Cari amici napoletani,ringrazio Giorgio Di Raimo che ha "scovato" una ulteriore busta proveniente dall'arcinoto archivio Rocca, comprendente il nostro mitico 50 grana!A tutti l'augurio di buona visione e un cordiale saluto da gianni tramaglino p.s. ringrazio l'Amico Antonello per aver condiviso con tutti noi "napoletani" la scansione della lettera da Napoli a Benevento del 7 gennaio 1861.
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gianni tramaglino ha scritto:Cari amici napoletani,ringrazio Giorgio Di Raimo che ha "scovato" una ulteriore busta proveniente dall'arcinoto archivio Rocca, comprendente il nostro mitico 50 grana!A tutti l'augurio di buona visione e un cordiale saluto da gianni tramaglino
Un saluto a Gianni, Giorgio ed a tutti.
Affrancata per gr. 87, diretta a Marsiglia. Eccellente.
Peccato però, se avesse aggiunto i due FB da gr. 1 e gr. 1/2 avrebbe completato la serie del 1858.. pasfil
Cari amici napoletani,continuiamo a mostrare le splendide "chicche" proposte da catalogo "Mormino" dedicandoci al francobollo provvisorio da mezzo tornese detto "TRINACRIA ";ecco il "lotto" numero 201,cosi' descritto:azzurro (numero 15 )splendido esemplare di grande freschezza ,su bellissima circolare completa da Napoli.Pezzo raro e di grande pregio. Aggiungo che è "strafirmato..e a mio modestissimo parere...veramente stratosferico! Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!! gianni tramaglino
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gianni tramaglino ha scritto:Cari amici napoletani,continuiamo a mostrare le splendide "chicche" proposte da catalogo "Mormino" dedicandoci al francobollo provvisorio da mezzo tornese detto "TRINACRIA ";ecco il "lotto" numero 201,cosi' descritto:azzurro (numero 15 )splendido esemplare di grande freschezza ,su bellissima circolare completa da Napoli.Pezzo raro e di grande pregio. Aggiungo che è "strafirmato..e a mio modestissimo parere...veramente stratosferico! Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!! gianni tramaglino
Ciao Gianni,
conosci la data di spedizione?
il mezzo tornese "Trinacria" nato per assolvere alla tassa ridotta per i soli giornali venne utilizzato anche per affrancare stampe e circolari con pari tariffa, ritenuta valida. Quella circolare è una dimostrazione.
gianni tramaglino ha scritto:Cari amici napoletani,continuiamo a mostrare le splendide "chicche" proposte da catalogo "Mormino" dedicandoci al francobollo provvisorio da mezzo tornese detto "TRINACRIA ";ecco il "lotto" numero 201,cosi' descritto:azzurro (numero 15 )splendido esemplare di grande freschezza ,su bellissima circolare completa da Napoli.Pezzo raro e di grande pregio. Aggiungo che è "strafirmato..e a mio modestissimo parere...veramente stratosferico! Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!! gianni tramaglino
Ciao Gianni,
conosci la data di spedizione?
il mezzo tornese "Trinacria" nato per assolvere alla tassa ridotta per i soli giornali venne utilizzato anche per affrancare stampe e circolari con pari tariffa, ritenuta valida. Quella circolare è una dimostrazione.
pasfil
Ciao Pietro,nessuna data "supporta" le splendide circolari mostrate sul catalogo "Mormino"...ed eccone una seconda,cosi' descritta :azzurro (numero 15 )molto bello e fresco,applicato con linguella su bella circolare con interno,da Napoli .Il francobollo ,sollevato per la perizia è firmato al verso.Auguro sempre felice visione e unisco l'augurio per una serena domenica!gianni tramaglino
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gianni tramaglino ha scritto:Cari amici napoletani,continuiamo a mostrare le splendide "chicche" proposte da catalogo "Mormino" dedicandoci al francobollo provvisorio da mezzo tornese detto "TRINACRIA ";ecco il "lotto" numero 201,cosi' descritto:azzurro (numero 15 )splendido esemplare di grande freschezza ,su bellissima circolare completa da Napoli.Pezzo raro e di grande pregio. Aggiungo che è "strafirmato..e a mio modestissimo parere...veramente stratosferico! Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!! gianni tramaglino
Ciao Gianni,
conosci la data di spedizione?
il mezzo tornese "Trinacria" nato per assolvere alla tassa ridotta per i soli giornali venne utilizzato anche per affrancare stampe e circolari con pari tariffa, ritenuta valida. Quella circolare è una dimostrazione.
pasfil
Ciao Pietro,nessuna data "supporta" le splendide circolari mostrate sul catalogo "Mormino"...ed eccone una seconda,cosi' descritta :azzurro (numero 15 )molto bello e fresco,applicato con linguella su bella circolare con interno,da Napoli .Il francobollo ,sollevato per la perizia è firmato al verso.Auguro sempre felice visione e unisco l'augurio per una serena domenica!gianni tramaglino
Ciao Gianni ed a tutti.
Ma cosa avrà indotto a scollare quella bellassima Trinacria dalla lettera? La presenza dell'ANNULLATO che colpisce con più intensità d'inchiostrazione solo parte del francobollo, quindi per verificare se sulla lettera, al di sotto del francobollo, vi fosse traccia dell'annullo per escluderne un eventuale trucco? pasfil
Ciao Pietro .... di scollamenti e linguellamenti ne parlammo ampiamente in un noto topic viewtopic.php?f=33&t=12183......se vi saranno ulteriori specifiche rispetto alla splendida circolare proposta ...saranno graditissime! Di circolare in circolare continuiamo,sempre "approfittando" delle gemme proposte dal catalogo Mormino:azzurro (numero 15 ) grandissimi margini,abbastanza fresco su circolare da Napoli.Un altro "pezzo" stratosferico!Cordialmente!gianni tramaglino
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Cari amici napoletani, dal catalogo "Mormino" ecco il "lotto" numero 204 ,la quarta ed ultima "circolare" col "Trinacria" cosi' descritta :azzurro (numero 15 ) buon esemplare ,piccole macchie nel margine superiore ,annullato in cartella ,su bella circolare completa da Napoli. ! Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!! gianni tramaglino
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Cari amici napoletani,"spostiamoci" momentaneamente dalla TRINACRIA e "trasferiamoci" verso le splendide "CROCI DI SAVOIA" :a favore degli amici non usi a dibatter di "croci" ecco quanto ben scrisse a favore di questo inimitabile gioiello l'estensore del catalogo Mormino:il 6 dicembre ,quando alla dittatura garibaldina era già subentrata la Luogotenenza,fu posto in corso un nuovo francobollo da mezzo tornese che al posto dei simboli borbonici recava la Croce di Savoia.Per la stampa di questo francobollo ,sulla tavola già usata per la stampa della "Trinacria" furono raschiati gli emblemi borbonici e al loro posto fu incisa la Croce di Savoia.Anche il mezzo tornese "Croce" fu stampato in azzurro.Per la storia ,gli emblemi borbonici furono cancellati e sostituiti con la Croce di Savoia anche su altre tavole che però non furono mai utilizzate.continua ecco il "lotto" ,tratto dal catalogo in questione,numero 231 , cosi' descritto : azzurro (numero 16 ) splendido,freschissimo e con ampi margini,su bel frammento. Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!! gianni tramaglino
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gianni tramaglino ha scritto:Cari amici napoletani,"spostiamoci" momentaneamente dalla TRINACRIA e "trasferiamoci" verso le splendide "CROCI DI SAVOIA" :a favore degli amici non usi a dibatter di "croci" ecco quanto ben scrisse a favore di questo inimitabile gioiello l'estensore del catalogo Mormino:il 6 dicembre ,quando alla dittatura garibaldina era già subentrata la Luogotenenza,fu posto in corso un nuovo francobollo da mezzo tornese che al posto dei simboli borbonici recava la Croce di Savoia.Per la stampa di questo francobollo ,sulla tavola già usata per la stampa della "Trinacria" furono raschiati gli emblemi borbonici e al loro posto fu incisa la Croce di Savoia.Anche il mezzo tornese "Croce" fu stampato in azzurro.[color=#000080]Per la storia ,gli emblemi borbonici furono cancellati e sostituiti con la Croce di Savoia [color=#000080]anche su altre tavole che però non furono mai utilizzate[/color].[/color] continua ecco il "lotto" ,tratto dal catalogo in questione,numero 231 , cosi' descritto : azzurro (numero 16 ) splendido,freschissimo e con ampi margini,su bel frammento. Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!! gianni tramaglino
Ciao Gianni ed un saluti a tutti.
L'altra metà della tavola non venne utilizzata, in quanto gli emblemi del mezzo grano furono sostituiti dalla Croce, ma non venne sostituita la "G". pasfil
....continuando....Poichè le Croci di Savoia furono incise a mano,probabilmente da diverse persone,non vi sono due francobolli identici nel mezzo foglio di 100 esemplari nel quale il valore in grana era stato sostituito con quello in tornesi.Questa interessante particolarità ha indotto i collezionisti a raccogliere esemplari fra loro diversi,ma si deve a Emilio Diena,con l'aiuto dei figli Mario ed Alberto,il primo e finora unico tentativo di ricostruire il mezzo foglio di 100 esemplari,impresa che aspetta di essere portata a termine. .. continua ....
Cari amici napoletani, continuiamo con le superbe "CROCI DI SAVOIA" ecco il "lotto" ,tratto dal catalogo Mormino ,numero 235 , cosi' descritto : azzurro (numero 16 ) due splendidi esemplari molto freschi e marginati, annullati in cartella piu' bollo rosso PARTENZA DA NAPOLI 14 FEBBRAIO 1861 (giorno di emissione dei francobolli delle Province Napoletane),su ampio frammento di fascetta diretto a Mola di Bari . I due francobolli (di colore leggermente diverso )sono sollevati e riapplicati con linguella .Pezzo raro e di pregio. . Due bellissime "Croci" stra-firmate e stra-ordinarie !!! Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!! gianni tramaglino
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continuando Il fascino esercitato sui collezionisti da quella che familiarmente è chiamata "crocetta" risulta evidente dal fatto che nella collezione Tapling ve ne erano 18 nuove e 69 usate,mentre Achillito Chiesa ,all'Esposizione di Vienna del 1911,ne presentò 10 nuove e 104 usate.fine
Con riferimento a quanto scritto ieri il primo e finora unico tentativo di ricostruire il mezzo foglio di 100 esemplari,impresa che aspetta di essere portata a termine. ,molti di noi sanno che l'impresa è stata brillantemente portata recentemente a termine con il libro IL FRANCOBOLLO DA 1/2 TORNESE DEL 1860 "CROCE DI SAVOIA" Studio tecnico-descrittivo con ricostruzione della tavola di Enzo De Angelis e Mauro Pecchi
Cari amici napoletani, continuiamo quindi con le "CROCI DI SAVOIA" col "lotto" ,tratto dal catalogo Mormino ,numero 236 , cosi' descritto : azzurro (numero 16 )bellissimo e molto ben marginato,su giornale con fascetta parziale ,annullo leggero circolare nero PARTENZA DA NAPOLI 24 FEBBRAIO 1861. Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!! gianni tramaglino
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Cari amici napoletani ....ritorniamo con una stratosferica !Cosi' descritta :20 grana II tavola rosa chiaro due esemplari + 50 gr. rosa brunastro due esemplari - qualche lieve difetto da esaminare - su lettera del 3 marzo 1860 da Napoli per Parigi . Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!! gianni tramaglino
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Cari amici napoletani ....ritorniamo con una stratosferica !Cosi' descritta : 5 grana carminio I tipo con grandi margini regolari su lettera molto ben conservata del 27 agosto 1862 da Napoli per Messina - Insieme di rarità estrema e di grande suggestione . Veramente una lettera dal fascino enorme . Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!!gianni tramaglino
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Cari amici napoletani .... continuiamo con una stratosferica !Cosi' descritta :il raro falso del 5 grana del III tipo di qualità eccezionale.Ex collezione Rothschild . Veramente uno splendore!!! Felice sia il bel-vedere e sereno il continuare!!!!!!gianni tramaglino
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Ritengo doveroso inserire in questo topic la straordinaria mista Sicilia Napoli della quale è aperto il topic viewtopic.php?f=34&t=14901 .Ringrazio Sicilpost e tutti quanti sono intervenuti....e spero negli interventi di Mario Merone , Apache e di Pietro Pasfil e dei dotti "cugini" siculi e di ogni esperto per "dipanare " totalmente questa enimmatica lettera dal fascino assolutamente straordinario ...documento che non mi era assolutamente noto !Sereno sia il continuare!gianni tramaglino
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Un saluto a Gianni e a tutti i forumisti. Questa lettera con l’affrancatura mista Sicilia-Napoli pone indubbiamente dei problemi di interpretazione storico-postale, già magistralmente sottolineati in altro Topic da Pasfil. Vorrei però aggiungere due considerazioni. Nella descrizione che fa Nino Aquila della lettera si dice che questa riprende il suo viaggio verso Genova “dopo che il mittente integra il porto”. In storia postale tutto può succedere, ma un mittente residente in Sicilia come fa ad integrare il porto a Napoli, ammesso che gli sia stato comunicato da Palazzo Gravina. E’ anche possibile che il mittente sia capitato a Napoli per affari, e informatosi della sua lettera abbia rimediato all’insufficiente affrancatura, ma in quel periodo storico mi sembra francamente difficile. L’assenza di firme, a parte quella di Vaccari, è anche strano, perché o sono state cancellate (e per quale motivo?), o la lettera non è stata mai periziata, cosa assurda per una rarità di tale importanza. A volte, e questa è la mia conclusione, si cita una lettera senza dargli il dovuto risalto perché non si è sicuri della sua autenticità. Vorrei anche aggiungere che se si procedesse, con adeguati supporti tecnologici e con l’ausilio di esperti del settore, ad una ricognizione sull’originale di molti pezzi storici della filatelia, ( come ho notizia che si è fatto in Olanda ed negli Stati Uniti) si avrebbero delle vere ( e brutte) sorprese. Apache
apache ha scritto:Un saluto a Gianni e a tutti i forumisti. Questa lettera con l’affrancatura mista Sicilia-Napoli pone indubbiamente dei problemi di interpretazione storico-postale, già magistralmente sottolineati in altro Topic da Pasfil. Vorrei però aggiungere due considerazioni. Nella descrizione che fa Nino Aquila della lettera si dice che questa riprende il suo viaggio verso Genova “dopo che il mittente integra il porto”. In storia postale tutto può succedere, ma un mittente residente in Sicilia come fa ad integrare il porto a Napoli, ammesso che gli sia stato comunicato da Palazzo Gravina. E’ anche possibile che il mittente sia capitato a Napoli per affari, e informatosi della sua lettera abbia rimediato all’insufficiente affrancatura, ma in quel periodo storico mi sembra francamente difficile. L’assenza di firme, a parte quella di Vaccari, è anche strano, perché o sono state cancellate (e per quale motivo?), o la lettera non è stata mai periziata, cosa assurda per una rarità di tale importanza. A volte, e questa è la mia conclusione, si cita una lettera senza dargli il dovuto risalto perché non si è sicuri della sua autenticità. Vorrei anche aggiungere che se si procedesse, con adeguati supporti tecnologici e con l’ausilio di esperti del settore, ad una ricognizione sull’originale di molti pezzi storici della filatelia, ( come ho notizia che si è fatto in Olanda ed negli Stati Uniti) si avrebbero delle vere ( e brutte) sorprese. Apache
Ciao Apache, Gianni e a tutti,
deduco che quella lettera sia stata osservata da Saverio Imperato, Nino Aquila e Paolo Vaccari. A tali autorevoli fonti aggiungerei qualcuno che ne ha curato l'edizione dello splendido Sirotti-Colla ed. Sassone 1999, giacchè è anche ivi riportata in bianco e nero.
Ho cercato di darmi una spiegazione, senza riuscirci, ai diversi punti per me ancora insoluti di quella lettera. Oltre a quanto scritto nel parallelo tread sulle belle pagine del forum dedicate alla Sicilia, nel quale sono anche intervenuti gli amici Sicilpost e Ciccio (che saluto ), senza alcuna pretesa, aggiungo.
Sappiamo che Le ultime vetture postali partirono da Palermo il 12 maggio 1860, poichè poi o sequestrate o assaltate dai ribelli. Gli Uffici postali chiusi o abbandonati. Il 30 maggio 1860 vi fu la capitolazione dell'esercito borbonico in Palermo. A questo punto, quancuno sarà in grado di farmi capire come quella lettera raggiunse Messina e perchè mancano i bolli di Palermo e Messina? va bene la tassazione per il porto nell'Isola ci potrebbe pure stare (come accennai, per le note vicende Garibaldine), ma poi come giunge a Napoli e come prosegue?
Poi se quello in alto a destra è quello di "PARTENZA DA NAPOLI - 26 GIU. 1860", deve intendersi l'altro (a sx) quello di "ARRIVO IN NAPOLI - 23 MAG. 1860"? (VEDASI NOTA SOTTOSTANTE)
Voi riuscite a distinguere la dicitura di quest'ultimo? (il 14.07.2010 aggiorno il presente messaggio precisando che da migliore immagine della lettera esistente sul Sirotti-Colla ed. Sassone 1999, anche quest'ultimo bollo è un bollo di partenza da Napoli, con data 23 MAG. 1860)
Per il resto condivido in pieno le considerazioni di "Apache".
Se fossi io il posessore di quella lettera qualche bel controllo sul suo attuale stato di salute glielo farei fare volentieri.
pasfil
Ultima modifica di pasfil il 14 luglio 2010, 16:50, modificato 1 volta in totale.
Un caro saluto a tutti!Avevo ripostato questa "misteriosa" lettera anche in questo topic con la speranza di non lasciar ...per strada questa "missiva".Devo onestamente dichiarare che è un documento che porta a molte riflessioni e enimmi da risolvere. Cerchiamo di riepilogare ....ecco cosa scrive l'illustre studioso Nino Aquila :
Lettera da Termini, 14 maggio 1860, affrancata con due 5 grana I tav., diretta a Genova. In transito da Napoli, 23 maggio, vergato per insufficiente affrancatura il segno di tassazione sulla soprascritta, è posta in giacenza. Il viaggio riprende il 26 giugno, dopo che il mittente integra il porto; viene aggiunto un 5 grana, dell'emissione del 1858 per i Dominj di Terraferma, che è obliterato dal timbro "Annullato" in cartella. Altro bollo in cartella "Giacente", giustifica il ritardo nella prosecuzione del viaggio; entrambi i bolli sono capovolti rispetto ai francobolli ed è da presumere che siano stati impressi contemporaneamente prima della nuova partenza. La lettera giunse a Genova il 1° luglio. Ritengo che essa sia stata avviata per via di terra con i mezzi postali che ancora congiungevano alcune località della Sicilia occidentale a Messina ed al continente. Fu, quindi, affrancata in partenza per 10 grana come se costituita da un foglio. A Napoli, accertato trattarsi di due fogli, fu richiesto il pagamento di altri 10 grana la cui rimessa permise l'aggiunta del 5 grana napoletano che, per la differenza valutaria fra grano di Napoli e di Sicilia corrispondeva appunto ai 10 grana siciliani."
L'Amico e studioso Pietro Pasfil ci informa,a seguire ...:
1) Per le note vicende garibaldine è comprensibile la mancanza di affrancatura per il porto interno dell’Isola.
2) Sul verso è presente il bollo GENOVA 1 LUGLIO 1860 che attesta l’arrivo in quella città. Ma come giunse a Genova, per le vie di mare o terra? a) Nel caso si propenda per le vie di mare, faccio notare che mancano i segni di tassazione (bollo cent. 15 del apposto a Genova all’arrivo su lettere di 1 foglio) e il bollo VIA DI MARE notoriamente apposti su lettere giunte con natanti della Florio ed quelli quando giungevano con linee di navigazione francesi. b) Nel caso si propenda per le vie di terra, faccio notare che pure in questo caso mancano le indicazioni delle tassazioni spettanti all’amministrazione pontificia, toscana e sarda, nonché gli eventuali bolli di transito, almeno di quello pontificio. Nel caso di lettera semplice cent. 70.
3) POSTA NAPOLETANA. Sappiamo che per le lettere dirette all’estero per le vie di terra era obbligatoria l’affrancatura sino al confine e che tutta la corrispondenza inoltrata dalla Sicilia (per le vie di mare o di terra) giungeva a Napoli ove veniva smistata subendo controlli.
4) TARIFFE. In quel periodo per le lettere di un foglio, da Palermo o Messina per Genova, era previsto un porto di gr. 10 (FB borbonici siciliani) ma solo se inviate via Mare con i natanti dei Florio o con vapori postali siciliani (fino a Napoli). Però essendo di due fogli (come accertato da Nino Aquila) venne fermata in Napoli in attesa del completamente del porto da pagare per l'intero tragitto. Resta il fatto che qualora giunta a Genova per le vie di mare doveva recare la tassa del porto marittimo. In merito faccio presente che già agli inizi del 1860, le Poste di Napoli avevano in dotazione un bollo circolare con la dicitura “TASSA DI RITORNO - NAPOLI” nel cui centro veniva scritto ad inchiostro di penna la cifra della tassa mancante che una volta riscossa dal destinatario, doveva ritornare all’amministrazione postale napoletana. Quindi le lettere dirette all'estero per le vie di terra non venivano fermate. Allora, se era praticata tale procedura perché procedere a fermare quella lettera in attesa che il mittente o destinatario ne integrassero il porto?
Probabilmente quella lettera, tenendo conto del bollo GIACENTE e del FB da gr. 5 napoletano potrebbe aver proseguito l’inoltro per la via di mare. Ma anche questa ipotesi sulla scorta della sola immagine postata diviene molto fantasiosa perché, come detto, mancano completamente i riscontri dei segni dei bolli e tassazioni.
Vi è più, il regolamento di servizio postale borbonico prevedeva appunto che le lettera diretta all’estero insufficientemente affrancate venivano fermate presso l’officina per una massimo di sei mesi in attesa che venisse completato il porto, quindi venivano marcate col bollo col motto “GIACENTE”. Nel periodo di giacenza i mittenti potevano recarsi all’officina per completare il porto, mentre ai destinatari veniva inviato un avviso che l’informava della giacenza della lettera “fermata”. Quindi il bollo ANNULLATO e quello GIACENTE venivano apposti in tempi diversi e non come sostiene Aquila “entrambi i bolli sono capovolti rispetto ai francobolli ed è da presumere che siano stati impressi contemporaneamente prima della nuova partenza.”
Inoltre, circa la considerazione “per la differenza valutaria fra grano di Napoli e di Sicilia corrispondeva appunto ai 10 grana siciliani.", riporto quanto indicato a pag. 22 dell’eccellente opera Sirotti-Colla, Volume II, edizione Sassone, lasciando a voi ogni considerazione e conclusione ( vedasi allegato-nota di gianni)
L'Amico e studioso Apache cosi' continua:
Questa lettera con l’affrancatura mista Sicilia-Napoli pone indubbiamente dei problemi di interpretazione storico-postale, già magistralmente sottolineati in altro Topic da Pasfil. Vorrei però aggiungere due considerazioni. Nella descrizione che fa Nino Aquila della lettera si dice che questa riprende il suo viaggio verso Genova “dopo che il mittente integra il porto”. In storia postale tutto può succedere, ma un mittente residente in Sicilia come fa ad integrare il porto a Napoli, ammesso che gli sia stato comunicato da Palazzo Gravina. E’ anche possibile che il mittente sia capitato a Napoli per affari, e informatosi della sua lettera abbia rimediato all’insufficiente affrancatura, ma in quel periodo storico mi sembra francamente difficile. L’assenza di firme, a parte quella di Vaccari, è anche strano, perché o sono state cancellate (e per quale motivo?), o la lettera non è stata mai periziata, cosa assurda per una rarità di tale importanza. A volte, e questa è la mia conclusione, si cita una lettera senza dargli il dovuto risalto perché non si è sicuri della sua autenticità. Vorrei anche aggiungere che se si procedesse, con adeguati supporti tecnologici e con l’ausilio di esperti del settore, ad una ricognizione sull’originale di molti pezzi storici della filatelia, ( come ho notizia che si è fatto in Olanda ed negli Stati Uniti) si avrebbero delle vere ( e brutte) sorprese.
Ed ecco di nuovo Pietro....:
Deduco che quella lettera sia stata osservata da Saverio Imperato, Nino Aquila e Paolo Vaccari. A tali autorevoli fonti aggiungerei qualcuno che ne ha curato l'edizione dello splendido Sirotti-Colla ed. Sassone 1999, giacchè è anche ivi riportata in bianco e nero.
Ho cercato di darmi una spiegazione, senza riuscirci, ai diversi punti per me ancora insoluti di quella lettera.
Sappiamo che Le ultime vetture postali partirono da Palermo il 12 maggio 1860, poichè poi o sequestrate o assaltate dai ribelli. Gli Uffici postali chiusi o abbandonati. Il 30 maggio 1860 vi fu la capitolazione dell'esercito borbonico in Palermo. A questo punto, qualcuno sarà in grado di farmi capire come quella lettera raggiunse Messina e perchè mancano i bolli di Palermo e Messina? Va bene la tassazione per il porto nell'Isola ci potrebbe pure stare (come accennai, per le note vicende Garibaldine), ma poi come giunge a Napoli e come prosegue?
Poi se quello in alto a destra è quello di "PARTENZA DA NAPOLI - 26 GIU. 1860", deve intendersi l'altro (a sx) quello di "ARRIVO IN NAPOLI - 23 MAG. 1860"? Voi riuscite a distinguere la dicitura di quest'ultimo?
Cari Amici....quanti e tanti interrogativi sono cogenti in questa lettera a "prima"vista esaltante!Ma quanti e troppi dubbi sono stati evidenziati .....sarebbe interessante conoscerne la sua iniziale provenienza e capire come mai sia stata "firmata " in data ,presumo-solamente- recente...e perchè nel libro Gatto -Natoli la stessa non è raffigurata ?A suo favore vi sono tre grandi studiosi che hanno potuto studiarla....ma quanti punti interrogativi (forse troppi) rimangono ... . Cordialmente !gianni tramaglino
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Cari amici napoletani,ecco una "chicca" proposta nell' asta speciale italiana del 10 Novembre 2011 Felzmann, cosi' descritta: Lotto 2370 NAPOLI, Croce di Savoia, ½ tornese azzurro su circolare, spedito il 14 Feb. 1860 da Napoli al sindaco di S. Agata, molto ben marginato, rarissimo e freschissimo documento postale in ottimo stato di conservazione. Grande rarità della luogotenenza di Napoli .
Buona...visione!gianni
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