo di annullo.johnnyVI ha scritto:Perdonami Biagio, ma non è questo il punto, si trattava di capire la natura del blocco. Se poi sta facendo il giro delle 7 chiese non lo sa neppure lui. Il certificato non gli ha chiarito le idee evidentemente. Neppure a noi per la verità.biagio montesano ha scritto: a lui interessava il blocco usato più grande conosciuto del francobollo da 10 cent., quindi il tipo di annullo passerebbe in secondo piano.![]()
Ben ha fatto Diena, in mancanza di certezze, a non pronunciarsi.![]()
John.
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- Antonello Cerruti
- Messaggi: 6997
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45
Re: I quesiti di F&F: questo è proprio difficile
Caro Biagio, il collezionista ha acquistato quel blocco mesi fa e quindi ha avuto il tempo di fare un'indagine allargata, cercando qualcuno che potesse aiutarlo a comprendere l'origine di quel bollo.
Essendogli amico, lo consigliai di rivolgersi a Raffaele Diena per avere conferma dell'appunto del padre che io conservavo.
Vanificato pure quel tentativo, si rivolse nuovamente a me che ero l'unico ad avere una minima traccia per poter tentare di identificare "quelle righe".
Ovviamente, gli feci presente che non avevo altro riferimento e che, tutto sommato, sarebbe stato meglio aspettare ancora.
Dietro alle sue amichevoli insistenze, misi per iscritto quel mio parere che, lo ripeto ancora una volta, si basa esclusivamente sulla notizia fornitami da Enzo Diena.
Anche Raybaudi, cui pure feci firmare quel francobollo, non ne conosceva l'origine.
Le mie conoscenze derivano dallo studio dei testi letti e dalle esperienze maturate in tanti anni; non ho altro mezzo per aumentare la mia cultura filatelica.
C'è chi si fida di esse e mi chiede di aiutarlo.
Sarebbe interessante sapere da Sergio Santachiara chi gli abbia affidato quel lotto, ma questa è un'indagine che non mi sento di fare, rispettando la loro riservatezza.
Ho letto che qualcuno ritiene che avrei dovuto aver maggior prudenza nel rilasciare il mio "parere peritale".
Ma quello mi è stato chiesto e quello ho redatto, in base alle sole informazioni che possiedo, senza aggiungere altro che poche notizie storiche recuperate in rete.
Ho letto che - sul Forum, è stato scritto tutto ed il contrario di tutto circa la genesi di quel bollo.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Essendogli amico, lo consigliai di rivolgersi a Raffaele Diena per avere conferma dell'appunto del padre che io conservavo.
Vanificato pure quel tentativo, si rivolse nuovamente a me che ero l'unico ad avere una minima traccia per poter tentare di identificare "quelle righe".
Ovviamente, gli feci presente che non avevo altro riferimento e che, tutto sommato, sarebbe stato meglio aspettare ancora.
Dietro alle sue amichevoli insistenze, misi per iscritto quel mio parere che, lo ripeto ancora una volta, si basa esclusivamente sulla notizia fornitami da Enzo Diena.
Anche Raybaudi, cui pure feci firmare quel francobollo, non ne conosceva l'origine.
Le mie conoscenze derivano dallo studio dei testi letti e dalle esperienze maturate in tanti anni; non ho altro mezzo per aumentare la mia cultura filatelica.
C'è chi si fida di esse e mi chiede di aiutarlo.
Sarebbe interessante sapere da Sergio Santachiara chi gli abbia affidato quel lotto, ma questa è un'indagine che non mi sento di fare, rispettando la loro riservatezza.
Ho letto che qualcuno ritiene che avrei dovuto aver maggior prudenza nel rilasciare il mio "parere peritale".
Ma quello mi è stato chiesto e quello ho redatto, in base alle sole informazioni che possiedo, senza aggiungere altro che poche notizie storiche recuperate in rete.
Ho letto che - sul Forum, è stato scritto tutto ed il contrario di tutto circa la genesi di quel bollo.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Re: I quesiti di F&F: questo è proprio difficile
Resta che questi francobolli pongono un problema sul loro annullamento.
Pertanto indagando su quello che si evince dal timbro , si deduce che venne adoperata una doppia rotella
Come è gia stato mostrato da Maurizio
tipo raviolatore: Si è pensato che si tratti di un modo di annullare grandi quantita' di francobolli
come nei casi di tasse postali cumulative
(una cosa che non era conosciuta da alcuni partecipanti al topic) di cui sono stati mostrati alcuni fogli annullati in epoca moderna (repubblica)
e di cui ne allego alcuni di qualche decennio precedente a quelli mostrati per indicare che erano prassi che si sono fatte sempre alla posta. Se poi il principio della tassa cumulativa venne usata anche per le spese telegrafiche (e nello specifico in quel di Messina per le trasmissioni telegrafiche sottomarine) è secondo me il punto da chiarire!
O se volete porre il quesito in altro modo: scoprire in quale ufficio italiano venne usata tale prassi.
In questo caso si apre anche lo scenario dell'ipotesi dell'incenerimento dei francobolli:
si tratterebbe di un modo per rendere i francobolli demonetizzati prima del rogo.
In questa altra ipotesi si dovrebbe trovare altri casi similari.
in pratica si cercano prove piu' che discorsi.
Pertanto indagando su quello che si evince dal timbro , si deduce che venne adoperata una doppia rotella
Come è gia stato mostrato da Maurizio
tipo raviolatore: Si è pensato che si tratti di un modo di annullare grandi quantita' di francobolli
come nei casi di tasse postali cumulative
(una cosa che non era conosciuta da alcuni partecipanti al topic) di cui sono stati mostrati alcuni fogli annullati in epoca moderna (repubblica)
e di cui ne allego alcuni di qualche decennio precedente a quelli mostrati per indicare che erano prassi che si sono fatte sempre alla posta. Se poi il principio della tassa cumulativa venne usata anche per le spese telegrafiche (e nello specifico in quel di Messina per le trasmissioni telegrafiche sottomarine) è secondo me il punto da chiarire!
O se volete porre il quesito in altro modo: scoprire in quale ufficio italiano venne usata tale prassi.
In questo caso si apre anche lo scenario dell'ipotesi dell'incenerimento dei francobolli:
si tratterebbe di un modo per rendere i francobolli demonetizzati prima del rogo.
In questa altra ipotesi si dovrebbe trovare altri casi similari.
in pratica si cercano prove piu' che discorsi.
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+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao



Fildoc
Re: I quesiti di F&F: questo è proprio difficile
Ciao Antonello, personalmente rispetto la tua ipotesi, anche se non la condivido; naturalmente, ove si riscontrassero nuove notizie o particolari ad oggi sconosciuti, sono sicuro che li faresti immediatamente tuoi.
Per aggiungere qualcosa nel merito, il pezzo in oggetto (che citai all'inizio della discussione tanto tempo fa, prima che comparisse in asta da Santachiara), era presente sul catalogo a prezzi netti della Filatelia Alex del 1° semestre 2000, lotto n.230, base d'asta 2,5 milioni di lire.
Citato come "Foglio con applicati .....10 cmi giallo ocra (T17)...."; non ricordo di averlo visto in cataloghi precedenti né successivi (ma ovviamente non ho una memoria così prodigiosa).
Evidentemente già a quei tempi non si sapeva bene "cosa fosse".
Leggo ora il post di Fidoc: il problema è costituito proprio dal fatto che, a parte alcuni esemplari sciolti del 20 cmi Bigola così annullati, non risultano altri riscontri similari su supporto cartaceo, quindi come si potrebbe mai stabilire in quale ufficio postale si sia applicato il principio della tassa cumulativa, anche assumendo per buona questa ipotesi? Fu detto anche all'inizio della discussione (prima del quesito di Antonello) che occorrono altri riscontri, e aggiungo anche probanti riferimenti normativi.
Una buona domenica a tutti.
Enrico Flaminio
_____________
Colleziono usi postali e fiscali dell'emissione De La Rue
Per aggiungere qualcosa nel merito, il pezzo in oggetto (che citai all'inizio della discussione tanto tempo fa, prima che comparisse in asta da Santachiara), era presente sul catalogo a prezzi netti della Filatelia Alex del 1° semestre 2000, lotto n.230, base d'asta 2,5 milioni di lire.
Citato come "Foglio con applicati .....10 cmi giallo ocra (T17)...."; non ricordo di averlo visto in cataloghi precedenti né successivi (ma ovviamente non ho una memoria così prodigiosa).
Evidentemente già a quei tempi non si sapeva bene "cosa fosse".
Leggo ora il post di Fidoc: il problema è costituito proprio dal fatto che, a parte alcuni esemplari sciolti del 20 cmi Bigola così annullati, non risultano altri riscontri similari su supporto cartaceo, quindi come si potrebbe mai stabilire in quale ufficio postale si sia applicato il principio della tassa cumulativa, anche assumendo per buona questa ipotesi? Fu detto anche all'inizio della discussione (prima del quesito di Antonello) che occorrono altri riscontri, e aggiungo anche probanti riferimenti normativi.
Una buona domenica a tutti.

Enrico Flaminio
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Write your purpose in pen, your path in pencil.
- Antonello Cerruti
- Messaggi: 6997
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45
Re: I quesiti di F&F: questo è proprio difficile
Io non ho mai avuto la pretesa di avere la verità in tasca e sono pronto a correggermi in qualsiasi momento ci sia una prova contraria all'opinione di Enzo Diena.
Però non potete neppure chiedermi di cambiare idea perchè qualcuno la pensa in un altro modo.
Ripeto, spero per l'ultima volta, il mio parere peritale riflette le mie conoscenze ed i confronti che ho potuto trovare.
La circostanza che ci siano uno, dieci o cento persone che [senza portare alcuna prova!] non la pensano come me, non mi fanno cambiare idea.
L'ipotesi di un annullo destinato alla demonetizzazione è valida e può far riflettere, avvalorata dalla constatazione che lo abbiamo riscontrato solo su quei due valori.
Però, purtroppo, a sostegno di tale idea non c'è neppure quel minimo di "bigliettino volante di Enzo Diena".
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Però non potete neppure chiedermi di cambiare idea perchè qualcuno la pensa in un altro modo.
Ripeto, spero per l'ultima volta, il mio parere peritale riflette le mie conoscenze ed i confronti che ho potuto trovare.
La circostanza che ci siano uno, dieci o cento persone che [senza portare alcuna prova!] non la pensano come me, non mi fanno cambiare idea.
L'ipotesi di un annullo destinato alla demonetizzazione è valida e può far riflettere, avvalorata dalla constatazione che lo abbiamo riscontrato solo su quei due valori.
Però, purtroppo, a sostegno di tale idea non c'è neppure quel minimo di "bigliettino volante di Enzo Diena".
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
- Antonello Cerruti
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- Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45
Re: I quesiti di F&F: questo è proprio difficile
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Antonello Cerruti
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- stiraeammira
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- Iscritto il: 5 giugno 2013, 20:39
Re: I quesiti di F&F: questo è proprio difficile
Ti ringrazio...
Andrea
Revised by Lucky Boldrini - March 2018
Andrea
Revised by Lucky Boldrini - March 2018
Andrea
Telegrafo Sardo
Vi posto il seguente articolo, pubblicato sull'Almanacco di Cagliari 2016 la cui autrice, Sebastiana Nocco, descrive la storia del telegrafo sardo.
Purtroppo non ci sono immagini o riferimenti all'annullo discusso nel Topic, ma descrive molto bene la storia del Telegrafo.
Inoltre è citato il costo del dispaccio per la Sardegna (meno di 25 parole) L. 10 e i numeri dei dispacci, ragguardevoli.
Ho contattato anche l'autrice nella speranza che possa darci indicazioni sulle modalità di pagamento, eventuali timbrature o anche, immagini dei dispacci.

Revised by Lucky Boldrini - March 2018
Purtroppo non ci sono immagini o riferimenti all'annullo discusso nel Topic, ma descrive molto bene la storia del Telegrafo.
Inoltre è citato il costo del dispaccio per la Sardegna (meno di 25 parole) L. 10 e i numeri dei dispacci, ragguardevoli.
Ho contattato anche l'autrice nella speranza che possa darci indicazioni sulle modalità di pagamento, eventuali timbrature o anche, immagini dei dispacci.

Revised by Lucky Boldrini - March 2018
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