Relativamente a questo topic ho ricevuto una risposta da Giorgio Bifani, tralascio alcune parti e riporto quanto essenziale e qualche novità.
.... omissis...
Cominciamo con i fatti, partendo dal presupposto che parlerò ESCLUSIVAMENTE del francobollo e del mio certificato. Il fatto più importante è che da quest' anno questo francobollo è menzionato nel catalogo Sassone a pag. 411 e denominato 493za con la dicitura INCHIOSTRAZIONE ANOMALA e la sotto dicitura: "A causa di un eccesso di inchiostrazione il francobollo è completamente cosparso di rosso, sia al recto che al verso", questa per buona pace di coloro che hanno scatenato la fantasia immaginando come tale francobollo avrebbe potuto essere "allagato" di inchiostro o pensando che fosse una "bufala". Addirittura qualcuno afferma che fosse carta rossa, cosa che si può escludere notando che i denti degli esemplari mostrati sono bianchi e che l' inchiostrazione non è uniforme ma risente delle asperità di gomma e carta. Conoscendo poi il funzionamento di una macchina da stampa in piano cilindrica, è abbastanza facile dedurre che in caso di anomalo funzionamento della lama di distribuzione dell' inchiostro, questo potrebbe fuoriuscire dal calamaio, allagando i rulli inchiostratori ed il piano porta composizione, ciò starebbe a significare che si riempirebbero di rosso sia i francobolli già dotati di soprastampa che quelli in attesa di essere soprastampati, ecco il perchè di francobolli rossi ma privi si soprastampa ( che esistono ), io ho infatti eseguito un' altra certificazione dello stesso tipo di francobollo ma privo di soprastampa. La tinta dell' inchiostro è data dalla medesima percentuale di RGB, sia per i francobolli con soprastampa che per quelli senza, va da sè che il francobollo è da considerare un francobollo di RSI a tutti gli effetti ( come ha fatto anche la Sassone ), sebbene mancante della soprastampa a causa di questo difetto di stampa. Ovviamente, come detto giustamente da qualcuno nel topic, nessuno è depositario della verità assoluta, quanto potrebbe essere successo in realtà non lo sa nessuno, ma lo si può presumere, come da me specificato nel certificato. La conclusione a cui sono arrivato è presunta ( e lo specifico chiaramente ) ma verosimile, per le motivazioni di cui sopra relative al funzionamento della macchina. La esigua quantità di questi francobolli mi fanno ritenere inoltre che non si tratti di una "varietà" eseguita a bella posta come i famosi doppi o tripli fasci e via dicendo, ma una problematica verificatasi su una macchina che ha fatto milioni di battute tipografiche e, come tutte le macchine, ogni tanto si guastano, specie se lavorano tanto. Credo di essere stato esaustivo ... omissis...
Pubblico, ringraziando Giorgio per l'esaustiva spiegazione, solo per fare luce, senza polemiche e per esclusivo amore per la filatelia.
John.
