A parer mio quella risposta è sbagliata.
Confonde la mancanza di abitualità (che è una caratteristica dell'assoggettamento ad
IVA dei corrispettivi) con la qualifica di "commercio".
La vendita di una collezione non può in alcuna maniera essere qualificata come "commerciale" (che presuppone l'intento speculativo).
In sostanza è sicuramente una operazione commerciale (occasionale se effettuata una sola volta) acquistare un francobollo per poi rivenderlo con un margine, mentre vendere la propria collezione "costruita" nel tempo a mio parere è carente del requisito speculativo caratterizzante la "commercialità".
Chiarisco che le categorie di redditi soggette a tassazione sono espressamente elencate nel Testo Unico II.DD., quindi se un'operazione non ricade in tale elenco è automaticamente esclusa da tassazione.
