Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

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Giuliano Padrin
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Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da Giuliano Padrin »

Un cordiale saluto a tutti! :-) Ciao: :-) Ciao: :-)
Anche se dibattuto qualche tempo fa, mi permetto di riprendere un argomento che ritengo ancora attuale.
Si tratta dei limiti fra collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale alla luce delle (più o meno) ultime disposizioni di legge.
Recenti fatti mi hanno fatto ripensare alla legittimità ed ai rischi connessi con la detenzione di materiale d'archivio (specialmente nel campo prefilatelico) sia per pura passione collezionistica sia per il suo commercio, per quanto minuto, nei vari siti tipo eBay e Delcampe.
Fermo restando che quando ci si trova di fronte a bolli di Archivi ("Comunali" o "di Stato") apposti su tali documenti è ben giusto stare molto attenti e considerarli di probabile provenienza furtiva, come ci deve comportare quando la lettera si riscontra indirizzata "alla Magistratura di .." o "al Priore di .." o ancora "al Governatore di .." ecc. ecc., pur non avendo traccia di una sua precedente conservazione in tali "Istituzioni"?
Sappiamo bene che in anni passati (molto passati) esistevano persone che frequentavano gli archivi alla ricerca di materiale e non si facevano scrupolo di asportare le "sovracoperte" (spesso con francobolli o annulli) lasciando la parte scritta nei "faldoni" . Ma, contemporaneamente, molto materiale veniva ceduto alla Croce Rossa o finiva al macero o andava disperso in varie maniere.
Per farla breve, cosa dobbiamo e, soprattutto possiamo, detenere, noi modesti collezionisti :-)) , senza incorrere nello zelo di coloro che sono preposti alla salvaguardia del nostro patrimonio culturale?
Ovviamente la domanda è rivolta ai nostri esperti "legali" :leggo: :mmm: :leggo: e, comunque a coloro che hanno una buona dimestichezza con "pandette" e norme di legge :mmm: :leggo: :mmm: .
Un grazie anticipato ed ancora un cordiale saluto a tutti Ciao: :-) Ciao: :-) Ciao:
Giuliano
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francesco luraschi
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da francesco luraschi »

non ho dimestichezza con questioni legali.

i documenti che portano timbri inchiostrati di archivi non hanno mercato. chi ne viene in possesso, puo'solo tenerli per se'. forse puo' incorrere nel reato di ricettazione...

per quelli che invece non portano tali timbri e sono sul mercato non c'e'nulla di cui temere: e'facile immaginare la strada percorsa ma indietro non torneranno mai! spesso si notano nelle collezioni di prefilatelia documenti chiaramente sottratti in anni addietro agli archivi, magari grazie a personale compiacente, ma considera che non tutto il materiale e'catalogato, la scomparsa non viene notata e neppure denunciata. in altre parole: o si viene presi in flagranza di reato o tutto correra'liscio.

clemente fedele (studioso, non il responsabile dell'archivio!) nel libro "per servizio di nostro signore" fa notare la scomparsa dall'archivio di stato di milano di alcuni fogli di viaggio del 1544/45 che ho il sospetto di avere visto in giro (e neppure ad un prezzo alto). che fare? comperarli e riportarli in archivio?

stesso discorso per le lettere mercantili del '300/400.

per quanto riguarda le lettere destinate a comuni e enti pubblici dell' '800, in massima parte non affrancate, sono in parte il risultato "di fare carta" cioe' di sgomberare gli archivi, e in parte di sottrazioni. in una recente sessione d'asta di tale tipologia di documenti tutte, ma proprio tutte!, le lettere spedite dai vari comuni dell'antica provincia di como avevano lo stesso destinatario. un caso? un caso pure che all'archivio di stato di como non si sia salvata una sola lettera?

avete mai trovato in archivi pubblici lettere affrancate e non dell''800? se si, sono pochissime rispetto alla mole di documenti presenti a tema postale. in altre parole: e'gia stato rastrellato tutto e, buona parte delle lettere nelle nostre collezioni con destinatari pubblici, sono il frutto di raid in tempi passati.

conviene forse pensare a quanto rimasto negli archivi e alla sua preservazione: riordino, catalogazione, conservazione ecc... visto che si tratta di carta e non di ferro. umidita', incuria, topi e ladri potrebbero fare svanire il tutto (vedi "de marchi" di cui un noto perito vivente ha stimato la scatoletta(!) di toscana e lasciato un bigliettino: 200.000 euro a portata di ...topo)

Ciao: francesco
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Giovanni Piccione
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazional

Messaggio da Giovanni Piccione »

Effettivamente il dubbio di Giuliano è stato anche il mio, soprattutto quando ho letto la notizia
http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... ni-in.html
Ciao:
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LisaSimpson
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da LisaSimpson »

Giuliano Padrin ha scritto:Per farla breve, cosa dobbiamo e, soprattutto possiamo, detenere, noi modesti collezionisti :-)) , senza incorrere nello zelo di coloro che sono preposti alla salvaguardia del nostro patrimonio culturale?
Ovviamente la domanda è rivolta ai nostri esperti "legali" :leggo: :mmm: :leggo: e, comunque a coloro che hanno una buona dimestichezza con "pandette" e norme di legge :mmm: :leggo: :mmm: .
Un grazie anticipato ed ancora un cordiale saluto a tutti Ciao: :-) Ciao: :-) Ciao:
Giuliano

Ciao: Ciao:
a mio modestissimo avviso, non si può mai generalizzare............
Sembra una battuta, ma direi che si può detenere ciò che si acquista in buona fede: prezzo giusto, venditore noto, importanza storica o archivistica del documento relativa.
Non è per nulla detto che ogni documento recante un bollo "comune" o "prefettura" o robe simili sia stato sottratto da un archivio; anzi sai quanti documenti siffatti sono conservati ammuffiti in cassetti e soffitte.
L'incauto acqusito ricorre quando le cose offerte "per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato"
Ciao: Ciao:
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francesco luraschi
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da francesco luraschi »

io stesso ho scritto che i documenti con timbri di archivi non hanno mercato. leggo di ipotesi di reato di ricettazione per il venditore, come avevo scritto, mentre per l'eventuale acquirente ipotizzerei invece un incauto acquisto.

in altre parole il pensionato trapanese e'un idiota!

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Giuliano Padrin
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazional

Messaggio da Giuliano Padrin »

Un cordiale saluto a tutti Ciao: :-) Ciao: :-) Ciao:
Ringrazio per i riferimenti alle notizie.
Proprio sulla base di una frase rilevata in uno dei rinvii ho ritenuto di aprire questo argomento di discussione.
La frase (scusate la citazione senza preciso riferimento) è questa:
"I carabinieri, in collaborazione con la Sovrintendenza archivistica della Sicilia, hanno adesso ultimato la catalogazione dei documenti, che verranno restituiti ai vari enti di provenienza."
Attenzione, non si parla di restituzione al pensionato (che personalmente non vedo proprio a girare per i vari archivi della Sicilia e/o oltremare per sottrarre documenti) , si parla di restituzione "ai vari enti di provenienza".
Siccome si trattava "di corrispondenza di natura amministrativa, contabile e giudiziaria proveniente in buona parte da tribunali e indirizzata alle varie amministrazioni locali. Il materiale riguarda un arco di tempo compreso tra il Cinquecento e il Novecento." possono cominciare a sorgere dubbi su chi possano essere "i vari enti di provenienza" soprattutto se si parla di "materiale del Cinquecento, Seicento e Settecento".
Ecco perché ho parlato di "Gonfalonieri, Priori ecc." che, in teoria,. rappresentano Istituzioni che al momento non esistono più, ma che potrebbero essere identificati nei Comuni di destinazione i quali, ovviamente per quel periodo, hanno già versato tutto ai vari archivi di Stato.
Vuoi vedere che rischiamo di dover supplire noi, a nostre spese, ora, ad una colpevole "mancata custodia" protrattasi per anni da parte di chi doveva e non ha saputo proteggere "il patrimonio culturale nazionale"?
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francesco luraschi
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da francesco luraschi »

giuliano,

noi stiamo gia'facendo la nostra parte nella tutela del patrimonio culturale italiano ed e'quella di conservare, catalogare e valorizzare i documenti nelle nostre collezioni che altrimenti se ne starebbero sparpagliati chissa'dove e in chissa'quali condizioni. ogni collezione puo'tranquillamente essere definita un museo: ci sono i louvre come pure i musei delle piccole comunita'montane comunque degni di rispetto.

tu parli, o scrivi, come se tutto fosse rimasto invariato nel tempo ma le nostre lettere hanno subito ogni genere di attacco, specialmente le non affrancate che in tempo di guerra vennero utilizzate per fare andare il camino o vendute a peso per poche lire per mettere insieme il pranzo e la cena. mentre per i francobolli il collezionismo, e quindi la conservazione, nacque parallelamente alla loro nascita per altri documenti si dovette aspettarne l'emancipazione passando dalla pura raccolta dei timbri in ordine cronologico fatta dai precursori fino ad arrivare ad oggi con lo studio completo del documento. ne e'stata fatta di strada, non sempre dritta non sempre nella direzione giusta ma con molti ripensamenti dato che la conservazione dei beni culturali e'una disciplina piuttosto recente in cui la storia postale e' ancora marginale.

noi parliamo da uomini del XXI secolo seduti al caldo davanti ad un computer e che quindi possono permettersi di disquisire di conservazione di beni culturali ma non piu'di 150 anni fa sai quanto era la mortalita'infantile nel primo anno di vita in quel di casnate? il 38%!!! sai cosa interessava alle famiglie del luogo la conservazione di un pezzo di carta ammesso che ne venissero in possesso???

semmai, come dicevo, e'il caso di fare "punto zero" e che lo stato valorizzi e preservi quello che e'ancora in sue mani

Ciao: francesco
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Giuliano Padrin
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da Giuliano Padrin »

Buonasera Francesco,
Probabilmente non riesco a spiegarmi.
Che noi collezionisti si stia facendo anche "conservazione del patrimonio culturale" è ovviamente cosa nota.
Anche perché spesso non ci limitiamo a raccogliere e proteggere ma, con tutti i nostri limiti, cerchiamo di scoprire, approfondire, discutere argomenti, e, qualche volta ci riusciamo. Diciamo quindi che qualche piccola pietruzza, anche se marginale, nel contesto della cultura riusciamo a portarla.
Il problema quindi non è se noi lo facciamo ma, se possiamo farlo senza che arrivi una mattina, per una qualsiasi ragione, una persona che, in forza di un'autorità che gli viene delegata, decide che il materiale che tu detieni "potrebbe" essere di provenienza furtiva. E quindi, in attesa che la cosa venga accertata, te la mette sotto sequestro.
Nel caso specifico, il punto di partenza era la famosa lettera autografa di Rossini, della quale c'erano evidentemente gli elementi per procedere, ma di punto in bianco poi si è passati, ed io purtroppo non sono in grado di sapere come, ad oltre 1400 documenti.
Nelle agenzie questi documenti sono definiti:" ...soprattutto di corrispondenza di natura amministrativa, contabile e giudiziaria proveniente in buona parte da tribunali e indirizzata alle varie amministrazioni locali. Il materiale riguarda un arco di tempo compreso tra il Cinquecento e il Novecento. Tra gli argomenti trattati l'istruzione, i lavori pubblici, la viabilità, la pirateria, la navigazione e la sicurezza dei porti, la guardia nazionale, il demanio, la sanità, l'anagrafe e lo stato civile, milizia e annona militare, finanze, dazio e tasse e ordini militari afferenti la riorganizzazione dei territori dopo il 1860."
Non è tanto difficile individuare, in questa descrizione, molto di quello che noi chiamiamo "Prefilatelia".
Se poi, alla fine del giudizio, senti dire che il materiale viene poi restituito agli "istituti di provenienza", ti domandi innanzitutto quali possano essere i limiti di demarcazione fra il "documento di sicuro interesse culturale" e quello di "nessun interesse", ed ancora quale ragione possiamo opporre alla discrezionalità di chi, forse, non conoscendo appieno la realtà di un documento lo considera importante ai fini del patrimonio culturale solo perché è antico o solo vecchio.
Un cordiale saluto.
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francesco luraschi
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da francesco luraschi »

per sequestrare serve perlomeno una denuncia di furto, di sottrazione o la prova che quanto si detiene e'di proprieta' demaniale, quindi e'impossibile che si trovi in mani private, come il caso limite del documento portante il timbro di archivio.

in altri casi si e'al sicuro: troppi buoi sono scappati in passato!

Ciao: francesco
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Ciao: Francesco
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Giuliano Padrin
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da Giuliano Padrin »

Ti ringrazio, la prendo per buona, ma ... intanto, oltre 1400 documenti di diverso periodo, qualità, argomento, provenienza ecc, ecc, , non sono rientrati da dove sono partiti ma andranno agli "istituti di provenienza". Chissà quante denunce devono aver fatto tutti questi "istituti di provenienza" .... :mmm: :mmm: :mmm:
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LisaSimpson
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da LisaSimpson »

Giuliano Padrin ha scritto: Chissà quante denunce devono aver fatto tutti questi "istituti di provenienza" .... :mmm: :mmm: :mmm:

La divulgazione giornalistica di notizie giudiziarie non è sempre molto esatta, anzi quasi mai.
A volte si semplifica, a volte si amplifica; a volte il gionalista lavora con un po' di mestiere su poche informazioni trapelate; sempre, il giornalista non padroneggia diritto e procedura, anche se è un esperto di "cronaca giudiziaria"
Questo a dire che per capire come sono andate le cose, occorre leggere gli atti processuali, non le "quattro righe in cronaca".
Se interessa ci si può arrivare..
Certo, se il pensionato ha patteggiato ........... :sec: :sec: :sec:
Ciao: Ciao:
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Giuliano Padrin
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da Giuliano Padrin »

Un cordiale saluto Ciao: Ciao: Ciao: a tutti ed un Grazie a Lisa Simpson per l' interesse all' argomento.
Concordo assolutamente sulle alterazioni della notizia che possono derivare da una interpretazione tesa, a volte, più al sensazionalismo che non alla cronaca dei fatti.
Tuttavia il sequestro di un grosso quantitativo di lettere dalle caratteristiche ampiamente riportate dalla stampa in parallelo a quello della famosa lettera di Rossini ritengo possa essere un dato acquisito. Così come ritengo naturale il patteggiamento a fronte (sempre nel caso della lettera di Rossini) dei dati di fatto precedenti (denuncia del furto della stessa, impronta dellì archivio dalla quale è stata sottratta, ecc.) .
Quello che, credo sia abbastanza chiaro, mi lascia perplesso è l' azione di sequestro parallela a quella della lettera.
E' vero che bisognerebbe essere stati presenti per avere piena coscienza di quanto è avvenuto (o, per lo meno, leggere la sentenza e gli atti giudiziari), tuttavia mi sembra strano che di oltre 1400 documenti sia stato possibile determinare con certezza la provenienza furtiva e, soprattutto, imporne la restituzione agli istituti di pertinenza (qualora ancora esistano).
O si è proceduto per deduzione (l' incriminato aveva una lettera trafugata e quindi tutto quello che non era specificamente indirizzato a privati, era di provenienza furtiva, soprattutto se indirizzato ad enti od istituzioni) ?
Mi piacerebbe credere con Francesco Luraschi ad "un punto ed a capo" da parte dello Stato a fronte di tutti "i buoi che sono scappati dalla stalla" ma, per quanto ne so, questo non mi risulta ancora avvenuto.
E quello che mi dà più fastidio è questo stato di indeterminatezza (e, forse, anche di ampia discrezionalità da parte di chi è chiamato a decidere) sulla reale importanza dei documenti in oggetto.
Capisco che non è su questo Forum che si possa dare una risposta chiara ed inequivocabile ai miei dubbi, tuttavia non credo che facendo finta di niente si dia un a risposta valida agli stessi.
Certo, si potrebbe vedere realmente cosa e come si sono svolti i fatti attraverso la sentenza e, come ha detto Lisa Simpson, ci si potrebbe anche arrivare, ma, al di là di tutto, questa è una sentenza valida e che può costituire precedente, mentre non ho notizia di sentenze che abbiano dato ragione ad in "incauto" detentore.
Ma forse questo dipende dalla mia ignoranza in materia.
Grazie a tutti ed ancora un cordiale saluto Ciao: Ciao: Ciao:
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Giovanni Piccione
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazionale

Messaggio da Giovanni Piccione »

Non posso entrare troppo in dettagli perchè si tratta di faccende personali accadute ad una persona che conosco e non voglio coinvolgerla, però le forze dell'ordine hanno talvolta un atteggiamento "sommario", sequestrano tutto!!!
Non devi quindi scandalizzarti per l'accaduto, caro Giuliano.
Poi molto probabilmente al processo, quando si farà, si manterrà il sequestro di quello che realmente andava sequestrato e si restituirà il rimanente. Nel caso del mio conoscente il processo si svolse dopo quasi tre anni ed a fronte di un sequestro motivato di pochi pezzi il rimanente (grosso) gli è stato reso... solo che era stato messo in un magazzino giudiziario (mi pare si chiami così) in dei sacchi alla rinfusa e senza nessuna cura... non ti dico il danno.
Ciao:
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Giuliano Padrin
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Re: Collezionismo e tutela del patrimonio culturale nazional

Messaggio da Giuliano Padrin »

Grazie Giovanni! Ciao: Ciao: Ciao:
Allora, come si dice, "C'è un giudice a Berlino!". :clap: :clap: :clap:
Grazie anche a tutti gli altri che sono intervenuti.
Ciao: Ciao: Ciao: Ciao:

Revised by Lucky Boldrini - February 2011
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Oliviero

Maxi sequestro

Messaggio da Oliviero »

COSENZA - Venivano clandestinamente commercializzati sul web.


Sono oltre 13mila i documenti, opuscoli e volumi di interesse storico sequestrati dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale di Cosenza e affidati oggi alla sopraintendente archivistica per la Calabria Francesca Tripodi. I reperti, di proprietà del 'demanio culturale', furono recuperati nell'estate 2012 nel piccolo centro cosentino dove un uomo incensurato provvedeva a vendere sul web il patrimonio documentale di pertinenza di vari organi della pubblica amministrazione e di enti locali sia calabresi che nazionali. La compravendita telematica abusiva ha così consentito alle forze dell'ordine l'avvio dell'inchiesta e la confisca dell'ingente patrimonio archivistico proveniente da 85 Comuni del cosentino. La lunga attività di indagine sviluppatasi attraverso i canali telematici è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari Franco Giacomantanio e dal Sostituto Procuratore Silvia Fonte Basso. I documenti abbracciano un periodo storico compreso tra l'inizio del XIX secolo e la prima meta' del XX secolo, e sono composti da corrispondenza diretta o generata da organi regionali e nazionali della pubblica amministrazione; corrispondenza di guerra del primo e del secondo conflitto mondiale, proveniente anche dal fronte e dai campi di prigionia; missive dirette ad esponenti del governo fascista (da Benito Mussolini a Galeazzo Ciano), al Re d'Italia e ad ai componenti di Casa Savoia. Tra i reperti condanne a morte di prigionieri politici, lettere dal fronte ed epistole firmate dal Re Emanuele, "materiale essenziale per ricostruire uno spaccato della storia calabrese che altrimenti sarabbe rimasta inenarrata" ha affermato il maggiore Giovinazzo. "Nel corso della prima perquisizione domiciliare - spiega Giovinazzo - abbiamo rilevato che in ogni stanza dell'abitazione del pensionato ultrasessantenne indagato vi era materiale documentale conservato con cura e ben catalogato. Ciò ci lascia pensare che l'uomo conducesse da anni questo genere di attività. Continueremo ora ad indagare per vedere dove in realtà questi documenti sono stati smistati attraverso le vendite on-line per capire cosa dovrà rientrare in Calabria". Parte della documentazione confiscata verrà utilizzata nel prossimo mese per allestire una mostra itinerante nelle città di Cosenza e Reggio Calabria, dal titolo "Il filo del ricordo dalla Prima alla Seconda Guerra Mondiale. Voci e volti dal fronte.", organizzata dalla soprintendenza archivistica della Calabria, in occasione della prossima Settimana della Cultura prevista in aprile che provvederà così a restituire alla comunità l'alto valore storico di tale documentazione.
Oliviero

Re: Maxi sequestro

Messaggio da Oliviero »

La domanda che mi pongo è, tutto il materiale in vendita sui vari siti ebay delcampe ecc. Dove chiaramente si evince che sono lettere indirizzate a sindaci o ad altri organi dell'amministrazione pubblica è illegale comprarli? Se tali documenti appartangono come descritto al demanio culturale dello stato esiste un modo legale per acquistarli??
Grazie a chi vorrà intervenire
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Antonello Cerruti
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Re: Maxi sequestro

Messaggio da Antonello Cerruti »

Sulla rivista Il Collezionista e su Vaccarinews si sono lungamenti occupati di questa questione e delle diverse interpretazioni legislative e giuridiche in merito.
La situazione odierna è complessa e non ci sono norme che non siano contraddette.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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ulisse
Messaggi: 1336
Iscritto il: 14 giugno 2010, 15:08
Località: Liguria

Re: Maxi sequestro

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Il problema non è di facile dipanamento.

Molti Comuni ed Enti, nel dopoguerra, nel ripulire e mettere in ordine i propri archivi, hanno affidato alla Croce Rossa tonnellate di documenti affinchè fossero venduti come carta straccia per ricavarne denaro.

Molti di questi documenti sono stati "salvati" dal macero proprio grazie a collezionisti ed esperti .

Ora "qualcuno" pensa di fare di ogni erba un fascio ed accusare chi ha salvato cose storiche.

Prima di denunciare sarebbe bene fare chiarezza sulla provenienza.

Se di provenienza "macero" occorrerebbe un "Grazie".

:cof: :cof:
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Marino

Sostenitore dal 2010

Beato colui che pianta alberi alla cui ombra non potrà mai sedersi

Colleziono "Numeri 1" dal 1840 al 1860
Colleziono anche prime emissioni di ASI e Cavallini di Sardegna 1819-1820
Oliviero

Re: Maxi sequestro

Messaggio da Oliviero »

Sono in perfetto accordo con te Ulisse, ed anche se non provenissero dal macero, oso solo immaginare lo squallore e la sporcizia che regna negli archivi comunali, gli oggetti sequestrati verranno messi in mostra e secondo me ci sarebbe solo da ringraziare la persona che ha recuperato ordinato e catalogato il tutto, anche se ne ha ricavato del denaro vendendo qualche pezzo sono molto piu sicuri nelle mani di noi collezionisti che non nella polvere e nell'umidità e nel disordine degli archivi da cui provengono, sarei curioso di sapere dopo la tanto pubblicizzata mostra per la "settimana della cultura" la fine che faranno tutti i documenti qui in calabria, sicuramente ritorneranno in qualche archivio a prendere polvere e verranno distrutti dall'umidità e dalla sporcizia, chi più di noi collezionisti può prendersene cura e farsì che tali documenti rimagano intatti nel tempo.... Consiglierei vivamente alle forze dell'ordine che hanno effettuato il sequestro di concetrare i loro sforzi nella risoluzione di problemi enormemente più gravi che affliggono purtroppo la nostra bella regione.
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valerio66vt
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Iscritto il: 3 ottobre 2007, 19:36
Località: TARQUINIA VT

Re: Maxi sequestro

Messaggio da valerio66vt »

Salve a tutti

La questione, amio avviso, è molto complessa ed è un argomento che credo valga la pena approfondire.

Nel caso specifico, se l'autorità è intervenuta, credo ci sia stata una valida motivazione.
Non posso credere che la guardia di finanza si sia mossa esclusivamente a causa di vendite online.

Fatto sta che sono stati ritrovati ben ben 13.000 pezzi, non una decina di documenti acquistati per la propria collezione rende la cosa quantomeno "singolare"; comunque se fossero di provenienza lecita la persona in questione non credo abbia nulla da temere.

La domanda è proprio questa: E' lecito possedere documenti di corrispondenze di pubbliche amministrazioni?
Come detto la giurisprudenza è ambigua.

Ben vengano a mio avviso salvataggi di documenti dal macero ecc.
Il problema però, parlando in generale, è che purtroppo molto spesso archivi di vario genere vengono razziati da personaggi senza scrupoli per farne commercio illegale.
Nella mia cittadina l'archivio storico comunale ne sa qualcosa. Centinaia di lettere del periodo pontificio asportate dei francobolli o fatte sparire di sana pianta. Un danno enorme!

Credo allora che se un privato cittadino possa dimostrare l'acquisto di tale documenti in maniera legale non ci debbano essere problemi.

Valerio
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