Basi Antartiche - Raccolta virtuale

Che storie si nascondono dietro quello che può sembrare un semplice francobollo??? E qual'è la vostra conoscenza sui francobolli? Potrete scoprire entrambe le cose in questo forum.....

Moderatore: fabiov

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sechi
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da sechi »

Ciao tutti !

Spero di fare cosa gradita per tutti coloro che amano ricevere buste dall'antartico.
Vi segnalo gli indirizzi delle principali basi che si trovano in antartide.

Stati Uniti
Philatelic Mail Clerk
McMurdo Station,Antarctica
PSC
469 APO AP 96599-1035

Philatelic Mail Clerk
Amundsen-Scott South Pole Station, Antarctica
PSC 468 Box 400
APO AP 96598

Philatelic Mail Clerk
Palmer Station, Antarctica
c/o AGUNSA
Deposito Franco Antartico
P.O. Box 60-D
Punta Arenas, Chile

Uruguay

Base Científica Antártica Artigas
Av. 8 de Octubre 2958 - CP 11600
Montevideo - Uruguay


Cile
Base Científica Antártica Artigas
C/O - Oficina Postal
Base Frei
Vía FACH
Punta Arenas
Chile

Argentina

Correo Argentino
Filatelia
Casilla de Correo 4224
Correo Central
C1000WBQ Ciudad de Buenos Aires
Argentina

FRANCIA

Monsieur le Gérant Postal
Base d'Alfred Faure
District de Crozet
Terres Australes et Antarctiques Françaises
via La Réunion
Francia

Monsieur le Gérant Postal
Base de Port-aux-Français
District de Kerguelen
Terres Australes et Antarctiques Françaises
via La Réunion
Francia

Monsieur le Gérant Postal
Base de Martin-de-Viviès
District de St Paul et Amsterdam
Terres Australes et Antarctiques Françaises
via La Réunion
Francia

Monsieur le Gérant Postal
Base de Dumont d'Urville
District de Terre Adélie
Terres Australes et Antarctiques Françaises
via Orly CTCOM
Francia

Spagna
Comandante del BIO Hespérides (A-33)
Cuartel General de la Armada
Montalbán, 2
28071 Madrid
España

Comandante del BIO Las Palmas (A-52)
Cuartel General de la Armada
Montalbán, 2
28071 Madrid
España

Giappone

Postmaster
Syowa Antarctic Research Station Post Office
National Institute of Polar Research
9-10, Kaga 1-chome
Itabashi-ku, Tokyo 173-8515
Japan

Postmaster
Icebreaker Shirase
JMSDF Headquarters Yokosuka District
Nishihemi-cho
Yokosuka, Kanagawa 238-0046
Japan

Gran Bretagna
Brithis Antarctic Territory Postal Officer
Rothera Research Station
Philatelic Bureau
Stanley
Falkland Islands
South Atlantic Ocean
FIQQ 1ZZ
via London
Gran Bretagna

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Riccardo Amarante
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da Riccardo Amarante »

Ciao Luciano,

per i fb USA ci sono stati due aumenti, ora la tariffa mi risulta di 0,98 $....

per gli altri francobolli.... :tri: non li ho...quindi userò quelli italiani per le basi della Nuova Zelanda...

Comunque basta inviare le buste a Roma all'ENEA o al PNRA, poi le buste faranno il giro delle basi.....almeno l'anno scorso era così...


Riccardo

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sechi
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Messaggio da sechi »

"Prima di noi nell’800 aveva tentato qualcosa di simile, senza riuscirvi, Giacomo Bove col San Josè.
In suo onore chiamammo la nostra imbarcazione San Giuseppe Due.
Non ci siamo avventurati sui ghiacci dell’Antartide: io sono un uomo di mare non di terra!
Laggiù nella Falkland bevevano tutti come matti! Gli inglesi, gente dura, cugini dei tedeschi ma più duri, ci hanno sempre amato poco.
Il nostro viaggio, il primo di una nave italiana in Antartide, durò 2 anni e mezzo.
Per 42 giorni non comunicammo con il mondo: una cosa fantastica !
Le onde erano alte anche 18 metri ed il vento ne scompigliava la cresta.
La mia esperienza, è rimasta lì, come appesa nel tempo."


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fabiov
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da fabiov »

ah Luciano,
volevo chiederti se sai qualche cosa della stazione americana EIGHTS.
Ho preso una cover di questa stazione del 1964.
Guardal al link:
http://www.fabiovstamps.com/forum50a.html#eightsancora
Credo che sia una base che ora è chiusa, ma non ho nessuna notizia in merito.
Tu ne hai notizie?
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da sechi »

Ciao Fabiov !
Complimenti per la cover :clap: :clap:
La Stazione Eights si trova 200 km est-nordest dalla stazione Siple . E stata operativa dal gennaio 1963 al gennaio 1965, per studi fisici sull' atmosfera, durante l'inverno ospitava una decina di scienziati.
La Base prende il nome da James Eights, primo scienziato americano in Antartide.

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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da fabiov »

Ciao Luciano! :clap: :clap:
Grazie delle informazioni, sei sempre preciso e sollecito!
A presto, anche se andrò a fare un pò di ferie...
ciao fabiov Ciao: Ciao:
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da fabiov »

Ciao a Luciano e agli altri amci dell'Antartide!
Ritorniamo alla mia pagina 163 perché ho postato 4 spendidi lotti dei bolli che Shackleton aveva portato con sè per la spedizione Rowett del 1921 (effettuata poi nel 1922 con la Quest II):

http://www.fabiovstamps.com/forum163.html#enderbyancora
Si tratta degli annulli da usarsi a Tristan da Cunha, Gough island e sopratutto a Enderby Land.
La morte di Shackleton che era stato nominato Post Master, impedì il loro uso.
Non avevo mai visto su bollo l'annullo di ENDERBY island. :what: :what:
Penso che quei bolli in vendita da 150 a 1.000 dollari siano originali...
Ciao fabiov Ciao: Ciao:
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da sechi »

Ciao a tutti,
Una bella notizia storica riguardo l'Antartide. :-))

Sydney (Australia), 7 ott. - Uno storico norvegese ha scovato in Australia l'unica foto conosciuta della spedizione che raggiunse per la prima volta il Polo Sud. Harald Ostgaard Lund ha scoperto l'immagine dopo aver analizzato per mesi piu' di 700.000 fotografie della galleria digitale custodita negli archivi della Biblioteca Nazionale australiana.
La foto mostra l'esploratore Roald Amundsen, con altri tre membri della spedizione, che guardano la bandiera norvegese, issata sopra una tenda da campo.

Amundsen arrivo' al Polo Sud il 14 dicembre del 1911, precedendo l'avventuriero britannico Sir Robert Falcon Scott. Alla guida della spedizione Terra Nova (finanziata per meta' dallo stesso governo britannico), Scott arrivo' al Polo Sud il 17 gennaio 1912, ma trovando la bandiera lasciata da Amundsen capi' di essere stato preceduto.

Luciano Ciao: Ciao:
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da fabiov »

Ciao Luciano,
ricordiamo agli amici che ci leggono -ma che sanno poco delle spedizioni al Polo Sud- che Scott fu sfigato nell'essere battuto di poco più di trenta giorni, ma sopratutto che ci lasciò la vita nel rientro... e questa non è sfiga ma una tragedia dell'epoca.
La foto della spedizione Scott al Polo Sud è visibile al:
http://en.wikipedia.org/wiki/File:Scottgroup.jpg
800px-Scottgroup.jpg

La base americana che sta esattamente sopra il Polo Sud è intitolata ad entrambi questi famosi esploratori:
BASE AMUNDSEN-SCOTT.
Ciao fabiov Ciao: Ciao: Ciao:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da fabiov »

Le foto dimenticate del National Geographic
Tiziana Cicciotti ha mandato a diversi mebri del forum la solita e-mail di aggiornamento sulle attività al Polo Sud.
Ma questa volta, oltre alle regole per la posta e le e-mail con la base Italiana "Zucchelli" al Polo, ci manda il link ad alcune delle 11 milioni di foto dimenticate negli archivi sotterranei del National Geographic. Gli amanti delle belle foto e delle prime foto delle spedizioni polari, mi mandino la loro e-mail che io gli faccio un forward dell'e-mail che ho ricevuto con tutti i suoi attach e link.
Ciao fabiov Ciao: Ciao: Ciao:
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da fabiov »

Ok,
qualcuno mi ha chiesto il link al sito con l'archivio dimenticato del National Geographic.
Intanto ho trovato una cover del 1961 con 4 annulli di 4 differenti basi cilene. Si tratta dell'annullo della base di Videla, di Aguirre Cerda, di O' Higgins e di Arturo Prat.
Una cover ormai vecchia e quindi interessante, con cachet della XV Expedicion Antarctica Chilena.
Gli interessati la possono vedere a pagina 50a al link:
http://www.fabiovstamps.com/forum50a.html#baseaguirre
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da fabiov »

Ciao ragazzi!
Ritorniamo un po' in capo al mondo. Sotto la Terra del Fuoco in Sud America si trova l'isola degli Stati o Staten island o meglio isla de los Estados. E' posseduta dall'Argentina. Quasi disabitata, ha avuto un paio di uffici postali, uno verso i primi del 1900 a san Juan di Salvamento, ma è noto solo un annullo (parziale!) ed uno nell'isoletta di Ano Nuevo (un annullo del 1918 è visibile al link qui indicato), sempre lì c'è la mappa ed altri reperti filatelici e postcard. Attualmente l'isola de los Estados è sede di un distaccamento navale argentino:

http://www.fabiovstamps.com/forum50b.html#isladelosestadosancora

L'isola de los Estados è nota per una sua particolarità: è stata sede di un primo faro che fu eretto nel 1884 ed era di forma particolare, e cioè era esagonale. La sua forma fu tramandata ed esiste un gemellaggio con il faro di La Rochelle in Francia anch'esso esagonale. Poi fu costruito un altro faro, noto anch'esso come il faro più a sud del mondo. Questo secondo faro fu costruito nell'isola OBSERVATORIO, non lontano dall'altra isola Ano Nuevo. A pagina 50b c'è anche una cover francese che ricorda il "Le phare du bout du monde" (Il faro della fine del mondo). Questo faro ispirò il romanzo di Giulio Verne" Il faro in capo al mondo", che a sua volta diede origine a dei film.
Locandine sempre in quella pagina!
Chi ha altre notizie???
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sechi
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Una storia vera di coraggio

Messaggio da sechi »

Salve

Ho letto questo articolo sul corriere della sera

Sul numero di Natale del British Medical Journal è stata riportata una storia molto particolare, una bella storia vera: lo straordinario caso umano e professionale del dottor Leonid Ivanovich Rogozov, chirurgo di una base antartica sovietica, che nel 1961, durante l’inverno polare, si operò da solo di appendicectomia. Ecco come andarono i fatti, secondo l'articolo della rivista scientifica britannica.

MEDICO ESPLORATORE - Rogozov aveva all’epoca solo 27 anni e si era imbarcato come unico medico sulla nave Ob, che ai primi di dicembre lo sbarcò, assieme a un altro gruppetto di esploratori polari, sulla costa antartica Astrid Princess, con il compito di mettere in piedi una nuova base sovietica. Il gruppo lavorò sodo e a febbraio la nuova base, chiamata Novolazarevskaya, era pronta. Giusto in tempo, perché stava arrivando il terribile inverno antartico, con tempeste di neve, gelo estremo e buio pressoché perenne, mentre la nave non sarebbe tornata fino al dicembre successivo. Il gruppo era confinato in un ambiente selvaggio e inospitale, completamente isolato dal resto del mondo.

I SINTOMI - In aprile, come risulta dal suo diario, Rogozov cominciò a sentirsi male. Inizialmente si trattava di nausea, malessere e debolezza, ma poi comparvero anche dolore addominale che si espandeva al quadrante destro inferiore e febbre a 37.5 °C. Si legge nel diario del 29 aprile: «Sembra che io abbia l’appendicite. Continuo a mostrarmi tranquillo, perfino a sorridere. Perché spaventare i miei amici? Chi potrebbe essermi di aiuto?» Così il giovane chirurgo decise di iniziare un trattamento medico con antibiotici e applicazioni fredde locali, ma le sue condizioni presto peggiorarono, con nausea e vomito che diventarono più frequenti e la febbre che saliva. Presto, nella sua mente di medico si profilò quella che poteva essere l’unica soluzione per salvarsi la vita, prima di una perforazione che giudicò ormai quasi sicuramente imminente: operarsi da solo.

LA PREPARAZIONE DELL’INTERVENTO - Alle 20.30 del 30 aprile, Rogozov scrisse sul suo diario: «Sto peggiorando. L’ho detto ai compagni. Adesso loro stanno iniziando a togliere tutto quello che non serve dalla mia stanza». Inizia la preparazione per l’intervento, ed è ovviamente Rogozov stesso a dare tutte le precise istruzioni sul da farsi. Il meteorologo Alexandr Artemev, il meccanico Zinovy Teplinsky e il direttore della stazione Vladislav Gerbovich si lavano per l’intervento e indossano camici sterilizzati in autoclave e guanti: Artemev sarà il ferrista, Teplinsky aggiusterà la direzione della lampada e orienterà lo specchio, Gerbovich sarà pronto a sostituire chi degli altri due dovesse sentirsi male o svenire. Rogozov prepara anche alcune siringhe già caricate con farmaci che gli dovranno essergli iniettati se dovesse perdere conoscenza.

L’INTERVENTO - Alle 2 del mattino seguente, inizia l’intervento. È la prima volta (e forse l'ultima, almeno finora) nella storia della Medicina che un chirurgo si opererà di appendicectomia completamente da solo. C’era stato un solo precedente, nel 1921, ad opera di un certo dottor Kane, ma in quel caso in realtà l’intervento fu solo iniziato dallo stesso paziente, e venne poi completato da alcuni assistenti. Qui, stavolta, Rogozov dovrà fare tutto da solo. Ha deciso di operare senza guanti, perché anche se ha scelto una posizione semiseduta per poter guardare quello che fa, sa che dovrà orientarsi soprattutto con il tatto. Si comincia. La parete addominale viene infiltrata in più punti con 20 millitril di procaina allo 0,5%. Dopo 15 minuti Rogozov parte con l’incisione, di 10-12 centimetri, e subito si rende conto che la visibilità del campo operatorio, specie in profondità, è scarsa, tanto che deve spesso tirare su la testa, e comunque deve fidarsi di quello che le sue mani riescono a sentire. Passano circa 45 minuti, mentre le sue mani avanzano all’interno del suo stesso addome, e intanto il chirurgo comincia a percepire un senso di vertigine e di crescente debolezza, tanto da doversi fermare più volte. Gli assistenti gli asciugano ripetutamente il sudore sulla fronte. Perde molto sangue. Mentre cerca di raggiungere l’appendice, si rende conto a un certo punto di aver lesionato il cieco, e deve suturarlo. Ogni 4-5 minuti deve fermarsi per 20-25 secondi, a causa del senso di debolezza che avanza. Finalmente ecco l’appendice. In quel momento, il cuore di Rogozov rallenta, e lui si sente svenire, pensa che tutto stia per finire male. Però, alla fine, ce la fa a rimuoverla e a ricucire la ferita chirurgica. «Con orrore mi rendo conto che l’appendice ha una macchia scura alla base. Questo vuol dire che anche un solo altro giorno e si sarebbe rotta e…» scriverà poi Rogozov nel suo diario, lasciando i punti di sospensione.

IL DECORSO POST-OPERATORIO - L'intervento termina alle 4 del mattino, e gli assistenti, che più volte sono stati sul punto di svenire, ora sgomberano le attrezzature. Rogozov è sfinito e si addormenta con l’aiuto di un sonnifero. La mattina dopo la sua temperatura è a 38,1 °C. Prosegue la terapia antibiotica. Dopo quattro giorni il suo intestino riprende a funzionare, e il giorno seguente la temperatura corporea rientra nella norma. Trascorse due settimane dall’intervento, e tolti i punti, Rogozov torna al lavoro. Scrive nel suo diario l’8 maggio, ripensando al suo stato d’animo durante l’intervento: «Non mi sono concesso di pensare a nient’altro che al compito che avevo davanti. Era necessario armarsi di coraggio e stringere i denti».

QUARANT'ANNI DOPO - Passa un altro anno e il 29 maggio 1962, finalmente la nave recupera il gruppo di esploratori e li riporta a Leningrado, dove Rogozov torna al lavoro nel Dipartimento di chirurgia generale del First Leningrad Medical Institute. Morirà il 21 settembre 2000, quindi quasi quarant’anni dopo lo straordinario intervento di appendicectomia su se stesso. Quarant’anni di vita che avrebbero potuto non esistere senza il coraggio e la perizia di quel giovane chirurgo. Ed è bello sapere che la storia di Leonid Ivanovich Rogozov è stata raccontata sul BMJ di Natale, con evidente orgoglio, da suo figlio, il dottor Vladislav Rogozov, che oggi è anestesista nel Department of Anaesthetics dello Sheffield Teaching Hospital, in Gran Bretagna.
(corsera)

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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da fabiov »

Bella storia!
hai fatto benissimo a postarla. ciao Luciano!
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da vass110 »

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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da sechi »

Grande Ernesto :clap: :clap: :clap:

bella busta !!

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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da fabiov »

Ciao Ernesto,
bella cover la tua. La mmonto sul sito del Cifr.
ciao fabiov Ciao: Ciao:
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da Riccardo Amarante »

:fest: :fest: :fest: :fest: :fest: :fest:

è arrivata anche a me la prima.....


Riccardo

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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da fabiov »

Bene bene!
Speriamo che arrivino a tutti coloro che avevano spedito le cover.
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Re: Le Basi in Antartide: raccolta virtuale

Messaggio da Riccardo Amarante »

....e ne ho spedito una anche nei pressi del Polo Nord...... :fii: .... :-))



Riccardo

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