Nato a Vitebsk, nell’attuale Bielorussia, e morto a Saint-Paul-de-Vence nel marzo del 1985, fu di frequente in Francia, di cui prese la cittadinanza, per sperimentare le principali avanguardie artistiche, dal cubismo al fauvismo. La sua pittura, intrisa di motivi legati alla cultura ebraica, si distingueva per la scelta di colori vivaci, attraverso cui veicolava una visione ottimistica della vita.
Marc Chagall nasce in una famiglia ebraica a Vitebsk (dove si parlava yiddish), allora facente parte dell’Impero Russo, oggi in Bielorussia. Il giorno stesso della sua nascita, il villaggio fu attaccato dai cosacchi durante un pogrom, e la sinagoga venne data alle fiamme; da allora, l’artista – rievocando le proprie origini – usava dire: “Io sono nato morto”. Chagall fu il maggiore di nove fratelli. Il padre, Khatskl (Zakhar) Chagall, era mercante di aringhe, sposato con Feige-Ite. Nelle opere dell’artista ritorna spesso il periodo dell’infanzia, felice nonostante le tristi condizioni in cui vivevano gli ebrei russi sotto il dominio degli zar.
Chagall nei suoi lavori si ispirava alla vita popolare della Russia europea e ritrasse numerosi episodi biblici che rispecchiano la sua cultura ebraica. Negli anni sessanta e settanta, si occupò di progetti su larga scala che coinvolgevano aree pubbliche e importanti edifici religiosi e civili. Le opere di Chagall si inseriscono in diverse categorie dell’arte contemporanea: prese parte ai movimenti parigini che precedettero la prima guerra mondiale e venne coinvolto nelle avanguardie. Tuttavia, rimase sempre ai margini di questi movimenti, compresi il cubismo e il fauvismo. Fu molto vicino alla Scuola di Parigi e ai suoi esponenti, come Amedeo Modigliani.