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Cenni di storia (anche filatelica) dell’India Francese

Nonostante la nostra idea di India sia strettamente legata alla colonizzazione inglese per un lungo periodo di tempo sono stati i francesi a controllare quest’area del mondo.
La loro prima spedizione avvenne all’incirca ai tempi di Francesco I (il re che portò in Francia Leonardo) agli inizi del 1500 ma è solo con il Cardinale Richelieu che viene fondata nel 1647 la Compagnie Française des Indes Orientales. La compagnia all’inizio cercò soprattutto di impiantare basi commerciali e porti ma ben presto la sua influenza tramite trattati coi vari principi e signorotti locali la fece giungere a controllare nella prima metà del ‘700 quasi tutto il sub-continente indiano.

 

E’ circa a quella data che iniziano i primi contrasti con gli inglesi che mirano a sostituirsi ai francesi nel controllo commerciale del ricco territorio. Fra intrighi e guerre più o meno dichiarate è il 1816 la data finale dell’influenza francese in India quando, dopo la fine delle guerre Napoleoniche, alla Francia vengono lasciati solo 5 “établissements”: Puducherry, Chandranagore, Karaikal, Mahe and Yanam, gli stessi che conosciamo filatelicamente come “Établissements français dans l’Inde“.
A titolo di curiosità in alcune loclaità indiane (es. Pondicherry), tuttora i cartelli delle strade cittadine usano il francese di “avenue”, “place” ed anche altre indicazioni sono in francese.

A partire dal 1817 in ognuno dei cinque “établissements” opera un ufficio postale, ma sono inglesi. Il controllo inglese sui commerci indiani arriva fino ad “obbligare” i francesi ad usare il sistema postale inglese per scambiare la corrispondenza fra i vari “établissements”.

Guardate il giro che doveva fare una lettera del 1836 da Pondichéry a Nantes passando nel mentre per Madras, Liverpool, Londra e Calais:

 

Ecco una lettera da Pondichéry a Marsiglia con la dicitura “Steamer via Bombay” e timbri “MADRAS Paid” “MADRAS STEAM LETTER”, ricevuta a destinazione il 31 dicembre 1844.

Altra lettera spedita sempre tramite la stessa “rotta” nel 1845. Si rilevano le diciture in cartella timbrata e manoscritte “Madras / Paid 10 annas”, “Madras Steam Letter 15 June 1845 / Paid 8 ans Steam Postage”, “Rg House / No 3”, timbro di arrivo circolare di Marsiglia del 30 luglio 1845 con tassa manoscritta “10”.

 

Anche dopo l’apertura di uffici postali francesi quelli inglesi continueranno ad operare “parallelamente”, soprattutto per la corrispondenza diretta alle altre zone dell’India.

A partire dal 1859 nelle colonie francesi si usano per la corrispondenza francobolli delle “emissioni generali”, qui vediamo una lettera da Yanaon per Parigi del 1872 con una rarissima affrancatura mista “Aigle-Cérés”:

 

Il 27 gennaio 1876 le colonie francesi (assieme a quelle inglesi) entrano a far parte dell’UPU.

Praticamente in contemporanea si inizia un regolare servizio di linea dalla Francia fino a Pondichéry, Madras e Calcutta che serve anche Chandernagor, la colonia francese nel Bengala.
Ecco qui una lettera “par paquebot” spedita da Chandernagor il 14/1/1878, sempre per Parigi:

Gran parte della corrispondenza che parte da Chandernagor continuerà comunque a essere trasportata tramite treno verso Calcutta, Bombay e Delhi servendosi del sistema postale inglese.

Altre due lettere partite da Pondichéry e utilizzanti i francobolli delle emissioni generali per le colonie.
La prima per la Francia del 1877 con un 40 c. della serie Sage:

 

La seconda invece del 1881 per le Mauritius, affrancata con una coppia di Cérès da 5 c., in tariffa UPU per stampati sotto i 100 g:

 

1892 La prima emissione per la colonia: il tipo “GROUPE”

Per evitare “speculazioni” da parte di società commerciali che compravano francobolli in una colonia per poi usarli in un’altra sfruttando le differenze monetarie si procede per alcune colonie prima alla sovrastampa col loro nome dei francobolli delle emissioni generali, quindi nel 1892 si provvede ad una emissione di francobolli specifica per ogni colonia, il cui nome è indicato in rosso o blu nella cartella sottostante.

 

Questo francobollo, inciso dal famoso Louis-Eugène Mouchon (vedi http://fr.wikipedia.org/wiki/Louis-Eug%C3%A8ne_Mouchon ), il cui nome è visibile nel timone di destra, rappresenta il Commercio e la Navigazione che assieme (cioè in gruppo) portano per i mari del mondo la bandiera francese, per questo motivo in Francia questi francobolli vengono denominati di tipo Groupe (vedi http://fr.wikipedia.org/wiki/Type_Groupe ).

Ecco un clichè dell’emissione in rame per essere usato per la preparazione di una lastra di stampa tramite galvanotipia.

 

I fogli erano di 300 francobolli divisi in 12 gruppi di 50 con interspazi.

 

In 3 posizioni gli interspazi venivano stampati col numero dell’anno di fabbricazione del foglio (i famosi millesimè).

 

Vi erano inoltre sui bordi dei fogli sia un codice di fabbricazione, sia i segni per l’allineamento del dentellatore. Per avere una disamina molto più completa dei procedimenti di fabbricazione di questi francobolli, è consigliabile la lettura del seguente sito web, da cui sono state prese alcune delle immagini qui riprodotte:
http://www.faqphilatelie.lautre.net/art … rticle=157

La prima serie per la colonia viene quindi emessa nel 1892 ed è di 13 valori, qui vediamo il primo, il centesimo:

 

e tutta la serie completa:

 

Fra gli anni 1900 e 1907 vengono emessi sia valori complementari che vecchi valori ma in colori cambiati (con una prassi che diverrà comune a tutte le diverse emissioni coloniali).

 

Qui vediamo una lettera del 1909 da Ponduchéry a Gard in Francia affrancata con un 35 c. di questa emissione, tariffa lettera dalla colonia per la madrepatria.

 

Questa emissione, come tutte le emissioni di tipo Groupe, è stata ampiamente falsificata fin dai giorni della sua emissione. Le falsificazioni più famose sono quelle di François Fournier (1846-1917), un commerciante di francobolli di Ginevra, che iniziò la sua opera di falsario dal 1904. Leggenda vuole che non lo facesse per frodare i collezionisti ma per fornirgli copie accettabili per i “buchi” delle loro collezioni. Vero o no, la sua opera dopo la morte del 1917 fu proseguita dal suo socio Charles Hirschburger fino al 1927 quando, alla morte anche di quest’ultimo, l’Union Philatélique de Genève acquistò dalla vedova l’intero archivio di falsi per successivamente rivendere i vari pezzi, montati su pagine e sovrastampati “faux” e “fake”, ai collezionisti.
Qui vediamo una pagina di falsi dell’emissione di tipo “Groupe” relativi a diversi colonie e completi anche di casistica di timbri falsi:

 

Non c’è molta letteratura disponibile, e quel poco è davvero difficile da trovare.

Esiste un testo, citato anche dall’Académie de philatélie française, che può essere una base di partenza per lo studio di questa colonia:
– Stone, R.G. – “Bibliography of Philatelic Literature on the French Colonies, Protectorates & Overseas Territories” – Philatelic Literature Review, Journal of The American Philatelic Research Library.

Sui numeri 5 (Agosto 2000) e 6 (Gennaio 2001) della rivista “Philatélie Magazine” c’è uno studio abbastanza completo sull’uso dei francobolli delle emissioni generali per le colonie negli uffici postali dell’India francese per il periodo 1861-1882.

Anche Timbroscopie, nei numeri 5 e 101 si occupa di questa colonia.

 

Studio elaborato da ale_1969 e pubblicato a suo tempo sul Forum

Bukhara locals: francobolli lungo la Via della Seta

Bukhara è sia una città che una regione, oggi entrambe si trovano in Uzbekistan, in posti ben lontani da noi ma non dal nostro immaginario…

Infatti non molto lontano da Bukhara c’è Samarkanda (altra mitica città) ed il viaggio per visitare Buckara e Samarkanda “lungo la Via della Seta” è consigliato da molte agenzie turistiche.

Bukhara (il suo nome si trova scritto in diversi modi, Bokhara, Bukara, Buckara, Bukhoro…) ha oggi circa 250.000 abitanti ed è anche la capitale della regione omonima.
Vecchia di duemila anni, sede di un potente emirato fin dal decimo secolo, ha delle bellissime costruzioni che testimoniano il passato splendore. Il culmine fu raggiunto quando l’emiro spostò la capitale proprio da Samarkanda a Bukhara, facendola diventare il centro del commercio dell’Asia Centrale.

Nel 1740 passò sotto la dominazione persiana, ritornò indipendente e poi sconfitta dalle forze Russe nel 1866, Bukhara divenne un protettorato degli zar.

Ma questa regione ebbe un altro momento di indipendenza, precisamente nel 1920 quando, sconfitte le forze bolsceviche, sino al 1926 si eresse a repubblica popolare sovietica indipendente.
Nel 1926 divenne “repubblica socialista” e come tale fu incorporata nell’URSS, infine fu smembrata fra Uzbekistan, Tagikistan e Turkmenistan.

Nel 1886 apparvero dei francobolli locali con facciale in pul. Uscirono 3 francobolli da 11, 22, 65 pul.
Informazioni dell’epoca dicevano che non essendoci posta governativa, l’emiro aveva incaricato un mercante di instaurare un servizio postale per l’interno. Sono note alcune buste viaggiate, ma ancora oggi resta il dubbio sull’autenticità di questi francobolli locali, che peraltro sono molto rari.

Eccone alcune immagini.

il valore da 11 pul del 1886:

 

Fronte e retro di una busta del 1903 fra Samarkanda e Bukhara:

Nel 1920 divenne indipendente e due anni dopo emise 13 valori validi sia come francobolli che per uso fiscale.
I valori bassi servivano per affrancare la posta per la città, mentre quelli alti per la corrispondenza diretta ai distretti vicini.

Ecco uno dei rari francobolli locali emessi nel 1922 dalla Repubblica Popolare di Bukhara:

ATTENZIONE:
occorre prestare molta attenzione ai falsi venduti anche a prezzi piuttosto alti nelle varie aste on-line, soprattutto da un sedicente venditore australiano.
Questi falsi non valgono la carta su cui sono stampati!
Questo truffatore ha almeno una ventina di siti con bolli farlocchi di Sedang, Mevu, Porto Maria, Occussi Ambeno, Fantippo, etc…etc e si “auto-referenzia” rimandando i lettori da un suo sito ad un altro, per dare credibilità alle proprie creazioni di fantasia.
Ha varie e-mail che periodicamente cancella, ed è stato più volte inquisito dalle autorità postali del suo Paese, ma cambia nome e ritorna nelle aste con altri nick.
Talora si fa pagare e poi scompare, cancellando il proprio sito di vendita che, stando alle ultime informazioni, ha ricreato ultimamente in Nuova Zelanda.

Ecco alcuni esempi dei moderni FALSI locals di Bukhara spacciati per originali.

Falsi (moderni) del 1886

 

 

 

Dal vecchio Forum di F&F – Novembre 2004 / Marzo 2005
Contributi di fabiov, maurizio e luckystr1ke.

Elaborazione: Luca Boldrini