La targhetta "Mata Hari" e le conseguenti polemiche giuridico-morali

[Stefano_]

Per caso mi sono imbattuto in questo articolo: M. Bracci, A proposito di una singolare forma di pubblicità sulla corrispondenza privata, in "Rivista del diritto commerciale", XXII/1, 1924, pp. 352-356 consultabile a questo link:
http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadig ... &type=bncr
Nell'articolo si fa riferimento ad "un'allegra vignetta" apparsa nel maggio del 1924 su molte lettere, alcune delle quali giunte ad un educandato femminile, generando uno scandalo di rilievo nazionale. Nell'articolo, oltre a questa nota di colore, si discute se fosse lecito che l'amministrazione postale inserisse, direttamente o per mezzo di concessionari, avvisi di pubblicità senza il consenso e all'insaputa dei mittenti e dei destinatari. Se, infatti, gli interi e i biglietti postali con pubblicità prodotti dalle poste potevano essere acquistati o non acquistati dagli utenti per loro libera scelta, essi non avevano nessun controllo sugli annulli pubblicitari apposti sulla loro corrispondenza privata affidata alle poste. L'autore dell'articolo nota che si potevano generare situazioni imbarazzanti come quella di un commerciante che si vede timbrare la corrispondenza con la pubblicità di un concorrente o di un'associazione contro l'alcolismo che riceve la pubblicità di un liquore. L'autore dunque contesta il Regolamento postale del 16 maggio 1923, art. 3 lettera e), con il quale l'amministrazione aveva previsto tra le forme di pubblicità anche quella "mercè i bolli annullatori delle macchine annullartici".
Mi sembrava una nota storica e di colore interessante da condividere sul mondo delle targhette.
Stefano

[debene]

Ovviamente non solo targhette.
La possibilità di veicolare la pubblicità attraverso i propri servizi fu dalle amministrazioni postali
realizzata sin dagli esordi se pensiamo alle Mulready britanniche tappezzate di annunci commerciali.

In Italia tutto nacque a scopo benefico durante la prima guerra per aiutare gli orfani di guerra.
La gestione fu lasciata alla Croce Rossa.

Quando però Poste realizzò la possibilità di poter attraverso di essa realizzare delle entrate suppletive
avocò a se il diritto e quindi il decreto di cui parla Stefano.

Essendo una mia collezione mi piace ricordare anche l'utilizzo a tal fine dei telegrammi che ne erano
completamente coperti

000_telegramma_1934.JPG

Per chi vuole approfondire l'argomento segnalo un testo degli anni '90 :

libri6-209x300.jpg

sergio

[Stefano_]

Grazie Sergio,
hai per caso idea di dove si possa trovare il volume?
Stefano

[debene]

Ciao Stefano,
purtroppo l'ho trovato in vendita solo qui

https://www.abebooks.it/servlet/BookDet ... 1-_-title8

ma non credo convenga non per il prezzo ma per il fatto che ti deve arrivare dagli U.S.A.
Comprando negli States mi è spesso capitato di avere un grosso aggravio di dogana.

Secondo me devi tener d'occhio il forum o Ebay. Poi c'è la Filsam e Vaccari che vendono volumi usati.
Inoltre essendo stato edito per Vastophil '90 potresti chiedere al circolo di Vasto se ne hanno qualche copia in magazzino.




sergio

Rev LB Jul 2021