Ad Empoli, alla scorsa Cadetti, ho svolto la mia seconda esperienza di allievo giurato tematico, e di conseguenza, visto il giudizio positivo dei due commissari, al prossimo consiglio direttivo della FSFI sarò proposto come giurato junior (sempre tematico).
Sarebbe quindi scontato che io, in questa veste, difendessi la ''categoria''. Sarebbe però anche abbastanza stupido.
Tuttavia, vorrei ringraziare Antonello per aver aperto questo topic in quanto consente, a me nello specifico, di fare alcune considerazioni, giuste o sbagliate che siano, condivise o non condivise, tuttavia personali.
Anzitutto sui parametri. Antonello dice che in passato, quando non erano applicati i parametri, si valutava ''ad occhio''. Difatti, quale cosa più semplice che non ragionare con la propria testa, non avanzare una propria valutazione, e ricopiare per anni lo stesso punteggio dato la prima volta. In effetti, così è semplicissimo valutare le collezioni, ci si mette un attimo. E non solo: accontentato il collezionista la prima o la seconda volta, da quel momento in poi le valutazioni erano sempre ben accette... ci credo. Faccio presente che, sebbene io sia abbastanza giovane, ho esposto la prima volta 20 anni fa.
Oggi si usano dei parametri.
Primo ''ma'': il sistema di valutazione è errato, nel suo complesso?
Nessuno dice (sarebbe un folle) che il sistema attuale è perfettissimo. Però occorre ammettere che è migliore del precedente, quando non vi era alcuna scala parametrica, perchè quantomeno oggi si cerca di studiare le collezioni (personalmente, mi leggo le fotocopie almeno 2/3 volte), si cerca di dare un senso alla collezione, si cerca di valutare con il proprio cervello e non con il cervello altrui.
Esempio personale: ad Empoli c'erano 2 giurati tematici più il sottoscritto come allievo; personalmente, ho valutato da solo 5 collezioni su 9, i cui punteggi ho poi confrontato con quelli dei due giurati tematici; dei 5 punteggi, complessivi ed analitici, mi discostavo di 1/2 punti, in due casi nemmeno di questi; dalla Semifinale di Empoli alla Finale Cadetti le collezioni non sono state modificate dai collezionisti (non ve ne era il tempo); alla Finale di Roma erano presenti 3 giurati tematici, uno solo presente anche ad Empoli; i punteggi di Roma sono pressochè identici a quelli di Empoli: li avranno copiati? Conoscendo bene sia Ezio Gorretta che Giancarlo Morolli (i due giurati tematici non presenti ad Empoli) posso essere certo di no; non mi rimane, quindi, da pensare altro che avranno ragionato con la propria testa. E questo, per come la vedo io, è un bene per il collezionista.
Tuttavia, sono dell'idea che se i collezionisti pensano che tale sistema non vada bene, devono (e sottolineo devono) avanzare una propria proposta alternativa o integrativa a quanto già si fa (e non si può dire di no) per migliorare l'attuale status: se è valida, sarebbe stupido, per tutti (giurati, federazione e FIP compresa) non valutarla e tenerne in conto. Se tale proposta non c'è, allora le lamentele relative al sistema di valutazione suonano (mi sembra evidente) come fini a sè stesse.
Secondo ''ma'': i giurati non la applicano correttamente?
Questo mi sembra evidente che possa succedere. Ricordo, se qualcuno l'avesse dimenticato, che i giurati sono delle persone, non delle macchine o dei robot, e in quanto tali possono cadere in errore. Non capita spesso, non capita sempre agli stessi giurati, ma può capitare, mi sembra pacifico.
L'intelligenza del collezionista, quindi, sta proprio nel ''valutare la valutazione'', ovvero a dare alla stessa il giusto peso.
Anzitutto, occorre precisare che, spesso, il collezionista non va a colloquio con il giurato: i motivi possono essere tanti, a volte anche giustificati (eccessiva lontananza, impegni personali, etc...), ma ho notato che anche in esposizioni a concorso di tipo regionale o pseudo-regionale (come le Semifinali Cadetti) il collezionista non è portato ad effettuare il colloquio con il giurato. Questo porta, spesso e volentieri, ad un ''misunderstanding'' del giudizio ricevuto, in quanto non viene compreso dalla sola scheda di valutazione.
In secondo luogo, occorre dire che l'intelligenza del collezionista sta anche nella propria partecipazione. Il caso di Antonello è un po' a sè stante, in quanto lui ha partecipato alla Cadetti perchè ha voluto ''fare squadra'' con il Circolo Banino, e mi sembra lodevole che un gruppo di amici faccia tutti insieme questa esperienza (non dimenticherò mai quella fatta con Marco, Pino e Roberto). Però è altrettanto vero che alla Cadetti non c'è la classe Aerofilatelia, e quindi è facile che il giurato (non di quella classe, ma prestato a quella classe) incorra in errore (se è errore c'è stato, nel caso di Antonello, non sta a me giudicare): è come se pretendessi che un giurato di Storia Postale valuti correttamente una collezione Tematica, o viceversa... è ovvio che il giudizio sarebbe un bel po' sballato. Questa cosa il collezionista lo sa, non la sa dopo, la sa ancor prima di iscriversi alla Cadetti: a parte l'esperienza con la squadra del Banino (che, ripeto, è stato giusto fare, secondo me), da un punto di vista ''strategico'' sarebbe stato meglio (per i giurati chiamati a valutare la collezione, ma anche e soprattutto per il collezionista stesso) che Antonello avesse presentato la sua collezione in EQ a Vasto, per esempio, dove appunto c'era la classe di Aerofilatelia ed un giurato di Aerofilatelia.
Tuttavia, Antonello adesso ha una formidabile opportunità, e se fossi in lui non me la lascerei sfuggire. Dato che 75 punti sono sufficienti ad ottenere la qualificazione ad esporre in Nazionale, a Milanofil 2009 (Esposizione Nazionale) c'è la classe Aerofilatelia, ed ovviamente in giuria ci sarà un giurato della stessa classe: quale occasione migliore per confrontarsi? Finalmente Antonello avrebbe l'opportunità di vedere correttamente valutata la propria collezione (se non si ritiene che sia stata valutata sinora correttamente), e consequenzialmente non avrebbe ragione più di lamentarsi che la sua collezione non è stata capita o compresa (che, mi rendo conto, può essere frustrante).
In conclusione di questo mio lunghissimo messaggio (di cui mi scuso, ma quando attacco a scrivere...), vorrei solo dire che è facile vedere i lati negativi di una complessa struttura e delle sue regole: saltano subito agli occhi quando accadono (anche se parlare, tout-court, di prese in giro o di trappole suona molto forzato se non offensivo, almeno se generizzato come è stato fatto in questo topic). Molto più difficile è vedere i lati positivi, quando le cose funzionano o migliorano e quando ci stanno bene personalmente: in questo caso, tutto tace, perchè si è fatto il proprio dovere. Dovere? Attenzione: non stiamo parlando dello Stato Italiano, di cui dovremmo lamentarci, con diritto, quando le cose non funzionano; stiamo parlando di un hobby, di un divertimento. Se il divertimento non c'è, non è un hobby, e non è nemmeno filatelia.
P.S.: i seminari che si sono svolti sino ad oggi erano aperti non solo ai giurati, ma anche ai collezionisti; nei seminari a cui ho partecipato io, i collezionisti si potevano contare sulle dita di una mano sola. Ognuno tragga le proprie conclusioni.