Un

a Remo e Fildoc per avere individuato il personaggio

: si tratta proprio di G.Mazzini che visse questa avventura durante il suo soggiorno a Londra e ne scrive in un suo libro. La denuncia della violazione del segreto epistolare scatenò dure proteste in Inghilterra anche perchè fu ben presto chiaro che la pratica era diffusa e durava da tempo. Inoltre venne alla luce che le informazioni carpite dalle lettere venivano trasmesse ai governi esteri: la triste fine dei fratelli Bandiera ebbe origine dal lavoro di intelligence del governo inglese che girò le informazioni all'Austria e a Napoli.
Ecco un altro brano:
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L'accusa produsse vera tempesta. Alle interpellanze che da ogni lato furono mosse ai ministri, questi diedero per alcuni giorni risposte evasive; poi, meglio informati sul conto mio e convinti ch' io non mi sarei avventurato senza certezza di prove, confessarono, schermendosi in parte con certo vecchio editto che risaliva alla regina Anna e a circostanze eccezionali, in parte con insinuazioni a mio danno e come s'io avessi macchinato pericoli all' Inghilterra. Confutai queste ultime in modo da ridurre il ministro accusatore — ed era sir James Graham — a farmi ammenda pubblica in parlamento. E quanto all' altra difesa, afferrai la via che m'apriva per disvelare all'Inghilterra tutta la piaga. Non era da credersi che gli stessi ministri e gli altri che li avevano preceduti avessero resistito sempre, fuorchè- in quell'unico caso, alla tentazione di valersi, pei loro fini, di quell'editto antiquato. Feci quindi chiedere e ottenni che s'istituissero due commissioni d'investigazione nelle due Camere. E le relazioni che fecero, comunque tendenti a palliare le colpe più che non a produrle brutte com'erano, provarono che dal 1806 fino al 1844, da lord Spencer a lord Aberdeen, tutti i ministri, compresi Palmerston, Russell e Normanby, s'erano successivamente contaminati di quell' arbitrio — che non solamente le mie e quelle d' altri esuli, ma le lettere di molti inglesi, di membri del parlamento, di Duncombe medesimo, erano state violate a quel modo — che si erano inevitabilmente praticati, a celare la colpa, artifizi contemplati dalle leggi penali, falsificazione di suggelli, imitazione di timbri e altri e che le mie erano state aperte per quattro mesi.
E provarono cosa più grave: che l'arti nefande di Talleyrand e Fouchè s'erano praticate dai ministri d'Inghilterra, non per indizi ch' io cospirassi contro lo Stato o m'immischiassi pericolosamente di faccende inglesi, ma per compiacere servilmente a governi stranieri e dispotici, e che ad essi — a Napoli e all' Austria — si trasmettevano regolarmente le cose che parevano più importanti nelle lettere a me dirette. Molte di quelle cose riguardavano appunto il disegno, da me combattuto, dei due Bandiera, e rivelate suggerirono al governo di Napoli l'atroce pensiero di provocarli, di sedurli, per liberarsene, all' esecuzione. I ministri inglesi s' erano fatti complici di quell' assassinio; e lo sentivano e non arrossivano. Lord Aberdeen, il gentiluomo più onorato in Inghilterra per fama d'impeccabile schiettezza e la cui parola era considerata da tutti come sillaba di Vangelo, fu trascinato a mentire sfrontatamente alla Camera.
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Francesco