22 aprile 1950: posta supersonica nella Somalia AFIS!

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somalafis
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22 aprile 1950: posta supersonica nella Somalia AFIS!

Messaggio da somalafis »

Vorrei abusare un po' della vostra pazienza per sottoporvi un enigma che da tempo mi intriga. Riguarda ovviamente la Somalia Afis ma spero di non annoiarvi oltre i limiti.
Da quando ho cominciato, tantissimi anni fa, ad occuparvi di questo paese, ho riscontrato sul mercato l'offerta, singola o in blocchi, di curiose letterine caratterizzate da un'aria di famiglia: tutte timbrate nel 1950, tutte affrancate con valori della prima serie ordinaria dell'AFIS emessa il primo aprile 1950, tutte di piccolo formato (ideali per le pagine degli album), tutte scritte in bella calligrafia, provenienti dai vari uffici aperti nel 1950 in quel paese dall'amministrazione italiana succeduta a quella britannica. Una brillate iniziativa filatelica per documentare annulli di centri abitati a scarsissimo traffico postale: questo fu il mio giudizio. D'altra parte, in Somalia gia' nel periodo coloniale c'era stato un vivace interesse per gli annullamenti dei vari uffici e anche durante l'AFIS c'era un nucleo di attivi filatelisti.
I dubbi sorsero con la pubblicazione sul Nuovo Corriere Filatelico (agli inizi degli anni ottanta) di un articolo del compianto prof. Giumanini che mostrava una di queste letterine con l'annullo dell'ufficio di Hafun, un ufficetto che non compariva in nessun elenco o mappa dei rapporti annuali dell'Italia sull'amministrazione fiduciaria in Somalia. Poco male: l'ufficio puo' essere stato aperto e chiuso dopo poco tempo. Il problema era che recava l'annullo di partenza in data 22-4-1950 e al retro il timbro di transito Mogadiscio Racc.Ass. anch'esso in data 22-4-1950. Com'era possibile una simile rapidita'? Andai a ricontrollare il materiale in mio possesso e quello che avevo visto in vendita e annotato nei miei appunti: scoprii che all'interno di questi ''giri'' di annulli c'era un nucleo di letterine tutte datate 22-4-1950 e dotate come timbro di arrivo o di transito dell'annullo ''Mogadiscio Racc.Ass.'' sempre in data 22-4-1950. Quel giorno strade e cieli della Somalia avrebbero dovuto essere percorsi da numerosi aeroplani e autovetture impegnati in una gara contro il tempo per consentire un arrivo a Mogadiscio nel giro di 24 ore dai quattro capi del paese....!!!! Il grosso delle lettere era indirizzato ad uno stesso destinatario e, alla fin fine, molte di quelle lettere avevano pur viaggiato perche' recavano gli annulli di arrivo a Roma. Un vero ''giallo'', considerata la realta' dei collegamenti postali di quel paese!
La mia ipotesi (ma accetto pareri diversi) e' la seguente: la rete e la struttura postale AFIS non sono state costruite in un giorno; il materiale postale (francobolli e timbri) arrivo' a Mogadiscio ancora sotto l'amministrazione britannica; un gruppo di filatelisti-impiegati postali deve avere allora realizzato ''a tavolino' un giro degli annulli nuovi nuovi dei vari paesini (prima che venissero distribuiti ai vari uffici), provvedendo poi a inoltrare le buste da Mogadiscio per l'Italia dopo l'attivazione della posta Afis.
Ulteriori giri di annulli dai vari uffici furono realizzati, sempre nel 1950, nei mesi successivi (tra luglio e ottobre): ma questa volta gli annulli di partenza sono scaglionati su un arco temporale piu' ampio e i timbri di transito sono coerenti con le condizioni dei trasporti postali dell'epoca; inoltre molte di queste letterine successive sono debitamente raccomandate. Anche negli anni successivi alcuni filatelisti si fecero spedire lettere da uffici remoti e la tradizione dei ''giri di annulli'' non mori' perche' l'ultimo Amministratore dell'Afis, l'amb. Mario di Stefano, aveva evidentemente un debole per la filatelia e furono organizzati giri di buste con affrancature filateliche dai vari uffici somali. Tutte affrancature filateliche ma in alcuni casi sono gli unici documenti sopravvissuti per alcuni uffici a bassissimo traffico postale.
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Riccardo Bodo
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ancaria
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Re: Affrancature filateliche? L'eterno dubbio!!!

Messaggio da ancaria »

Caro Riccardo ho letto attentamente il tuo intervento sugli annulli delle letterine AFIS del 1950 e la tua ipotesi sulle modalità della loro costruzione mi sembra possa reggere bene (immagino che tu abbia preventivamente controllato che alla data di spedizione tali uffici fossero già effettivamente operanti, altrimenti non si potrebbe parlare di “buste filateliche” ma al massimo di "annulli tipo"). Non credo però che queste letterine siano imputabili ad “impiegati filatelici o amanti della filatelia” ma bensì ad "impiegati prezzolati" che, senza badare a tante sottigliezze, hanno preparato una serie di buste da inviare in Italia a commercianti filatelici o a facoltosi collezionisti con cui precedentemente si erano accordati.
Mai, a mio parere, un filatelico avrebbe "costruito" una busta con date incongruenti.
Nonostante ciò dobbiamo comunque ringraziarli perchè, come tu ribadisci, se non avessero provveduto a costruirle, anche in maniera dilettantesca, oggi non si potrebbe documentare l'esistenza di alcuni uffici a bassissimo traffico postale.
Un saluto Agostino
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somalafis
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Re: Affrancature filateliche? L'eterno dubbio!!!

Messaggio da somalafis »

Caro Agostino, ti ingrazio per esserti preso la briga di leggere il mio lungo intervento. Non penso a nessun tentativo speculativo per queste bustine, anche perche' non avevano certo - all'epoca della loro realizzazione - un particolare valore e il collezionismo marcofilo e storico-postale era pochissimo diffuso.
Dai cognomi dei destinatari so per certo che alcuni di loro erano dipendenti delle Poste in Somalia; altri erano collezionisti attivi in loco, che poi diedero vita al circolo filatelico, provvidero a stampare anche un catalogo e tenevano informata la stampa filatelica italiana, in particolare scrivendo ad Alberto Diena che figura anche fra i destinatari di alcuni bustine, di quelle spedite in un secondo momento e cioe' realmente viaggiate da uffici somali. Ma per il primo ''giro di annulli'', quelli tutti datati in partenza e in transito con la data del 22 aprile 1950, le missive NON possono fisicamente avere viaggiato all'interno del paese e quindi DEVONO essere state realizzate a tavolino, quando i timbri non erano stati ancora distribuiti agli uffici in vista dell'apertura. Apertura poi effettivamente avvenuta e proprio con quei timbri, con l'unica possibile eccezione di Hafun che forse non fu mai aperto. Resisi forse conto dell'ingenuita' commessa, provvidero poi a realizzare altri ''giri di annulli'', ma questa volta i tempi di percorrenza ''interna'' in Somalia risultano congrui ad un effettivo uso postale e la loro iniziativa (cosi' come quella successiva con l'ambasciatore Di Stefano) si e' rivelata essenziale per documentare la situazione della rete postale. E' un peccato che questa iniziativa filatelica non sia stata reiterata negli anni centrali del periodo Afis perche' cosi' attualmente continuano a mancare all'appello gli annulli di ben 11 uffici postali aperti tra il 1954 ed il 1958.
Riccardo Bodo
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corfu
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Re: Affrancature filateliche? L'eterno dubbio!!!

Messaggio da corfu »

una mia modesta opinione sul tema, da collezionista di occupazioni e uffici all'estero che SA cosa vuol dire corrispondenza filatelica.
in certi settori, come il mio, la busta o l'intero o la cartolina filatelica a volte è un OBBLIGO, in quanto se vuoi mettere in collezione un oggetto postale VIAGGIATO, seppur non in tariffa, devi obbligatoriamente scegliere corrispondenze filateliche.
l'unica discriminante che vale tra corrispondenza filatelica viaggiata e corripondenza viaggiata in tariffa non filatelica è il prezzo.
pensate che se dovessi trovare un 5lire floreale soprastampato La Canea su lettera NON FILATELICA (nel caso esista) lo possa pagare qualche centinaio di euro come quello che ho in collezione, viaggiato su raccomandata con affr. complementare ed annullo di arrivo al verso?? (tra l'altro non inviato all'estero come usualmente sono le lettere degli uff. all'estero, ma su corrispondenza della marina militare italiana dell'epoca)
direi proprio di no, ma avere una busta con un francobollo RARO comunque su busta mi sembra un buon compromesso.
poi ognuno è libero di scegliere quello che più lo aggrada per la propria collezione, ma garantisco che la mia scelta a volte non mi sembra nemmeno un compromesso.
l'importante è pagare sempre il giusto prezzo e avere un'ottima qualità.
Ciao:
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somalafis
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Re: Affrancature filateliche? L'eterno dubbio!!!

Messaggio da somalafis »

A Corfu il mio plauso :clap: :clap: :clap: La sua esperienza conferma quanto sostenevo: quando si affrontano settori
''difficili'' , l'esistenza di corrispondenza di persone interessate alla filatelia e' un risorsa non un danno!

Revised by Lucky Boldrini - April 2010
Riccardo Bodo
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