Per comprendere cosa stiamo cercando dobbiamo confinare il campo e capire quante tavole sono state prodotte (Maurizio.- Help me -

)
Sospendendo l'osservazione della tiratura per l'
Estero che è una tavola a parte e va approfondita separatamente, rileggendo il capitolo sul 30c dello Zanaria-Serra " Catalogo storico-descrittivo dei francobolli di Vittorio Emanuele II Re d'Italia", e riguardando, con attenzione a quanto interessa al nostro tema, il topic di Maurizio (
Titolo: L'uomo dei bordi), da cui ho tratto queste belle immagini, mi sono fatto l'idea che le tavole in realtà
sono state solo due.
Lo Zanaria dice che di questo valore sono stati stampati, nella suo periodo d'uso che va
dalla fine del 1863 alla fine del 1889, circa
56 milioni di esemplari di cui circa
4 milioni stampati a Londra e 52 milioni a Torino.
Di questo valore si conoscono i seguenti numeri di tavola: in cerchio 1 (bruno scuro) e 4 (bruno castano) ed in rettangolo 5 (bruno scuro) e 142 (bruno castano).
Sempre leggendo lo Zanaria, la tavola contraddistinta col n°4 in tondo e 142 in rettangolo è stata allestita a Tonino nel 1875.
30 c. numero tavola.jpg
Tavola DLR completa_2.jpg
30cent.jpg
2 tavole, di cui una realizzata a Londra alla fine del 1863 ed una a Torino nel 1875,
rappresentano il secondo caposaldo della nostra ricerca. Ci troviamo di fronte a
800 impronte prodotte dallo stesso conio.
Sono 800 immagini di altrettante posizione nei due fogli, identiche per geometria e collocazione relativa delle singole parti (quindi perfettamente sovrapponibili) ma tutte differenti nei piccoli particolari. Alcune di queste differenze, tra le varie posizioni del fogli, o sono così piccole che tendono a sfuggire all’osservazione, perché troppo minute o perché tendono a confondersi con le variazioni occasionali che sempre avvenivano in ogni foglio stampato, oppure vengono nascoste dagli annulli.
Ovviamente questo se la ricerca viene fatta alla nostra portata di appassionati collezionisti, tutt’altra cosa sarebbe avere un’immagine ad alta definizione di quella bellissima tavola che si vede nelle immagini (beh

se le biblioteche informatiche che danno visibilità dei loro preziosi contenuti si diffondessero, in Italia, anche in campo filatelico)
Due sono gli obbiettivi che possiamo perseguire per dare un contributo alla conoscenza delle tirature:
1. analizzare le caratteristiche della stampa (tipo e fluidità dell’inchiostro, pressione di stampa, ecc.);
2. metterci alla caccia delle varietà di posizione che caratterizzano le tavole, cercandole sulla base del loro collocamento temporale (prima o dopo il 1875) avvalendoci degli annulli.
Il primo punto è stato efficacemente già approfondito dalle analisi d’immagine che avete proposto in questo topic, e che vanno ulteriormente scandagliate.
Per il secondo punto propongo di cominciare dall’analisi delle scritte riportate sull’ovale che contorna l’effige, suddivise in campi di studio isolando le singole parole.
Ora è aperta la caccia armati di microscopio e lenti contafili.
Buon divertimento a tutti,

michele
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