I francobolli con il codice a barre

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Fiore
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Fiore »

Beh, perché invece non sentire una risposta...? E' chiaro che un'idea ce la siamo più o meno fatta, e che la domanda è leggermente "provocatoria", ma una eventuale risposta articolata potrebbe comunque rappresentare un punto di vista diverso...
Ad ogni modo, a parte questo punto: tu sostanzialmente ipotizzi che un collezionista su 100 (in Italia) collezioni i francobolli con codice a barre.
Potremmo procedere ad una stima in diversi modi, a me ne vengono in mente almeno un paio:
- contando quanti sono tali collezionisti qui sul forum e facendo una percentuale rispetto al numero di iscritti (il forum credo possa essere considerato, per quantità e varietà, un campione rappresentativo del filatelista italiano);
- andando a vedere quante sono le vendite di codici a barre su e-Bay e Delcampe rispetto al totale delle vendite (in Italia).
Così a naso credo che la tua stima possa essere abbastanza corretta, ma scientificamente parlando non dovrebbe procedere "a naso"... :-))
Ciao: Ciao: Ciao:
Alberto Fiorentini
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andrea.marini
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da andrea.marini »

rodi ha scritto:Scusate, ritengo inutile cercare risposte che tanto non verranno date e che, alla fine ritengo ci interessino anche poco visto che un'idea ce la siamo fatta.

Vorrei chiedervi invece, dato per assodato che mediamente i francobolli con il codice sono circa 70.000 per emissione, quanti sono secondo voi i collezionisti di questa appendice.

Io penso che i collezionisti filatelici "attivi" in Italia siano meno di 100.000 (includendo tutto lo scibile filatelico), quanti potranno essere quelli di questo "settore"?

A parer mio difficilmente si possono superare le 1000 unità, voi che ne pensate?

Ciao: Ciao:


Penso che:
- c'è un grosso interesse da parte di collezionisti stranieri che tu non consideri nei tuoi calcoli;
- c'è un grosso interesse da parte dei commercianti che "distruggono" grandi quantità di pezzi per far aumentare l'interesse per i "pochi" rimasti.

Ciao: Ciao: Ciao:

Andrea
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Fiore
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Fiore »

andrea.marini ha scritto:- c'è un grosso interesse da parte di collezionisti stranieri che tu non consideri nei tuoi calcoli;


Ciao: Andrea,
questo non credo, visto che i codici a barre ci sono anche all'estero (da prima in Italia) e non mi pare si sia mai creato altrove questo tipo di collezionismo; è per questo che io mi fermerei all'Italia, nella valutazione del numero di collezionisti.
Sul secondo punto forse hai ragione, non bisogna neanche fare tanta fatica... basta staccare la bandella col codice a barre dal francobollo ( :desp: :desp: :desp: ORRORE)( :devil: ) e usarlo per affrancare una lettera... anche se adesso pare non usi più... :-))

Ciao: Ciao: Ciao:
Alberto Fiorentini
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rodi
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da rodi »

andrea.marini ha scritto:Penso che:
- c'è un grosso interesse da parte di collezionisti stranieri che tu non consideri nei tuoi calcoli;
- c'è un grosso interesse da parte dei commercianti che "distruggono" grandi quantità di pezzi per far aumentare l'interesse per i "pochi" rimasti.

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Andrea


Ciao Andrea,

parlo ovviamente nell'ambito delle mie limitatissime conoscenze, non essendo un commerciante nè un collezionista dell'area italiana.
Frequento anche forum stranieri ed i thread riguardanti la filatelia italiana si contano sulle dita di una mano (di Repubblica non penso di averne mai visto uno), le aste su Ebay e Delcampe sono quasi monopolio dei collezionisti italiani.

Senz'altro all'estero ci saranno collezionisti interessati al nostro paese, ma non in misura tale da incidere significativamente sul mercato.
Sbaglio o mi sfugge qualcosa?

Ciao: Ciao:
STAFF

Roberto

Colleziono storia postale della Repubblica Popolare Cinese, francobolli nuovi di Indocina e paesi derivati (Laos, Cambogia e Vietnam), Israele e con minor entusiasmo Regno.

Raccolgo commemorativi di Repubblica, preferibilmente isolati, su busta commerciale .
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ancaria
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da ancaria »

andrea.marini ha scritto: - c'è un grosso interesse da parte di collezionisti stranieri che tu non consideri nei tuoi calcoli;
- c'è un grosso interesse da parte dei commercianti che "distruggono" grandi quantità di pezzi per far aumentare l'interesse per i "pochi" rimasti.

1) Collezionisti stranieri interessati a FRANCOBOLLI Italiani sicuramente ce ne sono moltissimi, interessati a CIMOSE BARRATE ben pochi .......... e quei pochi per rivenderli agli Italiani, quindi non li terrei in considerazione

2) Non sono un commerciante ma conosco bene come si comportano certi commercianti ................. Distruggere la gallina dalle uova d'oro del momento ???? :oo: :oo: :oo: ......... GIAMMAI !!!!!!!!
................ casomai "APPAIONO E SCOMPAIONO" dal mercato così da far credere ad una possibile rarefazione dei pezzi e farne lievitare il prezzo.
Pertanto se di Francobolli barrati ne sono stati stampati 80.000 per ogni serie, sempre in tale numero rimarranno (esclusi quei pochissimi esemplari che inavvertitamente sono stati utilizzati nelle affrancature), numero che a mio avviso è molto superiore ai collezionisti dediti (e che si dedicheranno) a questo settore.
Ciao: Ciao: Ciao: Agostino
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somalafis
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Re: numero sottostante il codice a barre

Messaggio da somalafis »

fildoc ha scritto: 10 febbraio 2011, 8:28 Due sono i codici a barre su ogni foglio e la loro funzione indica come gia' stato detto due cose diverse.
I codici a barre implicano l'uso di un lettore e sono usati dalle poste anche come annullatore

Resta il fatto che tale prassi lo stato italiano lo ha copiato da altre nazioni che adottano questo metodo da parecchi anni, ma che all'estero non ha destato interesse alcuno!

Quanto alla comodita' della nuova prassi: nessuna!
Infatti le poste non hanno fornito il lettore ottico agli uffici!

Teoricamente ogni vendita di singolo francobollo prevederebbe una strisciata del lettore sul bordo al fine di tenere una contabilita' stretta e con la vendita dell'ultimo (quello con il codice a barre!) il completamento della vendita del foglio (proprio per questo il codice nasce del formato del francobollo!). Poi le contraddizioni rimangono perche' per alcuni francobolli di prioritaria , il codice è a cavaliere di due francobolli!
Le precisazioni di Fildoc sono essenziali per chiarire un po' la situazione dei vari codici a barre che compaiono sui fogli di francobolli ma le integrerei con quanto a suo tempo scriveva Cronaca Filatelica (novembre 2009). Su ogni foglio compaiono normalmente due codificazioni a barre accompagnate da una ''numerazione'' in chiaro: la prima (quella piu' ''lunga'' e con un codice alfanumerico) e' dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per i suoi scopi di rilevazione (e' quella che in questo topic e' stata mostrata sui bordi di franbocolli natalizi o di posta ordinaria); l'altra e' quella delle Poste e compare a fianco di un solo esemplare del foglio (oltre che su foglietti e interi postali) ed e' quella - sempre mostrata in questo stesso topic - che e' al centro della ventata di neocollezionismo di questi mesi.
La numerazione che compare sotto questo secondo codice a barre e' la stessa per ogni singolo prodotto o francobollo: e' cioe' ovviamente identica in ogni foglio di quel francobollo. Si tratta di dieci caratteri numerici che cominciano sempre con 100 (il che indica che si tratta di una carta valore postale, perche' gli altri prodotti tipo tessere filateliche hanno il numero iniziale 106); seguono poi sette cifre: attualmente le prime tre sono degli zeri, cui fa seguito la ''numerazione'' della singola emissione. Il vero e proprio codice a barre invece contiene - secondo le poste - numerose altre informazioni (credo anche la data di emissione, il tipo di carta valore ecc.).

Revised by Lucky Boldrini - February 2012
Riccardo Bodo
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Grampasso
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Grampasso »

Ho fatto un acquisto su ebay, e mi hanno spedito i fb con questa busta con codice a barre.

http://www.flickr.com/photos/grampasso/5434185913/
5434185913_100d4e4bdb_o.jpg

Ciao: Ciao: Ciao:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
fillotto
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da fillotto »

ancaria ha scritto:
andrea.marini ha scritto: - c'è un grosso interesse da parte di collezionisti stranieri che tu non consideri nei tuoi calcoli;
- c'è un grosso interesse da parte dei commercianti che "distruggono" grandi quantità di pezzi per far aumentare l'interesse per i "pochi" rimasti.

1) Collezionisti stranieri interessati a FRANCOBOLLI Italiani sicuramente ce ne sono moltissimi, interessati a CIMOSE BARRATE ben pochi .......... e quei pochi per rivenderli agli Italiani, quindi non li terrei in considerazione

2) Non sono un commerciante ma conosco bene come si comportano certi commercianti ................. Distruggere la gallina dalle uova d'oro del momento ???? :oo: :oo: :oo: ......... GIAMMAI !!!!!!!!
................ casomai "APPAIONO E SCOMPAIONO" dal mercato così da far credere ad una possibile rarefazione dei pezzi e farne lievitare il prezzo.
Pertanto se di Francobolli barrati ne sono stati stampati 80.000 per ogni serie, sempre in tale numero rimarranno (esclusi quei pochissimi esemplari che inavvertitamente sono stati utilizzati nelle affrancature), numero che a mio avviso è molto superiore ai collezionisti dediti (e che si dedicheranno) a questo settore.
Ciao: Ciao: Ciao: Agostino

Sono d'accordo sulle considerazioni fatte ma non su quella che ho evidenziato:
Una settimana fa mi trovavo in un negozio di idraulica la cassiera aveva sul banco dei fogli di ordinari e commemorativi e stava affrancando con questi francobolli, naturalmente non gli interessavano bandelle e codici vari perchè era suo interesse fare il più presto possibile, le ho chiesto e ottenuto che mi desse 3 francobolli.
Ecco, moltiplicando queste situazioni per tutta Italia , si pensi alle assicurzioni quando scadono i premi , alle scadenze dell revisioni delle auto ,alle spedizioni dei piccoli comuni che non si sono convenzionati con le poste tutte queste micro situazioni io penso che all fine incidano per un buon 30- 40% della distruzione della bandella, allo stesso tempo però penso che quelli che rimangano siano ancora tanti perchè volente o nolente le mode passano e non penso siano tanti quelli che le collezionanano con costanza anche se a me personalmente
piacciono.
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Luciano61
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Luciano61 »

Credo che il collezionismo filatelico si possa incasellare nei seguenti macrogruppi:

1. Collezionista con collezioni il cui valore complessivo non supera i 2.000 Euro
2. Collezionista con collezioni il cui valore complessivo non supera i 10.000 Euro
3. Collezionista con collezioni il cui valore complessivo non supera i 30.000 Euro
4. Collezionista con collezioni il cui valore complessivo non supera i 50.000 Euro
5. Collezionista con collezioni il cui valore complessivo supera, anche abbondantemente, i 50.000 Euro
6. Commerciante
7. Singolo privato NON collezionista

Questi codici a barre, a mio parere, interessano a coloro che rientrano nei casi 1 e 2, ed infine 6 ma soprattutto il 7.
Ho tre conoscenti, tre bei nonnetti, che hanno le loro brave collezioncine.

Nonno A. ha interesse solo per Italia e soprattutto Regno, e si accontenta di una collezione che al Sassone vale circa 500.000,00 Euro.

Nonno L. invece colleziona di tutto e di più. Se trova una bella Germania, od un Portogallo, più che altro nuovi…i suoi arzilli occhi da ottantenne sembrano quelli di un giovanotto che ha visto Belen farsi la doccia.
Ed il bravo nonnetto sfora abbondantemente il milione di Euro di collezioncine.

Poi c’è nonno S., che sarebbe il guru di nonno L. :ris:
Lui le collezioncine spicce le ha a casa.
Quelle importanti nel caveau della banca.
Quelle spicce, valgono fino ad un milione di Euro.
Quelle in Banca…lasciamo perdere.

Tutto quello che hanno, sino al milione di Euro, me lo fanno vedere ogni volta che prendo un caffè a casa loro.

Questi nonnetti, quando gli parlo dei codici a barre, mi sorridono e mi danno una affettuosa pacca sulla spalla.
Come si fa con i bambini e con i deficienti.
Ed ovviamente non ne vogliono sapere nulla.

In conclusione, credo che i codici a barre li acquistino ormai tutti coloro dei casi 1 e 2, ed ovviamente 6.
Ma ciò che vedo, è che chi non ha interesse alcuno per i francobolli, come il caso 7, solo per il tamtam generato, almeno un paio li compra.

Sperando tra qualche mese di potersi comprare la nuova Mercedes SLK con il ricavato della vendita dei suoi due barre. :uah:

Ripeto, con rispetto di tutte le opinioni e soprattutto passioni, momentaneamente li colleziono.

Però, siccome di collezionicine ormai comincio ad averne anche io…sto per rompermi le scatole.
E di certo non ho proprio voglia di sgomitare in un ufficio postale, come se fosse l’ultima autobotte della giornata di acqua potabile nell’oasi prosciugata. :evil:

Ed ecco perché stanno gradatamente sparendo.
Nonostante siano circa 70.000 a tiratura.

Senza, spero, urtare la sensibilità di nessuno per il mio parere.
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
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Fiore
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Fiore »

Luciano61 ha scritto:Questi nonnetti, quando gli parlo dei codici a barre, mi sorridono e mi danno una affettuosa pacca sulla spalla.
Come si fa con i bambini e con i deficienti.


:ris: :ris: :ris: :ris:
Ciao: Ciao: Ciao:
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ancaria
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da ancaria »

fillotto ha scritto: Sono d'accordo sulle considerazioni fatte ma non su quella che ho evidenziato:
Una settimana fa mi trovavo in un negozio di idraulica la cassiera aveva sul banco dei fogli di ordinari e commemorativi e stava affrancando con questi francobolli, naturalmente non gli interessavano bandelle e codici vari perchè era suo interesse fare il più presto possibile, le ho chiesto e ottenuto che mi desse 3 francobolli.
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Perdonami se dissento, ma penso tu sia stato piuttosto largo di manica sulle percentuali di "dispersione per uso" dei commemorativi, in quanto, se osservi bene, la maggior parte dei francobolli venduti per affrancare sono prevalentemente quelli ordinari e se a questo aggiungi le affrancature con le TP degli uffici postali, vedrai che difficilmente superi il 10-15 %.
Una piccola indicazione sulla percentuale di "dispersione" potresti comunque ricavarla direttamente dal controllo della posta che arriva nell'azienda in cui lavori o in cui lavora qualche tuo conoscente.
Dove lavoro io la percentuale di buste affrancate con francobolli commemorativi non supera il 5%.

Comunque, come tu stesso affermi, anche se si raggiungesse quella percentuale di dispersione del 40% da te ipotizzato, rimarrebbero in circolazione mediamente 45.000 pezzi per ogni emissione. Numeri che bastano ed avanzano per soddisfare i collezionisti attivi nel settore e che quindi non giustificano assolutamente certe generali supervalutazioni.
Ne consegue che i cosiddetti "introvabili" tali non sono e non lo saranno mai, in quanto, come avrai ben capito, ora stanno riposando beatamente nel magazzino di chi si è dato molto da fare per architettare tutta questa storia e verranno rispolverati gradualmente e con parsimonia così da trarne il massimo guadagno (ovviamente a spese di chi tanto ama questo settore).
Ciao: Ciao: Ciao: Agostino
fillotto
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da fillotto »

Ciao Ancaria concordo quando dici che 45000 sono ancora tanti ma non penso che sia lontano dalla realtà, è logico che il rapporto ordinari/commemorativi sia sbilanciato a favore dei primi ma in realtà se gli ordinari hanno tiratura 10 e i comm 0,5 trovo in proporzione + i commemorativi !!!
Mi son trovato spesso alla posta e alle mie richieste di francobolli commemorativi (siccome,spesso,non sempre, agli occhi di un impiegato noi collezionisti siamo dei rompi) questi tendono a sbolognarti il più presto possibile e i fogli di commemorativi tendono a darli interi a dell tabaccherie o a quelle categorie che ne fanno richiesta purchè in fogli interi in modo di rispiarmarsi le noie di quei rompi che saremmo noi con richieste di angolo di foglio, barre simboli ecc Fill
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Fiore
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Fiore »

ancaria ha scritto:Dove lavoro io la percentuale di buste affrancate con francobolli commemorativi non supera il 5%.


Dove lavoro io è più alta; sto cercando di fare una statistica esatta (su circa due mesi, non di più se no divento matto :-)) , sono a metà del periodo che mi ero prefissato), ma la posta ordinaria (pardon, prioritaria :bas: :mhh: ) ha una percentuale di commemorativi di circa il 25%, il 50% sono gli ordinari (la "busta che vola") e il 25% "resto" (principalmente TPLabel, ma c'è anche qualche "rossa" e qualche vecchio ordinario come i "Prioritari" e le "Donne nell'arte"). Se mi parli di raccomandate, allora al 92% sono TPlabel. Ma vi sarò più preciso tra un mesetto... :-))

Ciao: Ciao: Ciao:
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Andrea61
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Andrea61 »

Luciano61 ha scritto:Credo che il collezionismo filatelico si possa incasellare nei seguenti macrogruppi:

1. Collezionista con collezioni il cui valore complessivo non supera i 2.000 Euro
2. Collezionista con collezioni il cui valore complessivo non supera i 10.000 Euro
3. ...........


Capisco l'intento anche un po' ironico di questo intervento, però ci tengo a dire che classificare collezionisti e collezioni in base al loro valore economico è un po' come discutere di mogli e fidanzate solo in termini di misura del reggiseno. Non solo è diminutivo, irriguardoso ed offensivo ma è anche, alla fine, molto noioso.

Forse una persona molto ricca difficilmente troverà interesse in una collezione di scarso valore economico (non potrò mai saperlo veramente, visto che molto ricco non sono) ma non per questo le collezioni "povere", se realizzate con competenza e col giusto spirito, non possono avere una rispettabilissima digniità filatelica, per quante pacche sulle spalle possano darti danarosi nonnetti.

Questo è riscontrabile anche a livello espositivo. Certo, è fatale, che i premi ed i riconoscimenti maggiori vadano a collezioni di alto se non eccezionale valore economico, ma commetterebbe un'ingenuità chi pensasse che la classifica finale di un'esposizione filatelica ricalchi fedelmente la classificazione delle collezioni secondo il loro valore economico.

Quindi non è per la pochezza venale che uno possa criticare la collezione dei codici a barre. E di fatto una tale collezione non è neanche criticabile, per nessuna reale ragione. Se uno trova belli ed interessanti i codici a barre, ben fa a collezionarli, salvo che mi aspetterei (in un consesso di filatelisti non esattamente alle prime armi) che questo interesse venisse giustificato con motivazioni un po' più dense del vacuo appellarsi al principio che "ognuno colleziona quello che gli pare" (e ci mancherebbe....).

Quello che invece trovo criticabilissimo (ed infatti lo critico e mi prendo la libertà di ironizzarci sopra) è l'atteggiamento di coloro che si gettano su una "nuova" collezione che viene spinta dall'alto esclusivamente per motivi speculazionistici, col malcelato intento di cavalcare la speculazione e farci i loro minuscoli e un po' meschini guadagni ai danni del pollo di turno.

Mi piacerebbe poter pensare che in questo Forum si potesse discutere di Filatelia con un intento di impresa cultural/conoscitiva e non con l'occhio appiccicato ai listini di mercato e ai livelli delle aste eBay. Un po' di questo ci può anche stare, ma se uno proprio non riesce ad elevarsi da questo livello........
Andrea

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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Luciano61 »

Andrea61 ha scritto:Quindi non è per la pochezza venale che uno possa criticare la collezione dei codici a barre.

Ciao Andrea, e grazie per avere commentato un mio intervento.
Il tuo parere è assolutamente condivisibile.
Ora non vorrei aver sbagliato nello scrivere, ma ciò che volevo dire, non era una critica ai bassi valori dei codici a barre.

Bensì l'esatto opposto.

A mio parere (ed oggi me ne sono arrivati altri due nuovi inaspettatamente) sono sopravvalutati.

Ciò che volevo dire, è che i nonnetti - che per loro fortuna hanno dei bei portafogli - presumibilmente hanno compreso anzitempo quanto siano una moda fugace e sterile, quella dei barre, piuttosto che non altro.

Ciò che voglio dire, è che piuttosto che cacciare 2/300 Euro per un insieme di due anni scarsi di barre, si possono acquistare con qualcosa in più (non poi moltissimo) dei solidissimi trenta anni di Francia.
Nuovi & in album.

Che tutti i cataloghi, di tutto il mondo, anche quelli in croato, spagnolo e russo, riportano davvero a delle cifre di rilievo.

Poi, non è per fare il venale.
Del resto, l'affair barre è nato non per il francobollo.
Bensì per quel codicino che...ne ha fatto impennare (a mio avviso senza giusta ragione) il valore.

Nessuno in questo Thread - se non ho letto male - parla del francobollo Corriere dei Piccoli, commentandone la bellezza od altro.
Ma solo il valore.

Ciao:
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da prefil »

Andrea61 ha scritto:Mi piacerebbe poter pensare che in questo Forum si potesse discutere di Filatelia con un intento di impresa cultural/conoscitiva e non con l'occhio appiccicato ai listini di mercato e ai livelli delle aste eBay. Un po' di questo ci può anche stare, ma se uno proprio non riesce ad elevarsi da questo livello........


:clap: :clap: :clap:
Questo purtroppo è mancato nel topic, almeno nel 99% dei messaggi, compresi i miei.

Ciao: Ciao:
Luca
Luca L.

Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».

Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, vicepresidente FSFI con delega a manifestazioni e giurie, consigliere USFI.
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Luciano61 »

prefil ha scritto:
Andrea61 ha scritto:Mi piacerebbe poter pensare che in questo Forum si potesse discutere di Filatelia con un intento di impresa cultural/conoscitiva e non con l'occhio appiccicato ai listini di mercato e ai livelli delle aste eBay. Un po' di questo ci può anche stare, ma se uno proprio non riesce ad elevarsi da questo livello........

Questo purtroppo è mancato nel topic, almeno nel 99% dei messaggi, compresi i miei.
Luca

Ciao prefil, hai ragione tu, ed ha ragione Andrea.

Però non saprei come si possa argomentare diversamente dai danè (sono brianzolo di acquisizione) per l'argomento filatelico sui codici a barre.

Sarà perché non sono esperto, ma mi sembrerebbe che di cose ed argomenti in generale, nella filatelia, si possano trovare.
Tutti svincolati dal valore.

Ma non credo sui codici a barre...

Ma è il mio modesto parere.

Ciao:
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
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Lucky Boldrini
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Lucky Boldrini »

Luciano61 ha scritto:Sarà perché non sono esperto, ma mi sembrerebbe che di cose ed argomenti in generale, nella filatelia, si possano trovare.
Tutti svincolati dal valore.

Ma non credo sui codici a barre...

Ma è il mio modesto parere.

Ciao:


Ciao Luciano,

la questione è che in questo periodo, in Italia, i codici sono visti soltanto come fonte di lauto ed immediato guadagno, mentre dell'aspetto collezionistico sembra non importare un bel niente a nessuno.
I resoconti dei rastrellamenti nei vari uffici postali italiani parlano chiaro, escluderei che si tratti di orde di nuovi collezionisti impazziti dietro alla bellezza dei codici a barre....

Quindi convengo con te che non sia facile svincolare una discussione sui codici dall'aspetto venale, ma non è neanche impossibile.

In realtà, nel mondo, ci sono parecchi collezionisti seri che già da molti anni hanno affrontato l'argomento codici a barre, le loro varie funzioni, la loro collocazione all'interno di una collezione da esposizione.

Facendo una semplice ricerca in internet non è difficile trovare del materiale.

Ti porto a titolo di esempio un bel lavoro fatto da Wobbe Vegter, un appassionato olandese (oramai naturalizzato sudafricano) che espone regolarmente anche a livello internazionale.
Wobbe ha costruito delle pagine molto interessanti sui codici a barre, già dall'anno 2002 (come vedi non è che si possa tanto parlare di "nuove collezioni"....), inserendole all'interno di una collezione che ha intitolato "From Abacus to Internet".
Sono spiegate caratteristiche e funzioni dei vari codici, il loro uso amministrativo e postale, e non ti nascondo che si tratta di una lettura interessante ed istruttiva.

Questo è il link alla pagina dei Bar Codes:
http://wvegter.hivemind.net/abacus/Behindbars.htm

Queso è il piano dell'intera collezione:
http://wvegter.hivemind.net/abacus/Z9abacp1.html

Buon proseguimento a tutti.

Ciao:

Luca
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Luca Boldrini (ex Luckystr1ke) - Livorno

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fildoc
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da fildoc »

Io percepisco molta posta da piu' fonti...
Forse perche' moltissimi conoscono il mio hobby....
I commemorativi negli ultimi due anni sono certamente in progressiva crescita, malgrado gli uffici postali puntino all'uso pressoche' totale di tplabel (molto piu' comode soprattutto ora che c'e' il carico scarico per colpa del codice a barre!!!!)
Tradotto in termini pratici:
Gli uffici preferiscono vendere i commemorativi a fogli interi per evitare troppi conteggi.
Risultato: se spedisci in ufficio postale, se non lo richiedi, ti appioppano una tp label, se vai in tabaccheria o in un'azienda che compra a fogli interi trovi spesso un commemorativo!
Quanto alla diffusione di questa raccolta )appunto i codici) ho riscontrato nei collezionisti di 50-60 anni che fanno solo repubblica, comprandola agli uffici postali, un grandissimo interesse per i codici a barre!
tra i miei pazienti (1600 persone) vi sono alcuni collezionisti, tra questi almeno 3 sono cacciatori accaniti di codici!
1600 diviso 3 uguale a uno su 500/600 abitanti!!!!!
Ovvero 1.000 ogni 600.000 abitanti ovvero 100.000 per 60.000.000 di abitanti italiani!!!!

Come vedete il fenomeno è reale!
Potremmo tranquillamente commentare che è una moda...
Che sara' una moda passeggera...
Quello che volete!
Ma in questo momento il fenomeno come si dice "Tira!"

L'ultimo è questo:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ultima modifica di fildoc il 11 febbraio 2011, 19:00, modificato 1 volta in totale.
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
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rodi
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da rodi »

fildoc ha scritto:tra i miei pazienti (1600 persone) vi sono alcuni collezionisti, tra questi almeno 3 sono cacciatori accaniti di codici!


Massimiliano non è propriamente una rilevazione statistica molto scientifica....
Nell'ambito delle mie conoscenze (penso sicuramente più di un migliaio di persone) non conosco, non dico un collezionista di "barre", ma un solo filatelico.

Il che con lo stesso criterio porterebbe alla conclusione che la filatelia non esiste (se non nella mia mente).

A parte gli scherzi, perchè ho capito perfettamente cosa intendevi e so che non voleva essere una "quantificazione" scientifica, ne approfitto per un'osservazione:
ho la sensazione che il collezionismo filatelico goda di discreta salute in alcune zone del centro-nord (soprattutto Toscana-Veneto-Lombardia) mentre dal Lazio in giù la situazione sia abbastanza desolante (la tristezza dei convegni filatelici a cui ho partecipato a Roma secondo me, almeno per la mia regione, sembra confermarlo).

Mi piacerebbe sentire le opinioni dalle varie zone d'Italia.

Ciao: Ciao:

P.S.: io sono convinto che attualmente non ci siano più di un migliaio di persone che collezionano codici
STAFF

Roberto

Colleziono storia postale della Repubblica Popolare Cinese, francobolli nuovi di Indocina e paesi derivati (Laos, Cambogia e Vietnam), Israele e con minor entusiasmo Regno.

Raccolgo commemorativi di Repubblica, preferibilmente isolati, su busta commerciale .
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